Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 30/9/2010 alle 08:20

Intereressante il post di Adamoli sulle primarie. Sono passate dall' essere 'la panacea di tutti i mali' ad ingombrante e fastidiosa pratica prevista dalle 'regole' del Pd. 'Modalità' che un pò si ama un pò no. Comunque le si giudichino vi è un dato oggettivo: hanno positivamente 'toccato' il punto più alto di coinvolgimento di elettori e simpatizzanti 'confondendo' qualcuno fra noi ma aprendo speranze per una politica più aperta e partecipata. Molti si chiedono: cosa serve militare in un organizzazione se poi scelte determinanti vengono affidate a piazze e gazebo? Di certo non possono essere meramente considerate come strumento per 'togliere le castagne dal fuoco' quando si vivono fisiologiche indecisioni. Sono qualche cosa di più. Sono accettare la contaminazione e pensare ad un partito moderno, disponibile.  Non poco. La scelta dei candidati sindaci, nelle città più grandi, dovranno passare da lì. Ben vengano quindi le primarie di coalizione vincolate ad un patto politico prima che regolamentare: che il Pd,  per lo meno, cerchi di mettere in campo più candidati e non si riduca a puntare, salvo scelte totalmente unanimi, su investiture uniche. Sanno lontano un chilomentro di politica 'old style'.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 38 commenti -
Caro Paolo, per me le primarie non sono mai state né la panacea per tutti i mali né una ingombrante e fastidiosa pratica. Tu lo sai bene perché ne abbiamo parlato anche in privato tante volte. Rappresentano una modalità di selezione dei candidati moderna e coinvolgente che ormai fa parte del DNA del Pd. Per questa ragione è fondamentale prepararle e organizzarle bene, nel rispetto assoluto dello Statuto. Questo lo sottolineo perché ne ho sentite di tutti i colori sui diritti e sui doveri del partito. Le regole si applicano immettendo la politica nella loro implementazione ma non si stravolgono. Ma anche su questo non penso ci siano differenze con te. Sono così appassionato alle primarie aperte che nel post da te citato ho parlato del fascino della competizione a Milano che più libera non si può. L’ho definita il termine di paragone virtuoso per tutte le città che vanno al voto. Non riduciamo le primarie a farsa, questa la mia preoccupazione. E’ il più grave torto che possiamo fare agli elettori e al Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/9/2010 alle 10:20
Paolo, sono d’accordo con quanto scrivi, ma soprattutto sono convinto che le primarie non siano solo un grande strumento di democrazia diretta per la scelta dei candidati bensì un luogo reale di incontro e di contaminazione non solo tra culture diverse , ma tra livelli diversi di coinvolgimento nell’attività politica. Inoltre, un luogo in cui si realizzi una “coltura spinta” di nuovi impulsi , nuove idee, nuovi militanti, nuovi iscritti. Alle primarie , penso che dovremo sottoporre in caso di nuove elezioni con la legge elettorale attuale, anche i candidati al parlamento, per ridare ai cittadini il diritto di scegliere il proprio rappresentante, quel diritto che la legge porcata gli ha tolto.
Scritto da giovanniderosa il 30/9/2010 alle 11:04
Naturalmente caro Adamoli, nella parte iniziale del mio intervento, non mi riferivo alle tue valutazioni di ieri che, per altro, condivido in pieno unitamente al tuo ulteriore commento odierno sul mio post. Preoccupazioni incluse.
Scritto da paolo rossi il 30/9/2010 alle 12:55
Le primarie rappresentano una delle concrete proposte di partecipazione dei cittadini ad alcune scelte politiche che coinvolgono non solo la vita del partito ma la dimensione collettiva. Il Pd non credo abbia timori a presentare nei capoluoghi di Varese, Busto e Gallarate due o tre candidati per scegliere il candidato sindaco.
Scritto da Luisa Oprandi il 30/9/2010 alle 13:55
Senatore, naturalmente le primarie ci vogliono anche per indicare i nostri rappresentanti in parlamento. Vero?
Scritto da E.F. il 30/9/2010 alle 14:22
Naturalmente cara E.F.
Scritto da paolo rossi il 30/9/2010 alle 14:29
Penso anch'io caro Senatore che anche il PD, anzi soprattutto il PD, sulle primarie debba essere chiaro e aperto. Le primarie possono avere una grande utilità ma in particolare posso darel' impressione, che speriamo non sia solo impressione, di volere un partito che non si chiude nelle sue quattro mura. Per questo devono essere primarie vere e con più candidati, non dico decine di candidati, ma almento evitare un unico nominativo. Sarebbe sbagliato procedere diversamente.
Scritto da Borghi S. il 30/9/2010 alle 14:48
Sarò un pò schematico ma le primarie o si fanno sul serio con più candidati del pd o meglio che il partito decida se possibile all' unanimità, per una sola persona La scelta peggiore sarebbe quella di un' iniziativa finta che si mette in campo tanto per dire che si apre.
Scritto da Mario il 30/9/2010 alle 15:16
Faccio parte della vecchia scuola politica ma non sono contro le innovazioni se sapranno essere oneste, vere ed efficaci, altrimenti meglio l'antico.
Scritto da Un anziano il 30/9/2010 alle 15:21
Ottimo intervento. Apprezzo non poco le primarie come strumento di selezione e mezzo di partecipazione. Una domanda: lo spazio per la scelta del Segretario Provinciale ricalca beatamente tutta la linea politica "old style" che tanto viene criticata. E' un'occasione mancata, caro Rossi e Adamoli! Un gran peccato, davvero!
Scritto da Luigi il 30/9/2010 alle 15:46
A Varese e Busto mi auguro ci siano le primarie tra due o tre candidati del PD, perchè c'è "qualcuno" che si sente già candidato unico, oltre che capo indiscusso dell'intera politica di opposizione. Soprattutto le primarie servono anche, strategicamente, per tastare il polso della situazione e se si vede che qualcuno proprio "non piace" perchè la gente non lo vuole, senza problemi, gli si spiega che il candidato non lo fa e perchè. Elementare, no?
Scritto da Maestro il 30/9/2010 alle 16:14
Intervengo per la prima volta in un blog, e quindi mi scuso con tutti se non uso un linguaggio adeguato. Sono una persona qualunque, non ho tessere ma nutro una simpatia per il PD, nata da quando sono state introdotte le primarie, per le quali vorrei capire dove nasce tutta questa diatriba. Io non conosco statuti, regolamenti, ecc. e chiedo con parole semplici: i vertici varesini le vogliono o no? Il PD non ha la forza di presentare alle primarie solo suoi candidati?
Scritto da chiara il 30/9/2010 alle 16:38
Caro Luigi c'è del vero in quello che dici ed il 'rimbrotto' lo posso accettare. Abbiamo però dovuto considerare la difficoltà della situazione, la sua complessità e l'esigenza, in questa fase, di tenere insieme 'la baracca' (baracca in senso affettuoso). Giusto prendersi quella responsabilità come altrettando comprensibile beccarsi qualche critica. Siamo ancora dentro un 'incompiuta' e c'è molto da fare. Poi, effettivamente, per potersi candidare bastavano una manciata di firme ed anche questo, seppur comprendendo benissimo perchè qualcuno ha desistito, va soppesato e considerato con altrettanta obiettività.
Scritto da paolo rossi il 30/9/2010 alle 18:58
Senatore, le primarie ci piacciono, sono vitali e coinvolgenti e dimostrano interessamento che va anche al di fuori di un partito che non può vivere di questi tempi legato alle liturgie del passato. Lei ci parla sinceramente, non condivido sempre tutto quello che sostiene, ma il suo è un' atteggiamento onesto. Con lei c'è anche Adamoli, un politico di classe, mentre Tosi non entra mai nel merito e Marantelli è preoccupato solo di farsi vedere in giro con Bossi e Maroni. Questi sono fatti.
Scritto da Miriana il 30/9/2010 alle 19:20
Sa da cosa si capisce che a Varese e Busto non le vogliono le primarie? Non dice una sola parola alcun politico delle due città. La D'Adda, il Molinari, il Cacioppo, il Mirabelli....Lei Rossi è invece sempre chiaro e non usa i sotterfugi. Molinari intanto ha già dichiarato che il candidato del PD lo sceglie il partito. Gli altri cosa pensano? Quando si farà un' assemblea per parlarne anche con noi iscritti e non "vertici"?
Scritto da Luca il 30/9/2010 alle 20:19
@Luca. Hai perfettamente ragione. Tutti zitti e muti, così non si sbilanciano. Tirano fino a novembre, senza dire nulla, poi dicono che è troppo tardi per fare le primarie e candidano chi vogliono loro (decidendo in tre o quattro) d'accordo con qualche capoccia. Mi sa che non capiscono che se così fosse la gente non li voterebbe e il partito dell'astensione aumenterà. O, piuttosto, si voteranno Raffo o Nicoletti per ripicca.
Scritto da Giusy il 30/9/2010 alle 20:32
Old style...ma forse meglio dire "Molinarold style". Fa politica allo stesso modo da sempre. Sarebbe questo il partito nuovo? Lo stesso segretario cittadino da una decina o forse più di anni, che verrà ancora riconfermato (sono già d'accordo e dopo di lui si sa già il delfino che gli succederà) e magari farà anche il candidato sindaco?
Scritto da Vox populi il 30/9/2010 alle 20:38
Ma ci fate capire qualcosa? Il PD provinciale ha una linea a favore o contro le primarie? Rossi e Adamoli le sostengono e ne rivendicano il valore. Molinari dichiara pubblicamente che faranno solo quelle di coalizione ma che il candidato del PD lo sceglierà il partito e quindi che primarie sono? Marantelli tace. .Alcuni iscritti le reclamano, come abbiamo letto sulla stampa qualche giorno fa. E quindi?
Scritto da Fernando il 30/9/2010 alle 21:39
Mi sembra di capire che il PD vuole scegliere un proprio candidato unico e poi presentarlo alle primarie dove ci saranno più candidati: uno del PD e uno per ognuno dei partiti della coalizione. Ho capito bene? Così ho letto nell'articolo su Varese News.
Scritto da Mario il 30/9/2010 alle 21:58
Intanto una lezione di democrazia e partecipazione la sta dando Raffo, che, come abbiamo letto, farà una serie di incontri pubblici con imprenditori, persone legate all'associazionismo, cittadini comuni per chiedere loro che città vorrebbero. Dal PD nessun incontro, nessuna apertura verso la gente, solo dichiarazioni sui giornali. Il concetto di persona autorevole e di nome forte in cosa consiste? Vi chiedete cosa vorrebbero i cittadini? Varese non è Milano
Scritto da Patrizia L. il 30/9/2010 alle 22:06
Non mi è chiaro cosa intendono gli esponenti del PD quando dicono che sceglieranno un candidato che vada bene alla maggioranza. In che senso? Quale maggioranza? Una pubblica assemblea di iscritti o la maggioranza politica fatta di Bersaniani?
Scritto da Vailati il 30/9/2010 alle 22:10
Rossi non faccia il furbo. Lei è come Molinari e Cacioppo. Dice una cosa e ne fa un'altra come per il congresso provinciale. Belle parole e poi...peggio che in Bulgaria.
Scritto da Leonardo il 30/9/2010 alle 22:48
Caro Leonardo dico una cosa e ne faccio un' altra? Bulgaria? Ma di cosa parli. Posso sbagliare, questo sì, come qualche volta mi è capitato anche in politica, quando avviene di solito lo riconosco. I giudizi sprezzanti e di riflesso su Cacioppo e Molinari sono del tutto gratuiti. Si parli di cose concrete e non si lancino, per favore, accuse generiche, soprattutto se chi lo fa si nasconde dietro l'anonimato. Così è troppo facile e, al di là della vigliaccheria, poco costruttivo.
Scritto da paolo rossi il 1/10/2010 alle 08:27
Di rado partecipo ai blog, mi piacciono ma non sempre li apprezzo. Possibile però che se un politico tace non va bene perchè tace, se parla subito viene colpito ed offeso.Non dico tutti ma troppi non esprimono mai una loro opinione, sono solo interessati a spargere veleno e distruggere. Penso sia gente del PD e per questo capisco ancora di meno, sono autolesionisti o pagati per comportarsi così? Simpatizzo per questo partito vorrei impegnarmi ma al massimo voterò per le primarie.
Scritto da Marcello il 1/10/2010 alle 09:42
Caro Luca, intanto l'articolo davanti al nome non si mette. Almeno l'ortografia. Non sono mica 'il' Manzoni. D'Adda Erica stasera all'assemblea degli iscritti roporrà le primarie in quanto portavoce. l'assemblea è sovrana, ma questa è la mia posizione. La stessa già espressa negli incontri col centrosinistra. Visto che non la conosco -si firma anche solo col nome - per favore prima di usare il mio di nome e parlare di quello che penso a sproposito, si informi meglio.
Scritto da Erica D'Adda il 1/10/2010 alle 11:05
A Busto stiamo lavorando, sia sulle prossime amministrative che sui problemi della città. Non abbiamo blog facebook sì - ma se avete qualcosa da chiederci potete benissimo trovarci. Con Molinari, Cacioppo, Mirabelli non ho avuto occasione di scambiare nemmeno una parola sulle primarie. Non so cosa ne pensino, ho letto lo spazio che ha riservato loro varesenews in un articolo. Ho letto i blog. Pare che la politica sia solo questo, oggi. Importante strumento, ma un pò limitato. Cordialmente
Scritto da Erica D'Adda il 1/10/2010 alle 11:10
Non voglio fare paragoni ma leggo sul varesenews che qualcuno pensa che questa storia delle primarie che lei ha opportunamente sollevato sia noiosa e non così importante mentre noto che per esempio il collega Marantelli allo scoperto si scandalizza per le uscite xenofobe degli svizzeri. Dove sta la questione del paragone. Che il signor -Faso Tutto Mi- è da un bel pezzo un mezzo leghista che neanche si accorge che quelle tesi sono le stesse dei suoi amici padani e sul PD zitto e mosca e che lei invece che è un ex dc fa meno scena ma si occupa del partito. Perchè credo nel PD? Perchè le cose sono cambiate. Una volta i democristiani li avrei presi tutti a calci nel sedere ora preferisco uno di loro ad un ex ma molto ex compagno comunista.
Scritto da Un anziano il 1/10/2010 alle 14:43
Lungi da me, 'un anziano' difendere Daniele Marantelli che è abbastanza grande per tutelarsi da solo, ma francamente non trova che le considerazioni fatte sul nostro dinamicissimo parlamentare siano a dir poco tirate? Ora sulla Lega e sui rapporti con essa si possono avere persino idee diverse ma ridurre semplicisticamente ed in questo modo la questione affermando, come si fa al bar, che Daniele è un 'mezzo leghista' non è rispettoso nei suoi confronti ed è obiettivamente falso.
Scritto da paolo rossi il 1/10/2010 alle 15:05
@D'Adda - E' vero che il blog è limitato però è più trasparente delle riunioni. Ha un limite che è quello che vi fate i complimenti fra voi che vi conoscete (e si vede che sono finti perchè vi massacrerete volentieri) mentre oltraggiate gli anonimi. Io insisto, senatore, non vedo più Mafalda e mi spiace. La leggo da Adamoli però era interessante quello che scriveva qui da lei perché avevate un rapporto più aperto e scherzoso. I temi che tratta lei sono più vari e Mafalda dava il meglio di sé. Io la penso così. Ho già avuto modo di dire che sono un estimatore. Forse non scrive più perchè il signor De Rosa le consigliava di accettare gli anonimi solo se scrivevano ogni tanto e non sistematicamente. Potrebbe essere questo il motivo? Si interroghi. La D’Adda dà lezioni di ortografia a Luca ma ha scritto “po’” in modo sbagliato. Se lo so io che non sono un letterato ……
Scritto da Ex democristiano il 1/10/2010 alle 15:13
Capisco caro ex-democristiano e mi è facile condividere il ragionamento. E' chiaro che quando ci si conosce si è più diplomatici mentre l'anonimato consente e spinge, ovviamente, a qualche 'licenza poetica' in più. Basta non esagerare. Voi per altro mi conoscete tutti ed io no. Sono in evidente svantaggio! Per quanto riguarda Mafalda non so che dire. Mi piaceva (nonostante tutto). Vorrei pensare che è partita per un lungo viaggio in Polinesia per dimenticare un amore impossibile poi ho visto che scrive su altri blog e allora........ ma pensandoci bene, con il portatile si può 'agire su tastiera' anche dagli antipodi. Che non sia stata corrisposta davvero da un principe azzurro e le lacrime ed il dolore le limitino la sciolta e prolifica scrittura di una volta? Ma perchè solo con il mio blog? Si sarà arrabbiata con Giovanniderosa? Non credo. Dubbi amletici comunque. Continuo a pensare che sia incazzata con me per via di qualche cosa che riguarda il congresso provinciale. Chissà. Comunque, dopo lo sbigottimento e l' inevitabile trauma iniziale, ho ripreso il mio sonno regolare (oh Mafalda se leggi va che scherzo. Ciapa mia pussè rabbia).
Scritto da paolo rossi il 1/10/2010 alle 15:27
Sinteticamente e sinceramente: avrei preferito che Mafalda continuasse a scrivere , anche come "Mafalda", benchè io continui ad essere convinto delle cose già dette a proposito dell'anonimato. Io intanto, con la sua autoesclusione, ho perso una scommessa con me stesso, quella di riuscire a "svelarla" , quella di riuscire a prendere un caffe con lei...ma non è detto. Basta avere pazienza. Pazientate anche voi: qualcosa succederà perchè,sul blog di Adamoli, lei non si diverte come qui tra noi.
Scritto da giovanniderosa il 1/10/2010 alle 22:48
I rapporti personali di Marantelli con Bossi e Maroni non sarebbero un problema se li gestisse nel privato. Ma quando li ostenta pubblicamente e si mette volutamente in prima fila nelle foto con i politici leghisti, non rispetta tutti i democratici che faticano a distinguere il suo ruolo pubblico da quello privato. E la gente si confonde e non sorvola, nè apprezza.
Scritto da democratica il 2/10/2010 alle 11:08
@Erica D'Adda. Scusi signora, ma sul blog lingua parlata e scritta possono coincidere. Quindi espressioni la D'Adda, la Prati, la Oprandi....sono comparse tante volte e mi pare che adesso sia un po' stucchevole fare le pulci pubblicamente a una persona che usa la stessa espressione. Direi che democrazia è anche fare sentire la gente a proprio agio e non fare correzioni un po' fuori luogo. Si accettano gli insulti e non si perdona un articolo...! Poco bello davvero. Non se la prenda signor Luca
Scritto da Maestrina dalla penna dorata il 2/10/2010 alle 11:14
Parliamo di primarie e non di Mafalda.
Scritto da Michela il 2/10/2010 alle 12:28
@Ex democristiano – Intanto La ringrazio. Leggo qua e là Suoi apprezzamenti nei miei confronti. Non l’ho mai ringraziata per evitare personalizzazioni degli spazi del blog. Colgo l’occasione per ringraziarLa ora. Complimenti, Lei è un attento lettore in quanto ha proprio centrato la questione. Non sono scomparsa, semplicemente mi stavo attenendo alle “prescrizioni” di Giovanni De Rosa che invitavano il senatore a non accettare più l’anonimato di coloro che scrivevano quotidianamente sul blog e che dimostravano di conoscere anche i luoghi più sconosciuti del partito: anfratti, sottoscala, bagni (Giovanni, potevi indicare luoghi più intriganti e meno “degradanti”). Quindi, stavo limitando la mia frequenza ed attendendo che trascorresse un “congruo” tempo prima di farmi viva. Sicuramente gli auguri per Natale, anzi, per un Santo Natale li avrei fatti …. Comunque, grazie ancora ex democristiano!
Scritto da Mafalda il 2/10/2010 alle 23:49
Caro senatore, mi fa piacere rivederLa più sereno e scherzoso. Certo che passare dall’evocare lo “spirito del Lingotto” allo “spirito di Mafalda” è un bel salto ….. Quando l’ho lasciata, era troppo preso dagli accordi (e dagli “accordini”) che generavano tensione su questo blog. Certo, considerato che le trattative mutavano di giorno in giorno, anzi di ora in ora (quasi come un bollettino medico), è comprensibile che il nervosismo fosse alle stelle. Quel sabato sera, ha persino asserito che io mi dedicassi di più alle vicende congressuali che alle pennette alla panna e salmone per i miei ospiti. Mi creda, le pennette panna e salmone le preferisco a “pane e politica” che si mangiano nei circoli di partito. Mi creda. Riguardo alla Polinesia, Lei sa bene che io preferisco Camogli ed il “ligure mare”. Inoltre, Lei ipotizza che io non sia stata corrisposta da un principe azzurro e che sia fuggita in Polinesia per placare le lacrime ed il dolore. Si sbaglia. Siccome sempre sul Suo blog qualcuno mi ha accusato di sentirmi “la più bella del reame”, vien da sé che nessun principe azzurro (o rosso, o verde o nero o bianco o arcobaleno) possa provocare delusioni. Comunque, in conclusione, Giovanni ha ragione: non si può restare lontani per troppo tempo da “casa Rossi” dove il divertimento – almeno quello – è assicurato.
Scritto da Mafalda il 2/10/2010 alle 23:58
@Michela – Intanto, poteva approfittarne per dire la Sua opinione sulle primarie. Perché non l’ha fatto, se ci teneva così tanto? Che abbia compreso che le primarie siano per l'individuazione del principe azzurro? Lo chieda al senatore, magari lui può aiutarla indicendo sul blog questo nuovo tipo di competizione ..... Mi raccomando, che siano aperte, partecipate, non di facciata e sul modello di quelle che si stanno preparando a Varese.
Scritto da Mafalda il 3/10/2010 alle 00:11
Cara Mafalda, è un piacere riaverti fra noi, mancavi a molti. Secondo me anche a qualche detrattore. So bene che ami Camogli e ringrazio per la cartolina (naturalmente anche lei rigorosamente anonima come in questi casi è giusto che sia). Ognuno ama, per mille ragioni anche personalissime, ciò che ama. La cittadina ligure è bellissima ma il paragone con la Polinesia..........Grazie per giudicare divertente 'Casa Rossi'. Speriamo non si trasformi in 'Casa Zelig'.
Scritto da paolo rossi il 3/10/2010 alle 09:46
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