Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 18/5/2010 alle 12:24

 Fatemelo dire con chiarezza: ho, fin dall'inizio, pensato alle 'primarie' come uno strumento utile ed innovativo. Sono ancora di questa idea. Certamente non vanno usate in modo automatico . A Lecco come a Saronno, per fare degli esempi, il centrosinistra ha vinto senza utilizzarle. Vero che lì il candidato-sindaco era credibile, espressione di partito e non di 'apparato' (sono due cose diverse), con un ottimo 'appeal elettorale'. In ogni caso sono decisamente contro chi, nel Pd, le vorrebbe totalmente eliminare. Sia chiaro, le primarie valgono anche per la scelta di noi parlamentari, oggi 'nominati' per via di una brutta legge elettorale. A Varese, Busto, Gallarate (ed in altri comuni),  sarà il partito locale  che deciderà liberamente se considerarle o meno. Mi pare ovvio affermare che, più il candidato-sindaco avrà una connotazione 'aperta', più sarà unanime la sua indicazione, e meno le primarie 'serviranno'.  Insomma, almeno sulla carta, il candidato dovrà piacere di più ai cittadini che al , seppur qualificato, ristretto gruppo dei designatori.  A meno che non si è già dentro la logica del 'tanto si perde, inutile tentare' o 'meglio puntare subito ad una sconfitta onorevole'. In questo caso cambierebbe tutto e, in piena paresi politica, verrebbe per forza di cose scelto un bel candidato di bandiera. La questione è comunque delicata e politica. Va decisamente oltre il nome e cognome degli eventuali candidati. Riguarda essenzialmente, ed in maniera 'trasversale',  il partito. Quale vogliamo? Quello 'tradizionale' un pò ingessato e chiuso o un 'partito aperto' che valorizzi i militanti ma disponibile 'coraggiosamente' a 'subire 'un pò di salutare 'contaminazione civica'? 

 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 12 commenti -
Spero che non ci sia in giro ancora qualcuno che, dopo avere detto in tutte le fasi elettorali che il PD è democraticamente aperto al nuovo, ci venga a proporre qualche persona che ha qualche ruolo nel vostro partito ma a noi cittadini non dice nulla. La scelta della candiata o del candidato sindaco non è una questione di partito. I poltiici che ragionano così non guardano a un palmo dal loro naso.
Scritto da Giorgio il 18/5/2010 alle 13:52
Per avere un uomo di partito o che sia scelto dagli apparati io preferisco tenermi Fontana. Se non avete coraggio di fare qualche scelta "socialmente utile" non vi votiamo di sicuro. Lei ci sembra uno che ha il coraggio di trovare soluzioni diverse dalle solite, non per fare chissà cosa, ma perchè capisce che la poltica non è solo questione di scelte di partito. Si candidi lei senatore, non perchè ha un ruolo, ma perchè è aperto.
Scritto da Marina e Sonia il 18/5/2010 alle 14:30
I cittadini hanno bisogno un sindaco che sia "una persona normale", che non solo in campagna elettorale ma "normalmente" stia con la gente. Non ci interessa qualcuno di importante economicamente o socialmente, vorremmo qualcuno di riconoscibile e possibilmente che non si inventa dalla parte dei cittadini a partire da questi periodi.
Scritto da Michele il 18/5/2010 alle 14:49
E' apprezzabile il suo tentativo di farci capire cosa sta succedendo presumibilmente all'interno del partito democratico. Se lei sta da tempo portando avanti delle idee in cui crede (le aveva dette anche all'epoca in cui aveva scelto Franceschini, lo ricordo bene) sul valore delle primarie significa che lei propone il superamento dei giochetti interni e oscuri di dirigenti e apparati. Cambiare urgentemente l'aggettivo democratico allora.
Scritto da Mirko il 18/5/2010 alle 14:59
Cerchiamo di portare questo partito dove deve andare e cioè verso una apertura sul territorio, di cui il primo segno sarà quello di non fare oscure scelte di nicchia "in quattro gatti notabili del aprtito" per le decisioni. Rossi, anche a costo di sentirsene dire un sacco da chi teme l'esito sulla gente della sua chiarezza, ci sta aprendo gli occhi.
Scritto da Andrea il 18/5/2010 alle 15:09
Noto che sempre, quando si trattano argomenti in odor di cambiamento, i dirigenti parlamentari e locali del PD tacciono. Fanno eccezione le donne, sempre molto chiare sulle loro posizioni.
Scritto da Martina C il 18/5/2010 alle 20:00
Possiamo anche capire che il cambiamento vero e per il quale Rossi si sta spendendo è quello di una maggiore partecipazione alle decisioni. Sono però altrettanto onesto nel riconsocere che forse anche noi cittadini dobbiamo partecipare di più alla iniziative perchè se partecipiamo alle scelte dobbiamo esser ecosnapevoli.
Scritto da Francesco il 18/5/2010 alle 20:09
Ma scusi perchè queste idee è l'unico a proporle? Forse solo Adamoli oltre a lei ha avuto un po' di coraggio. Gli altri han solo paura che la gente smuova i loro accomodamenti.
Scritto da Antonio il 18/5/2010 alle 20:26
Sono più pacato di chi mi ha preceduto. Rossi e Adamoli interpretano correttamente il nuovo modo di fare politica.
Scritto da Nottambulo il 19/5/2010 alle 00:21
Adamoli, 70 anni, una quantità imbarazzante di legislature in consiglio regionale della Lombardia, il nuovo modo di fare politica. Come direbbe Rossi (Vasco..) e va bene cosi..senza parole..
Scritto da Roby il 19/5/2010 alle 09:04
La contaminazione civica è essenziale, altrimenti non ci si può lamentare che la Lega faccia manbassa di voti
Scritto da Michelino il 19/5/2010 alle 09:36
Roby, di anni ne ho solo 68. Sono nuovo di zecca e ci tengo a dirlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/5/2010 alle 10:02
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