Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 26/10/2010 alle 17:57

Solo in parte sono interessato a conoscere di chi è la responsabilità circa la 'vicenda rifiuti' in Campania. Questa apparente apatia, nasce perchè ormai 'la melassa' ha coperto tutto e tutti a cominciare dalla politica, in modo trasversale. Politici di 'appartenenza diversa' ma incapaci, una camorra che si  è infiltrata ovunque, manifestanti inclusi. La scena è indecorosa: rivolte, scontri, violenza, sindaci che, come Panebianco scrive sul Corsera, "sono alla mercè delle piazze". Il problema  drammatico è quello di un'intera 'classe dirigente' che ha fallito (non solo i soliti politici ma anche gli imprenditori e gli intellettuali). Un teatrino con in vista lo stucchevole palleggio di responsabilità tra Regione e Comuni. A farne le spese sono, come sempre, le tante persone oneste e perbene, le classi sociali più deboli. Qui non bastano i 'ghe pensi mi' del Premier. Si riconosca la situazione di emergenza e la politica, tutta insieme, ritrovi soluzioni rapide ed efficaci, come si farebbe, nel caso, in un qualsiasi 'Paese normale'. Ma chi governa non vuole dimostrare debolezza, chi si oppone non è intenzionato a rinunciare a possibili rendite elettorali.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 14 commenti -
Sono sempre stato legato al mio Paese, da comunista che sono stato. Non ho mai avuto attrazioni esterofile, filoamericane per esempio, tanto meno filosovietiche. Arrivare oggi alla mia tenera età e quasi invidiare quello che in politica e non solo, avviene all' estero mi deprime. Ma è vero, caro Senatore Rossi, il problema è che il nostro non è un Paese normale. Difronte a certi gravi problemi dovrebbe scattare un minimo di solidarietà nazionale anche se ognuno con le sue idee, invece.......
Scritto da Un anziano il 26/10/2010 alle 19:37
@un anziano. Però sinceramente questa storia che all'estero siano normali e noi una massa di stupidi e incapaci è francamente relativa. All'estero ci sono stati centinaia di casi e di situazioni molto più gravi. Ora il nostro Paese ha mille difetti ma forse non è il caso di ricercare modelli altrove. Il prato del vicino è sempre più verde? Non ci credo.
Scritto da E.F. il 26/10/2010 alle 19:58
Signor E.F. non vorrei annoiare con la mia storia personale ma, per lavoro, ho avuto modo di vivere per anni all' estero. Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Svezia e Germania. Per carità i problemi ci sono ovunque e la politica, in ogni luogo, vive i suoi limiti fisiologici. Quello che sorprende in Italia è la quasi totale assenza di senso di appartenenza, vorrei dire di, senso dello Stato. In quei Paesi la politica è fatta anche di scontri "violenti" ma quando ci sono situazioni di emergenza, di urgenza che riguardano la comunità ebbene scatta un senso di solidarietà, di aiuto reciproco e tutta la politica fa un passo indietro, nel senso che tutti insieme lavorano per risolvere il problema. Forse la nostra è probabilmente una nazione ancora troppo giovane, come la sua democrazia. Non riesco a trovare altre spiegazioni.
Scritto da Borghi S. il 26/10/2010 alle 21:37
Mi ritengo di sinistra, non sono razzista e disprezzo, sul piano politico, la lega. Detto questo c'è un certo tipo di Sud che si piange adosso, che reclama sempre solo aiuti, che non produce nessuno sforzo per tentare e sottolineo tentare di alzare la testa. Gli aiuti sono arrivati, le vagonate di denaro anche ma se lo sono mangiato un pò tutti. In meridione destra e sinistra sono quasi uguali. Se questa è la situazione è sempre colpa dell'altra parte egoista d' Italia? Siamo tutti quanti stufi.
Scritto da Federico il 26/10/2010 alle 22:15
Non è solo la politica in Italia a dover trovare una sua unità di intenti davanti alle emergenze. Penso ad esempio al Sindacato. Mai come in questi periodi la vecchia classe operaia, che non si può e deve più chiamare così perchè sembra quasi di bestemmiare, vive problemi gravissimi connsiderando la crisi e stipendi con i quali oggi si fa fatica a vivere. Gli interessi dei tre sindacati principali dovrobbero essere comuni, la volontà di stare uniti superiore a quella di dividersi. Guardiamo quello che sta avvenendo e pensiamo.
Scritto da Mario il 27/10/2010 alle 08:29
Sig. Federico, anch'io sono di sinistra, iscritto al Pd. Capisco perfettamente la sua reazione, sono qui fin da piccolo, lavoro a Milano da 30 anni, ho l'accento lombardo e capisco il dialetto bosino, ma i problemi del Sud, che ben conosco, non sono causa di una antropologica inadeguatezza dei meridionali. Certo mi si dirà che la camorra, la mafia ecc. sono nate in meridione ma proprio perchè in quell' area del Paese c'è sempre stata povertà e quindi arretratezza. Gli investimenti ed i danè sono arrivati ma è mancato un progetto di ripresa complessivo. La lotta alla delinquenza organizzata è stata insufficiente anche per colpa di certa politica di copertura. Lasciare il Sud in queste condizioni è moralmente inammissibile oltre che, lo dico da lombardo integrato ed acquisito, stupido perchè la presunta palla al piede dovrà essere trascinata avanti per anni con costi e sprechi inammissibili. Quella parte del paese non si può cancellare. Non voglio fare paragoni impropri, ogni popolo ha le sue specificità e situazioni uniche, ma come hanno risolto i tedeschi, per lo meno in parte, la questione della ex DDR? 30 milioni di persone -indietro- di 40 anni e passa. Vero che in Germania non c'è la mafia e questa non è situazione di poco conto, ma c'è sicuramente una politica, a destra come a sinistra, nazionale ed organizzata. Vivono ancora, rispetto a quella vicenda, problemi enormi ma sono sulla via di una risoluzione. Come hanno affrontato per esempio, in mezzo a mille difficoltà, la presenza dell' immigrazione? Sono dei marziani? Sono esseri superiori? In Germania vivono, per esempio, due milioni di turchi. Insomma non si tratta di scaricare sempre su altri, la politica non può fare i miracoli ma può fare ed ora non sta facendo nulla.
Scritto da Un terrone lombardo del pd il 27/10/2010 alle 09:01
Se arriverà questo tipo di federalismo proposto dal governo vedremo cosa capiterà al sud Italia. Staranno sempre peggio, aumenteranno i problemi, la delinquenza, l'immigrazione interna verso il nord e, alla fine, qualcuno dovrà in ogni caso, provvedere, coprire, tamponare.
Scritto da Adriano il 27/10/2010 alle 09:49
Differenziare i rifiuti creare posti di lavoro e sostenibilità ambientale. I posti di lavoro sono pagati con la riduzione delle spese di smaltimento. L'economia per pochi, utile a personaggi pericolosi che poi "acquistano" i loro adepti, diventa diffusa, per molti. L'errore madornale è stato fondare il sistema sul CDR e non sulla differenziazione. Un pool di cittadini + imprenditori + ambientalisti economici + residenti ( tutti protetti bene bene), in 12 mesi rischierebbero di risolvere tutto.
Scritto da FrancescoG. il 27/10/2010 alle 09:58
“Siamo tutti quanti stufi”. E’ così che ha chiuso il suo commento il nostro amico Federico dopo averlo aperto con un atto di fede : “mi ritengo di sinistra, non sono razzista e disprezzo, sul piano politico, la Lega” . Federico, sei proprio sicuro di non essere razzista? Perché, se sei stufo di “certo tipo di sud che si piange addosso “, temo che sarai anche stufo di quei “terroni “ di Palestinesi che continuano a creare problemi agli Israeliani; temo che allo stesso modo sarai stufo dei Rom che “sporcano” il panorama delle nostre periferie, degli immigrati che creano problemi sociali e qualche volta di ordine pubblico; temo che sarai stufo delle tante lotte a favore dei diritti civili per le donne, i gay , i poveri, di ogni parte del mondo. Ripeto la domanda: sei proprio sicuro di non essere razzista ? “A sud destra e sinistra, sono quasi uguali! “ Cominciamo a preoccuparci di non essere, e non essere percepiti, noi del PD uguali agli altri. Facciamo pulizia al nostro interno, dentro il partito e dentro ognuno di noi, perché certamente non faremo strada con i Bassolino, i Loiero, i De Luca. Sì anche i De Luca, ovvero quanti si considerano “uomini della provvidenza”. Facciamolo a Sud, ma facciamolo anche a nord, ove non sono rari i casi di “soggezione” culturale alla Lega o a CL-CdO. A proposito del “tentare di alzare la testa “ , so di gente ( lombardi da generazioni) che nel ricco e libero e orgoglioso nord, rinuncia a prendere la tessera del Pd ,”sennò in Ospedale non si fa carriera” ! In Ospedale il potere oppressivo è quello di Lega e CL, certamente odioso, certamente devastante, ma non è né mafia, ‘ndrangheta o camorra ! Facciamo pulizia dentro di noi di quel “fastidio per le diversità” che ci porta a dire di “essere stufi” e che nasce da informazioni distorte, da soggezione culturale al centro-destra o semplicemente da atteggiamenti tipici da “benpensante”: un sintomo chiaro di leghismo che si insinua tra le pieghe del pensiero e, mascherandosi da efficientismo o modernità, assume evidenti tratti di razzismo.
Scritto da giovanniderosa il 27/10/2010 alle 14:03
@giovanniderosa, il suo ragionamento è completo, vorrei aggiungere che è quasi convincente, rimane la delusione per un sud , magari sbaglio, ma che veramente troppo spesso si piange adosso. Non si può solo aspettare, occorre che questa parte dell' Italia si -consapevolizzi- perchè la rassegnazione è rinuncia e allora si può attendere i salvatori e basta come, mi scusi, sta avvenendo da troppo tempo. Non sono razzista e ne sono sicuro, non ho scritto nè parlato infatti di italiani minus, di uomini superiori da una parte e inferiori dall'altra. Oggi si fa troppo in fretta ad eticchettare in questo modo chi semplicemente è stanco di un andazzo vergognoso e consolidato. Anche un meridionale dovrebbe comprenderlo denunciando convintamente questa situazione. I soldi pubblici buttati al vento che si pappa certa politica o la mafia o entrambi nel meridione, non sono denaro sottratto al nord ma un' occasione persa e sprecata proprio per il sud. Se non comprendiamo questa cosa non ne usciamo vivi e per primi i nostri fratelli del mezzogiorno, altro che razzismo che lascio volentieri alla lega.
Scritto da Federico il 27/10/2010 alle 14:15
Il federalismo, a parole sostenuto anche a sinistra ma in verità bistrattato, può essere la via di uscita a vantaggio anche del sud d' Italia. Chi legge questo provvedimento come: ognuno versa le tasse per il suo territorio, a casa sua e gli altri si arrangino, è un'idiozia bella e buona. E' chiaro che lo Stato in caso di necessità dovrà intervenire, ma in modo molto diverso, è evidente che le realtà più deboli andranno aiutate, ma attraverso un intervento misurato e non automatico, dove anche i meriti e la capacità di evitare gli sprechi verrà premiata, questà è la verità che molti e non riescono o non vogliono capire.
Scritto da Un leghista moderato il 27/10/2010 alle 14:36
Caro 'Un Padano doc', non posso e non voglio pubblicare il tuo commento perchè è pieno di insulti gratuiti. Se avrai la bontà di rifolmulare il tuo pensiero (se di pensiero si tratta perchè credimi, senza polemica, ho dei sinceri dubbi) in modo diverso, evitando improperi così stupidi, nessun problema, viceversa ti conviene 'girare i tacchi' da questo blog ed anche velocemente.
Scritto da paolo rossi il 27/10/2010 alle 14:45
@Federico, innanzitutto scusami per il “tu”, che voleva solo essere confidenziale e, per coerenza ,se non ti dispiace continuo ad usarlo. Naturalmente dovrà essere reciproco. Io non penso che tu sia razzista, ma sono convinto che un’analisi troppo superficiale dell’evoluzione che ha subito negli ultimi decenni la “ questione meridionale” ( che celebra i 150 anni, come l’unità d’Italia) può portare ad una pericolosa contiguità con il pensiero Leghista. Non è vero che nel sud non si alzi la testa. Il sud ha cominciato ad alzare la testa, nel momento stesso in cui è stato conquistato, annesso al Regno d’Italia, col fenomeno del banditismo. Ma veniamo: E’ vero che una piccola parte di esso ha sperperato soldi pubblici, ma tutte le volte che lo ha fatto, lo ha fatto in combutta con politici e imprenditori del nord che, grazie alla “favola degli investimenti nel sud”, ha fatto i soldi e poi reinvestito altrove , lasciando sul territorio meridionale “scheletri” di industrie che non hanno mai “messo carne”. Questo mentre altri imprenditori e politici del nord in combutta con loro degni compari del sud, trasformavano terre floridissime ( Campania felix ! ) ai piedi del Vesuvio in discariche immense e abusive di veleni industriali, talvolta sepolti con gli stessi automezzi utilizzati per il trasporto. Il sud è oggi il risultato di 150 anni di malcostume nazionale, politico e imprenditoriale. Non sempre si è avuta la schiena dritta ? Ti ricordo solo che le vittime della mafia sono stati e sono giudici, preti, poliziotti, imprenditori e amministratori, operai, donne e bambini perfino, TUTTI MERIDIONALI ( forse l’unica eccezione è stato il Gen. Dalla Chiesa). Attenzione: quando dico vittime, intendo dire PERSONE AMMAZZATE e non solo frustrate nei loro pur giusti sogni di carriera da un potere nuovo, ma già vecchio nei suoi vizi, che si sta affermando nella ricca Lombardia, il potere di Lega e e CL-CdO. Per brevità cito il primo MORTO AMMAZZATO di cui ho avuto notizia ( allora avevo solo 20 anni ) e che ho personalmente conosciuto anche se per fugaci frequentazioni, Domenico Beneventano assassinato tra il 1969 e il ‘70, un giovane ( aveva solo qualche anno più dei miei 20 ) amministratore PCI di Ottaviano-Na, e poi cito l’ultimo, sempre della mia terra , Angelo Vassallo, sindaco DS di Pollica-Sa, ucciso dalla malavita interessati alla cementificazione del Cilento il 6 settembre 2010. Tra Mimmo e Angelo in 40 anni è sorto un cimitero di morti ammazzati, perché hanno alzato la testa! E qui mi fermo, ma con un invito da amico: Federico, non commettere anche tu l’errore di etichettare allo stesso modo un intero popolo, un popolo che gli eroi li ha partoriti dal suo seno, non ha dovuto importarli anzi…dalla fragilità della sua economia è costretto perfino ad esportarli….in Iraq, in Afghanistan e ovunque vi sia una cosiddetta “missione di pace”.
Scritto da giovanniderosa il 27/10/2010 alle 15:57
Sono lombardo un pò friuliano, cresciuto in un quartiere d'espansione, con persone provenienti da tutt'Italia, moltissimi dal Mezzogiorno. Ho imparato cose buone da tutti e ad evitare cose cattive. C'erano droga, botte per strade, bullismo vero. Generosità ed amicizia. Anche un'etica. L'integrazione l'abbiamo fatta a scuola, nello sport. oratorio. Secondo me, la mia generazione (ho 33 anni) è la prima ad aver fatto amalgama nel quotidiano.
Scritto da FrancescoG. il 29/10/2010 alle 13:07
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