Julian Assange, il creatore di WikiLeaks descrive in questi termini la sua strategia di lotta contro il potere: “Più un’organizzazione è ingiusta e gelosa dei suoi segreti, più la paura di una fuga di notizie sconfinerà nella paranoia, sia tra i suoi stessi dirigenti, che tra i membri della cricca di decisori. La diffusione di notizie indesiderate sfocerà inevitabilmente in un impoverimento dei meccanismi di comunicazione interna, in reciproci sospetti, in paura di essere colti con le mani nel sacco. La solidarietà tra i membri verrà meno e il collante diventerà quello dei pagamenti con cui viene comprato il silenzio, mentre l’omertà non resisterà alla tentazione di facili guadagni nel diffondere le notizie.” Non vi sembra una straordinaria descrizione di quanto sta avvenendo nell’harem del Cavaliere delle feste arcoriane, cioè nella più incredibile “organizzazione” che sia venuta a contatto con le nostre istituzioni, dove i soldi a pioggia servono per soddisfare vizi privati, ma anche per comprare il silenzio o per remunerare la menzogna delle/dei sodali nelle audizioni pubbliche?