Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 13/8/2010 alle 14:06

 Il tema non è propriamente ferragostano. L'eudemonologia è l'arte di essere felici. In una breve considerazione ad un commento al mio post di due giorni fa, mi sono permesso di scomodare Arthur Shopenhauer. Il grande filosofo tedesco, in una serie di massime e di interventi vari, ha cercato di definirne il significato intrinseco. In sintesi, come già ricordato in quel commento, tutto, in buona sostanza, dipende molto meno da ciò che si ha o da ciò che si rappresenta che da ciò che si è. Non male vero? Un pensiero che forse può aiutarci a vivere più serenamente anche questa nostra politica invasa parossisticamente da livori e veleni.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 15 commenti -
O anche Fromm, avere o essere? Si E' per quello che si ha o per quello che si è? Marx sosteneva che è la "titolarità di interessi" materiali (opportunismo, tornaconto, convenienza, gratificazioni...) a legare le persone tra di loro (infatti finchè essi sussistono, quella persona avrà sempre attorno a sè scodinzolanti "fedeli amici"). Un blog così "politico", tosto e sagace, coinvolge ed arricchisce chi cerca "virtute et conoscentia" e non conosce inutili, asfittici livori e veleni. Ottimo.
Scritto da Rosella e Carlo il 13/8/2010 alle 14:57
Nell'augurarmi che anche questa riflessione intelligente (da intellegere..leggere dentro) non venga usata a pretesto per alimentare livori e veleni, concordo con Rosella e Carlo nel definire ottimo questo spunto e altamente, profondamente politico. Di una politica viva, aperta, acuta, dinamica, non retrograda di cui, mi è parso di capire, lei è forte sostenitore, anche contro chi cerca di cementare il suo partito dentro forme rigide e controllabili.
Scritto da Borghi. S. il 13/8/2010 alle 15:06
La domanda sulla prevalenza dell'essere o del sembrare è fortemente attuale, dal momento che la dimensione sociale e individuale gravitano entrambe più sull'apparire. Gli stessi messaggi pubblicitari (se facciamo un paragone tra quelli degli ultimi vent'anni) hanno progressivamente portato l'attenzione più sulla vacuità dell'immagine offerta che non sulla certezza della verità di se stessi. La politica fa altrettanto molto spesso. Ne parleremo.
Scritto da Leonardo T. il 13/8/2010 alle 15:29
Devo ammettere Paolo che mi stupisci per la capacità di trovare "pensieri positivi" (rubo l'espressione a un articolo su Furia che ho letto sulla stampa) sempre. Un politico che ogni giorno cerca questa strada di comunicazione ha capito cosa è la politica. Pioveranno critiche anche a questo post, ma non curarti di ciò. E lo vuoi sapere? A me andresti bene come sindaco di Varese, pensaci. Eppure sono un bersaniano, ma di quelli aperti.
Scritto da Carlo il 13/8/2010 alle 16:21
E' vero che questa politica è invasa da livori e veleni. Proprio il filosofo tedesco Artur Shopenhauer ebbe a profetizzare che: "Quando non hai argomenti da opporre al tuo avversario, insultalo, denigralo, diffamalo, calunnialo e vedrai che alla fine avrai ragione tu". Questo il padrone delle ferriere l'ha capito benissimo e ogni giorno inventa qualcosa e qualcuno da infangare. Il nostro è purtroppo un periodo povero di profondi argomenti.
Scritto da Ravani il 13/8/2010 alle 18:03
Essere, apparire, sembrare, avere...Una perniciosa malattia che ha preso anche alcuni tuoi colleghi caro Rossi. Ne parlavo ieri in centro con un nostro iscritto e concordavamo sul fatto che a qualcuno del nostro PD locale dovrebbero consigliare un bel bagno in una vasca di umiltà, da tanto è patetico con quel suo volere sembrare molto di più di quello che è.
Scritto da Carlo F. il 13/8/2010 alle 18:48
“Seduto in un caffè nei pressi di Montmartre, con un bicchiere in mano lasciavo i miei pensieri. Erano giorni che mi sentivo giù quando una voce ferma mi fece alzar lo sguardo: ‘Bonjour Monsieur, sono giorni che non mangio, le vorrei mostrare un quadro che ho dipinto: è l'immagine di un uomo, è la storia di una vita, ritrovata tante volte e poi perduta’. E’ già passato un anno da quello strano incontro ed io ripenso sempre a quei suoi grandi occhi, a quel sorriso triste uscito dalla sciarpa,
Scritto da Mafalda il 13/8/2010 alle 18:53
alla sua voce che ho sempre nella mente: ‘Bonjour Monsieur, sono giorni che non mangio, le vorrei mostrare un quadro che ho dipinto’. E ricordo ancor quel quadro, uno sfondo rosso fuoco e nel mezzo c'era solo una farfalla”. Lascio la canzone “Il quadro” (1977) delle Orme. L’essere, il sembrare e l’avere son ben rappresentati. Introduce anche il concetto di libertà ma non è il tema di oggi. O forse lo è? La canzone è molto bella, penso possa esserti utile per far uscire dalle orecchie e dalla
Scritto da Mafalda il 13/8/2010 alle 18:55
mente l'eco (che rimane sempre per qualche giorno) delle brutture “sentite” ieri.
Scritto da Mafalda il 13/8/2010 alle 18:56
Tutto dipende da ciò che si è. Il mondo della politica nasconde però la verità e le verità. Intanto però a questa frase ci penso. Condivido quel che dicono Rosella e Carlo, che questo è davvero un blog "politico", perchè parla di politica in senso ampio, senza trattarla come un tema specifico che solo pochi "addetti ai lavori capiscono" e per questo piace motlo e non solo a me, tanto che se ne parla da noi in ufficio.
Scritto da Cate il 13/8/2010 alle 19:05
L'essere e non l'apparire. Ho la sensazione che in questo modo, con questi temi, con la capacità di incassare anche qualche pesante giudizio, con la sobrietà di tante risposte e la stizza mascherata di altre, tu Senatore sai mostrarti per come sei. Non ti pari o nascondi dietro l'aria "saccente" di quello che sa tutto, nè dietro il tono asettico di chi non si sbilacia o la fa in modo costruito e freddino.
Scritto da Mario il 13/8/2010 alle 19:09
La ricerca della felicità è nella ricerca di se stessi. Un messaggio per tutti, interessante e spesso non ascoltato e applicato abbastanza.
Scritto da Fabio PDL il 13/8/2010 alle 20:03
Sono convinto anch’io come Mario, come tanti che questo blog fa Politica vera, perché libera il pensiero, incentiva la ricerca, stimola il confronto, smussa gli spigoli, facilita la socializzazione, si nobilita nella poesia, nella pittura, nella musica ( grazie Mafalda, sono andato a risentirmelo quel brano su youtube.it). Anche per questo, evidentemente, diventa spesso oggetto di attenzioni e commenti ostili. Oggi partendo da una citazione di Arthur Shopenhauer, ci ha stimolati a riflettere sulle “modalità esistenziali dell’essere e dell’avere” o se preferite “ dell’essere e dell’apparire”. Modalità esistenziali che, se ci rifacciamo a Erich Fromm ( uomo politico oltre che psicologo) non sono prerogativa solo degli individui, ma delle stesse società o gruppi sociali in cui gli individui si esprimono e crescono. Il PD stesso quindi vive, esprime e riflette sulla società la modalità esistenziale dell’essere o dell’avere ( o apparire) che prevale nel suo corpo sociale e soprattutto ai suoi vertici. E dopo la sbornia berlusconiana, che ha fatto dell’apparire ( inteso proprio come sembrare, evidentemente cosa diversa da ciò che si è ) e dell’avere ( inteso proprio come possedere, nel senso più materiale del termine) il suo programma di governo, nel PD dovrà necessariamente prevalere la modalità dell’essere, forte della sua verità, trasparenza, coerenza, moralità e sobrietà, a tutti i livelli
Scritto da Giovanniderosa il 13/8/2010 alle 22:54
E' il primo politico che fa una scelta inusuale, quella di mettersi allo stesso livello degli altri, prendendo spunti validi per sè e per noi senza demagogia, senza raccontare le sue mirabolanti imprese, senza usare forme egotiche di riflessione. In un commento al post precedente ho espresso perplessità sulla voglia di cambiamento, che è necessario, anche nel modo di porsi. Apprezzo questo stile colloquiale e "alla pari" di Rossi.
Scritto da Molteni il 13/8/2010 alle 23:29
Il messaggio di questo post supera le contingenze particolari, anche di un certo "modo" di fare politica, e va ben oltre, va al singolo, all'individuo, che è parte integrante della società; supera cioè il tempo e cerca di realizzare LA PERSONA, che poi è anche cittadino. "Lavora" cioè alla radice. Si dice che ognuno ha il governo che si merita:si intende affermare che la "somma" di un certo modo di essere cittadini è politica. E temi di questo spessore filosofico-sociale "fanno" VERA politica.
Scritto da Bustocchi e Legnanesi il 14/8/2010 alle 10:04
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