Non esistono, di fatto, 'testate giornalistiche' o quotidiani completamente indipendenti. Credo, per lo meno, sia quasi impossibile e, in fondo, è normale che così sia. Trovo giusto che seguano 'una loro linea', manifestandola attraverso editoriali, commenti ed articoli vari. Alla luce del sole. Quel che conta è rispettare una certa deontologia professionale che è sintetizzabile in: una notizia è una notizia, può certamente essere commentata, ma, alla fine, rimane tale. Detto questo è pleonastico sottolineare che Umberto Bossi, da tempo, ne ha 'dette di tutti i colori'. Tra secessioni immediate, alpini pronti a combattere armati e quant'altro il suo commento relativo alla Nazionale di calcio che avrebbe 'comprato' la prossima partita dei mondiali  in Sudafrica con la Slovacchia è, sul piano della politica ma non solo, una 'sparata' fra le meno 'pesanti' e 'gravi'.  But 'the news are the news'. Nel nostro Paese (ma anche all'estero), tutte le testate televisive ed i giornali hanno pubblicato o dato la notizia con risalto 'da prima pagina'. La mia Prealpina (se così affettuosamente posso chiamarla) no. Solo un semplice 'trafiletto' nella pagina dello Sport come se questa 'amena' e, a mio avviso, poco 'circostanziata' dichiarazione, fosse relegabile a mero accadimento sportivo. Ora (e da oggi sulla testata locale immagino potrò pubblicare solo necrologi a pagamento) i casi sono due: o c'è stata scarsa attenzione professionale o, alle nostre latitudini, criticare il Senatur, per qualcuno, è disdicevole e soprattutto da evitarsi. Altro non saprei cosa dire.