Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 19/10/2010 alle 14:33

Non mi ha mai emozionato il mito del 'nuclearismo', anzi.... Non voglio entrare nel merito dell' opposizione o meno alla costruzione di nuove centrali (per altro ci dicono non di nuovissima concezione). Per quanto mi riguarda sono uno 'scettico convinto'. Di certo considero l'idea che mette in scontro aperto i filonuclearisti, con il progresso e quindi moderni, con gli antinuclearisti, retrogradi e dunque antidiluviani, come una vera e propria idiozia. Non starò in superficie ed entrerò, prossimamente, nel merito. In Italia, a differenza del mondo intero, da anni ed oggi ancor di più, registriamo la totale assenza (quindi zero investimenti) di una politica per la ricerca e lo sviluppo delle fonti energetiche alternative. Da questo punto di vista stiamo poco meglio dell' Albania in piena, se così si può dire, 'staticità evolutiva'. Sul possibile nuovo insediamento di una centrale in territorio lombardo, manifestata dal neoministro Romani, mi limito a chiedere: non è sconcertante l'immediato 'via libera' del Presidente Formigoni che smentisce le sue stesse dichiarazioni dell' altro ieri? La verità è che suona come una beffa lo slogan 'padano' 'ognuno padrone a casa propria'.

Categoria: Lombardia
Commenti dei lettori: 25 commenti -
Bene onorevole, parliamo tanto di sviluppo economico, posti di lavoro, competitività... mi sembra che a livello politico, a voi interessa solo "avere il cadreghino". Compriamo l'energia, pagandola il doppio di quello che costa produrla, parliamo di energie rinnovabili (lo sa che gli incentivi per il fotovoltaico sono andati a ruba!) però non vogliamo il nucleare (oramai sicuro, pulito e convenientissimo). Intanto a pochi Km dalle NS frontire, Svizzeri e Francesi vanno a nozze con il nucleare...
Scritto da Claudio Chiari - Rasa di Varese il 19/10/2010 alle 15:21
(riprendo dal commento precedente) Loro che utilizzano questa tecnologia da molti anni, sono più competitivi di noi a livello industriale (beh, a parte la Svizzera...). E se una centrale loro "scoppia", stia sicuro che muoiono più Italiani che dei loro. Dunque, sì al nucleare (magari anche vicino a Varese, che sarebbe una manna!)e basta ipocrisia... Saluti.
Scritto da Claudio Chiari - Rasa di Varese il 19/10/2010 alle 15:26
ma scusi senatore, quale Paese al mondo ha investito in energia alternativa e dipende per meno del 50% dal gas e dal petrolio (combustibili fossili)? la Francia, il Paese più nuclearizzato del mondo. Me ne citi un altro che funziona a più del 50% ad energia alternativa che non sia nucleare e potrei essere d'accordo con lei. La politica energetica merita una visione un po' più ampia dei confini padani.....Guardi che anche Bossi sarebbe d'accordo: padroni non perennemente dipendenti dagli arabi...
Scritto da Fabio il 19/10/2010 alle 15:42
Egregio Signor Chiari, rispetto, ovviamente, le sue opinioni. Rimango un poco scettico ma anche la mia rimane un'opinione (il cadreghino, da lei evocato è per lo meno in questo caso, un richiamo 'fuori luogo'). Il nucleare a Varese? No grazie e scusi la presunzione ma sono pronto a scommettere che il 95% dei varesini non solo non farebbero i 'salti di gioia' di fronte ad un'eventualità di questo tipo ma decisamente contrari (tutti una banda di irrazionali disfattisti). Forse ragiono emotivamente e sono poco razionale lo riconosc; quel che è certo è che non ho 'verità in tasca'. Cerco di ragionare. Di certo in Italia, per quanto riguarda, come ho scritto, la ricerca e lo sviluppo per fonti alternative energetiche non si fa nulla e siamo indietro, molto indietro, primitivi. Paesi come la Germania, la Francia, l' Inghilterra e gli stessi Stai Uniti, senza dimenticare la 'nostra' vicina Svizzera, hanno, come si sa, molto 'nuclarare' ma spendono rispetto a noi, appunto in ricerca, dieci volte di più. Chissà come mai. Noi invece...si al nucleare punto e basta. Poi se l'innovazione italiana e la ricerca sono oggettivamente da terzomondo, ma chi se ne frega. Credo che essere favorevoli o contrari , in questo caso, non sia proprio come tenere all' Inter o al Milan.
Scritto da paolo rossi il 19/10/2010 alle 16:00
L'argomento è delicatissimo. Condivido le paure e le perplessità del senatore. Diffidare di chi ha sempre e solo certezze su tutto. Su una questione di questo genere un poco di prudenza non guasterebbe. Dico solo un'ovvietà: se mi piazzassero una centrale fuori casa non sarei molto contento e non certo solo perchè quella nuova costruzione non sarebbe architettonicamente piacevole. Pretenderei comunque che la decisione da prendere tenesse conto dell' opinione di chi vive nella zona interessata. Se tutti la pensassero come il signor Chiari il problema non sussisterebbe. Vadano a edificare "la preziosa ed indispensabile struttura" in un' area dove la maggioranza sarà costituita da tanti altri signori Chiari.
Scritto da Borghi S. il 19/10/2010 alle 16:22
I favorevoli all'energia atomica probabilmente non sanno come funziona una centrale nucleare: va ad uranio, una risorsa sempre più difficile da trovare (più del petrolio, per intenderci), ed il cui costo è cresciuto a dismisura: nel 2000 un chilogrammo di uranio costava 7 dollari mentre oggi ne costa 120. Altra cosa che probabilmente ignorano sono le scorie prodotte dalle centrali: dove le smaltiamo? La Francia poi, che viene sempre additata come esempio, avrà sì bollette meno salate, ma i costi per la gestione delle centrali sono riversati sulle tasse. EDF, la società che realizza e gestisce le centrali in Francia, ha chiesto un aumento del 20 per cento delle tariffe per finanziare il nucleare – avendo un debito di circa 25 miliardi di euro: ma per fortuna adesso arriviamo noi a coprire il buco... Per chi non lo sapesse, infine, noi sulle nostre bollette già adesso paghiamo il costo per lo smaltimento delle centrali nucleari dismesse dopo il referendum: vedi voce "A2 smaltimento delle centrali elettronucleari e ... (scorie), che corrisponde allo 0,9% della bolletta Per capirci meglio, su una bolletta di 100 € paghiamo circa 1 € per lo smantellamento delle centrali elettonucleari, che praticamente stanno lì ferme dove furono lasciate dopo il referendum: figuriamoci se funzionassero!
Scritto da pino s. il 19/10/2010 alle 16:30
Ha ragione sig. Borghi. Per primo provi il signor Chiari a proporre ai suoi concittadini della Rasa di allocare la centrale nucleare proprio alla Rasa. Lo spazio non manca o al posto della fornace, o meglio ancora nella grande cava del pietrisco. Ci provi, ci provi e non tema per la sua incolumità...
Scritto da A.Vaghi il 19/10/2010 alle 18:55
caro senatore,il suo blog,quello di tosi,e una lettera di mirabelli,vi siete svegliati di colpo nel pd?su vn l'ecologia,e il nucleare sono stati fino ad oggi" delegati" ad agostinelli,dico questo perche penso che una corretta informazione smaltellerebbe tanti falsi miti sul nucleare,non è mai troppo tardi per cominciare.Mi auguro comunque che nel pd,veronesi a parte, la direzione di marcia rimanga ben fissa sul NO NUKE
Scritto da motta angelo il 19/10/2010 alle 19:03
Caro Senatore, fino a qualche tempo fa ci "scaldavamo" anche noi su questo "scottante" argomento. Da qualche tempo ci stiamo abituando all'idea, che pare andare oltre per (ri)tornare ad una visione umana della società. Ci riferiamo a quel sistema economico ecologista, anticapitalista, umanista ed anticonsumista, la DECRESCITA. Sarebbe utopia, dicono in tanti, irrealizzabile, considerato il punto di non-ritorno in cui oggi siamo in fatto di materia energetica. Ma... forse non siamo fuori tema.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 19/10/2010 alle 19:15
Caro Motta Angelo, parlo e, naturalmente, posso rispondere solo per me ma le confermo che sono su queste posizioni da 'scettico convinto', da diverso tempo. Oggi, dopo un pò di tentennamenti, anche la posizione del pd mi pare definita ed abbastanza chiara.
Scritto da paolo rossi il 19/10/2010 alle 19:30
Se penso ai miei nipoti non è che l'idea di una bella centrale nucleare sottocasa, anche risolvesse tutti i nostri problemi economici, cosa della quale dubito, mi farebbe dormire sonni tranquilli. Se penso inoltre allo smaltimento delle scorie, un piccolo problemino, il sonno verrebbe a sparire definitivamente. In tanti sono favorevoli al nucleare ma, come ha poi esplicitato in un suo commento, lontano da casa propria. La domanda è infatti semplice, semplice: come mai? E' tanto irrazionale ed antimoderno avere forti dubbi? E poi ripeto quello che il senatore ha già sostenuto con l'ultima domanda. Perchè in Italia non si investe, non dico di più ma quanto meno al pari degli altri Paesi europei, per la ricerca, per l'innovazione tecnologica e per trovare un'altrenativa a questo nucleare?
Scritto da Un anziano il 19/10/2010 alle 19:42
Lo slogan "padroni a casa propria" serve ai leghisti per fare clamore e prendere voti. In realtà loro non sono affatto padroni in Lombardia: Silvio decide, i poteri forti decidono, i leghisti lasciano fare e in cambio hanno qualche tornaconto. E' esattamente il sistema contro cui tuonava Bossi quando aveva deciso che sarebbe campato di politica. Romani è stato nominato perchè Berlusconi non avrebbe potuto metterci la faccia, nella sua regione, dicendo che farà la centrale nucleare.
Scritto da Palmira il 19/10/2010 alle 20:25
Nessuno vuole una centrale nucleare sotto casa, perchè nessuno dei normali cittadini ha "venti case" potendo vantare così l'imbarazzo della scelta nel decidere dove essere più sicuro.
Scritto da Massimiliano Magni il 19/10/2010 alle 20:28
Lo hanno già scritto in molti ma voglio anch'io rafforzare il concetto. Molti a dire che dal punto di vista economico la via del nucleare è quasi obbligata, unica, che è sicura ecc. ecc. ma nessuno di questi chissà come mai la centrale nelle vicinanze di casa la vorrebbe. Forse la nostra è una paura irrazionale, forse siamo antiquati, non so. Io dico: e chi se ne frega. Non mi fido e basta.
Scritto da Adriano il 19/10/2010 alle 21:59
Il Paese deve investire nelle energie alternative, non ritornare al passato per ragioni che non sono chiare ai più. Nessun cittadino è specializzato in materia al punto da sapere dire se le centrali sono o non sono sicure. Ma tutti i cittadini sanno quanti danni il nucleare ha fatto quando "qualcosa non ha funzionato". E quesi danni sono stati morti, morti e morti, malattie irreversibili e decenni di conseguenze negative e dannosissime.
Scritto da Franchi il 19/10/2010 alle 22:22
Il problema del nucleare continuerà a dividere i cittadini in pro e contro a seconda delle convinzioni personali. Invece un motivo di riflessione dovrebbe essere condiviso: la Lega, che vanta il potere di deciderde in casa propria, è totalmente sottomessa ad azioni e scelte che probabilmente non farebbe mai. Non decide la Lega, questo è chiaro a tutti. La Lega si adegua, urla e sbraita che difende il territorio solo quando è possibile fare del populismo spicciolo
Scritto da Varesino il 19/10/2010 alle 22:34
Condivido il parere di tutti coloro che sottolineano come la Lega Nord non possa (e dico non possa) in realtà astenersi dall'essere solidale con qualsiasi scelta governativa, anche quando, forse istintivamente, molti suoi iscritti direbbero dei NO secchi. Mi piacerebbe sapere dal mio vicino di casa leghista le ragioni per cui è favorevole al nucleare: semplicemnte se Bossi decide che va bene, deve andare bene per forza. Con la difesa del territorio ciò non c'entra.
Scritto da Nottambulo il 19/10/2010 alle 22:58
Che la Lega sia fumo e niente arrosto me ne ero accorto da tempo. Alla prova dei fatti sono uguali, anzi peggio di tutti gli altri. Stanno in un Governo che ha abolito ICI, l'unica tassa realmente locale, hanno soffocato con la loro folle politica le amministrazioni comunali, hanno votato a favore del ponte sullo stretto, hanno fatto crescere la Roma Ladrona, fanno i rivoluzionari a casa ma appena superano il mitico Po pensano a riempire la loro pancia, se ne stanno con Berlusconi che definivano corrotto solo qualche anno fa ecc. La verità è che contro i poteri forti non solo non possono fare niente ma hanno sempre inchinato la testa per un tozzo di pane. Questa del nucleare è l'ultima di una lunga serie che, sono certo, non finirà mai.
Scritto da Mario il 20/10/2010 alle 08:24
Mi scuso ma nell'ultimo mio commento rileggendo ora sul blog, ho scritto inchinato la testa. Volevo scrivere chinato. Poi a pensarci bene i leghisti effettivamente si inchinano molto al punto da sdraiarsi.
Scritto da Mario il 20/10/2010 alle 08:38
Mi sembra che alcuni dei commentatori, oltre le convinzioni 'ideologiche', abbiano spiegato molto bene il perchè delle perplessità sul nucleare. In particolare Pino S. ci ha fornito una spiegazione 'tecnica' e 'razionale' assai convincente e chiara. Lo ringrazio.
Scritto da paolo rossi il 20/10/2010 alle 08:43
Sull'argomento sono anch'io perplesso ed indeciso. Non mi piacciono coloro i quali sanno tutto, sono sicuri di tutto, senza dubbi, ombre e incertezze. Qualcuno lo ha anche scritto nei vari commenti ma penso che ritenere che i politici debbano essere sempre portatori di verità assolute sia un errore e, in particolare, se hanno perplessità non vedo perchè debbano essere considerati dei cattivi politici. I buoni o cattivi, in politica come nella vita si vedono per altro.
Scritto da Marcello il 20/10/2010 alle 09:18
Il sistema energetico va visto a livello europeo, in relazione con la riduzione delle emissioni. Restare a livello di singolo stato membro non porta da nessuna parte. Chi può fare rinnovabili e risparmio energetico (noi), lo faccia - anzi, in parte già fatto con politiche Prodi-Bersani, anno 2007). Chi ha già altre fonti, anche nucleari, vada avanti. L'importante è che si punti a tariffe allineate in tutta Europa e che, collettivamente, si raggiungano gli obiettivi d'emissione.
Scritto da FrancescoG. il 20/10/2010 alle 09:33
L'OPEC, sul futuro. http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201010121135581811&chkAgenzie=TMFI I soldi che non vanno ai produttore di petrolio, possono restare qui. Sono miliardi. Dipende dalle scelte che si fanno. Il nucleare non è un problema di sicurezza, a mio avviso. le cose si possono fare bene. La domanda è: quale futuro di sviluppo vogliamo per noi e l'Europa? Anche sull'uranio dipendiamo da altri (Russia) e non siamo autonomi e quindi liberi. Cambiamo padrone?
Scritto da FrancescoG. il 20/10/2010 alle 09:40
Leggo su Varese News che solo il 55% dei lettori si è detto contrario alla centrale nucleare. Gli altri si sono detti possibilisti. Facciamo uno scherzo come al 1 aprile e diciamo che la centrale sarà in provincia di Varese, zona Busto o Gallarate. Vediamo se la percentuale resta la stessa. E soprattutto se a Busto Reguzzoni direbbe di si.
Scritto da Miriana il 20/10/2010 alle 11:14
Non è vero che paghiamo l'energia estera il doppio di quella italiana. Se foste nel settore sapreste che esiste un mercato energetico per cui spesso costa meno comprare energia "in surplus" dall'estero, tenendo a produzione ridotta alcune centrali termoelettriche italiane (scelte tra quelle a minor efficienza). Il problema del nucleare non è lo scoppio ma le scorie: non riusciamo a gestire i normali rifiuti, figurarsi questi. L'energia deve essere gestita in Europa, come rete continentale.
Scritto da Cesare il 20/10/2010 alle 14:54
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