Non cambiate un governo, cambiate l'Italia.
Daniele Marantelli
inserito il 21/3/2008 alle 15:59

Signor Presidente è giusto che il Parlamento si occupi di un settore decisivo per il futuro del nostro Paese qual è il trasporto aereo. L'aumento del prezzo del petrolio, i rischi di recessione dell'economia americana e la ripresa dell'inflazione costringono l'Italia a concentrare ogni sforzo per rilanciare lo sviluppo. Ciò non può prescindere dall'apporto delle regioni più dinamiche come quelle del nord-ovest: oltre il 20 per cento del PIL nazionale è realizzato in Lombardia e la stessa concorre per oltre il 30 per cento per l'export, dato che Prodi ha giustamente valorizzato in questi giorni.

Nella sola provincia di Varese, nel 2006, le esportazioni sono state pari a 8.500 milioni di euro e nel 2007 si sfonderanno i 9.000; si tratta di una risorsa indispensabile che però ha bisogno di infrastrutture materiali ed immateriali adatte ad affrontare le sfide della competizione ed un moderno sistema aeroportuale ne costituisce una condizione indispensabile.

Il senso del mio intervento vuole essere quello di chi pensa a dare un maggior valore aggiunto al nostro Paese con un'idea di coesione dello stesso.

La decisione del Governo di privatizzare Alitalia è giusta: nel 2003 ha perso oltre 520 milioni di euro e nel 2004 858 milioni. Nel 2005 Berlusconi non privatizza, ma destina grandi risorse per la sua ricapitalizzazione senza delineare un piano industriale convincente. Stretta tra i grandi vettori europei e l'aggressività delle compagnie low cost Alitalia brucia rapidamente quelle risorse e si ritrova in mezzo al guado.

Il Presidente del Consiglio, il Ministro dell'economia ed il Ministro dei trasporti dell'epoca erano tre lombardi: serve a poco recriminare sul passato. Sarebbe agevole ricordare al centrodestra che la difesa del ruolo di Linate ha pugnalato Malpensa e favorito sfacciatamente le compagnie aeree straniere o che il comune di Milano ha utilizzato in gran parte gli utili SEA per le casse del comune, sottraendole ad investimenti sull'aeroporto o che la stessa Lega ha avuto il presidente di Alitalia senza che ciò abbia dato luogo a risultati eclatanti o che la regione Lombardia, fino a pochi anni fa, pensava di realizzare un secondo hub a Montichiari.

Sarebbe tempo perso; conta invece sapere che sette italiani su dieci che viaggiano su voli intercontinentali non partono né da Fiumicino né da Malpensa. Le responsabilità del management Alitalia sono enormi; mi chiedo, però, se la strategia del trasporto aereo di un Paese che fa parte del G8 debba essere decisa dal dottor Prato.

Abbiamo appena approvato una legge finanziaria in cui sono stati destinati  sessantanove miliardi di euro per pagare gli interessi sul debito: senza il rilancio dello sviluppo l'Italia non può vincere le sfide che ha davanti a sé.

Il ruolo del nord è decisivo. Ricordo la figura del piccolo imprenditore che da Malpensa parte con lo sua valigetta per conquistare clienti e mercati in America e in Asia e che paga le tasse. Vi è cultura del lavoro, voglia di innovazione e senso civico. Tali persone e i loro dipendenti, progettisti, tecnici e operai, costituiscono una risorsa preziosa dell'Italia. Il Ministro Padoa Schioppa che proviene da quelle parti e che ringrazio per la sua presenza lo sa e per tali ragioni occorre che agisca, pur nella scelta di fondo, per modificare il piano industriale originario. Pertanto, senza giri di parole, Air France ceda ad altri vettori gli slot lasciati liberi a Malpensa, procedendo anche ad una gestione graduale della nuova organizzazione e dei volumi di traffico. Va riconsiderato e rafforzato il ruolo di Cargocity, sapendo che le merci ad alto valore aggiunto esportate che non partono da Malpensa, perché si sopprimono i voli, non partiranno mai da Fiumicino ma da Francoforte, colpendo al cuore la competitività dell'apparato produttivo del Paese.

Il confronto con Air France dovrà risolvere anche altri nodi, primo fra tutti il destino di migliaia di lavoratori, che riteniamo un punto decisivo. Come si vede non facciamo alcuna richiesta che abbia il sapore di assistenzialismo in salsa padana. Sappiamo che l'accessibilità a Malpensa deve essere migliorata. Nel marzo del 1999 il Governo di centrosinistra destinò al riguardo 5.280 miliardi di lire e l'anno scorso il Governo ha concretamente finanziato un'infrastruttura che il nord attende da anni, come la pedemontana. Purtroppo, tra il 2001 e il 2006 il Governo di centrodestra ci ha regalato solo disegnini di ponti, strade e ferrovie sulla lavagnetta di Bruno Vespa e molti cartelli stradali in dialetto.

Sappiamo invece che Malpensa è stata pensata come parte integrante nel Corridoio n. 5 di un sistema intermodale che comprende alta capacità ferroviaria e autostrade. Pertanto, le istituzioni hanno il dovere di decidere, guardando gli scenari dei prossimi decenni e non dei prossimi dieci minuti. Fra due mesi Malpensa sarà collegata all'autostrada Milano-Torino; fra un anno vi sarà il collegamento ferroviario alla stazione centrale. Con l'alta capacità a regime una popolazione di 18 milioni di persone potrà raggiungere Malpensa in un'ora e mezza. Con l'alta capacità tra Roma e Milano la tratta aerea più redditizia e costosa del mondo, Linate-Fiumicino, perderà peso e valore.

Come possiamo non tenere conto di questi scenari? A pochi chilometri da Malpensa sorge la più grande fiera d'Europa. Ci auguriamo che l'Italia e Milano vincano anche la sfida difficile per l'assegnazione dell'Expo 2015. È in tale contesto che assume senso la proposta contenuta nella mozione del centrosinistra di agire con intelligenza sugli slot non utilizzati a Malpensa, procedendo anche ad una gestione graduale della nuova organizzazione e dei volumi di traffico.

In conclusione, ricordo, caro Ministro Padoa Schioppa, che il Governo della piccola Olanda ha saputo a suo tempo incidere sulle scelte di Air France in occasione dell'intesa con Klm. Noi chiediamo al Governo di fare altrettanto. Niente di più, ma anche niente di meno

(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo).

Commenti dei lettori: 6 commenti -
Ciao Daniele ti faccio tanti in bocca al lupo per la candidatura e i complimenti per il blog, credo che sia una bella novità per chi come noi frequenta il mondo web in modo quotidiano e credo che questo possa dare quel rapporto di vicinanza con tutti noi lettori.
Scritto da Migliore Giovanni il 22/3/2008 alle 09:29
Provo grande stima per l'on., che da varesino sa quali sono i numeri effettivi di export,produttività e PIL della Lombardia.Mi auguro tuttavia che queste parole non rimangano inascoltate, come predica in un deserto,xè lei, in realtà, conosce meglio di noi il vero orientamento del palazzo nel cedere alitalia ai francesi,il cui scopo è solo quello di eliminare malpensa come aeroporto concorrente. speriamo bene on., noi scenderemo inpiazzaagallarate l'1aprile.complimenti ancora x l'interventoinaula
Scritto da edoardo il 23/3/2008 alle 18:17
Caro Giovanni, ti ringrazio dei complimenti per il blog. Non illuderti però. Pur avendo la ragionevole certezza di essere eletto alla Camera dei Deputati a causa di questa legge elettorale “stronca – diritti dei cittadini” voluta dal centro destra, non mi limiterò al blog. Con ogni probabilità ti incontrerò nei prossimi giorni al mercato di Gavirate
Scritto da marantelli il 27/3/2008 alle 16:53
Caro Edoardo La ringrazio per la stima. Sono molto legato da sempre alla nostra terra. La cultura del lavoro fa parte del nostro DNA. E forse sarebbe giusto rivalutare il ruolo del lavoro manuale, pur essendo consapevole che le sfide del futuro si vinceranno investendo in formazione, ricerca e qualità. Sulla vicenda Alitalia e sull’importanza di Malpensa ho cercato di avanzare idee e proposte utili per l’intero Paese. Posso dirle che Cavour sosteneva che il genio politico un riformista non lo afferma inseguendo astratte riforme, ma ottenendo risultati concreti nelle condizioni determinate dai rapporti di forza. Io non sono un genio. Sono solo un riformista. E sto cercando di attuare l’insegnamento di Cavour anche in una partita maledettamente complicata come quella di Alitalia.
Scritto da Marantelli Daniele il 27/3/2008 alle 16:59
Caro Daniele, la vicenda Alitalia stà acquisendo delle antipatiche storture: i liberisti che diventano protezionisti ed i contestatori che diventano dei biechi approfittatori della situazione. Meno male che qualcuno protegge i lavoratori "METTENDOCI I SOLDI". Credo che presto la situazione migliorerà deludendo i disfattisti, Alitalia non ha ancora lasciato Malpensa che già ci sono nuovi voli e nuove rotte, spero che la gente capisca! Buon Lavoro
Scritto da Alessandro Z il 30/3/2008 alle 17:35
Caro Alessandro, spero che la tua intelligenza sia contagiosa. E' molto più semplice dire che per salvare Roma si colpisce il Nord. E' un teorema tanto efficace quanto falso inventato per nascondere le macroscopiche responsabilità che anche Berlusconi e la Lega portano sulle spalle per lo stato fallimentare di Alitalia.
Scritto da Daniele Marantelli il 8/4/2008 alle 17:47
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