"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 16/6/2012 alle 16:32

Costa sessanta miliardi l'anno alle casse pubbliche la corruzione nel nostro Paese. Con questo dato della Corte dei Conti, riproposto da Davide Del Monte di Transparency International Italia, si è aperto l'incontro su trasparenza e legalità, che ho coordinato ieri insieme al collega Gianbattista Ferrari, per la tre giorni del gruppo Pd “E se avessimo ReGIONE noi – Dialoghi sulla nuova Lombardia”.

 L'89% degli italiani, sempre secondo Del Monte, ritiene la corruzione come uno dei maggiori problemi italiani, mentre i dati disaggregati indicano che la Lombardia è considerata dall'associazione a un livello mediano nella scala della trasparenza e correttezza della pubblica amministrazione, ben lontana dai motori d'Europa con cui dovrebbe confrontarsi. Un altro dato, portato da Vincenzo Morriello, della Cgil, dice che la Lombardia è al terzo posto in Italia per le imprese confiscate alle mafie, circa duecento in termini assoluti. La professoressa Nerina Dirindin ha indicato in circa la metà dei sessanta miliardi di costo per corruzione la quota imputabile alla sanità, mentre i canali nei quali si realizzano i comportamenti collusivi sarebbero, in ordine di importanza, i trasferimenti al privato, le assunzioni di personale e gli acquisti in deroga dalle normative. Interventi di grande spessore tecnico, dunque, che hanno preceduto quello più politico di Lorenzo Frigerio, referente dell'associazione Libera, secondo cui parlare di mafie oggi in Lombardia è come parlare di mafia negli anni 70 a Palermo, ricordando che già alla metà degli anni '90 il lavoro della procura antimafia a Milano portava a oltre tremila condanne definitive ad affiliati alle cosche. 
Numeri notevoli, che hanno portato il PD a promuovere una legge sull'educazione alla legalità, che ha anche generato un Osservatorio regionale, e una sulla trasparenza degli appalti. E in questo quadro fa male sapere che il primo appalto per Expo è stato fermato dalla magistratura per il reato di turbativa d'asta.

Abbiamo voluto organizzare, nel contesto della tre giorni del gruppo Pd, un incontro su legalità e trasparenza perché sono temi che attraversano tutte le politiche regionali. Per noi ciò significa che occorre avere un approccio sistematico, che deve riguardare tutti gli atti, con meccanismi di controllo e di trasparenza su appalti e sull'assegnazione delle risorse, dove in questi anni ci sono state, in Lombardia, numerose falle. E occorre affrontare il problema culturale, lavorando sulla formazione, sulla prevenzione e sulla diffusione di una cultura della legalità a partire dalla scuola e dalle agenzie formative per arrivare alla costruzione di una cultura dell'etica nella pubblica amministrazione, tanto negli impiegati quanto negli amministratori pubblici. 

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