Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 15/8/2010 alle 16:27

 "Come cittadino e come Presidente credo che i mussulmani hanno lo stesso diritto di chiunque altro di praticare la loro religione in America". Così Barack Obama rispetto alla proposta di edificare una moschea a Ground Zero a New York. Proprio in un luogo dove l'estremismo islamico ha colpito l' America (e l' Occidente) e migliaia di cittadini inermi. La scelta di quel sito è significativa. Una scelta che richiama l' idea di elevazione della tolleranza religiosa, ma un gesto che sta a dimostrare come l'azione terroristica di pochi seppur pericolosi integralisti, non merita di ricadere su tutta una più ampia comunità ( i mussulmani in questo caso). La verità è che tolleranza ed integrazione dovrebbero stare dentro il DNA di una qualsiasi società civile. Tolleranza come scelta valoriale, integrazione come unico mezzo intelligente in grado di far crescere armonicamente una comunità, isolando definitivamente i focolai estremistici. Non amo sempre gli States, ma, se il capo della loro politica sostiene queste tesi, c'è da nutrire positive speranze per il futuro. Quasi quasi come alle nostre latitudini (sic!).

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 6 commenti -
E' una gran bella prova di tolleranza ed integrazione, dice bene Senatore. Eppure, in questo nostro paese politicamente sgangherato, l'unica vera rivoluzione (se dovesse mai arrivare!) la provocherà la scuola pubblica. Classi miste, etnie diverse, culture differenti...i nostri bambini sapranno meglio di noi superare gli steccati della religione, del colore della pelle e della provenienza. Solo la scuola ci salverà... Ma la scuola sarà in grado di fare questo? Me lo auguro. Ci conto!
Scritto da Fabio il 15/8/2010 alle 17:30
Avrei voluto scrivere ancora in merito al "tesoro" ma vedo che in quel post ci sono già già 100 commenti e quindi imamgino sia meglio non affollare il campo. La mia riflessione è semplice: integrare è costruire condizioni di vivibilità sociale "per tutti", non solo dei vantaggi per gli immigrati, anche per noi. Dalla scuola pubblica, come dice Fabio, sicuramente deve partire ed è giusto che parta il messaggio in maniera chiara. Perchè il futuro e la cultura del domani sono attualmente i "tesori" della nostra scuola.
Scritto da Viviana il 15/8/2010 alle 18:16
Prima riflessione: a Gallarate niente moschea, a New York addirittura vicino al luogo dove sorgevano le Twin Towers. Sono i paradossi della democrazia occidentale e di quella “padana”. Seconda riflessione: tutte le prese di posizione ad elevato valore simbolico (quale quella di Barack Obama) hanno sicuramente un effetto emotivo molto forte ma rischiano di essere elusive dei veri problemi. La "questione islamica" rimane aperta e lo rimarrà sino a quando le relazioni internazionali saranno
Scritto da Mafalda il 15/8/2010 alle 22:30
sbilanciate sugli interessi occidentali. Terza riflessione: dopo la caduta del muro di Berlino, il mondo stenta a trovare un nuovo equilibrio. L’Onu non conta nulla ed è un fatto che diversi leader di paesi islamici alla “Guerra Santa” verso l’occidente ci pensino veramente. Quarta (e più interiore) riflessione: sono più propensa a cedere alla mia emotività nel ricordare il corpo che precipitava dalle torri dopo l’impatto con l’aereo (ve lo ricordate anche voi, vero?) anziché ingigantire le
Scritto da Mafalda il 15/8/2010 alle 22:33
caratteristiche - peraltro positive ed innovative - di un leader politico quale Barack Obama (anche se vedo che è la “moda” del momento, particolarmente diffusa fra i giovani del PD).
Scritto da Mafalda il 15/8/2010 alle 22:35
Meno male che l’On ( ? ) Borghezio non guarda oltre il suo naso, sempre intento a fiutare la presenza di infedeli musulmani tra le nebbie padane, altrimenti sarebbe stato capace di portare qualche maiale a grugnire in Ground Zero, nel tentativo di vanificare, con una “porcata” ( mi scuso per il vocabolario, ma sto razzolando in campo leghista) il capolavoro politico e mediatico di Barack Obama, che ha difeso il diritto dei musulmani di praticare la loro religione come chiunque altro. In Italia un tale comportamento sarebbe etichettato quantomeno come “comunista” ( ovviamente nell’accezione spregiativa berlusconiana). Senatore, hai ragione anche questa volta: tolleranza e integrazione non vanno mai separate tra loro, meglio sottolinearlo, perché qualcuno, anche nel nostro campo politico, fa discorsi non dissimili da quelli leghisti. Non è figlia della tolleranza, infatti, quella integrazione che nasce solo dal calcolo economico: “abbiamo bisogno di immigrati perché certi lavori non vuole più farli nessun italiano! “. “Facciamo entrare solo gli immigrati che la nostra economia richiede e teniamoli solo finchè sono indispensabili!”. In merito al tema dell’integrazione, condivido assolutamente quanto scrive Fabio a proposito del ruolo della scuola, ma sottolineo ancora la necessità di porci il problema della integrazione non solo dei figli, attraverso la scuola, ma della famiglia immigrata nella sua totalità. A mio avviso è un tema poco dibattuto, ma è quello da affrontare e risolvere con più urgenza se vogliamo una vera integrazione. Perché sono troppe le famiglie di immigrati con figli giovani educati da italiani che vivono un conflitto generazionale lacerante, perché spesso i loro genitori ( i padri soprattutto) pensano di imporre loro regole e comportamenti che non sono di questo paese. Si tratta di un conflitto che spesso genera violenza vera, fino ai delitti più mostruosi. Noi che siamo per l’integrazione che nasce dalla tolleranza e siamo per la difesa della famiglia, non possiamo essere ciechi di fronte a questo problema.
Scritto da Giovanniderosa il 15/8/2010 alle 23:12
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