Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 27/4/2010 alle 18:22

Si sono celebrati con semplicità a Varese i funerali del Conte Panza di Biumo. Uomo di cultura e mecenate. Uno dei più importanti collezionisti mondiali d'arte contemporanea. Nel 1996 donò la sua Villa di Biumo e le annesse opere al FAI.  Una preziosa  e unica 'struttura culturale', significativa non solo per la 'città giardino' ma per tutto il nostro Paese. Spero, visto che da vivo la città (e non solo) non gli è stata  mai riconoscente, si possa da subito adeguatamente ricordare un personaggio di tale caratura.  In questo senso un intervento 'istituzionale' sarebbe, dunque,  necessario e doveroso. Naturalmente la sua è sempre stata una presenza discreta, silenziosa ma intensa e 'fattiva'. Lo dico spesso: viviamo in piena 'cultura dell'apparenza'. Si conta, appunto, per come si appare, non per quello che si è. Segno di retrivo provincialismo. Segno di decadenza.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 16 commenti -
E' stato il più grande collezionista d'arte del nostro Paese, tanto che, se non erro, oltre vent’anni fa, il direttore del Guggenheim iniziò a mostrare intenzione di aprire una sede del prestigioso museo internazionale di arte moderna proprio presso la settecentesca Villa di Biumo . Ma l'amministrazione cittadina di allora, cui fu chiesta collaborazione per la pubblicizzazione dell'evento, si dimenticò di rispondere all'invito. Nemo propheta in patria.
Scritto da Luisa Oprandi il 27/4/2010 alle 20:19
Abbiamo una città spalancata sul mondo dell'arte e siamo qui a pensare che bisogna imparare il dialetto per avere dei diritti.....Ma poveri noi!
Scritto da Bruna varesina il 27/4/2010 alle 20:23
Si, mi ricordo la figuraccia che facemmo su tutti gli organi di stampa. Beh, non credo che ne abbiamo fatta una migliore poi con tanti anni di silenzio o quasi attorno al gioello di arte americana che ospitiamo in città. Visitato ovviamente dagli stranieri ma da pochi "autoctoni".
Scritto da Brambilla il 27/4/2010 alle 20:27
La cultura dell'apparenza, del sembrare, non è retrivo provincialismo (soltanto): fa parte del non-essere che ha coinvolto tutti. In nome dell'avere. Personaggi come il Conte appartengono ad un'altra dimensione, quella dell'ESSERE.
Scritto da Carlo Antonio A. il 27/4/2010 alle 20:57
I giovani conoscono Villa Panza perchè gli studenti di tutte le scuole superiori sono "ciceroni" del FAI e ci hanno pensato gli insegnanti a spiegare loro quale tesoro è presente a Varese. Mi piacerebbe analogamente sapere se la Provincia o il Comune di Varese abbiano avviato dei progetti per favorire la conoscenza del patrimonio di arte contemporanea presente a Biumo.
Scritto da Marina il 27/4/2010 alle 21:30
Erano venuti il presidente Ciampi e il ministro Melandri ad inaugurre il museo di Villa Panza, donato al Fai e quindi abbiamo idea del vlaore incommensurabile del patrimonio che abbiamo in città. Ma fa molto più clamore Bossi che viene ad accendere la fiaccola della sagra della Motta....
Scritto da Brambilla il 27/4/2010 alle 21:38
Sul sito della Provincia di Varese, al link Musei, Villa Panza non è citata. Bisogna cercare su Personaggi per trovare il conte Panza e da li scoprire che esiste la collezione.....Un percorso un po' complesso per fare consocere il nostro patrimonio, soprattutto quello di fama mondiale.
Scritto da M. Marzoli il 27/4/2010 alle 22:01
Fa tristezza sapere che grandi personaggi nel loro piccolo possano essere così dimenticati dalle autorità citttadine (meno che sindaco Fontana presente).. però chi ama l'arte, come me, impegnando anche una tesi di laurea proprio sulla villa non dimenticherà mai il grande cuore del Conte Panza. Addio caro Conte e perdona l'Italia che non sa guardare ai suoi patrimoni ma deve guardare sempre nelle tasche di altri.
Scritto da Serena il 27/4/2010 alle 22:07
Anche io ho letto che non c'era nessuno della Provincia e del Comune di Varese (tranne Fontana in un angolo con la fascia). Credo che, dopo averlo ignorato, abbiano fatto meglio a non fare pubblica mostra di dolore alle esequie.
Scritto da Varesino il 27/4/2010 alle 22:16
Il Conte Panza è stato apprezzato in tutto il mondo, da persone di ogni livello sociale: è questa la grandezza dei grandi. Che le istituzioni cittadina e provinciale lo abbiano ignorato in tanti anni è evidente e spero che, in qualche modo, come sottolinea Rossi, proprio le istituzioni si diano tempestivamente da fare per ricordarlo in modo duraturo. Potremmo anche dare dei suggerimenti se provincia e comune vorranno raccogliere le proposte dei cittadini.
Scritto da Giuditta il 27/4/2010 alle 22:50
il momento di commiato più vero degli ultimi trent'anni. anche se pensavo che la fascia tricolore fosse stata restituita. ciao conte. grazie. ora ci imponi di seguire il tuo insegnamento. con rigore
Scritto da od il 28/4/2010 alle 00:08
Dice proprio bene il giornalista...a Varese é importante solo come si appare....la cultura dell apparenza.....a discapito dei contenuti.....La maggioranza delle persone che ricoprono cariche istituzionali sono purtroppo di mente provinciale.......molto poco interessati a lanciare Varese come dovrebbe essere..ma questo discorso lo si fa da anni, senza cambiamenti......la Lega poi ci ha dato la botta finale
Scritto da Roma il 28/4/2010 alle 09:54
Che Varese lo ricordi davvero, in modo degno del livello culturale e della passione che ha sempre regalato all'arte e al territorio.
Scritto da Miriam il 28/4/2010 alle 14:14
Se la politica è essere dentro la città, la cultura, la società...lei è tato il solo che ha avuto parole semplici ma sentite per un uomo importante a Varese, in Italia e nel mondo. Grazie
Scritto da Armando il 28/4/2010 alle 14:16
Proprio NON APPARENTE, ma sostanziale: questo è stato il Conte Panza, capace di scelte decise, concrete, uomo lungimirante e appassionato. Vedo tanto daffare per trasformare Varese in una terra del turismo...e quel che abbiamo nemmeno lo vediamo!!!
Scritto da Io di Biumo il 28/4/2010 alle 15:25
Certamente stiamo parlando di una persona unica nel mondo dell'arte e del collezionismo. Ma pensiamo a quante volte le istituzioni ignorano persone che fanno tantissimo per la città e mettono invece sul piedistallo personaggi che fan niente e diventano "qualcuno" solo per discendenza familiare o afffiliazione politica...
Scritto da Massimo il 28/4/2010 alle 15:46
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