A Roma, dove lavoro, sono alloggiato presso una pensione in Largo Argentina. In quell'area (bella ma un poco dimessa) a venti metri dalla mia finestra c'è quel che resta della Curia Pompeiana luogo dove, per un periodo limitato, era ubicato il Senato Romano e dove,  in quel lasso di tempo, venne ucciso Giulio Cesare. La cosa mi fa un pò effetto ma quello che davvero mi sconcerta è che, in un posto dove è  avvenuto un fatto storico cosi eclatante, non ci sia un display, un cartello, uno straccio di 'informazione'. Niente di niente. Se uno va in Papuasia e chiede ad un bimbo chi è Cesare, vi saprà rispondere. Qui a Roma passi per la maggioranza dei turisti stranieri, ma anche moltissimi italiani e diversi romani, pensano che 'l'omicidio storico' si sia consumato presso i Fori Imperiali. Siamo un Paese con enormi potenzialità che non sappiamo sfruttare. All'estero, per fare un esempio 'forzato', se un centurione romano avesse fatto pipì su un muretto (per la verità penso sia capitato spesso) oggi quel prezioso 'spazio' sarebbe delimitato da una cornice con a latere la scritta: 'qui il soldato romano pliniotiberiovattelapesca, nell'anno...ecc. ecc.'.  Ricordo che agli inizi degli anni 80' venne in visita ufficiale in Italia il capo di stato o il reale (non rammento) di un Paese Arabo. La stampa di allora riportò che il nostro Presidente del consiglio di quei tempi, Bettino Craxi, a proposito della 'situazioni economica', con una battuta disse alla personalità araba: "voi parlate così di economia perchè siete seduti su un 'tesoro nero' (alludendo ovviamente al petrolio). Il 'beduino', un pò indispettito, rispose che anche noi eravamo seduti su un tesoro, solo che non ce ne eravamo accorti (alludendo al nostro patrimonio storico, artistico e culturale che, evidentemente anche per lui, non sapevamo valorizzare abbastanza).