Caro Michele, caro Presidente. Intanto ti stimo a prescindere, per la Tua fede nerazzurra. Scherzi a parte. Apprezzo il tuo 'lavoro' che conduci con intelligenza e, se mi permetti, con modestia (credimi, non tutti al tuo posto si comporterebbero come te). Mi è piaciuta la tua relazione di ieri all' annuale Assemblea Provinciale di Univa. Originale, trasgressiva finanche coraggiosa. 'Nuova' rispetto ai soliti 'sermoni' (da questo punto di vista noi politici non ci batte nessuno). Forse, unico neo, il mancato 'accenno' ai problemi di casa nostra, al territorio. Inizialmente me la sono un pò presa poi, ripensandoci, capisco che volevi 'volare alto' e 'dare un taglio diverso' all' intervento. Ci sei riuscito. Il tema della metamorfosi è, nel contempo, semplice e complesso ma indica due cose: mettersi in discussione alle radici e adeguarsi rispetto ad un contesto che cambia rapidamente. Un' operazione prima culturale che 'politico-associativa'. Hai lanciato un bel sassone nello stagno e, anche se questa non è certo tua intenzione, potrebbe servire a muovere anche le 'ferme e stantie acque della politica'. Con altrettanta sincerità Ti confesso che non mi è piaciuto l'intervento di Emma Marcegaglia, tutto proteso a non disturbare il Manovratore che, obiettivamente, non mi pare manovri così bene. Sono uno di quelli che sostiene che la crisi sia esogena a questo Governo ma le risposte quelle sì che devono venire dall' Esecutivo. Quest' ultime mi sembrano inadeguate anche pensando al 'sistema delle imprese'. I tagli più grossi e i 'non investimenti' nei confronti della ricerca e delle nuove tecnologie sono clamorosi collocandoci fatalmente agli ultimi posti in Europa. Non pretendevo che il Tuo Presidente saltasse dall' altra parte del fiume (ci mancherebbe) ma che, oltre a distribuire 'carezze' e oltre le fazioni, tirasse un pò per la giacca questo governo-cinecittà. Bella scenografia non c'è dubbio, ma di cartapesta. Con sincera stima Tuo Paolo Rossi.