Scambio di auguri intenso in questi giorni e dunque moltissimi contatti. Ho avuto la bella conferma che il blog è popolare, alcuni post e commenti sono scaricati e inviati per mail. Tra i post più discussi (e controversi) sicuramente il primo su Pier Gianni Prosperini (ecco anche gli altri, post 2 e post 3). Qualcuno che stimo mi ha dato del matto per avergli espresso la mia solidarietà. Il fatto però non sussiste, si direbbe in un tribunale. Non ho pronunciato né questa parola, né questo sentimento. Mi sono dichiarato dispiaciutissimo e ho rivelato che, secondo me, la persona è umanamente diversa dal personaggio.
Quando eravamo insieme nella presidenza del Consiglio regionale ho potuto verificare che era protagonista, diciamo, di “buone azioni”. Tanto che gli dicevo: «sei proprio stupido, fai queste cose e poi vai in tv a sbraitare cattiverie contro tutti i diversi. È vero che fai del cabaret, ma sei comunque da riprovare». Attilio Fontana è testimone di tutto ciò.
La solidarietà si manifesta ad una persona che ha subito un sopruso od una ingiustizia. In questo caso non sono finora a conoscenza di appigli validi.