Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 31/3/2010 alle 08:42

Capisco che, quando si perde, occorre sempre e comunque 'tenere alto l'umore delle proprie truppe'. Un classico. Così come l'allenatore di calcio, dopo una sconfitta, accampa scuse, si lamenta e non ammette volentieri i meriti degli avversari. Tutto ciò, diciamo, soprattutto a scopo terapeutico. Un modo per 'ricaricare'. Ieri Pierluigi Bersani  non è sfuggito da questo un pò stantio rituale. Ci sono ovviamente delle ragioni dietro ogni atteggiamento ma credo che, in ogni caso, abbia profondamente sbagliato. Non ho votato Bersani al nostro ultimo Congresso ma lo ritengo uomo e politico valido e capace. Mi piace soprattutto il suo modo diretto, concreto' finanche 'semplice' di parlare di politica.  Non sono uno di quelli che (qualche sciacalletto c'è anche nel Pd)  gli imputa particolari responsabilità rispetto alla tornata elettorale. Con i tempi che viviamo non mi pare opportuno pensare ora al 'taglio di qualche testa'. Ma ripeto, ha sbagliato. Primo perchè la sconfitta, sul piano politico, è evidente, secondo perchè un Partito che vuole essere nuovo, moderno, che ricerca un suo appeal, che vuole uscire da uno stato di torpore e opacità deve saper parlare e comunicare con coraggio e onestà intellettuale alla gente. Ammettere una sconfitta può essere il primo passo significativo. Viceversa rimarremo invischiati dentro le solite asfittiche liturgie con buona gioia dei nostri avversari.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 20 commenti -
Condivido e spero che le soluzioni non vengano ricercate in strane alchimie di alleanza, utili esclusivamente a recuperare il numero di voti nell'urna. Le campagne elettorali locali qui e altrove sono spesso state delle battaglie contro qualcuno per difendere qualcun altro, con poco rispetto della gente, oltre che del lavoro comune. Abbiamo perso, nessuna scusa. Ma tutti abbiamo perso se ha perso il PD.
Scritto da Luisa Oprandi il 31/3/2010 alle 10:47
Caro Senatore, anche su questo post, di attenta riflessione, non si può avanzare alcuna critica. Pacato, sereno, oggettivo. Ma anche spunti di impegno programmatico: stare in mezzo alla gente. Un voto dalla gente qualsiasi, come noi: eccellente.
Scritto da Rosella e Carlo il 31/3/2010 alle 11:56
caro Senatore, sono tra quelli che a suo tempo usci dal partito (DS) perchè non credeva nel progetto partito democratico e oggi vaga senza una casa ben definita, sa anche che come me ce ne sono tantissimi, ora a distanza di anni ancora vi interrogate sul sesso degli angeli, dove e di chi sono le colpe dell'ennesima sconfitta !! elementare la soluzione, nella solita classe dirigente del partito.. che non cambia mai !! sempre i soliti e con poche e piccole novità. un sacco di errori politici %
Scritto da franco zanellati il 31/3/2010 alle 16:23
no ma ragazzi il commento post elettorale è peggio del risultato stesso. la domanda da porsi non è come uscire da questo delirio e quali alleanze costruire ma QUALE PROGETTO ALTERNATIVO state proponendo alle gente, perché non è assolutamente chiaro, non si capisce cosa volete proporre, è tutto un rincorrersi sterile senza senso. ora la domanda: il PD si è imborghesito? ma quanto mai è stato proletario? la lega è proletaria.
Scritto da Franco Cozzi il 31/3/2010 alle 16:28
% errori politici che non hanno fatto capire ai "soliti ed illuminati" dirigenti del partito... che forse è ora di lasciare lo spazio a chi.. magari non ripeterà gli errori del passato, e poi, mi sembra ora che chiariate dove si vuole andare, il termine "sinistra" spaventa molti di voi, ma non le sembra che di centro ce ne sia fin troppo ?? e che molto centro va a destra ?? cordiali saluti f.zanellati@tin.it
Scritto da franco zanellati il 31/3/2010 alle 16:35
Caro Senatore, 49 senatori del Pd - si legge ora sulla stampa Internet - in rivolta contro Bersani, dopo i risultati definitivi delle elezioni regionali. Ma stiamo, per caso, scherzando?
Scritto da Scherziamo? il 31/3/2010 alle 16:39
C'è sicuramente del vero in quello che affermano i due Franco delusi e, 'incazzati'. Le analisi, poi ci vogliono eccome, ma da sole non bastano più. Occorre fare. A Franco Cozzi vorrei però aggiungere: che la Lega sia 'popolare' è certo e lo è anche gran parte della sua classe dirigente. Ma che sia proletaria, questo proprio no. La sua è una politica, dal punto di vista dei contenuti, assolutamente e senza alcun dubbio conservatrice. Vorrei infine puntualizzare: l'iniziativa dei senatori 49 pd non è affatto contro Bersani: Tutt'altro. Almeno in alcune circostanze occorre 'dibattere' con sincerità e franchezza. Altrimenti è finita davvero.
Scritto da paolo rossi il 31/3/2010 alle 16:45
Caro Senatore, parliamoci chiaro. Lei è Democristiano e ragiona da Democristiano; loro sono Comunisti e ragionano da Comunisti. Non c'è alcunchè di negativo o spregiativo nella mia affermazione, anzi tutt'altro; voglio solo dire che il Piddino non esiste e quindi non esiste la forma mentis correlata. Loro sono perennemente con i piedi a mollo in mezzo al guado e non ne usciranno mai. Per questo il PD è la risposta sbagliata ad un problema reale. Dovete guardare altrove.
Scritto da Luigi il 31/3/2010 alle 17:13
Caro Luigi, è vero sono un ex-democristiano (anzi da giovanissimo sono stato anche più a destra) ma, considerando la politica in questo Paese ed a 50 anni, tutti siamo ex di qualche cosa: Fini non era fascista? E Bersani o Veltroni non erano comunisti, e Berlusconi, oltre che con le sue imprese, dove stava? Bossi non aveva la tessera del PCI e Maroni non militava in Democrazia Proletaria? E via di questo passo. Non ci fermeremmo più. Pensare che si possa realizzare un soggetto politico e riformista che tenga insieme anche storie diverse, non mi pare folle. Difficile, certo, ma non impossibile.
Scritto da paolo rossi il 31/3/2010 alle 17:27
Ma siamo davvero sicuri che è il PD la risposta sbagliata? Non potrebbe essere vero che è la sua classe dirigente ad essere sbagliata? Prendiamo la Lombardia, è un caso emblematico. Da venti anni abbiamo Formigoni. Contro di lui: Masi, Martinazzoli, Sarfatti ed ora Penati. Risultato? Mai riusciti a scalfire il sistema di potere formigoniano che anzi ha fagocitato anche la Lega. Dove pensiamo di poter andare con una classe di dirigenti che è costretta ad andare a Roma a farsi legittimare per entrare in lista per il Parlamento? Dove possiamo andare con una classe dirigente che vede il segretario regionale candidarsi nella sua Bergamo, fare una lista “povera” per fare il pieno delle preferenze ed essere così eletto e prendere il 16% dei voti come lista? C’è qualcuno che si ricorda una proposta di contenuto negli ultimi dieci anni? C’è qualcuno che si ricorda una “emozione” data ai lombardi per dirgli “ci siamo anche noi, siamo noi l’alternativa”?. Qui c’è la testa di chi comanda da “riformare” non il partito.
Scritto da un guelfo nero il 31/3/2010 alle 17:59
Io credo che serva poco minimizzare una sconfitta di queste dimensioni. Si fa passare un messaggio del tipo: siamo rimasti in pochi, ma che importa, io ce l'ho fatta, cioè sono stato eletto, il resto non conta! Ci sono stati errori a diversi livelli, tutti ne siamo responsabili; parliamone con il coraggio che serve per rialzare la testa. Ritorniamo tra la gente a parlare un linguaggio comprensibile, fuori dalla vita"sospesa" che si vive spesso tra le mura dei partiti.
Scritto da Margherita Giromini il 31/3/2010 alle 18:50
Caro Paolo, ci conosciamo da tantissimi anni. Come sai non sono un simpatizzante della coalizione che Tu rappresenti. Condivido in modo assoluto la Tua critica. Ritengo, infatti, che in questa epoca educazione, rispetto, il chiedere scusa ed anche il "coraggio di ammettere di aver perso" purtroppo siano ritenuti, erroneamente, solo segnali di debolezza e non di forza e dignità. Auspico che il Tuo intervento sia di esempio per molti indipendentemente dalla coalizione o ambito di appartenenza
Scritto da Sergio Dominici il 31/3/2010 alle 19:27
BRAVO PAOLO .UN SALUTO . AURELIO
Scritto da gamald il 31/3/2010 alle 23:46
Non son uno che vota PD ma nemmeno innalzo Berlusconi agli altari. Visto esternamente l' errore del PD e' quello di parlare troppo di Berlusconi. Oggi abbiamo bisogno di una politica del fare e questa politica manca a destra ed a manca. E' venuto il momento di costruire insieme perche' il fine ultimo della politica, spesso dimenticato, e' il bene comune del popolo. Popolo stanco e disinnamorato da troppe dimostrazioni di politica utile solo ai politici. Politica e' sacrifiicio e non agio!
Scritto da Daniele il 1/4/2010 alle 06:31
@Daniele. Ci associamo all'analisi di Daniele: basta, ma basta davvero, criticare, demonizzare, colpevolizzare l'avversario. La gente ne ha piene le scatole di proteste: vuole, pretende, esige proposte, vere, costruttive. Ieri Bersani, alla lettera di critica dei 49 senatori Pd, osservava: "Finiamola di stare a guardarci l'ombelico!". Intendeva probabilmente invitare tutti ad essere concreti, e guardare ad una ripresa su basi davvero politiche propositive. O no?
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 1/4/2010 alle 08:12
Ciao Paolo, credo tu abbia ragione, già oggi sembra si scateni sui giornali il solito tiro a segno sul segretario. Qui lo si leggerà come uno scatenarsi della solita diatriba interna. Speriamo ce lo risparmino. Purtroppo mi rendo conto che non riuscimo a dettare i temi dell'agenda politica, però sarebbe interessante cominciare a discutere magari a litigare su questioni che stanno a cuore alla gente comune, tipo salari, lavoro, scuola, pensioni, sicurezza, ecc.
Scritto da Lele il 1/4/2010 alle 09:59
C'è spazio e possibilità di far partecipare: il 40% di astenuti sono lì che aspettano una proposta comprensibile e coerente, concreta. Abbiamo le capacità, la serietà e la coerenza per poterla realizzare. Passione e condivisione. Non ho storia politica. Credo ai valori fondanti del PD. I circoli, i comuni: continuiamo anche qui. Provocazione: coinvolgere i "radical chic" al lavoro civico, non è un qualcosa a metà tra il miracolo di Lourdes e le fatiche di Sisifo? Si deve provare lo stesso.
Scritto da FrancescoG. il 1/4/2010 alle 10:12
Sono rimasto colpito dall'analisi di Ricolfi sulla Stampa. La lega avanza laddove le regioni sono attive nel fornire risorse al resto della nazione. Resistiamo in regioni dove il bilancio è sostanzialmente in pari. Non è forse il momento di incalzare la lega. Diciamo si al federalismo fiscale, con tutte le garanzie possibili. Non mi pare sbagliato che chi amministri sia responsabile delle sue azioni. Non diciamo sempre no, mettiamo in campo le nostre proposte.
Scritto da Sergio Bianchi il 1/4/2010 alle 11:15
urtroppo, il risultato di Varese (ma anche in Provincia) a mio parere è dato anche da una presenza sul territorio assolutamente impalpabile. Troppo spesso le persone sono sempre le stesse, amici degli amici, circoli chiusi legati ancora a vecchie logiche di amicizie/alleanze. Non si riesce a cogliere le novita' che il territorio propone. Forse non si vuole perdere quello "status" di "politico con esperienza" e con questo si emargina chi con poca esperienza ma con entusiasmo ci prova.
Scritto da maurizio tortosa il 1/4/2010 alle 11:46
Non vediamo più i compagni di strada, ci dicono in tanti, quando c'è da protestare per i disagi di ogni genere nel trasporto pubblico lombardo, nell'aumento di pedaggi autostradali, tikets vari, tasse, ecc. Ricordiamocelo quando votiamo, proponevamo. Tutti, a quanto pare, dalla memoria corta? o siamo diventati non credibili proprio per la nostra assenza in mezzo alla gente? @FrancescoG. dice delle grandissime verità e lì, secondo noi, c'è la riscoperta dei nostri valori, stare con la gente.
Scritto da Robecco sul Naviglio e amici il 1/4/2010 alle 11:53
Archivi:
Ultimi post:
(30/4/2017 - 23:56)
(18/3/2017 - 23:20)
(26/2/2017 - 12:05)
(19/2/2017 - 21:29)
(31/1/2017 - 23:46)
(14/1/2017 - 00:03)
(2/1/2017 - 12:35)
(28/12/2016 - 00:49)
(5/12/2016 - 00:46)
(26/11/2016 - 12:34)
Links: