Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 28/8/2010 alle 08:52

 Ho già 'affrontato' questo argomento, ed un esempio ci viene dalla vicina Svizzera ma è così, per la verità, in diversi paese europei. Degli elvetici, tendenzialmente conservatori, mi piace l' idea di Stato, un soggetto che non è un nemico ma un' entità che va amata e rispettata, non certo come da noi dove, quando ci riferiamo al pubblico ed in particolare proprio allo Stato, pensiamo, fin da piccoli, ad una realtà perniciosa che dobbiamo (e così ci insegnano) 'aggirare o raggirare' (e spesso gli esempi vengono dall'alto!!). Tra quelle genti si possono toccar con mano gli effetti positivi e benefici di tale concezione, oltre qualsiasi possibile 'teoria'. Il problema è essenzialmente culturale e quindi, una possibile 'soluzione' , deve partire proprio dalla Scuola. Unitamente all' italiano, con l'inglese ( ma con lo stesso numero di ore) dunque 'davanti' ad altre discipline e partendo dalla prima elementare fin al termine del 'percorso scolastico', introdurrei la materia di Educazione Civica (dalla Carta Costituzionale alla Storia ecc. Di 'contenuti' e 'programmi' specifici ce ne sono un'infinità). Una proposta inutile e/o semplicemente provocatoria? Può essere, io intanto sono intenzionato a presentare in Senato uno specifico disegno di legge.

 

 

 

P.S.: Settimana prossima sarò in vacanza. Mi porterò dietro il computer ma vorrei 'staccare' e conseguentemente penso che ci 'rivedremo su questi schermi' a partire dal giorno 5 settembre. Grazie.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 31 commenti -
senatore, ma non esisteva già nei programmi scolastici questa disciplina? evidentemente è stata ritenuta superflua dalle varie riforme scolastiche che si sono succedute, in quanto, lo ricordo, l'educazione civica veniva insegnata nella scuola di ogni ordine e grado, e cercava di formare veri cittadini anche a scuola, sull'orma dei Grandi che avevano formato , costruito e ri-costruito lo Stato e la Nazione. Corsi e ricorsi storici, direbbe il Vico e più tardi il Croce. Presenti pure il suo disegno di legge: un tentativo non guasta. E auguri! :-) eduardo
Scritto da eduardo capriglione il 28/8/2010 alle 10:59
Caro Eduardo Capriglione. Certo che l' Educazione Civica è stata materia di insegnamento (oggi non so quanto e dove ma immagino sia 'marginalissima'). Quello che suggerisco è che diventi, insieme ad italiano ed inglese e come numero di ore settimanale, disciplina 'centrale' e 'fondamentale'. Sull' inglese, in particolare, occorre dedicare più tempo e qualità. Per me bisognerebbe partire dalla scuola materna. Figuriamoci.
Scritto da paolo rossi il 28/8/2010 alle 11:38
Gioco in casa e, da insegnante di Italiano e Storia, provo a sintetizzare alcuni aspetti: 1) sulla carta - e sulla pagella - la materia si chiama Storia ed Educazione Civica, nella realtà il programma è lasciato alla libera iniziativa dei docenti per i contenuti e , ancor più liberamente, è stata data tacitamente anche l’opportunità (non per norma, ma per convenzione) di non svolgere la disciplina, senza che ci sia mai stato alcun intervento in merito
Scritto da Luisa Oprandi il 28/8/2010 alle 14:00
2) le scuole organizzano o partecipano a progetti di Educazione alla legalità, ma anche queste sono scelte opzionali e sempre frutto di iniziativa dei docenti. Sono una ferma sostenitrice dell’insegnamento dell’educazione civica e della formazione alla legalità e quindi totalmente d’accordo sul mettere a fondamento del sapere la formazione del “cives”, del cittadino partecipe e responsabile, della libertà democratica come ricchezza da valorizzare e del rispetto di persone, luoghi e culture come espressione della cittadinanza.
Scritto da Luisa Oprandi il 28/8/2010 alle 14:01
In aggiunta ritengo inoltre che gli amministratori debbano avvicinarsi fin dalle prime forme di scolarità ai cittadini più piccoli, per favorire una conoscenza concreta, semplice e diretta e una "familiarità" con le istituzioni che, nel corso degli anni, vada rafforzando il senso di appartenenza alla collettività nazionale e locale. Contro ogni forma di "presenzialismo" degli amministratori sono infatti favorevole ad una loro presenza costante nei territori, tra la gente, nel quotidiano
Scritto da Luisa Oprandi il 28/8/2010 alle 14:09
A proposito di educazione civica e storia. Mi spiegate chi ha ragione tra Marantelli e Mirabelli? Il primo infatti ha esaltato la istituzione del Centro di ricerche Carlo Cattaneo, di marca padana, a fianco di tutti gli esponenti leghisti di rilievo. Mirabelli invece scrive lettere ai giornali dicendo che i leghisti si sbagliano, che Cattaneo non era un "lumbard", anzi...Dobbiamo apprezzare lo sforzo di ricerca di Mirabelli o l'amichevole interesse leghista di Marantelli?
Scritto da Ad Ms il 28/8/2010 alle 14:20
Il tuttologo Mirabelli fa un'opera politica e ridimensiona le posizioni un po' esagerate che Marantelli sta prendendo. Tutto per dimostrare che il parlamentare PD in fondo non sbaglia a sostenere con la Lega il ruolo di ideatore del federalismo di Cattaneo. Con quasi tutto il PD inferocito per la posizione anomala di Marantelli ora si cerca di rimediare ridimensionando il ruolo di Cattaneo. Che resta un "idolo-simbolo" del Carroccio, indipendentemente dalla verità storica.
Scritto da Beppe il 28/8/2010 alle 14:25
Grazie Luisa per la puntuale ed esaustiva precisazione. Quello che intendo io è un programma più intenso e specifico proprio di Educazione Civica con un numero di ore dedicate (obbligatorie) davvero congruo, partendo dalle elementari fino all'ultimo anno delle 'superiori'. Sono certo che questa 'forzatura' dentro la scuola, nel giro di qualche decennio, potrà avere una notevole valenza culturale ed educativa. Prof.ssa Oprandi comunque non mi scappi. Mi aiuterai a confezionare uno specifico disegno di legge.
Scritto da paolo rossi il 28/8/2010 alle 15:35
CACCIATE MARANTELLI. Non si capisce più per chi lavora, oltre per se stesso. O almeno fategli un corso di educazione civica. Adesso si fa passare come un ex calciatore. Chi non ha giocato nelle giovanili? Se dice queste balle per lo sport, chissà quante ne dice per la politica. Sempre al fianco di Maroni e Bossi. BASTA.
Scritto da Un moschino per bene il 28/8/2010 alle 16:48
@paolo. Mi trovi favorevolissima e pronta a sottoscrivere e sostenere tutto ciò che serve a dare alla scuola il ruolo prioritario di luogo comune e condiviso di valorizzazione della cittadinanza attiva e responsabile. I giovani sono una ricchezza, mai un problema, e la loro formazione è l'investimento più importante di un Paese civile.
Scritto da Luisa Oprandi il 28/8/2010 alle 16:54
Mi trovate concorde sia sulla proposta di Rossi, sia sulle riflessioni che ne sono seguite. Mettano però dei sociologi e dei laureati in scinze politiche ad esempio ad insegnare la educazione civica. Mio figlio ha un professore di diritto che è un frustrato, sa poco o niente e si limita a ripetere riga per riga il libro di testo. Non dico la scuola perchè lo si individuerebbe. La qualità dei docenti è fondamentale perchè la scuola abbia valore.
Scritto da Bianchi R. il 28/8/2010 alle 17:05
Soprattutto una materia che parla di valori collettivi non può essere lasciata in mano a persone che trovano nella scuola un rifugio lavorativo per comodo o perchè non hanno trovato altro. Sull'insegnamento dell'educazione civica come materia fondamentale e di base obbligatoria (come l'italiano e la matematica) sono d'accordo. Ottima l'idea di una proposta di legge.
Scritto da Corti il 28/8/2010 alle 17:25
Premettendo che sono favorevolissimo all'Educazione Civica, e quindi alla Legalità, nelle scuole, l'intervento della prof.ssa Oprandi, chiaro e rivelatore, impone una domanda: se l'introduzione della materia nel programma scolastico è facoltativa, ma comunque prevista e possibile, come mai presidi e docenti non hanno ritenuto di inserirla? Forse perchè prima di insegarla agli studenti devono impararla prima loro?
Scritto da Francecamp il 28/8/2010 alle 19:06
La riflessione che si sta avviando atorno a questo post è molto interessante, per questo le chiedo, visto che porterà con sè il computer, di garantire la pubblicazione di eventuali commenti in questo suo periodo di ferie. Mi è parso di intravedere una disponibilità abbastanza esplicita e a me, ma forse ad altri lettori assidui del suo blog, continuare a parlarci farebbe piacere. La ringrazio.
Scritto da Nottambulo il 29/8/2010 alle 01:00
Reputo particolarmente significativa la dichiarazione di intenti di partire proprio dalla scuola a formare i cittadini. La proposta di legge che farà è un segno della volontà dei politici seri di pensare alla collettività in modo globale, puntando al radicamento dei valori e superando le logiche dell'intervento politico mirato solo a questioni pragmatiche, importanti certamente, ma non le sole a dovere stare a cuore ad amministratori e gente di partito.
Scritto da Nottambulo il 29/8/2010 alle 01:05
Una proposta che condivido in pieno, purchè sia insegnata da gente che, per prima, crede nei valori della democrazia e dello Stato. Il rischio è quello che una materia possa diventare strumento di propaganda. Quindi i contenuti devono essere definiti nei loro principi essenziali. altrimenti si fa come lil professore di mio figlio che fa delle scelte di filosofi in base al suo "credo" saltandone altri e rifiutandosi di svolgere i filosofi del 900.
Scritto da Marco il 29/8/2010 alle 09:37
Tutti coloro che sono dipendenti dello Stato dovrebbero condividere i valori di democrazia, di unità dell'Italia e di rispetto della nostra storia, della nostra bandiera e del nostro inno. Non è populismo, nemmeno dittatura: se non condividi, non accetti nemmeno di essere un dipendente pagato da questa repubblica e se sei un politico e ripudi lo stato e l'unità nazionale, scegli di fare tutto gratuitamente, ma non chiedi allo stato un corrispettivo economico per denigrarne i principi.
Scritto da Fabiana il 29/8/2010 alle 13:44
Nella politica di oggi mancano i Politici con la P maiuscola, gente che un tempo aveva difeso a oltranza alcuni irrinunciabili valori, sulla base dei quali erano capaci di trovare l'accordo per tenere alta la dignità morale e civile del Paese. Oggi c'è spazio per l'improvvisazione e si diventa poltici non solo senza formazione ma sui valori del Codice Bossi o del Codice Silvio. Cominciamo dalle scuola, ha ragione senatore, ma attenti a chi diamo questo compito fondamental
Scritto da Fiorenzo M. il 29/8/2010 alle 14:31
@Luisa Oprandi. Ha ragione quando dice che la formazione è l'investimento principale di un paese che abbia voglia di guardare al futuro e che i giovani sono una ricchezza e non un problema. @paolo rossi. La sua propostadi dare un ruolo chiaro e autorevole alla formazione civica nella scuola è interessante e concretamente traducibile, come mi pare di capire, in una richiesta a livello parlamentare. Approvo questo modo di pensare da parte di chi fa politica.
Scritto da Marta De M il 29/8/2010 alle 15:25
I valori democratici devono esere fondamento della scuola, ma anche obbligatori nella formazione dei politici. La militanza è importante ma la cultura politica, sociologica anche. Qualche politico che pensa di essere al "top" della clssifica tra i preferiti, in realtà ha una evidente mancanza di formazione e di conscenza e se gli si facesse qualche domanda adeguata si vedrebbe. Invece spesso anche nel PD c'è una sorta di mito, inspiegabile.
Scritto da Rudi il 29/8/2010 alle 17:56
Questo post merita attenzione, perchè entra nel merito di una questione fondamentale, quella della scuola come luogo dove non si deve imparare solo l'inglese, la matematica e la gramamtica, in funzione esclusibvamente della carirera scolastica. Ma la scuola è un aiuto alla persona ad imparare a stare nella vita e quindi, oltre alle consocenze di base, è importante dare i fondamenti della vita civile.
Scritto da Federica il 29/8/2010 alle 18:06
Educazione civica, insegnamento per essere cittadini, mai sudditi.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 29/8/2010 alle 20:50
Parlare di educazione civica è fondamentale ed essenziale nella crescita civica di ciascuno, giovane o adulto che sia. Stare nella società coscienti del proprio ruolo di cittadino che partecipa, che ha il senso della collettività contro forme di individualismo, che ha ben chiari i capisaldi della Costituzione e del ruolo delle istituzioni. La ringrazio per avere accolto l'invito a tenere aperto questo post pubblicando i commenti e vedo che il dibattito interessante continua.
Scritto da Nottambulo il 30/8/2010 alle 00:31
E oltre all'insegnamento della educazione civica andrebbe anche posta attenzione alla storia. La lettura di fatti storici non può essere lasciata alle "sparate" di Bossi, che non penso sia nè Villari, nè Sergio Romano, nè qualsiasi altro storico che lavori sui documenti. Ma col suo personalismo imperiale fa proseliti perchè qualsiasi cosa dica il popolo padano lo prende come verità inconfutabile. Il rischio che corriamo è quello di perdere il reale senso storico dei fatti del passato.
Scritto da Adms il 30/8/2010 alle 00:43
Corriamo ai ripari ripartendo dalla base, per favore. Ha ragione Rossi quando dice che bisogna recuperare il senso civico, altrimenti finisce che l'agenda politica, quella culturale e religiosa le detta Gheddafi tra l'indifferenza generale. Quello che ha dichiarato oggi dovrebbe farci andare tutti in piazza, così come quella farsa di 500 ragazze reclutate per ascoltare le sue lezioni di isalmismo. E noi zitti. I giovani zitti. La Chiesa zitta. Dove siamo finiti?
Scritto da Adms il 30/8/2010 alle 01:03
L'idea che si debba partire "ab origine" e quindi dalla formazione civica è un grande punto a suo favore, mentre in tanti si stanno organizzando con nomi e nomiglnoli sulle candidature a segretario e via dicendo. De resto mi pare di capire che questa sia la base di partenza per un discorso chiaro che lei sta facendo da sempre: che i cittadini siano responsabili, che partecipino e che le priamrie siano uno strumento da potere utilizzare bene. Lei ha fiducia nell'elettorato, grazie.
Scritto da Borghi S. il 30/8/2010 alle 23:14
L'educazione civica serve anche per avere gli strumenti culturali per capire che quello che stanno lasciando fsare a Gheddafi è vergognoso
Scritto da Marika il 30/8/2010 alle 23:26
Condivido la preoccupazione di alcuni commentatori. La proposta di Rossi è di qualità, il rischio è che, se non accompagnata poi da precise indicazioni ministeriali condivise da tutte le forze politiche (per evitare il campanilismo partitico) e senza chiari e precisi riferimenti alla Costituzione, l'educazione civica diventi una materia trattata nelle scuole come la geografia (peraltro tolta dalla nuova riforma e uniformata a storia) quindi cenerentola.
Scritto da Mariagrazia (insegnante) il 1/9/2010 alle 23:38
L'educazione civica dovrebbe essere anche obbligatoria per chiunque ricopra delle cariche politiche, amministrative di qualsiasi schieramento poltiico. Obbligatorio e con una formazione sui fodnamenti.
Scritto da Pippo il 2/9/2010 alle 17:09
Senatore, vedo con immenso piacere che varese si è svegliata e e che una cittadina sta proponendo la candidatura di Luisa Oprandi a sindaco della città. Il partito imamgino che non ci avesse nemmeno pensato, anzi forse, essendo la professoressa una donna aperta e intelligente e non "dipendente mentalmente da alcuno", sarà osteggiata. Le opporranno qualche solido "compagno" perchè sappiamo bene come andrà a finire...
Scritto da Borghi. S. il 3/9/2010 alle 10:14
Luisa Oprandi candidata Sindaco del centrosinistra a Varese?Mi sembra un'ottima scelta.A mio avviso va però confermata con primarie di coalizione oltretutto apassionerebbero di più l'elettorato alla competizione. Dubito però che nel partito di Varese ci siano intelligenze libere e fantasia capace di volare alto.Gli ingessati non volano, spesso nemmeno camminano.Aria nuova al Congesso o assisteremo alla nostra estinzione in Provincia.SCARDINIAMO il sistema per piacere!!
Scritto da Maria Rossa il 3/9/2010 alle 21:31
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