Su 'la Repubblica' di oggi l' intervista ad un deputato del M5S, Danilo Toninelli, vice presidente alla Camera della Commissione Affari Istituzionali, sul prossimo presidente della Repubblica. Titolo dell' articolo, in bella vista ed evidenza: "Se la rete dice si', io Romano lo voterei" (naturalmente il Romano chiamato in causa è Prodi). Un titolone che lascia chiaramente intendere un' apertura, una disponibilità nei confronti dell' ex- Presidente del Consiglio. Leggendo però l' intervista al parlamentare grillino, si legge altro: "Non lo voterei, ma se la rete lo vuole lo farò. Le preoccupazioni che oggi ho per il futuro dei miei figli sono anche colpa sua..." ( non condivido, ma forse la  sua dichiarazione esplicita una cosa un po' diversa!). Non ho alcuna simpatia per il M5S, anzi, politicamente li detesto. Ma questo è un esempio, da parte di una 'testata' importante e prestigiosa, di cattivo, per non dire pessimo, giornalismo. Direi anche che possiamo parlare tranquillamente di una vera e propria abile 'manipolazione'. Siccome parliamo di La Repubblica, e non de La Voce di Germignaga (con tutto il rispetto e la simpatia per quel comune qui chiamato incidentalmente), il modo giornalistico di procedere non è casuale, ma del tutto scorretto e, nella migliore delle ipotesi, furbesco.