Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 14/8/2010 alle 00:31

Onesimo era uno schiavo fuggito dal suo padrone e divenuto seguace di San Paolo quando questi era in carcere a Roma. Paolo a sua volta riaffidò Onesimo al padrone,  un cristiano di nome Filemone, pregandolo di accoglierlo da fratello in Cristo e non più da schiavo.

Da questo episodio prende nome Casa Onesimo, attiva a Busto da cinque anni, con lo scopo di accogliere, oltre a persone straniere in asilo politico, anche detenuti nel carcere di Busto che hanno diritto ai permessi premio o ex detenuti che non hanno un punto di appoggio una volta usciti, favorendone l’autonomia e il reinserimento sociale.

Prendo spunto dall’interessante riflessione di Stefano Tosi nel suo blog, per ricordare e  ringraziare i tanti volontari che nella nostra provincia si occupano dei detenuti e degli emarginati. Una su tutti,  un’amica e una donna di grande ricchezza umana, Madre Augusta Negri, viggiutese, che nella casa circondariale maschile di Busto cura l’accoglienza dei carcerati e che anche a Varese è stata l’anima della mensa serale dei senzatetto e dei poveri.

Integrare è infatti  "costruire" delle comunità locali capaci di riconoscere la dignità di tutti, a partire da coloro che si trovano ai margini perché i diritti di cittadinanza e la rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo di ogni persona umana (art 3 della Costituzione) siano una realtà. 

 

Commenti dei lettori: 16 commenti -
Caro senatore, qualche settimana fa, per il mio blog, ho scritto un pezzo dal titolo DEDICATO AGLI OPERATORI DI INTEGRAZIONE. Prendevo lo spunto da Giuseppe, un carissimo amico, una persona eccezionale che conosco da anni e che ammiro ogni giorno di più, perché ogni giorno ne scopro un pezzo di umanità profonda. Nelle ultime settimane, particolarmente oberato da impegni, mi ha chiesto di dargli una mano nell’attività che svolge in ambito “Caritas” e ho deciso di accompagnarlo. Ho toccato, e da allora tocco ogni giorno con mano quanto sia preziosa l’opera svolta da Giuseppe, dai tanti Giuseppe, da madre Augusta Negri e tante madri e sorelle, padri e fratelli. Alla luce di questi esempi ho riletto il discorso della Montagna ( Mt 5, 3-12) vedendo in questi “ operatori di integrazione” i primi veri “operatori di pace”. Sono entrato con Giuseppe nelle famiglie di immigrati divenuti ormai cittadini italiani ed ho toccato con mano la crisi profonda di famiglie che vivono in modo lacerante il conflitto generazionale, tra padri divenuti cittadini italiani,ma solo per la legge, e figli educati ( dalla scuola e dalla società ) come italiani veri. Intervenire in queste situazioni, provare a ricucire le lacerazioni di questi conflitti è un’opera improba, ma è indispensabile: è il vero “ricongiungimento familiare” di cui tanti si riempiono la bocca e Giuseppe, tenta di rendere possibile ogni giorno. Beati, quindi, gli operatori di integrazione !
Scritto da Giovanniderosa il 14/8/2010 alle 09:36
Integrazione come una strada necessariamente da percorrere, ha ragione Senatore. E' una cultura che deve innervarsi piano piano nel nostro modo di vivere e di pensare la presenza degli stranieri e degli emarginati. Se creiamo delle comunità accoglienti diamo risposta a tante domande che per troppe persone diventano motivo di rifugio nel privato e nel locale.
Scritto da Borghi. S. il 14/8/2010 alle 09:39
Sono un volontario di Casa Onesimo. La ringrazio per averne parlato e per avere avvicinato il discorso del carcere a quello positivo della possibile costruzione di comunità migliori.
Scritto da P.R il 14/8/2010 alle 09:53
E bravo anche qui, Senatore, richiamando valori di umanità, calore umano, solidarietà che è fraternità e, per chi crede, carità. E tre. Con i due post precedenti hai colto nel segno: la politica in senso davvero lato, etimologico, esistenziale, è l'interesse, il servizio ai problemi della "polis", che è la collettività, o comunità, in cui ogni cittadino vive il suo concreto esistere. Quanto sono lontani quei veleni e livori se si ha questa visione della politica! Buon Ferragosto a te e a tutti!
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 14/8/2010 alle 10:13
Il mondo del volontariato e dell'associazionismo è molto ricco nella nostra provincia e direi che quasi ne è una "cartteristica": non se ne parla mail sui giornali e le istituzioni non sempre lo valorizzano. Casa Onesimo è nata dall'idea del cappellano del carcere e dall'incrocio di esperienze di volontari. I missionari del Pime hanno messo a disposizione la struttura e anche la Regione ha dato un contributo. Una realtà importante dunque per il territorio e la sua cultura.
Scritto da Valerio il 14/8/2010 alle 10:40
Positivo questo guardare "dentro" la stanza per scoprire le ricchezze. Lo hai indicato nei post precedenti e oggi ritroviamo questo sguardo attento, misurato e sereno su una realtà bella, quella del volontariato, che è viva nella nostra provincia. Ottima la scelta di parlarne.
Scritto da Massimo B. il 14/8/2010 alle 11:13
Apprezzo molto il suo ricordare e ringraziare i volontari, con molta discrezione e riconoscendo il valore di chi è presente in carcere in modo silenzioso e non una tantum. Dico ciò perchè mi ha semplicemente urtato la scenografica visita di Marantelli (con stampa e telvisioni al seguito) al carcere di Varese. Nello stesso giorno lui e Tosi (ma vah? ) uno a Varese e uno a Busto. La campagna elettorale non si fa a spese degli emarginati.
Scritto da Bustocco inferocito il 14/8/2010 alle 12:46
Ferragosto in carcere per una iniziativa di cui ha parlato Tosi e cui Marantelli ha pensato bene di aderire con il fasto e il clamore che accomapgnano ogni suo intervento. Bravo Rossi, lei ha guardato agli altri e non ha raccontato a nessuno delle sue visite al carcere e di quello che ha fatto poi come parlamentare per un problema evidente. La ringrazio per avere pensato a noi volontari in un ambito difficile se vissuto sempre e non occasionalmente.
Scritto da Ferruccio il 14/8/2010 alle 12:51
Integrare è tendere una mano, afferrare quella incerta che ti chiede un aiuto e poi sapere quando è il momento di lasicarla andare perchè uno cammina oramai da solo.
Scritto da Miriana il 14/8/2010 alle 12:59
E' vero Bustocco inferocito che la campagna elettorale non si fa sulle spalle di nessuno, tanto meno, degli emarginati. Se però degli uomini politici vanno in carcere (nel senso della visita perchè per il resto abbiamo già dato e qualcuno ahimè darà ancora) non mi pare un cosa negativa. Certo molto dipende da come lo si fa, ma suvvia, starsene a casa e non interessarsene sarebbe stato, e di gran lunga, 'peggio'. Siete un pò difficilotti. Se non si agisce ce ne freghiamo, se ci si muove non va bene. Insomma.......
Scritto da paolo rossi il 14/8/2010 alle 13:15
Molto bello il fatto che si pensi ai volontari, a coloro che in carcere non vanno un giorno all'anno ma settimanalmente e per anni. Ce ne sono diversi sia al carcere di Varese sia a quello di Busto. Mi rallegra pensare che Madre Augusta sia ricordata anche da Rossi con tono affettuoso e sentito.
Scritto da Pina il 14/8/2010 alle 13:30
Senatore, lei nel carcere in visita ci è stato e lo so di sicuro e anche più di una volta, posso dire che apprezzo molto di più il fare le cose in modo silenzioso e senza protarsi dietro la stampa?
Scritto da il Bustocco di prima il 14/8/2010 alle 13:36
Caro Bustocco inferocito, sa quale è la migliore propagandista della storia ? LA GALLINA... non solo fa l'uovo ma coi suoi coccodè lo comunica a nioi tutti. Lei è assai intelligente per capire...
Scritto da AMBROGIO il 14/8/2010 alle 14:00
Caro senatore, ho appena lasciato un commento sul blog di Tosi in tema "carceri", al fine di coinvolgerlo nella sua funzione di legislatore regionale. Ben avete fatto a toccare questo argomento che rientra tra le "rimozioni" della nostra vita quotidiana in quanto non tutti sono in grado, riescono o vogliono occuparsene al pari di Madre Augusta Negri, dei volontari della Casa Onesimo e di tanti altri che non conosciamo, ai quali va la nostra gratitudine.
Scritto da Mafalda il 14/8/2010 alle 20:19
In una provincia come la nostra dove tutto ciò che non è locale o consociuto (camorra a parte) fa paura, perchè dicono che "bisogna avere paura", è molto significativo che lei lanci questo messaggio di ringraziamento a chi lavora a favore della difesa della dignità di chi sbaglia, affiinchè non sia più da temere.
Scritto da Michela il 15/8/2010 alle 09:36
@Giovanniderosa. "Provare a ricucire le lacerazioni": ha messo il dito nella piaga più dolorosa che riguarda tante persone, di ogni condizione, per i più svariati motivi. Soltanto chi conosce e vive certe dolorose realtà e sofferenze può davvero comprendere fino in fondo quanto sia vitale all'essere umano sentirsi voluto bene, circondato da affetto e da amore: diversamente non esiste (più) alcuna dignità e si vegeta nella disperazione. "Tutti uguali in dignità": ogni giorno, per ognuno!
Scritto da Rosella e Carlo il 15/8/2010 alle 09:53
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