"Insieme costruiamo il futuro."
Alessandro Alfieri   alessandro.alfieri@consiglio.regione.lombardia.it
inserito il 11/2/2015 alle 15:11

Oltre il 10 per cento dei comuni lombardi subirà la chiusura o la razionalizzazione dei presidi postali. Una decisione sostanziale per il territorio che, a quanto ci risulta, la gran parte dei sindaci ha appreso leggendo i giornali. In provincia di Varese si parla di sette chiusure e della rimodulazione delle aperture in quindici filiali.
Siamo fortemente preoccupati per questa vicenda che ha le basi nel decreto Scaiola del 2008. Le rimodulazioni del servizio postale vanno ad impattare fortemente nelle aree più deboli. In un momento come questo, di difficile tenuta di coesione sociale, le poste rappresentano importanti punti di riferimento per la collettività soprattutto nelle piccole comunità e come tali vanno salvaguardate.
Da parte nostra abbiamo avanzato alcune possibili alternative: innanzitutto è fondamentale coinvolgere i comuni cercando, dove è possibile, una collaborazione con Poste Italiane per garantire l’apertura degli sportelli in via di chiusura. Per quanto riguarda le razionalizzazioni, queste si possono riarticolare in modulazioni orario prevedendo modelli suppletivi e integrativi come sta facendo ad esempio Regione Toscana.
Anche a livello nazionale il Pd sta lavorando su questo fronte. Nei prossimi giorni il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha convocato l'amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, e il presidente dell'Authority per le comunicazioni, Angelo Cardani per avere maggiori informazioni in merito al piano di riorganizzazione nazionale e per valutare l’impatto sulle comunità locali.

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