Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 11/8/2014 alle 12:34

 In pieno tempo ferragostano si ripropone la questione dell' abolizione dell' articolo 18. Un tema da sempre caro al centrodestra nostrano, ma una battaglia fumosa, unicamente ideologica, priva di fondamenta reali, in una parola sola, di retroguardia. La lancia con ritrovato orgoglio anche Alfano, vicepremier, leader della pattuglia di exberluscones al governo, che cerca di emergere acquisendo un po' di visibilità per non essere travolto da una politica e da eventi molto più veloci di lui; diciamolo, da una politica complessivamente molto più grande di lui (per altro ci vuole poco). Credere convintamente che oggi il tema centrale per le imprese sia quello che licenziare con più facilità possa essere la medicina giusta per rilanciare l' occupazione, è come decidere di amputare una gamba malata, ma curabile, scegliendo tout-court  la menomazione. La via è e deve essere un' altra, di equilibrio, di giustizia sociale, che contemporaneamente possa consentire la crescita economica senza penalizzare i più deboli ed i più 'esposti'. Diminuzione del costo del lavoro, detassazione per la piccola e media impresa, sburocratizzazione del Sistema-Paese, taglio della spesa pubblica. Questo governo mi pare ci stia provando con determinazione, sia pur dentro oggettive difficoltà endogene ed esogene. Le battaglie di cartapesta per raggranellare qualche consenso rimangono solo una frenetica e macabra danza

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 62 commenti -
Tutto condivisibile senatore, ma al governo con Alfano ci state voi.
Scritto da Antonio il 11/8/2014 alle 13:41
Se l'equazione "abolizione articolo 18=aumento dei posti di lavoro" fosse verificabile si potrebbe anche convenire. Ma dal momento che non lo è ... E se si istituzionalizzasse il "caporalato"? Sai quanti posti si creerebbero!
Scritto da Angelo Eberli il 11/8/2014 alle 13:43
A Napoli direbbero che Angelino Alfano sta inguaiato. Come vice presidente del consiglio conta poco, sciacciato come è dalla furia renziana da un lato e Forza Italia dall' altra parte che oltre tutto sulla legge elettorale ha messo in piedi un asse preferenziale con il premier. Dovrà pure inventarsi qualcosa per distinguersi e sopravvivere, poverino!
Scritto da mario macchi il 11/8/2014 alle 14:04
@Antonio ha ragione, per fortuna però che nel vostro partito qualche volta emerge "qualcosa di sinistra", a dirla fuori dai denti parliamo di emersioni sempre più sporadiche e rare (naturalmente non mi riferisco a comportamenti od azioni condotte dai seguaci neoliberali del renzismo).
Scritto da Guevara il 11/8/2014 alle 14:17
Da sempre le crisi politico-economiche le pagano i più deboli. Alfano in fondo è coerente. Lui non sta dalla parte di quest' ultimi.
Scritto da Adriano il 11/8/2014 alle 15:20
Va bene tutto senatore Rossi, in particolare su Alfano ha ragione da vendere, ma chiedere una maggiore flessibilità per le imprese anche in termini di gestione dei propri dipendenti ed occupati, non mi sembra sia come bestemmiare in chiesa.
Scritto da Giorgio Riva il 11/8/2014 alle 15:53
Vorrei in tutta sincerità aggiungere che non credo che su questa questione in questo PD, quello di Renzi, la pensino tutti allo stesso modo. Sicuramente la sinistra storica, gli ex pci. Loro si che ne fanno una questione di Sancta Sanctorum.
Scritto da Giorgio Riva il 11/8/2014 alle 15:58
Alfano, poverino, cerca visibilità per rendersi credibile come leader del NCD perciò rilascia dichiarazioni e assume iniziative poco incisive, paragonabili alle sparate di Brunetta, solo che Angelina ha una preparazione tecnico inferiore. Vorrei sbagliarmi ma se nel NCD non cambiano gli atteggiamenti sarà difficile possano dar fastidio al Cavaliere di provenienza.
Scritto da Ravani il 11/8/2014 alle 16:43
Tutto vero carissimo senatore, su Alfano meglio non parlare, non mi piace e non mi è mai piaciuto. Dare maggiore possibilità di licenziamento non mi sembra una soluzione alla crisi delle imprese e tanto meno a quella del Paese. Come se un opzione del genere servisse davvero e fosse la vera soluzione per salvare le imprese e contemporaneamente far crescere l' economia. Diciamo che vanno bene tutte le proposte elencate. Devono però essere messe concretamente una sull'altra, non sarà una passeggiata. Sarebbe però disonesto affermare che nulla si sta muovendo. Renzi è all'inizio della salita che però, a differenza di tutti i suoi predecessori da Letta a Monti, dal lui a Berlusconi e da quest'ultimo a Prodi, almeno ha iniziato a percorrere. Non è poco!!!
Scritto da claudio colombo il 11/8/2014 alle 17:18
Trovare un punto di equilibrio tra tutela dei lavoratori e condizioni di leggerezza delle imprese italiane non è facile ma non sembra nemmeno impossibile. Il centrodestra è in caduta libera, se Alfano è il suo leader, il centrosinistra può dormire sonno tranquilli per anni. Il pericolo vero viene incece dalla demagogia disfattista di Grillo e c., quella è la nuova arma che verrà usata contro il riformismo italiano e da quelle parti c'è il vero pericolo.
Scritto da pietro magni il 11/8/2014 alle 19:10
Gli imprenditori che cercano ancora oggi una maggiore flessibilità dei lavoratori come rimedio alla crisi, sono lo specchio del loro fallimento imprenditoriale. Invece, i politici sono la causa dell'immobilismo dei problemi del mondo del lavoro. Credo sul serio, che nel PD ci siano molti che la pensano come Alfano a cominciare da Renzi.
Scritto da disillusodallapolitica il 11/8/2014 alle 19:32
Caro Onorevole, i Latini dicevano che una volta l'anno è lecito impazzire,ma tu l'occasione dovevi sprecarla giusto con Alfano..? In ogni caso,condivido pienamente il tuo pensiero e..che rimanga tra noi ed il popolo...niente niente possiamo (ri)cominciare a parlare di Socializzazione dell'Impresa ? Se poi vuoi proprio vedere una bella..... Danza Macabra,ti posso accompagnare nella bergamasca,a Clusone,all'Oratorio dei Disciplini.... Ciao, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 11/8/2014 alle 19:45
Caro @Aldo Passarello, per carità, scrivendo "macabra danza" riconosco di aver un po' esagerato forzando la mano, ma era per dare l' idea. Declino cortesemente il tuo gentile invito, non perchè non gradirei la compagnia, sia chiaro. Diciamo che non mi alletta più di tanto quel sito (ognuno di noi ha i suoi limiti ed è prevenuto su qualcuno o qualcosa). Se però vuoi bere un buon caffè o un aperitivo insieme (per me quest' ultimo rigorosamente analcolico, sono a dieta) potremmo andare da un' altra parte, quando vuoi, offro io. Ciao.
Scritto da paolo rossi il 11/8/2014 alle 20:00
Angelino Alfano è un giovanevecchio, ma si dai abbiamo avuto tutti un compagno di scuola così, secchione, vestito come il nonno...insopportabile. Quando si cimenta a fare il ragazzo brillante e simpatico è ancora peggio, potrebbe portare al sucidio anche un clown del Circo Medusa.
Scritto da Ceresium il 11/8/2014 alle 21:06
Eh no,caro Onorevole... c'è un limite a tutto,va bene per l'analcolico,ma quanto a pagare...la precedenza è mia,perché vengo da Destra. Aspetto di conoscere data e luogo della singolar tenzone.. A proposito,la Socializzazione dell'Impresa,quanto ti sta simpatica..o antipatica? Cordialmente Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 11/8/2014 alle 21:17
Caspita @Aldo Passarello avevo capito ovviamente che eri di destra, ma da Repubblica Sociale Italiana quello non credevo proprio (è un periodo che sono un po' distratto, ma ero così fin da piccolo: ci metto un po', ma poi arrivo sulle cose). Per il caffè, o aperitivo che sia nessun problema. Non si discute, offro io. Che poi, a dire il vero, se tu paghi le tasse, io sono e rimango un dipendente pubblico (privilegiato e, riconosco, di un certo livello ma sempre 'impiegato' dello Stato) quindi anche se dovessi mettere mano al portafoglio, quei soldi, in fondo in fondo, sono tuoi. Per farla breve, alla fin fine, sarai sempre tu ad offrire. Vedi a volte come gira il mondo. Buona serata.
Scritto da paolo rossi il 11/8/2014 alle 23:23
@disillusodallapolitica, come sempre i politici hanno le responsabilità maggiori, ma che mi dici delle associazioni che dovrebbero tutelare gli imprenditori e che invece per convenienza dei loro dirigenti sono sempre stati supini nei confronti della politica? Per me sono ancora di più responsabili perché hanno tradito la fiducia riposta in loro da migliaia e migliaia di piccoli imprenditori e sono sempre pronti a salire sul carro dei vincitori senza portare mai a casa risultati.
Scritto da piero ribolzi il 12/8/2014 alle 09:12
@piero ribolzi. hai toccato un punto molto importante secondo me, ed è quello dell'intreccio tra politica e l'ampio mondo dell'economia imprenditoriale. Si, molti imprenditori subiscono purtroppo per loro passivamente e questo è un grande problema reale. A molti imprenditori interessa più l'appoggio politico, che battersi per risolvere i problemi della categoria, senze fare false battaglie esistenziali.
Scritto da disillusodallapolitica il 12/8/2014 alle 10:31
Cari Ribolzi e disillusodallapolitica, in un'impresa socializzata questi problemi non ci sarebbero,perché datore di lavoro e dipendenti starebbero dalla stessa parte,avrebbero gli stessi interessi dividendosi proporzionalmente diritti e doveri, lasciando fuori dalle loro questioni i politici.. Per me varrebbe la pena di provarci.. Buona giornata, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 12/8/2014 alle 12:31
Grazie @Aldo Passarello. No il tuo numero di cell preferisco non pubblicarlo. La stragrande maggioranza di chi legge questo blog e' gente a postissimo, ma qualche 'piffero' c'è sempre.
Scritto da paolo rossi il 12/8/2014 alle 13:43
cum'è da na caramela a l'asan....questo il risultato di tutta la tassazione insufficiente nemmeno a pagare gli interessi..del crescente debito pubblico..per cui il sistema va rivisto alla radice...tanto per tenerlo a mente...vedi i prossimi 50 mld anno del fiscal compact..dove li prenderanno..magari svincolando la possibilità di stampare moneta..ad esempio...oltre che continuando con il taglio degli sprechi e riforme...forse mi sbaglio..ma credo di poco..o niente..fra il tira e bistira inconcludente..cordialmente
Scritto da zva il 12/8/2014 alle 13:56
Il giovane ministro (ministra in italiano non esiste, per non parlare dell' orrido sindaca!) Marianna Madia ha annunciato ufficialmente che il governo non abolirà l' art. 18. Meno male. Sono lontano dalle idee del CGIL Maurizio Landini, ma di quest' ultimo ne apprezzo la merce rara dell' intelligenza. Condivido quello che ha detto in materia è cioè che questo tentativo di abolizione è un vecchio strumento ideologico che ha prodotto un buco nell' acqua. E, a proposito di ideologia, detto da uno come lui...
Scritto da pietro magni il 12/8/2014 alle 14:18
Non vado fuori tema. Ieri è morto un grande attore che ho molto amato e che continuerò ad amare, Robin Williams. Ci tenevo particolarmente a ricordarlo. Nel bellissimo film "L' attimo fuggente" targato anno 1989, il professore protagonista della pellicola da lui magistralmente interpretata, ad un certo punto dice: "SONO SALITO SULLA CATTEDRA PER RICORDARE A ME STESSO CHE DOBBIAMO SEMPRE GUARDARE LE COSE DA ANGOLAZIONI DIVERSE. E IL MONDO APPARE DIVERSO DA QUASSU'. NON VI HO CONVINTI? VENITE A VEDERE VOI STESSI. CORAGGIO! E PROPRIO QUANDO CREDETE DI SAPERE QUALCOSA CHE DOVETE GUARDARLA DA UN' ALTRA PROSPETTIVA".
Scritto da paolo rossi il 12/8/2014 alle 14:34
Carissimo senatore, non mi va parlare di Alfano. Robin Williams è stato invece una bravissimo attore, uno dei migliori di questi ultimi 30 anni. La frase che lei ha riportato, benchè immagino sia da attribuire ad uno degli autori di quel bellissimo film, è adattissima al suo post ed a diversi commenti, ma non solo...
Scritto da Federica Campi il 12/8/2014 alle 16:29
Carissimo Aldo Passarello, dopo aver regalato tutto ai privati, l'unica cosa che rimane da socializzare sono le loro perdite. L'imprenditore non è il nemico da combattere, lo sanno i lavoratori, però devono darsi la sveglia, le chiacchiere di qualche appuntamento sotto i riflettori non servono a niente, se non ad aggravare ulteriormente la situazione.
Scritto da disillusodallapolitica il 12/8/2014 alle 16:44
Bene il ricordo di Robin Williams, un bravo attore, ricco e famoso ma, come sappiamo, questo non basta per raggiungere la felicità. Viviamo tormentati ed insoddisfatti, in pochi riescono a trovare la chiave della felicità e dell' equilibrio interiore. E soprattutto quando hai materialmente tutto, non il mio caso per fortuna, capita ancor più spesso di trovarsi davanti ad un vuoto esistenziale. E' la paura del nulla che ci annienta. " L' attimo fuggente" è un gran film. Illuminante la frase del Robin attore, anche per quanto qui stiamo dibattendo fra noi.
Scritto da claudio colombo il 12/8/2014 alle 18:18
Ciao disillusodallapolitica, hai ragione perché imprenditori e dipendenti non dovrebbero essere nemici,ma "devono esserlo "per fare la fortuna delle rispettive rappresentanze di categoria che,altrimenti,non avrebbero ragione d'esistere. E in un'impresa socializzata .....non esisterebbero! Cordialità, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 12/8/2014 alle 18:24
Caro Paolo Rossi, nel film l'Attimo fuggente un ragazzo del prof si toglie la vita xk impossibilitato a vivere il proprio sogno. Robin Williams sembra aver messo fine al suo sogno. Noi comuni esseri viventi, abbiamo lo stesso destino o la politica sarà capace di dare un futuro ai giovani sognatori?
Scritto da disillusodallapolitica il 12/8/2014 alle 20:22
Caro@disillusodallapolitica, la politica ha un compito importante da svolgere ed esercitare, ma 'non è tutta la nostra vita' ed a lei non possiamo e nemmeno dobbiamo delegare tutto, a partire dai nostri sentimenti più intimi. C'è una sfera personale che è sacra ed intoccabile. La politica però ha, o dovrebbe avere, il compito di risolvere i problemi della gente, di dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini a partire dalle nostre, piccoli o grandi che siano, realtà territoriali e comunità in cui e dove viviamo. Ha il dovere primario di organizzare la società secondo propri modelli valoriali di riferimento, ma senza imporre un pensiero unico o meno unico che sia, cercando quindi di plasmarla a suo piacimento. Per questo la politica è importante, fondamentale, ma deve avere un suo limite, non credere in un suo ruolo omnicomprensivo. Quando nella storia si è convinta di vivere una sua quasi divina autosufficienza, quando si è convinta (o illusa?) di essere 'suprema ed immortale', abbiamo visto tutti, ed ancora oggi vediamo, i risultati devastanti prodotti. A lei si devono chiedere poche cose ma buone. Essenziali. Basterebbe che si esercitasse con onestà, con scrupolo, con attenzione e rispetto per gli altri, anche per quelli che non la pensano come noi (questo è gia un compito improbo), bisognerebbe che fosse sempre orientata, indipendentemente dalle proprie convinzioni ideologiche, ad andare incontro alle esigenze di chi è stato solo meno fortunato di noi. Qualche volta, per fortuna, la politica richiama ed evoca 'grandi speranze', scuscitando emozioni, passioni, sentimenti. E' questa una buonissima condizione, ma succede molto raramente, in fondo è giusto che sia così.
Scritto da paolo rossi il 12/8/2014 alle 20:51
La proposta dell'invertebrato Alfano mi sembra un disperato tentativo di recuperare qualche misero consenso . Visto veramente da Destra , da una prospettiva attenta al sociale, pare una follia l'abolizione dell'articolo 18 . Altrettanto folle è l'attuale costo del lavoro che definire insostenibile non è esagerato . Aggiungerei , per completare il quadro , una situazione salariale penosa di molte categorie ( un esempio su tutti i metalmeccanici ) . Caro Paolo la danza macabra coinvolge tutti .
Scritto da Luca Fava il 12/8/2014 alle 22:39
Il senatore ha ancora una visione romantica della vita più che della politica. Anni fa lo avrei disprezzato con tutto me stesso, ora riesco perfino ad ammirarlo. Buone vacanze.
Scritto da Ceresium il 12/8/2014 alle 22:48
@ceresium penso che avere una visione romantica della vita e , con i dovuti contrappesi , della politica possa aiutare a trovare entusiasmo ed energia . Essere romantici e a volte sognatori non vuol dire fuggire dalla realtà , anzi spesso contribuisce ad aprire la mente ed avere una diversa percezione della quotidianità . I tanti Italiani , me compreso , che non andranno in vacanza dovranno loro malgrado vivere romanticamente di piccoli piaceri che in altri tempi erano scontati . Buone vacanze !
Scritto da Luca Fava il 13/8/2014 alle 09:21
Quella del senatore non è una visione amara e pessimistica della politica ma obiettiva e misurata perché tiene insieme sentimenti e razionalità. Mi ci trovo perfettamente. Oggi la politica è invece soprattutto altro. Ambizione sfrenata ed interessi personali, sopraffazione, superficialità, apparenza, furbizia, meschineria e per dire tutto non basterebbe questo spazio. Mi spiace accumunare destra, sinistra e centro iin queste caratteristiche, si rischia la demagogia o affermare una verità?
Scritto da claudio colombo il 13/8/2014 alle 10:04
"La politica non deve avere l' obiettivo di procurare felicità, ma costruire le condizioni affinché questa possa nascere e sopravvivere"
Scritto da pietro magni il 13/8/2014 alle 11:09
Alfano è scatenato. Adesso anche la guerra santa contro i vu cumpra'. Se questi sono i temi epocali del Ncd uno arriva tardi, due rasenta il ridicolo per contenuti e modalità. Del resto basta sentirlo parlare, e non mi riferisco all' accento siculo, per capire cosa sia il buco nero in politica. Alla corte del Berlusca avrebbe fatto qualche figuraccia in meno.
Scritto da pietro magni il 13/8/2014 alle 11:17
Mi ritrovo nelle considerazioni del senatore e nel commento di Claudio Colombo. Inutile aggiungere altro. A tutti Buona giornata, con la pioggia. Ma domani è un altro giorno, splenderà il sole. Speriamo!
Scritto da giovanni dotti il 13/8/2014 alle 11:37
Caro Colombo, scusa,ma nelle negatività che descrivi accontentati di accomunare centro e sinistra; la Destra in Italia oggi non c'è,perché se ce ne fosse una,vera,sociale,la sua visione della politica e se vuoi della vita, non si discosterebbe da quella dell'On.Rossi.. Cordialmente, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 13/8/2014 alle 12:25
Di Robin Williams un critico scrisse che il mitico attore aveva il cervello di Einstein ed il carattere di Paperino. Perfetta sintesi.
Scritto da una rottamatrice il 13/8/2014 alle 13:26
@ Aldo Passarello scrive che tutto sommato il nostro onorevole-senatore ha idee vicine a quelle della destra sociale. Non tocca a me rispondere ma il ferragosto evidentemente porta sintesi un po' azzardate. E si che non fa nemmeno caldo!!!
Scritto da paperoga il 13/8/2014 alle 13:36
Caro Paperoga, la sai quella degli estremi che ogni tanto si toccano? Cordialmente, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 13/8/2014 alle 15:14
Renzi ha già buttato nel cestino della spazzatura la ferma presa di posizione di Alfano sul art. 18, che tanto deve scegliere se stare buono , buono dove è o ritornare tra le braccia di un Berlusconi che non vede l'ora, politicamente parlando, di strozzarlo. Ed il capetto del Nuovo Centro Destra sceglierà di vivere, accontentandosi di quanto il premier toscano gli passerà dalla tavolata come avanzo. Alfano è uomo tutto di un pezzo....
Scritto da Veritas il 13/8/2014 alle 15:25
@Aldo Passarello "non ti curar di loro ma guarda e passa " .....
Scritto da Luca Fava il 13/8/2014 alle 18:39
Ciao Fava, grazie,mi fai sentire meno Calimero... Buona serata, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 13/8/2014 alle 19:38
Le idee di Passarello non mi paiono del tutto malvage. Ma sapete dirmi quanti imprenditori rinuncerebbero anche solo in parte agli utili, se non anche alla proprietà, delle loro aziende, "socializzandoli" coi dipendenti? La destra che sogna P. è mera utopia, è quella di Mussolini di Salò quand'era con l'acqua alla gola, non quand'era "solo al comando" e avrebbe potuto realizzare il "sogno nel cassetto" del buon Pass. Che ha tutta la mia stima, ma scenda dalle stelle, mi sembra fuori dalla realtà
Scritto da giovanni dotti il 14/8/2014 alle 08:38
Caro @Aldo Passarello, Il tema della socializzazione dell' economia è scabroso solo perché quest' ultima è stata proposta nel 1943 da Mussolini che, a sua volta riprese e condenso' altre 'intuizioni' e teorie. In termini appunto teorici non è idea priva di interesse, ma è e, a mio avviso, rimane soprattutto un' utopia al pari di certo marxismo. Già parlarne come sto facendo in queste poche righe, per la ragione di cui sopra, porta i tutori della verità sacra (o più semplicemente, di quella 'in tasca'), allo scandalo e conseguentemente a 'stracciarsi le vesti fuori dal tempio', ma è invece sbagliato non ragionarci. Oggi viviamo un' epoca di 'appartenenze calcistiche' (mi si lasci definirle in questo modo). Faccio un esempio attuale. Se parli male della politica 'estera' di Israele in un amen sei tacciato di antisemitismo. Un atteggiamento criticabile e fastidioso perché non favorisce un dialogo onesto e culturalmente accettabile.
Scritto da paolo rossi il 14/8/2014 alle 09:36
Caro Paolo , la socializzazione di Mussolini ha il vantaggio di essere stata messa in pratica , depurandola da errori storici potrebbe essere applicata ancora oggi in alternativa a ricette create per non scontentare nessuno e mantenere equilibri nelle alleanze . Liberandoci dal concetto di appartenenza " calcistica " potremmo avere la mente più aperta verso proposte provenienti da "avversari" . Nel mio piccolo , da umile cittadino , mi sono espresso con favore su molte iniziative di Renzi
Scritto da Luca Fava il 14/8/2014 alle 10:08
Se uno di destra simpatizza per Renzi forse qualcosa bisognerebbe pur chiederselo. E' il mio un modo vecchio e schematico di ragionare? Non credo, ma comunque vedremo. L'esperimento tanto avverrà sulla pelle degli italiani più deboli. Senatore non capisco perché lei parla di "certo marxismo" ne esiste uno buono e uno no?
Scritto da Guevara il 14/8/2014 alle 10:29
No caro @Guevara. C'è un marxismo 'teorico' e virtuale che è quello pensato dal suo ideatore un uomo geniale che ho sempre ammirato, di intelligenza superiore, confezionando un'idea che ha scosso il mondo provocando anche impulsi e slanci positivi, poi c'è quella che chiamiamo per comodità l' 'applicazione storica della dottrina', che ha viceversa generato, dove (ovunque) si è realizzato o dove ha tentato di farlo, classismo, povertà, sfruttamento, sopraffazione, violenza, annientamento individuale e collettivo e via di questo passo.
Scritto da paolo rossi il 14/8/2014 alle 12:43
@guevara pensa quello che vuoi ma Renzi si sta sbattendo come un pazzo per portare a casa dei risultati positivi e di questi tempi trovare gente che si da da fare è una rarità . Dobbiamo uscire dai vecchi schemi per uscire dal pantano , non possiamo ancora passare il tempo a darci del fascista o del comunista ! Teniamoci le nostre idee ma razionalmente remiamo insieme per superare il guado . Ce la puoi fare senza farti venire l'orticaria ?
Scritto da Luca Fava il 14/8/2014 alle 13:00
Prendo spunto da @ giovanni dotti che ritiene utopistiche certe idee “non del tutto malvagie”, per ricordare una consolidata abitudine di molti imprenditori italiani (con l’eccezione di Adriano Olivetti): «individualizzare gli utili e socializzare le perdite». Buon ferragosto.
Scritto da Angelo Eberli il 14/8/2014 alle 13:28
Cosa vuoi @luca Fava, sono vecchio e fatico a dimenticare. I fascisti li ho conosciuti, non quelli del ventennio, sono nato negli anni cinquanta, ma quelli delle fabbriche, delle scuole e delle piazze, quelli che ti sprangavano perché portavi l' eskimo. Non che a sinistra ci fosse qualcosa di meglio, quelli te le suonavano perché ti mettevi il loden. Ma io ho fatto l'operaio e con quei neri mi confrontavo. Io in catena di montaggio loro in giro da figli di papà. Difficile dimenticare.
Scritto da Guevara il 14/8/2014 alle 14:15
.....Sarebbe interessante confrontarsi sulla Socializzazione dell'Impresa con datori di lavoro e dipendenti nella quotidianità di qualche azienda, per saggiarne serenamente la fattibilità ai nostri giorni.. Cordialmente, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 14/8/2014 alle 17:19
Caro Aldo Passarello: gli imprenditori hanno altro a cui pensare, che perder tempo a discutere di socializzazione dell'impresa. Per la precisione, sono interessati alla loro delocalizzazione.
Scritto da disillusodallapolitica il 14/8/2014 alle 20:29
Ciao disillusodallapolitica, con la Socializzazione dell'Impresa potrebbe diminuire il costo del lavoro,senza bisogno di delocalizzare.............volendolo. Buon Pomeriggio, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 16/8/2014 alle 15:56
Caro Onorevole, mi permetto di lanciarti un assist "domenicale"...anche se fuori tema. Ho accompagnato alla stazione Stato mia figlia, che "avrebbe"dovuto prendere il treno diretto delle 14,30 per Milano se non fosse stato soppresso perché in questo periodo c'è carenza di personale(così mi ha spiegato un addetto)... Come Parlamentare locale credo che tu possa chiedere spiegazioni al riguardo. Grazie, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 17/8/2014 alle 14:49
Caro @Aldo Passarello, quello che sollevi è un problema che purtroppo interessa ed investe in questo periodo quasi tutta Italia (dal 4 al 24 agosto) e che sta provocando ovunque disagi generalizzati. Le Ferrovie dello Stato si sono limitate ad informare ' l' utenza' in modo improvvisato ed insufficiente e quasi tutti i viaggiatori si accorgono della tratta, o corsa che sia, cancellata, solo quando arrivano in Stazione. Uno dei tanti piccoli-grandi problemi di un Paese e di una classe politica che dice di voler cambiare tutto ma che per ora non sta modificando molto. Su questa specifica questione, come su altre, cercherò di fare la mia parte.
Scritto da paolo rossi il 17/8/2014 alle 15:33
Onorevole illustre, eh si,ai governanti conviene occuparsi della riforma della Costituzione,fumosa e comunque aldilà da venire, che affrontare i problemi piccoli,ma grandi per chi li subisce ogni giorno,che se non risolti diventano pericolosi perché mettono a nudo tutta l'inconsistenza renzusconiana.. Cordialmente, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 17/8/2014 alle 16:26
Mi capita spesso, fermo al passaggio a livello della F.S. di vedere passare un TILO delle ferrovie svizzere: neanche l’ombra di un graffito, sempre incredibilmente in orario e molto meno sferragliante dei nostri treni. Perché da noi simili convogli, puliti anche all’interno, sono un “oggetto oscuro del desiderio”? Colpa della politica? Forse sì.
Scritto da Angelo Eberli il 17/8/2014 alle 17:36
Caro @Angelo Eberli, impossible non attribuire alla politica la responsabilità del mal finzionamento del Paese. Forse ora si intravede una qualche spinta al cambiamento, ma occorre tenere i piedi per terra, vigilare affinché il rinnovamento sia reale, insomma curare che dentro la 'confezione accattivante' ci sia un buon prodotto. Il rispetto per 'la cosa pubblica' da noi è, quando va bene, un optional. Il problema e innanzitutto culturale, a partire da una scuola che credo abbia responsabilità evidenti. L'educazione civica, per usare un eufemismo, è trascurata, la storia dell'arte e del nostro immenso patrimonio artistico-paesaggistico-culturale, inesistente. Per amare il proprio Paese bisogna conoscerlo approfonditamente, e la scuola avrebbe da questo punto di vista un compito 'centrale'. La funzione educativa degli stessi media, a partire dalla tv di Stato che ha avuto per esempio e da questo punto di vista un ruolo insostituibile e positivo negli anni '60', oggi non esiste, sospesa malamente tra una tendenza commerciale ed un azione legata solo e soltanto all' audience. Cambiare passo è possibile, ma complicato e difficile. Un' impresa ardua dunque, ma, a partire dalla politica, ci si deve provare.
Scritto da paolo rossi il 17/8/2014 alle 18:06
Caro Paolo, vedo che, gira e rigira, salta sempre fuori la scuola: dalla cacca dei cani sui marciapiedi, fino al fatto che un adolescente, su un mezzo pubblico, non si alza per far sedere una donna incinta. Nessuno che si accorga che gli insegnanti, oltre a essere mal retribuiti, sono di fatto esautorati. Una giovane collega quarantenne e precaria, mi ha confidato di essere stata minacciata, anche fisicamente, da un padre inferocito; aveva osato classificare con un 4 una versione di latino, infarcita di errori, del suo pargolo. Rivoltasi, spaventata, alla dirigente per avere conforto ed essere difesa, si è sentita rispondere: cara mia, così va il mondo: se vuoi continuare a fare l’insegnante devi adeguarti. In effetti questo è il “mantra”: adeguarsi. Un insegnante si fa consegnare un telefonino perché l’allievo continua a disturbare leggendo e inviando SMS? Ecco pronta la denuncia del genitore per appropriazione indebita. Sono d’accordo: LA SCUOLA DOVREBBE. Ma, forse, a quella non proprio insignificante istituzione, dovrebbe anche essere restituita dignità e autorevolezza.
Scritto da Angelo Eberli il 17/8/2014 alle 18:55
@amgeloeberli lo scarso rispetto di tutto ciò che è pubblico è una costante in Italia , spesso proprio chi opera nei settori dello stato e del parastato ha scarso rispetto dei luoghi e degli strumenti di lavoro . Un malcostume radicato e tollerato , spesso visto come un difetto incorreggibile perché "siamo in Italia..." La colpa è della politica ? Forse , sicuramente non solo . Noi cittadini non abbiamo spesso cura delle nostre città e tolleriamo gli incivili e i cafoni .
Scritto da Luca Fava il 17/8/2014 alle 21:54
L'abilizione dell'articolo 18 sarebbe giusta per chi possibilita' di trovare lavoro,c'è differenza tra essere licenziati a 20 anni facendo il pizzaiolo ed essere licenziati a 50 anni facendo il metalmeccanico,di questo si deve tenere conto,nel primo caso il reintegro non è obbligatorio nel secondo caso si.L'articolo 18 invece andrebbe tolto per gli autisti di bus quindi essere piu' licenziabili ,se venite a Roma lo capirete,si sentono sicuri del posto da potere insultare tutti,venite e vedete
Scritto da Paolo Lugi il 21/8/2014 alle 20:16
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