Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 13/5/2010 alle 09:48

Leggo oggi, confesso un poco preoccupato, dell' eventuale disponibilità di Adriano Celentano a candidarsi Sindaco di Milano. Nulla, sia chiaro, contro il simpatico ed istrionico 'molleggiato' (lo ammiro anche se per la verità non incontra i miei gusti musicali). Comprendo che, in piena 'cultura dell'immagine e dell'apparenza', contino poco o vengano sfumate, capacità e competenze. Conta soprattutto essere conosciuti. Certamente la notorietà, anche in chiave elettorale, è un 'buon veicolo' ma da sola non può bastare. Mi chiedo spesso, anche in vista delle prossime elezioni amministrative che l'anno prossimo in provincia coinvolgeranno tra gli altri Varese, Busto e Gallarate, come si può invertire una tendenza elettorale che, alle nostre latitudini, pare assai consolidata. Come battere (o tentare di farlo) lega e centrodestra? E' possibile? Beh, in altre città del nord, nella 'virtuale' Padania, ci sono riusciti; penso a Lecco, Lodi ma in particolare, alla 'vicina' Saronno. Intanto un fatto chiaro e solo apparentemente banale: se la gente è insoddisfatta di come viene amministrata la propria città, ciò non significa che i voti potranno automaticamente indirizzarsi verso chi si è opposto. Cosa si può fare?  Primo (non in ordine di importanza): scegliere un candidato o candidata credibile, preparato e comunicativo (che sia uomo o donna di 'partito' può essere relativo). Una presona davvero legata alla città, una candidatura  quindi che non sia semplicemente frutto di obsoleti e stantii equilibrismi di partito e/o di coalizione. Secondo: una lista del candidato- sindaco da affiancare a quelle di partito, libera ed aperta alla città, che sappia raccogliere le sue energie, forze ed intelligenze migliori che, viceversa, verrebbero disperse perchè non, in qualche modo, 'ingabbiabili' dentro liste partitiche. Terzo: un programma serio, concreto ed innovativo. Non 'buttato giù' all' ultimo momento perchè tanto "il programma conta poco, uno vale l'altro". Un progetto nel quale i cittadini si sentano partecipi, coinvolti, al centro degli interessi della politica. Una proposta nella quale la gente percepisca  autentico e disinteressato 'amore per il territorio'.  Comprendo: il tutto è facile da dirsi molto meno da farsi, ma occorre provare. Bene e subito.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 33 commenti -
Più si avverte e si constata uno spirito di concreto servizio della persona verso la collettività, più si è credibili e votati, indipendentemente dai programmi dei partiti. Esempi infiniti, grandi e piccoli, che dimostrano l'assoluta "bontà" delle scelte di persone coerenti e, appunto, credibili. Per le elezioni amministrative, locali, dove la conoscenza individuale delle persone è fondamentale, si segua (anzi: venga imposta!) il più possibile la tua ricetta.
Scritto da Legnanesi e Bustochi il 13/5/2010 alle 11:02
Ricetta davvero ineccepibile. In particolare è necessario non sottostare ai soliti equilibrismi e pensare che la città ha bisogno di amministratori che la conoscano, la amino, la vivano .
Scritto da Michele il 13/5/2010 alle 12:49
in politica come nella vita c'e bisogno di coraggio ...di incontrare l'altro, di condividere il suo sogno,solo cosi si puo trovare il sostegno per rendere concreto tuo "'amore per il territorio" con un progetto partecipato
Scritto da thierry il 13/5/2010 alle 12:53
Ottima analisi, condivisibile in tutto. Altrettanto utile tenere in conto, come dice il primo commento, la persona, la crediblità, che significa garanzia di attenzione alle situazioni e presenza sul territorio.
Scritto da Antonio il 13/5/2010 alle 13:29
Hai fatto una riflessione coerente e propositiva. Come cittadina di Varese vorrei proprio una/un candidata/o sindaco così. La nostra città è viva, bella, ma spesso tanti aspetti sono sconosciuti: penso al mondo dei giovani, della scuola, del volontariato, delle situazioni di difficoltà. "Fare poltiica", diceva Lazzati, è costruire "la città dell'uomo e a misura di uomo". Continuo a credere che sia possibile.
Scritto da Luisa Oprandi il 13/5/2010 alle 13:36
Visto che lei, senatore Rossi, esce dal politichese, propone rifliessioni accessibili e concretamente legate alla vita sociale, ha fatto bene a puntare l'attenzione subito sulla credibilità delle persone da candidare. Ad esempio è sempre molto importante che "si sappia" chi sono le persone per tempo, perchè ci si possa informare. Non presentate all'ultimo momento come è stato fatto per alcuni alle regionali, dove ho votato "per sentito dire" chi era di Varese.
Scritto da Franco M. il 13/5/2010 alle 14:48
@Luisa Oprandi. Mi piace questo riferimento alla costruzione della città dell'uomo: è la prospettiva da cui partire se si ama davvero una città e il suo futuro.
Scritto da Tiziano S. il 13/5/2010 alle 15:07
A Buguggiate il PGT è spiegato ai bimbi e anche a loro si chiede di dare un contributo di idee. Significa essere attenti a tutti. Prendere esempio!!! A Varese invece il vostro partito, che dovrebbe essere quello vicino alla gente, cosa sta facendo? Ce le avete delle idee? Le proponete alla gente? Oppure tenete tutto nascosto? Non sapete usare bene il tempo. Da mesi avreste già dovuto incontrare i cittadini e dire le vostre proposte. Perderete sempre per l'immobilismo che vi caratterizza.
Scritto da Giulio il 13/5/2010 alle 15:16
Possibilissima questa ricetta, se c'è la volontà politica. Lei mi sembra un "politico raro", capace di guardare oltre gli steccati di provenienze partitiche e di posti da ricoprire. Nemmeno la sento mai esaltarsi, ma sempre pensare guardando "verso": la città, la gente, il futuro. E' di politici così che abbiamo bisogno, non di presenzialisti, ma di persone che aiutano a riflettere e a pensare e che poi concretamente pensano e fanno.
Scritto da Pierpaolo il 13/5/2010 alle 15:26
Esatto: se c'è la volontà politica. Mi pare che questa intenzione di apertura sia di pochi, caro Senatore. A lei il merito di dirlo e ridirlo che la gente vuole dei politici scelti dalla gente, consociuti e stimati. Invece ci riproporranno i soliti nomi. D'accordo con lei inoltre che le donne sono una grande risorsa, ma non credo che qualche "baronetto" cederà il posto, anche sapendo di perdere la partita se va bene.
Scritto da Filippo il 13/5/2010 alle 17:04
Il problema scotta da voi a Varese. Nessuno dei consiglieri comuanli o dei vertici cittadini parla a commento di questo post. Anche il non parlare la dice lunga.
Scritto da michelino il 13/5/2010 alle 17:09
Mi pare davvero innovativo quanto propone al punto due (non per importanza): la lista aperta è vera democrazia. Che la persona o le persone candidate debbano essere comunicative, vive sul territorio e di spessore umano ( dote fondamentale) spero sia scontato. Non voterei certo un candidato che è stato chisuo nell'orticello delle sedi politiche o uno che non abita nella nostra città, uno che non frequenti la gente comune e dei rioni.
Scritto da Alessio il 13/5/2010 alle 17:31
Ma quanti la pensano come lei nel PD? Il suo è un sogno, un bel sogno, ma vedrà che la realtà sarà sempre la stessa.
Scritto da Chiaravalli il 13/5/2010 alle 18:23
Parlare di ricetta significa riconsocer eche esiste un "male da curare". Lei fa autocritica del partito e questa è la strada giusta, soprattutto perchè propone delle soluzioni. Chi non la vuole ascoltare fa finta di non vedere nemmeno quello che scrive. Ma la sua soluzione piace a noi elettori.
Scritto da Tino il 13/5/2010 alle 18:38
Ad esempio in città a Varese ci sono le nuove povertà, come dice un articolo con i dati di banco alimentare Nondisolopane, visto che quasi 2300 persone (la amggior parte italiane) si recano lì per avere gli alimentari necessari. Quindi abbiamo bisogno di gente che quetse cose le veda, le ritenga una realtà cittadin e non abbia in mente come prima cosa la costruzione di palazzi e la realizzazione di fontane.
Scritto da Emilio il 13/5/2010 alle 18:53
Bisogna cambiare marcia, soprattutto nelle modalità di scelta dei candidati. ha ragione Rossi: gli equilibrismi alla fine fanno cadere.
Scritto da Pino il 13/5/2010 alle 19:15
Soluzione giusta a certo immobilismo. Ci sono persone che alla città piacciono per stile, semplicità, coerenza e capacità di vedere i problemi e delle soluzioni.
Scritto da Valerio il 13/5/2010 alle 19:38
La politica fatta così, ascoltando la gente, è quella che vogliamo; il linguaggio diretto, i temi locali affiancati a quelli nazionali, proposte e confronto.
Scritto da Nottambulo il 13/5/2010 alle 23:18
Noto con piacere che la notizia di Celentano non è nemmeno stata presa in considerazione e tutti i commenti si sono indirizzati a quello che sta realmente a cuore ai cittadini.
Scritto da compagno Branko il 14/5/2010 alle 08:42
Speriamo Paolo, speriamo. E aggiungo che bisognerebbe partire sin da oggi con i gazebi a Varese, Busto e Gallarate, ma non nel centro cittadino, bensì in ogni quartiere, in ogni mercatino rionale, in ogni piazzetta. Abbiamo pochissime chance di farcela, è vero, però giochiamocele bene!
Scritto da Marco Regazzoni il 14/5/2010 alle 11:44
Concordo pienamente con Marco sul valore del lavoro in periferia. E' fondamentale il contatto con la gente che non vive la realtà del centro città, bensì quella di quartiere. Andiamo noi incontro alle persone, come proponiamo nel nostro circolo Varese 3, con gazebo informativi nei vari rioni e ascoltando le persone. La politica è vera se è condivisa con tutti. Nei salotti lasciamola fare ad altri.
Scritto da Luisa Oprandi il 14/5/2010 alle 14:19
Un progetto così c'era già nel PD: si chiamavano primarie. Son sparite?
Scritto da Gianmarco il 14/5/2010 alle 15:08
CARO PAOLO TI LEGGO SILENZIOSAMENTE DA TEMPO E CONDIVIDO ANCHE LE COSE CHE SCRIVI CON FORZA. SONO DACCORDO DI AVERE UN CANDIDATO ORA, UN FIGURA CHE CONOSCA VARESE MA CHE ANCHE VARESE LO CONOSCA. CON UN PROGRAMAM CHIARO ED IMMEDIATO CHE COLPISCA MA NON STUPISCA, CHE NON SIA DI SCREDITO DEGLI AVVERSARI MA CHE PRESENTI IDEE ED ANCHE VALORI E CHE RACCOLGA ANCHE IL DISAGIO DELLE TANTE PERSONE RIMASTE SENZA LAVORO IN VARESE E PROVINCIA COME DEGLI IMPRENDITORI CHE STANNO SUBENDO LA CRISI....
Scritto da PAAOLOKARRAS il 14/5/2010 alle 16:20
Progetto assolutamente da condividere, centrale il punto due per raccogliere forze progressiste presenti in città ma difficilmente riconducibili a rigide liste di partito. Questo per fare a Varese prove di una rinascita possibile avendo progetti chiari e realizzabili per una città che fa molta fatica a delineare il proprio futuro. E poi ha ragione a Luisa Oprandi: bisogna (ri)scoprire la Varese dei quartieri e delle castellanze che in molti casi conservano ancora una loro originale identità
Scritto da cesare chiericati il 14/5/2010 alle 16:26
E' esattamente ciò che andrebbe fatto. Codivido appieo la proposta del Sen. Rossi angelo da somma lombardo
Scritto da angelo ruggeri il 14/5/2010 alle 16:40
Grazie per gli interventi. Fuori dal blog, nel mio partito, qualcuno mi ha criticato perchè "i panni si lavano a casa propria". Io dico che si lavano soprattutto lì ma non è un reato (anzi è utile) aprire una discussione più ampia con elettori e cittadini. Una precisazione: sono per le primarie ma non per un loro uso 'meccanico' ed 'automatico'. Tutto qui.
Scritto da paolo rossi@senato.it il 15/5/2010 alle 14:51
Proposta buona ma generica. Dopo dieci anni di antipolitica occorre reimparare a fare politica con la testa e non con la pancia. Come influisce la città sulla nostra vita? Quali i problemi? Cosa scegliere: cemento o verde, grattacieli o alloggi popolari, alberghi o asili nido, traffico o trasporto collettivo? Occorrono idee chiare e scelte precise; poi si va a parlare con la gente dove è possibile. L'alternativa è credere che la politica ha un fine e che siamo credibili se siamo sempre coerenti.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 16/5/2010 alle 13:23
caro senatore, sono un elettore del pd un pò deluso. dico subito che non la stimo, scarsissima la sua presenza nel territorio. 2 valutazioni: 1 l'(ab)uso incondizionato delle primarie è la morte della politica (quella vera), capisco la necessità di tale strumento per scegliere un candidato premier, ma per scegliere anche i sindaci significa che siete proprio alla frutta! 2 non le sembra prematuro e politicamente una boiata parlare di sindaco ora?
Scritto da Carlo Panetta il 17/5/2010 alle 10:57
Caro Panetta, se non mi stima, liberissimo, ci macherebbe. Non piacciamo a tutti. Sulla mia presunta insufficienza di presenza sul territorio dipende tutto da quello che si intende. Non sono ballerina di prima fila e non sono capace di 'vendere fumo', questo è certo. Continuerò a non venderlo. Poi, ovviamente, sono pieno di difetti. Chissa perchè quando affermo qualche 'pensierino libero' mi si dice che sono scarsamente presente. Veniamo alla politica: Io non ho detto, tengo a precisare, che le primarie sono da usare sistematicamente. (bisogna leggere con più attenzione) Molti di voi le vorrebbero abolire ( ma è gente di apparato) che va combattuta politicamente.( lo farò con tutte le mie forze). E' presto per pensare ai candidati sindaci alle prossime elezioni? Evidentemente persone come lei aspettano che i soliti tre o quattro decidano per tutti nomi, modalità e tempi. Accomodatevi pure. Io non sono un soldatino e soprattutto non voglio perdere. Senza rancore.
Scritto da paolo rossi@senato.it il 17/5/2010 alle 12:41
Proposta intelligente. Ma come attuarla con un partito cittadino sempre subalterno all'amministrazione e chiuso in sè a partire dal suo segretario Molinari, sempre sulla stessa poltrona da quindici anni. Le proposte sono interessanti ma chi le porta avanti con tali inamovibili.
Scritto da Democratico disilluso il 17/5/2010 alle 13:44
Bravo Rossi, io da iscritto ai DS per tanti anni, le dico che ha ragione perfettamente. Aggiungo una massima di Confucio: "Non temere di restare sconosciuto agli uomini, temi piuttosto di non conoscerli". Quindi se le dicono che lei non è sul territorio perchè non è un "presenzialista" non si preoccupi. Da questi interventi sul suo blog, che seguo con interesse, posso dirle che lei "ci vede bene" e sta interpretando bene la situazione attuale.
Scritto da Primofragliultimi il 17/5/2010 alle 15:02
Aggiungo anche che diversi "amici " sono usciti proprio dal partito e non rinnovano la tessera dei PD perchè qualche "capo" ha detto NO alle primarie. Anzi le ha derise.
Scritto da Primofragli ultimi il 17/5/2010 alle 15:03
Grazie della garbata risposta.continuo a ritenere il suo pensierino libero ora fuori luogo.io mi aspetto che un partito serio faccia delle iniziative pubbliche su come governare e migliorare questa città, mi spieghi quali idee ha per mandare a casa chi non ha fatto niente per anni(non bisogna essere presenzialisti per dire ogni tanto al ns sindaco che è un ectoplasma) non che inizi ora il solito gioco autoreferenziale di scelta di quale candidato prenderà la solita scoppola.buon lavoro!
Scritto da Carlo Panetta il 18/5/2010 alle 12:05
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