Di tanto in tanto ci viene riferito che i dipendenti pagano più tasse dei padroni e che i commercianti delle vie del centro sono assai più poveri degli ambulanti. La sorpresa per le dichiarazioni dei redditi è quanto di più stucchevole possa esserci. E’ noto da molto tempo che i lavoratori dipendenti (e i pensionati) con la trattenuta alla fonte fatta direttamente dai datori di lavoro fanno fatica ad evadere e quindi risultano con un reddito medio più alto di altri settori sociali che riescono ad evadere con maggiore facilità il fisco tutto o in parte. E’ altrettanto noto che da alcuni anni con gli studi di settore si è cercato di avvicinare la dichiarazione di artigiani e commercianti alla realtà e infatti nel tempo la media di riferimento dei redditi degli autonomi è cresciuta. Le dichiarazioni dei redditi confermano tuttavia che il risultato di una reale equità nel prelievo fiscale sui diversi redditi è ancora lontano da realizzare. Va poi sottolineato che nei dati fiscali che vengono forniti c’è scarsa attenzione alle imposte pagate dalle società (Spa, Srl etc.). Infatti la tassazione delle società è letteralmente crollata e questo non fa che accentuare ancora di più il dato che la tassazione dei redditi è prevalentemente sui lavoratori dipendenti e i pensionati. Inoltre dal Governo viene in sostanza un messaggio di tolleranza verso l’evasione fiscale. Il risultato è che le entrate dello stato sono diminuite molto di più e molto più rapidamente di quanto sia il rallentamento dell’economia reale. Le dichiarazioni dei redditi rese note quindi squadernano una società sempre più ingiusta, nella quale una parte si difende comunque e un’altra parte non può sottrarsi ai suoi obblighi fiscali e quindi sopporta un carico maggiore proprio perché altri non compiono il loro dovere fiscale. Il paradosso è che proprio il carico fiscale eccessivo sui lavoratori, come i salari reali troppo bassi, sta diventando un vincolo per tutta l’economia italiana. Tanto tempo fa un signore di nome Henry Ford si pose il problema di pagare i lavoratori abbastanza per consentire loro di acquistare le auto che producevano le sue fabbriche e di versare i contributi perché il sussidio di disoccupazione, la pensione, la sanità e l’istruzione pubblica li tutelassero nel tempo del bisogno: oggi verrebbe preso per matto.