Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 11/2/2016 alle 15:02

 Della radicale trasformazione della politica e dei partiti in questi ultimi anni ho già scritto e non voglio dilungarmi ulteriormente. Dico solo che se vuoi viaggiare in auto ed il tuo mezzo è obsoleto devi provvedere a sostituirlo con qualcosa di adeguato. L' alternativa non può essere il nulla. Il problema, oltre la banale metafora, non è formale, ma di sostanza, riguarda l' idea di democrazia e di partecipazione. Dirigismo e assemblearismo sono il rovescio di una stessa medaglia; sintetizzando, in entrambi i casi, il processo decisionale si riduce ad essere affare di poche persone, gruppi ristretti ed elite. In un epoca di 'confusione' e di strutture politico-partitiche che vivono quando va bene di sola e semplice 'ratifica', senza discussione e confronto, si accelerano le decisioni, ma si contrae la democrazia. Per carità, una scelta, ma una scelta per quanto mi riguarda inconcepibile prima che incondivisibile. Parlo del mio partito. Al centro come in periferia gli organi che regolano la sua vita interna sono sempre più spesso 'scatole vuote', la sovrapposizione asfissiante e pressoché assoluta tra iscritto/militante e simpatizzante/elettore può divenire arma a doppio taglio. Reclamare un cambio di rotta non significa tornare indietro e rifugiarsi in un rassicurante passato, ma segno di maturità e di capacità politica che deve fuggire da opzioni e vie superficiali oltre che semplicistiche. I cambiamenti, quelli veri, non mi riferisco alla cosmesi, si costruiscono con pazienza e faticosamente, non tuffandoci nel vuoto.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 58 commenti -
Caro Rossi, al netto la tua mi sembra una critica alla politica di Renzi. O una critica ANCHE alla politica di Renzi. In questo caso parlo anch' io del partito. Senza questo segretario saremmo ancora dentro la storia infinita di una sinistra incapace di evolversi e di crescere, saremmo alla continuità tentata di una vicenda esaurita. Il grandissimo merito di Matteo Renzi è stato quello di aver trasformato una sinistra italiana ferma e vecchia, in una sinistra modello Europa. Non mi sembra poco!
Scritto da una rottamatrice il 11/2/2016 alle 15:34
Vorrei anche dirti che il rinnovamento ed i cambiamenti possono portare a difficoltà e traumi che sono però necessari. Non si può vivere di passato, immobili ad aspettare che cambi un giro di vento che non arriva mai. Oggi abbiamo un partito aperto che si confronta con tutti, che sottopone le sue proposte ed i suoi candidati a tutti, con coraggio, senza giochetti nelle segrete stanze. Vogliamo veramente pensare di tornare indietro? E poi basta con i pianti e le critiche, non se ne può più!!!
Scritto da una rottamatrice il 11/2/2016 alle 15:42
Cara @una rottamatrice, non voglio fare il professorino, ma leggi con più attenzione e non solamente con occhi da 'tifosa' le poche righe del mio post. Naturalmente la mia critica investe in pieno anche il segretario rispetto al qualche riconosco però anche capacità e meriti. Non si tratta di stare fermi ad aspettare che "cambi il giro del vento", si tratfa di ragionare e muoversi in coerenza ai propri valori ed ideali di riferimento. Forse quelli che ancora mi condizionano sono passati di moda. Non me ne guardo più di tanto, convinto come sono che l' eventuale ed un tantino becera accusa di conservatorismo in fondo in fondo non mi provoca insonnia.
Scritto da paolo rossi il 11/2/2016 alle 16:19
Il pd suscita invidia in altri partiti es: nei partiti di centro-destra diversi da Forza Italia che invidiano le primarie alcuni elettori di destra anche se non ufficialmente sarebbero disposti a votare per Sala come Sindaco di Milano non tanto per le idee politiche che sono simili al candidato del centro-destra ma per avere fatto le primarie e quindi si vuole premiare il metodo di scelta e se dovesse vincere Sala sarà le prova che le primarie fanno vincere e vanno fatte per tutti.
Scritto da Marco De Rosa il 11/2/2016 alle 17:43
Condivisibile il pensiero dell' onorevole con un' unica premessa da fare. Cerchiamo di non dimenticarci mai quale era la politica è come era messo il PD ed il centro sinistra prima di Renzi. Che gente come Bersani o come Baffettino possano criticare il segretario è lecito, ma che questo avvenga con un minimo di coerenza. Non è che non ci sia più in giro un minimo di memoria storica. Quella sinistra vecchia e conservatrice è stata un danno per se stessa e per tutto il nostro Paese.
Scritto da piero ribolzi il 11/2/2016 alle 17:54
I partiti non funzionano più perché sono cambiate le modalità di acquisizione del consenso nella politica. Oggi non ci si deve necessariamente trovare in un posto per discutere e decidere, lo puoi fare tranquillamente da casa o da dove vuoi. Sembra banale ma è così. Non c'è a mio avviso meno democrazia o meno partecipazione, si sviluppano in un modo differente, come per esempio anche l' informazione. Del resto una vola a Milano si andava a cavallo, poi in carrozza, dopo in bici e poi in treno...
Scritto da Marcello il 11/2/2016 alle 19:17
Piuttosto facciamo una considerazione più politica e di parte ma che credo oggettiva. A Varese il candidato del centro sinistra è stato scelto attraverso libere primarie aperte a tutti. Nel centro destra invece stanno ancora litigando ai vertici ed il candidato sarà scelto da pochissime persone magari nemmeno di Varese. Politicamente questo PD non è strutturato alla vecchia maniera come invece dall' altra parte. Dove c'è allora più partecipazione e democrazia?
Scritto da Marcello il 11/2/2016 alle 19:24
Non penso che il tema sia: cambiano i tempi ed anche la struttura della politica deve adeguarsi. Piuttosto la storia ed i tempi propongono ciclicamente intensità differenti di democrazia. Oggi viviamo tempi superficiali, di spaventosa scarsità culturale, di fretta, di immagine e di effimero. E' normale che la politica si sua adeguata a questo andazzo. Basti pensare, per fare invece un semplice ma positivo esempio, alla qualità della politica prodotta dopo la guerra e la dittatura.
Scritto da claudio colombo il 11/2/2016 alle 23:43
Renzi sta un po' deludendo. Credo che il partito sia per lui un ingombro e basta. Io capisco che la funzione storica si dai modificata e condivido quanto scritto qui da qualcuno, Pensare ad una democrazia che veda i leader servirsi di primarie che legittimano poteri duraturi ed una politica che viaggia solo su sondaggi e tele voto , non può convincermi.
Scritto da mario macchi il 12/2/2016 alle 09:03
@Ribolzi, Renzi ha meriti e tutto quel che si vuole, ma quando lui era all' opposizione nel PD e Bersani segretario, si discuteva di più.
Scritto da mario macchi il 12/2/2016 alle 09:08
Rompo ancora Rossi. Ho appena letto su VareseNews che alla Camera è stato approvato un importante provvedimento finalmente a favore dei frontalieri. A parte la Lega, che per anni nonostante sia stata al governo ha fatto in materia poco o niente, ho letto sempre sul giornale le dichiarazioni di tutti i deputati del PD di Varese a parte la tua. Non voglio provocarti ma volevo chiederti semplicemente se per caso non eri favorevole.
Scritto da mario macchi il 12/2/2016 alle 09:20
@mario macchi, certo che ho sostenuto la mozione pro frontalieri che, vorrei sottolineare, è una mozione politicamente impegnativa, non ancora un provvedimento che mi auguro seguirà a breve. Sulla vicenda, a mio parere, un comunicato congiunto di tutti i deputati varesini avrebbe avuto più significato e rilevanza politica, ma i parlamentari sono liberi di rilasciare (o inviare) ai media le sottolineature che vogliono. Sul rilascio di dichiarazioni ti devono contattare, per quanto riguarda i comunicati ho personalmente invece ritenuto di non farne. Diciamo che da tempo ogni parlamentare espressione del territorio va per conto suo. Quasi sempre. Non semplicemente una 'colpa', se in questo modo vogliamo ritenerla, personale. Questo episodio cade un poco come il 'cacio sui maccheroni' proprio rispetto a quanto ho scritto nel post. Del resto è innegabile una competizione anche tra gli stessi parlamentari considerando ambizioni e futuro elettorale. Credo sia normale e comprensibile anche se un certo 'contenimento' sarebbe giusto se non addirittura doveroso. Quando però si sta dentro in un comportamento unicamente individuale significa che siamo di fronte ad una deformazione.
Scritto da paolo rossi il 12/2/2016 alle 09:47
Grazie Rossi, credo che le cose funzionino in questo modo, non solo a Varese. Sul fatto che un parlamentare faccia e si comporti come crede va bene fino ad un certo punto. Un partito dovrebbe anche servire a dirimere le eventuali controversie o questioni individuali, una volta si diceva che andavano evitate le fughe in avanti, oggi assistiamo ad una fuga in avanti unica. In assenza di un partito o con un partito sulla carta anche nel territorio, davanti al rompete le righe per dirla alla Crozza-Razzi, " ognuno si fa li cazzi sua"
Scritto da mario macchi il 12/2/2016 alle 10:16
@Macchi, partito, partito, partito, quel tempo e quelle modalità di vita politica non ci sono più. Possibile che non si riesca a capire che nella vita e nella storia dell' uomo c'è anche Evoluzione?! E poi, parliamoci chiaro, anche a guardare a ritroso, a nome e per conto del partito e di quei partiti ne sono state fatte e ne abbiamo viste di tutti i colori.
Scritto da piero ribolzi il 12/2/2016 alle 11:00
Caro Rossi questo è un argomento che le sta particolarmente a cuore condiderando che sul suo blog ne abbiamo diffusamente discusso, in particolare qualche mese fa. Non che questa sua attenzione sia esagerata, comprendo bene le difficoltà di chi è positivo attore politico nel nostro Paese e ne comprendo soprattutto ansia e sfiducia rispetto ad un nuovo che non sembra alla lunga attirare come una calamita. Non so dirle con esattezza se l'attuale condizione sia migliore, mi guardo e sento in girono un' insoddisfazione che mi sembra superiore a quella che percepivo anni fa.
Scritto da Federica Campi il 12/2/2016 alle 11:29
Rossi se hai scelto di stare defilato poi non puoi lamentarti.
Scritto da Veritas il 12/2/2016 alle 12:36
Nonostante l' età, sono pronto al cambiamento. Il problema è che questi lo siano veramente e non bolle di sapone. Di queste innovazioni fasulle ne ho viste innumerevoli negli anni. In politica ho sempre avuto incertezze. Non saprei dire se il renzismo porterà quel cambiamento necessario all' Italia. Sono invece convinto e quindi una certezza c'è l'ho, ed è che la politica disfattista e populista dei grillini sia di livello basso e devastante a vari livelli e per tutti.
Scritto da pietro magni il 12/2/2016 alle 12:59
Ho letto invece sui frontalieri che i leghisti sostengono che il problema dei primi dovrà essere risolto dal PD perché loro sono all' opposizione. Che bel coraggio, dove erano questi nostri paladini del territorio quando governavano loro? Anni fa vennero affissi sui muri delle nostre città manifesti del Carroccio in cui era scritto " Hanno la faccia al posto del c...". Non molto fine ma passi pure. Oggi quello slogan lo facciamo nostro noi cittadini che hanno visto all' opera la Lega.
Scritto da pietro magni il 12/2/2016 alle 13:13
@Veritas sei dentro un preoccupante e spiacevole blocco mentale. Confondi, nel caso, la lamentela con la libertà per tutti di esprimere opinioni. Già una volta mi sono permesso di suggerirtelo, lo faccio volentieri anche oggi sperando di esserti utile: ci sono in giro fior fior di specialisti che potrebbero, non dico risolvere una psicosi tanto grave e cronicizzata, ma per lo meno limitare danni peggiori.
Scritto da paolo rossi il 12/2/2016 alle 13:23
Sono stato e mi ritengo ancora socialista. Pensando al passato penso che Bettino Craxi abbia commesso tanti errori, ma per me rimane uno statista ancor più grande di quello che è stato se soprattutto lo paragoniamo ai protagonisti delle attuali vicende politiche. La Milano da bere e quel PSI hanno concesso molto all' immagine ed anche all' effimero ma il tentativo di pensare ad una sinistra moderna e non legata alle tristi e negative vicende del comunismo internazionale e nazionale rimane valida. È un po' tradizione dei loro eredi pensare ancora ai comitati centrali, agli esecutivi ed a tutta quella devlinazione della struttura politica. A questi ex non piacciono le primarie e non piaceRenzi. Detto questo qualche dubbio consistente sull' attuale povertà del dibattito politico, della partecipazione democratica, l' avverto anch'io provando grande nostalgia per i vecchi tempi quando le decisioni erano frutto di discussione e confronto spesso animato. Chi oggi lo propone fa perdere tempo, meglio metterlo da parte ed isolarlo rapidamente.
Scritto da nostalgiasocialista il 12/2/2016 alle 14:19
Non è facile, direi impossibile, azzardare paragoni tra l' attuale politica con i suoi tempi e mezzi, rispetto a quella di qualche decennio fa quando per esempio il sottoscritto era un giovane studente universitario che incominciava ad interessarsi di cosa pubblica e comunità.. Non è sbagliato asserire che ogni organizzazione, nel suo modo di strutturarsi e di essere, risenta, o meglio, debba risentire dei cambiamenti profondi succedutisi ed avvenuti nella società. Penso appunto a quegli anni quando, tanto per dirne una, il telefono era solo fisso, quando internet non esisteva nemmeno nei film di 007 di allora, l' informazione molto più lenta. La politica deve quindi adeguarsi al mondo ed al suo procedere, inevitabile. L' Onorevole pone però è se non erro, un problema diverso. Certamente cambiano le modalità di vita in un partito, come è trasformato completamente anche il suo essere ed il suo ruolo in una società che negli ultimi decenni ha subito cambiamenti netti ed epocali, ma il problema è chiedersi se, come lo ha definito lui, il "processo democratico" garantisca ancora, meglio e fino in fondo, il confronto, se sia realmente processo condiviso ecc.ecc. Ecco su questo ed in questa ottica, le parole di Rossi hanno un significato che mi fa molto riflettere, perché il punto della discussione gira tutto intorno a qui. Chi anche nel dibattito tende ad affermare che un dubbio di questa natura sia proteso in qualche misura a resuscitare un passato obsoleto e che non c'è più, o separare rozzamente il confronto tra antirenziani e renziani, mi permetto dire che è totalmente fuori strada.
Scritto da Massimo Cova il 12/2/2016 alle 15:30
Caro @Massimo Cova, ci siamo. È' proprio così come scrivi.
Scritto da paolo rossi il 12/2/2016 alle 16:02
@una rottamatrice, il vostro Renzi per voi è quasi come Grillo per i pentastellati e come Bettino Craxi per il compagno, si fa per dire @nostalgiasocialista (che tristezza di nickname!). La politica si fa con gli uomini, non c'è dubbio su questo, ma prima, almeno per un cinquantenne decrepito come me, vengono gli ideali. Lo so, non è questa una lingua che conoscete, me ne ero accorto.
Scritto da Antonio il 12/2/2016 alle 17:35
Una volta, parlo di qualche anno fa, la questione nel partito democratico era quella del partito strutturato o del partito leggero. Siamo andati ben oltre, la questione oggi è partito personale o partito? Tu stesso Rossi hai parlato spesso di "americanizzazione" della politica. Condivido che questo stia avvenendo anche se credo che introdurre modelli di vita politica appartenenti ad altre vicende storico-sociali rappresenti una distorsione inanzitutto culturale inaccettabile.
Scritto da Mario V. il 13/2/2016 alle 08:32
Non prendertela, ti stimo, ma non accettare i cambiamenti è un grave errore. I partiti non possono più essere quelli di una volta. Non penso che ci sia meno democrazia e partecipazione. Il consenso conta ancora ma bisogna conquistarselo attraverso modalità diverse. Ricordare il passato e la propria storia èimportante, anche salvaguardarli, ma non ci si può ancorare all' altro ieri non adeguandoci ai cambiamenti radicali che hanno caratterizzato questi ultimi anni.
Scritto da paperoga il 13/2/2016 alle 08:57
Caro @paperoga, in parte ti rispondo rimandandoti a quanto ho scritto a @una rottamatrice. Certo che ci si deve adeguare ai nuovi 'strumenti', nella vita, nella società, nell'' ambito del lavoro, in politica. Il problema è un' altro. Intanto non tutto il 'nuovo' va preso e digerito integralmente, in un sol boccone, e non tutto il 'nuovo' indica in modo automatico un cambiamento positivo ed adeguato (la storia c'è lo insegna, o sbaglio?) io parlavo di un' altra cosa, parlavo di democrazia, di partecipazione, di processi decisionali, insomma la questione non riguarda semplicemente gli strumenti ma è ben più complessa...
Scritto da paolo rossi il 13/2/2016 alle 09:42
Renzi ha vinto il Congresso del PD, fatto fuori in malo modo il suo ex amico Enrico Letta, è diventato Presidente del Consiglio a capo di un Governo non legittimato dal voto popolare, umiliato la sua minoranza interna, sbeffeggiato il sindacato non per quello che fa ha per quello che rappresenta, assegnato qualche posticino a ex bersaniani che hanno vergognosamente tradito il loro vecchio leader, ha svuotato il PD dall' interno, piazzato i suoi uomini ovunque, sistemato fedelissimi che inanzitutto e prima di tutto, devono rispondere a lui in una logica di semplice albero di trasmissione. Mi chiedo considerando tutto ciò, dove sia il nuovo. Ha agito come tanti che lo hanno preceduto, come i Berlusconi, addirittura peggio della DC che aveva scorci di ritualità e di vita politica democratica. Meraviglioso!!!!!
Scritto da Guevara il 13/2/2016 alle 12:03
Trovo superata l'idea, ed il suo strascico politico, del Partito/Chiesa, onnicomprensivo che è strumento tendente a veicolare con i paraocchi un' ideologia o un' identità. In fondo un pensiero integrista che si materializza attraverso una struttura ed un' organizzazione. Un integralismo che può essere ideologico o religioso ma sempre tale. Il partito/verità è superato dalla recente e sempre più concentrata evoluzione dell' uomo in mille campi. La politica ha il dovere di adeguarsi.
Scritto da ex-Margherita il 13/2/2016 alle 12:53
Quale la vera differenza in una torta nel cui impasto gli stessi ingredienti sono fatti scivolare dai due pasticceri all' interno della ciotola, in differente ordine cronologico? Questa la vera domanda. Siete orbene sicuri che il risultato finale, a dolce estratto dal forno, sarà lo stesso? Per quanto mi riguarda ne sono certo.
Scritto da Ceresium il 13/2/2016 alle 14:51
Adesso mi sono un po' rotto. Mi sono avvicinato al PD quando è diventato un partito non di continuità con il passato ma nuovo, e nuovo a sinistra, stando finalmente dentro un pensiero di sinistra democratica europea. Sulla democrazia, partecipazione possiamo fare tutti i discorsi filosofici che vogliamo fare. Io so che con le primarie la gente sceglie direttamente i suoi candidati. Questo è solo un esempio per dire che se questa non è democrazia e partecipazione spiegatemi un po' voi sapientoni cos'è.
Scritto da Giorgio Riva il 13/2/2016 alle 17:12
Rossi almeno questa volta hai ragione. Anche a Varese il partito non fa iniziative ma soprattutto i suoi organi vengono convocati saltuariamente. Quando accade ormai non ci va più nessuno con una presenza max del 30 % degli aventi diritto al voto. Ha rinnovato la tessera poco di più del 50% degli iscritti rispetto allo scorso anno che erano già diminuiti molto rispetto a quello precedente. Di nuove adesioni neanche a parlarne ed i circoli sono spenti, senza iniziativa salvo rare eccezioni. Insomma un disastro, nessuno dice niente, tutti coperti, e si va avanti così ognuno per conto suo. Le cose e la linea del partito è nelle mani di pochissimi individui. Discussione, confronto sono solo perdita di tempo. Cosa ha di democratico un partito del genere mi è difficile capire. Non stiamo parlando di un partito in difficoltà ma un partito inesistente usato da qualcuno personalmente. Mi si dica cosa serve oggi iscriversi ad un partito, che potere hai lì dentro rispetto al primo che passa per strada che tanto vota come te per il candidato sindaco, ancora un po' il nome del portavoce del circolo e via di questo passo. Va bene cambiare, adeguare la macchina alle novità di questi anni ma la democrazia cosa è e la partecipazione ha senso solo a livello virtuale? Che roba è questa qui.
Scritto da Pdvarese il 14/2/2016 alle 10:24
Una visione della politica antica, @Adriano, va rispettata ma le esagerazioni sono frutto di nervosismo. Quando a Varese il PD era nelle salde mani di Marantelli e c., allora bersaniani convinti, il pallino veniva fatto girare malino e da pochissimi. Il PD ha voluto anche a Varese, per fare un esempio, le primarie che hanno dato il loro responso. L' unico partito che si è messo in gioco. Nel centro destra litigano e sia Malerba come Orrigoni sono frutto di un decisioni di un elite, questi i fatti. Non tutto funziona nel PD di Varese, questo può essere vero ma bisogna cercare di mantenere equilibrio di giudizio senza dimenticare ieri è l' altro ieri.
Scritto da una rottamatrice il 14/2/2016 alle 14:07
E chi dice qualcosa sulle primarie e sulle prossime elezioni amministrative di Varese. @una rottamatrice fai finta di non capire, sei tutta dentro il tuo renzismo di maniera. Quello che per esempio hanno scritto l' onorevole ed altri dovrebbe far un po' riflettere perché è un ragionamento che va oltre i singoli schieramenti interni.
Scritto da Adriano il 14/2/2016 alle 15:12
I problemi della sinistra sono niente confronto a quelli di centro-destra dove Berlusconi pensa che tutti i partiti siano aziende e basta convincere i leader per aver il voto sicuro degli elettori della lega ma si sbaglia, i leghisti sono stufi di questi metodi di scelta e sono decisi a non votare più candidati scelti senza primarie, Sia pure in modo in formale sono già in corso in migliaia hanno scritto a:"Il Tempo" e altri giornali per indicare un Sindaco e Premier preferito.
Scritto da Marco De Rosa il 14/2/2016 alle 18:02
@Adriano, ti sbagli non ho capito male ed il mio non è "renzismo di maniera". Non dico che questo PD sia perfetto, sostengo ci sia stata una svolta positiva in generale, che le riforme vanno avanti, che un certo modo di stare a sinistra è finalmente diventato minoritario perché era in parte legato a concezioni di una politica superate. Dico che le primarie sono partecipative e che concedono ai simpatizzanti di entrare nel processo politico e di non lasciare certe decisioni nelle mani di pochi.
Scritto da una rottamatrice il 14/2/2016 alle 22:43
Ho ormai qualche primavera sulle spalle, vengo direttamente dalla grande storia del PCI, ho vissuto a sinistra e sulla mia pelle, a volte con vera sofferenza, una serie di "passaggi" e "cambiamenti" che non faccio fatica a definire traumatici. Ebbene ho sempre pensato che una forza politica di sinistra debba anche essere capace di mettersi in discussione, di adeguare la propria esistenza ai mutamenti della società, ai tempi moderni. Non mi pento di mutamenti passaggi che considero evolutivi.
Scritto da Ambrogio il 15/2/2016 alle 14:01
Se come sembrerebbe la resistenza di Malerba sarà reale, a Varese il rischio di uno spareggio e del ballottaggio si fa più concreto. Meglio non mettere il carro davanti ai buoi, bisogna aspettare continuando nel lavoro pre elezioni amministrative indipendentemente da quel che avverrà nel centro destra. La verità è che si sta aprendo uno spiraglio considerando che anche nell' ambito del mondo cattolico organizzato e meno organizzato, il voto non andrà compatto in un unica direzione.
Scritto da Massimo Cova il 15/2/2016 alle 15:22
Caro @Massimo a Cova, il voto cattolico, anche a Varese, non è da tempo unidirezionale. Se, per dirla fuori dai denti, per 'mondo cattolico organizzato,' intendi riferirti in particolare a CL, allora potrei condividere il tuo pensiero.
Scritto da paolo rossi il 15/2/2016 alle 15:42
Che@rottamatrice e@ribolzi non siano di sinistra è assodato ma ce ne facciamo una ragione.Chi è di SINISTRA stenta a stare nel Renzismo,in tante sue scelte di Governo,nella sua concezione di Partito,nel trattare le Primarie,vedi Marino.Io non sono conservatrice,non ho nostalgie,guardo avanti ma non a Verdini.A Varese bene per i 3.000 votanti,Marantelli ha partecipato e perso,avanti Galimberti.Dall'altra parte giocano un bel nome,Orrigoni,vedremo!Attenti a rottamare anche i voti oltre a Marant.
Scritto da Margherita il 15/2/2016 alle 16:49
Alle Primarie non credo che avrebbero potuto riempire il palazzetto, ma diversi ciellini hanno votato per Galimberti e con loro anche altri lo faranno ancora alle elezioni. Le persone che fanno riferimento a Baroni leader storico di quel movimento, che è stato defenestrato dalla Lega e da Fontana dalla carica di vice sindaco, non voteranno mai per la Lega e non penso per Malerba sostenuto da Lista civica o bavaresi o politici datati che affermano di essere contro il partitismo(!!!) tra i quali c'è Angelini altro leader di CL-Varese, che a suo tempo rimase in maggioranza lasciando il collega dei Giussaniano" in braghe di tela.
Scritto da Pdvarese il 15/2/2016 alle 17:23
PdVarese, CL o non CL l' occasione potrebbe essere irripetibile. Che in una città come Varese serva il voto moderato e per esempio il sostegno anche di un' organizzazione cattolica come quella fondata da Don Giussani, non ci piove. Si deve tenere il consenso anche a sinistra, non vi è dubbio ma non ci si può concentrare solo da quelle parti dove secondo me qualcuno è anche pronto a non votare per il candidato del centro sinistra perché colpito da sindrome "Braviamartellarsilepalle".
Scritto da Giorgio Riva il 16/2/2016 alle 08:54
Mi scuso in anticipo per la considerazione che vorrei proporre forse dovuta ad una deformazione professionale. La libertà di esprimersi attraverso uno strumento come per esempio questo blog, è piacevole ma anche deformata. Quando un post, o come si chiama, propone un argomento sollecitando una discussione, bisognerebbe cercare di non andare fuori tema. Mi rendo conto che un commento chiami il successivo, ma la conseguenza è che alla fine non si approndisce il tema ed ognuno va un poco per la sua strada.
Scritto da Federica Campi il 16/2/2016 alle 09:53
@Federica Campi hai ragione, il richiamo è pertinente e mi auguro che sia considerato, ma questo 'andazzo' fa parte un po' della 'normale' vita dei blog. Certo capita spesso che quanto sollecitato e proposto attraverso un post, sia quasi ininfluente rispetto a quanto qualcuno vuole esprimere. Ho sempre lasciato le briglie allentate, non so dire se ho fatto bene o meno. Il mio blog è abbastanza letto, ma commentato da un gruppo più o meno ristretto di persone che devo solo ringraziare. Si è formato un circuito un po' chiuso, è chiaro che tutto questo non può durare per troppo tempo. Lo dico, e lo ripeto, con l' affetto che devo a chi scrive. Tutto ciò mi porta a riflettere su quanto di positivo ha portato la più grande e straordinaria 'rivoluzione' di questi due decenni, internet, che ha modificato radicalmente non solo il mondo dell' informazione ma anche quello della cultura, della politica, più in generale dei 'rapporti' fra le persone. Su l' Espresso di questa settimana, ho letto un' intervista molto interessante a Zygmunt Bauman che, oltre a spaziare in profondità su questioni politico-sociologiche, analizza non solo le deformazioni, ma anche i punti deboli e le oggettive negatività legate a questa sconvolgente trasformazione che ha cambiato gli ultimi anni della nostra vita sociale. Veramente molto interessante.
Scritto da paolo rossi il 16/2/2016 alle 11:01
Come vedi @Federica Campi, sono andato anch'io fuori tema!
Scritto da paolo rossi il 16/2/2016 alle 11:25
Vorrei fare, in sintonia con gli ultimi interventi e andando fuori tema, un brevissimo accenno sulla comunicazione e sui rapporti virtuali ma intensi ed impressionanti come numeri, che si sono creati condensa intorno ad internet. Non vorrei sembrare banale, sono il primo vista l' età, a trovarmi in difficoltà con le nuove tecnologie, non potrebbe andare diversamente. Sconvolgente è come in un lasso di pochi anni, sia cambiato tutto. Novità intense e tanto veloci nel diffondersi portano il buono e certamente insieme a devianze da superare. Non possiamo che conviverci in maniera intelligente, se ce la faremo.
Scritto da Ambrogio il 16/2/2016 alle 14:15
La ringrazio onorevole per la consigliata intervista che ho letto con attenzione e piacere. Mi è sembrata molto interessante e non poteva essere diversamente considerando il valore di Bauman.
Scritto da Federica Campi il 16/2/2016 alle 18:27
Quello che ha scritto Rossi è condivisibile. Anche il PD si è trasformato cercando di adeguarsi ai cambiamenti. Penso ci sia riuscito parzialmente perché cambiare è sempre un po' traumatico. Bene le primarie ma queste affidano un potere notevole ed enorme agli eletti che scavalca gli antichi organi politici. Parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, segretari di partito locale godono tutti di un consenso che porta consolidamento e tendono ad agire individualmente. Non so se questo sia un semplice cambio ed adeguamento della democrazia o una sua deformazione. Una democrazia diretta che afferma: "mi avete votato adesso faccio io." Quindi come ha scritto qualcuno meno chiacchiere e discussioni perché fanno perdere tempo. Sembrerebbe un vantaggio, io invece sarei più prudente.
Scritto da nostagiasocislista il 17/2/2016 alle 09:05
Non credo che voglia dire andare fuori tema parlare di Varese e dei suoi partiti in vista delle elezioni. Anche lì le organizzazioni politiche sono in difficoltà, soprattutto nel centro destra. La Lega che ha amministrato male per 25 anni, vive con gli ultimi clamorosi scandali regionali addosso, c' è una nuova Lega Civica farcita e costituita da gente che viene dalla vecchia politica tradizionale e che ora si pone contro partiti e centralismo, un M5S a Varese non pervenuto. Il centro sinistra può farcela a patto che non si laceri per balle e divisioni tutte interne.
Scritto da Giorgio Riva il 17/2/2016 alle 16:08
Ma il collega commentatore di questo blog, @un leghista doc che fine ha fatto? Sarebbe interessante sentire la sua appassionata difesa di questa Lega Nord visti il reiterarsi di episodi raccapriccianti per tutti i cittadini lombardi.
Scritto da Guevara il 18/2/2016 alle 00:17
Non so se c'entri col titolo ma il nulla è quello che sta accadendo in Parlamernto per colpe reciproche,il M5S cambia idee spesso ma chi vuole i suoi voti li chieda gentilmente ai leader e accetti delle condizioni oppure rinunci ai voti e si torni salle elezioni e con una maggioranza eletta si potranno fare riforme migliori,anche nel centro-destra c'è un clima di guerra fredda dove molti senza primarie sono disposti a votare i candidati del pd per una volta solo per sollecitare le primarie.
Scritto da Marco De Rosa il 18/2/2016 alle 16:30
Ho letto oggi che a Varese il candidato a sindaco del centro sinistra presenterà quattro liste a lui legate rifiutando qualsiasi contatto politico con SEL. Ognuno fa le scelte che ritiene giusto fare. Personalmente penso che puntare unicamente sull'elettorato moderato,certamente necessario per vincere, dimenticando però quanto sta a sinistra, sia un errore come pensare che la vera sinistra/sinistra a Varese possa essere rappresentata dal pur buon De Simone. Ragazzi che spregiudicatezza e che PD democristiano. Tanti auguri........
Scritto da Guevara il 18/2/2016 alle 18:08
Iniziamo bene a Varese con la brillante uscita del candidato sindaco del centro sinistra Davide Galimberti. A me hanno insegnato che in politica, soprattutto se devi affrontare una competizione difficile ed in salita, si deve tendere all' inclusione non all' esclusione. Bisogna almeno provarci. Mi risulta che fin da subito il vincitore delle primarie avesse chiaramente in testa di tagliar fuori SEL. Una scelta del genere è sbagliata sul nascere perché restringe preventivamente il campo di azione. Ha ragione @Guevara quando sostiene che non basta pensare di vincere conquistando il centro e tagliando fuori una parte significativa della sinistra che non può essere coperta tutta dal pur bravo, simpatico e volenteroso compagno Dino De Simone.
Scritto da Pdvarese il 18/2/2016 alle 20:14
@Pdvarese e @Guevara stesse idee, ugual sintassi, parole in fotocopia.
Scritto da Ceresium il 19/2/2016 alle 07:34
Il fatto di aver vinto a sorpresa e per un pelo le primarie a Varese dovrebbe portare alla prudenza. Chiudere il recinto in questo modo dal mio punto di vista è strasbagliato.
Scritto da Mario V. il 19/2/2016 alle 11:13
@Mario V., capisco possano esserci in materia valutazioni differenti. Anch' io sarei del parere di allargare il più possibile il campo d' azione, naturalmente se questo è possibile e senza dover tenere per forza di cose tutto dentro un indistinto calderone politico elettorale. Comprendo quindi la negatività di una chiusura che avviene a monte. Detto questo ho letto con molta attenzione l' uscita e le dichiarazioni del candidato sindaco di Varese per il centro-sinistra Davide Galimberti. Ne ho avuto una buona impressione, il 'taglio' mi sembra quello giusto, rassicurante ed innovativo. A Varese bisogna ribaltare una situazione che più che penalizzare il Pd ed il centro-sinistra, ha fortemente deperito la città. Giusta e legittima la critica all' interno della nostra parte del campo, ma la necessità di coesione oggi deve prevalere rispetto a distinguo che non possono farci perdere di vista il prezioso obiettivo di fondo che è quello di governare il capoluogo dopo anni di buio e di assoluta mediocrità.
Scritto da paolo rossi il 19/2/2016 alle 13:50
Un riposiziamento caro il mio onorevole.
Scritto da Veritas il 20/2/2016 alle 10:04
@Veritas, riesci ad essere quasi divertente. Più che riposizionamento si tratta di accettare le regole che, nel pd, ci si è dati. Un qualcosa di molto semplice e normale, almeno per me. Le primarie hanno espresso un risultato. Vincere di 100 o di 10 voti non cambia nulla. Vogliamo provare a governare Varese o, picchiandoci delle martellate sul bassoventre, preferiamo che vinca chi ha fallito a Varese da 25 anni? Non ho motivo per lisciare il pelo a nessuno, conosco ma non ho rapporti con Davide Galimberti che credo non se ne faccia granché dei miei eventuali consigli, non sposto (come si diceva una volta) che un numero esiguo di voti ma lo sosterrò con convinzione e lealtà assoluta, senza se e senza ma (anche questo si diceva una volta).
Scritto da paolo rossi il 20/2/2016 alle 13:04
Di solito quando si cambia un modello di auto, non gli si mantiene lo stesso nome. Questo PD, è palesemente un'altra cosa rispetto a quello nato dall'unione dei partiti fondatori, sarebbe logico fare un ulteriore sforzo e trovare un nome nuovo, che ne chiarisca la nuova identità, visto che quella originaria è superata.
Scritto da disillusodallapolitica il 20/2/2016 alle 14:00
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