Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 14/11/2010 alle 05:34

 Il 'mio' PD appare in questa fase un pò compresso. Più che da una sua 'linea politica' da un modo di porsi nella società, da un atteggiamento, da come proporre un'identità. Certa politica stantia ha sclerotizzato le 'nostre' vene rendendoci prigionieri di un 'passato glorioso' ma non più replicabile ed un futuro che fatichiamo ad anticipare. Non si tratta, ovviamente, di rinunciare ad un contenuto di 'riformismo popolare', quanto di avviare un processo di rinnovamento legato alla capacità di parlare alla gente attraverso un linguaggio adeguato. Significa parlare con la testa alla testa ma anche con il cuore al cuore. Il rischio è quello di rimanere anonimamente schiacciati da un lato dall' affascinante narrazione vendoliana e dall' altro dalla 'comprensibile' ma fastidiosa ed un pò vuota 'rabbia rottamativa' che persegue la via della 'distruzione a prescindere', senza se e senza ma, rinunciando ad una meno eclatante ma necessaria capacità costruttiva. Vendolismo e rottamazione sono, in fondo e con le dovute distinzioni, il rovescio della stessa medaglia.  A questo PD il compito di cogliere la bontà che c'è in queste intuizioni, l'esigenza di cambiamento, la dirompente forza mass-mediatica. Ma attenzione: troppo facile, demagogico e 'furbesco' aderire, per esempio,  alle suggestioni renziane al centro e perseguire a produrre nei metodi e nei contenuti pratiche e politiche neo-dorotee nella realtà locale in cui si vive la politica. Perchè, pare assurdo e paradossale, ma avviene anche questo. 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 29 commenti -
Ho ben visto all' opera i rottamatori varesini ieri al congresso del Pd di Varese. Il loro capo varesino è il non tanto giovane Frigoli, ex Sindaco di Castellanza che, dal palco, ha detto basta alla politica fatta nelle stanzette. Perfetto, uno che ha promesso di fare saltare l' accordo unitario raggiunto per eleggere il nuovo segretario provinciale se non gli davano i posti che voleva lui in direzione provinciale, uno che la politica delle stanzette l' ha fatta prima nel PCI, poi nei DS, poi nella Margherita. Ha ragione lei: rottamatori a Roma, dorotei dove fanno politica. Peccato che qui a Varese qualche giovane ingenuo ci sia cascato.
Scritto da Un iscritto Pd il 14/11/2010 alle 10:37
Vendola ed il giovane Renzi sono molto diversi fra loro ed anche politicamente le posizioni mi sembrano alquanto distanti. Singolare il fatto che, entrambi, siano due uomini di potere, uno Governatore della Puglia l' altro Sindaco di Firenze e riescano a farsi passare come due estranei al potere stesso. Sono due comunicatori eccezionali che usano gli strumenti per parlare alla gente in modo intelligente e moderno. E' vero, c'è del buono in quel che dicono ma in mezzo a tanto neo populismo e dentro una buona dose di demagogia.
Scritto da Un anziano il 14/11/2010 alle 10:48
Il problema del rinnovamento della politica non è semplicemente una questione di carta d'identità. Cogliere però pulsioni, idee e propensioni giovanili è fondamentale per qualsiasi classe dirigente politica seria. Il PD qualche sforzo in più ha il dovere di farlo. Occorre però potersi interfacciare con politici responsabili, serie d aperti. Ce ne sono ma spesso sono i primi ad essere messi in difficoltà dal proprio stesso partito. I giovani devono stare comunque attenti a non farrsi strumentalizzare. La loro forza può essere facilmente sfruttata anche dalla vecchia politica. Non entro nel merito di situazioni che non conosco ma questo è un pericolo che si può vivere a Roma come a Firenze, a Milano come a Varese.
Scritto da Borghi S. il 14/11/2010 alle 11:11
paradossalmente si potrebbe dire"eppure si muove",un partito che parla con il cuore e con la testa,che discute e si confronta,peccato che poi le sedi,quando ci sono, sono chiuse,i congressi sono spesso riunioni tra conoscenti e,sopratutto,si è persa la capacita di ASCOLTARE,non è un caso che per poter dialogare con il PD al massimo si possa usare VN altro non esiste cosi come è vero che l'unico modo sapere cosa si dice a sinistra a varese rimane VN,poco e a volte censurato
Scritto da angelom il 14/11/2010 alle 11:50
Caro iscritto al PD. Chi sei? Chi sono le tue fonti? Forse ex militanti del PCI/DS o della DC/Margherita? Sappi che in alcuni di quei partiti io ci sono stato ma da minoranza. Molti di loro invece in quei partiti hanno sempre vinto spesso grazie a requisitorie contro coloro che, come me, chiedevano di fare subito il PD (vero sen. Rossi?). In ogni caso ieri non ho chiesto posti nè li ho pretesi. Prima di denigrare fai quello che fanno e persone corrette: documentati. E firmati per favore
Scritto da Livio Frigoli il 14/11/2010 alle 12:41
Caro Livio, capisco che quando le critiche sono provocatorie ed arrivano in forma anonima fanno arrabbiare (credimi ne so qualcosa). Un' unica considerazione ho da esplicitarti. Nella Margherita, perchè è lì che abbiamo fatto politica insieme, qualche volta 'l' abbiamo pensata diversamente' ma ci siamo, per lo meno, ti ho sempre apprezzato e rispettato. Il fatto che tu, su un percorso come quello del PD, 'eri forse più avanti di me e di altri è assolutamente vero e te ne rendo con piacere merito. Io allora non ero certo contrario ma di sicuro più prudente e tiepido. Quel processo politico, a differenza di altri, non l' ho però mai ostacolato, anzi.... Bravo a te, ma farmi passare seppur con una battuta ironica (vero Senatore?) per quello che non sono e non sono mai stato non mi pare carino. Con stima (che so benissimo non essere ricambiata ma nella vita succede).
Scritto da paolo rossi il 14/11/2010 alle 13:06
Onore a Livio Frigoli. Non ho mai condiviso nessuna sua posizione politica/partitica,nemmeno quelle dell'ultimo congresso provinciale,ma do atto che firmandosi da un freno alla degenerazione di questo blog. Caro Paolo,su tutto sono molto più "vicino" a te che a Livio,ma quando si parla di questioni interne al Pd ti chiedo di pretendere la firma.Già non siamo messi bene,non facciamoci del male da soli dando spazio ai "soliti" anonimi...
Scritto da Paolo Di Lauro il 14/11/2010 alle 13:12
Ho letto oggi su La provincia che il PD è contro le primarie. Ho sempre apprezzato la tua posizione sull' argomento, una posizione aperta. Ti chiedo di fare qualcosa. Ma si sono bevuti il cervello? Le primarie, se non si trova un candidato-bomba, sono un fatto di democrazia importantissimo e consentono di fare propaganda e divulgare le nostre idee prima della vera e propria campagna elettorale. Perchè scegliere la chiusura? Perchè scegliere le vecchie logiche politiche lontane dalla gente?
Scritto da Marcello il 14/11/2010 alle 13:25
Caro Paolo il tuo consiglio è pertinente. Con il mio blog sono stato fin ora molto elastico e non credo a mio vantaggio (mi sono beccato apprezzamenti ma anche un' infinità di critiche ed insulti che ho sempre pubblicato senza, tra l'altro, che in molti mi 'difendessero'). Sull' anonimato non sono contrario purchè non si offenda. Ho ricevuto sul mio blog tutta una serie continui commenti da parte di anonimi intelligenti e brillanti ai quali non rinuncerei mai e che, in tutta ed assoluta libertà, ritengono di non dover rivelare il loro nome (Legnanesi e Bustocchi, Un anziano, fino a qualche tempo fa Mafalda, Pasquino e via via dimenticandone molti altri). A volte anche alcuni anonimi di passaggio hanno potuto, garbatamente, dire la loro. Certo non si deve esagerare e, soprattutto, non si può insultare. Provvederò. Il blog, ci tengo a dirlo, è però uno strumento utile anche per esprimere idee politiche, opinioni ecc. in tutta libertà ma non è uno strumento di partito bensì personale (nella gestione e non, ovviamente, nel dibattito) nel quale non mi sono espresso non mi esprimo e non mi esprimerò solo sulla politica. Grazie comunque per il tuo prezioso suggerimento.
Scritto da paolo rossi il 14/11/2010 alle 13:44
Ormai ne sono convinta. La cricca del pd di Varese, poche storie, ed ora anche il nuovo segretario provinciale sono decisamente contro le primarie. Loro voglio avere le mani libere per decidere, fare e disfare, hanno paura del giudizio della gente, sono autoreferenziali, chiusi nelle loro grigie stanze a partorire politiche dal fiato corto, giusto per tutelare il loro posto al sole. Sono i re dei poveri cristi, tutta gente, questa davvero, da rottamare. Da quando poi Luisa Oprandi ha manifestato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco, siccome è donna ed è una delle poche persone capaci di interloquire e di intercettare consensi dentro e fuori al partito, siccome non è una che abbassa la testa ai voleri di questi mediocri, non sanno più cosa fare ed inventarsi per farla fuori. Sono così poco credibili che, o troveranno qualche soldatino interno pronto a immolarsi, o sono fritti perchè fuori dal PD la gente, la città che conta perchè vive e lavora, le persone conosciute e protagoniste della vita cittadina, non sanno neanche chi sono e cosa rappresentano questi due o tre funzionari da strapazzo. Ma chi volete si candidi con un partito gestito in questa maniera!! Almeno lei senatore, che ci sembra una persona saggia e perbene faccia qualcosa per arginare questo disastro, gliene saremo in tanti grati.
Scritto da Stefania il 14/11/2010 alle 14:02
Magari il percorso che ha portato Taricco alla guida del Pd varesino non piacerà a tutti. Certo se gli argomenti di quelli che si oppongono sono quelli che abbiamo sentito ieri al congresso c'è da stare freschi. In particolare si è molto agitato il portavoce del Pd di Saronno che lamentava non so bene quale irregolarità procedurale per la nomina della direzione. Poi mi hanno detto che proprio a Saronno il rinnovo di quel circolo è stato sospeso perchè non avevano inserito le donne nel loro direttivo. Complimenti e che coraggio prendere la parola e fare, a casa di altri, i primi della classe.
Scritto da Miriana il 14/11/2010 alle 15:51
In tutta onestà non mi è sembrato che ieri nel suo intervento, Frigoli abbia assunto chissà quale posizione disfattista contro il PD. Ha detto la sua, che io non condivido, ma lo ha fatto con molta correttezza e coerenza. Impariamo ad accettare anche un pò di dissenso che può aiutarci. Devo però constatare che oltre a Lei e pochi altri, mi sembra che in questo partito il livello di presunzione ed intoccabilità sia molto alto.
Scritto da Mario il 14/11/2010 alle 16:14
Taricco mi sembra persona postata e vedrete, farà bene. Che ci sia un pò di critica interna non mi spaventa quello che non vanno bene sono le deformazioni croniche di una politica che credevamo sepolta. Mi sembra che qualche residuo ci sia anche nel PD della nostra provincia e che non sia affare solo delle vecchia guardia, tutt' altro!
Scritto da Adriano il 14/11/2010 alle 17:23
Il signor Frigoli può darsi che in passato abbia lavorato per costruire un soggetto come il Pd. Quando il Pd è nato l'abbiamo però perso di vista, rivedendolo all' opera in occasione delle primarie con la mozione Marino quando c'era da portare a casa qualche posto. Ora scopriamo che proprio lui che la politica l'ha fatto per anni con certi criteri ed in un certo modo è diventato un rottamatore di Renzi. Per carità può fare quel che vuole meno che dare lezioni.
Scritto da Un iscritto Pd il 14/11/2010 alle 18:02
Anche ieri alla assemblea provinciale c'è stato uno che ha espresso come sempre il suo dissenso. Da tanti anni è sempre contro e anche stavolta: ieri era contro la scelta di votare la direzione, quando lo si sapeva di 15 giorni che era in programma e ogni gruppo ha scelto i propri candidati . Mah... io credo che dietro la rottamazione si nasconda anche altro. Staremo a vedere.
Scritto da A.M il 14/11/2010 alle 18:05
Ieri, c'ero e ho visto una nuova generazione in campo, i veri giovani non quelli utilizzati da qualche nuovo capobastone attento solo alla propria personale carriera alzando la bandiera del rottamatore. Tanti auguri Taricco, diffidi da quelli che stanno su più e troppi tavoli.
Scritto da michele il 14/11/2010 alle 18:10
Caro Signor Frigoli, un politico che dice: "sono sempre stato in minoranza nei vari partiti dove mi sono impegnato" non è di sicuro un buon politico. Essere in maggioranza non significa essere i cattivi ma prendersi anche le responsabilità. Se lei non c'è mai riuscito si faccia qualche domanda.
Scritto da Piero il 14/11/2010 alle 19:23
Caro il mio “iscritto al PD”. Allora sei de coccio. Ma ti vuoi firmare? Abbi il coraggio delle tue azioni. Se proprio ti vergogni a dare il tuo nome (forse perché scopriremmo che non sei un semplice iscritto?) almeno scrivimi.La mia mail è livio@nemo.it. Ti racconterò in una paginetta la mia storia politica sulla quale, a occhio e croce, ti manca qualche pezzo. Ringrazio gli altri del blog (Mario e Paolo su tutti) per il loro democratico ma rispettoso dissenso dalle posizioni espresse ieri
Scritto da Livio Frigoli il 14/11/2010 alle 19:26
Non per farmi gli affari suoi ma i post alla mattina li scrive così presto prima di andare a funghi?
Scritto da E.F. il 14/11/2010 alle 19:27
Si, cara E.F.
Scritto da paolo rossi il 14/11/2010 alle 19:42
Caro 'Un iscritto Pd', sono favorevole all'anonimato sui blog (quando non si insulta) ma Livio Frigoli ti ha 'sfidato a duello' ed ha fatto bene perchè ha dimostrato di avere quella serietà e coerenza che probabilmente a te un pò manca. Vediamo se hai, come si dice al bar, 'le palle' per accettare la sfida. Scusami per la mia ruvida franchezza, ma dubito.
Scritto da paolo rossi il 14/11/2010 alle 19:47
Ma senatore difenda pure sto Frigoli. Lei nel suo ulteriore commento dice di non condividere le sue idee ma di stimarlo e quest'ultimo, confermando quello che penso, la ricompensa senza neanche dirle un grazie. Ha capito che bel personaggio?
Scritto da Un iscritto Pd il 14/11/2010 alle 19:58
Quello che Frigoli pensa di me, caro 'Un iscritto Pd' (per altro naturalmente uno è libero di pensare quel che vuole) non ti consente di divagare per non accettare la richiesta che ti ha fatto. Se non hai il coraggio o la voglia o entrambe le cose, di rivelarti sul mio blog, scrivigli all' indirizzo di posta mail che qui ha fornito. Siccome è persona educata e, come si diceva una volta, un signore, sono certo che non tornerà sul mio blog a fare il tuo nome e cognome. Ora basta c'è il derby e la mia Inter. Livio Frigoli, se non ricordo male è juventino, tu sarai sicuramente milanista. Non vorrei che tutti e due mi portaste sfiga.
Scritto da paolo rossi il 14/11/2010 alle 20:11
E, in effetti, mi avete portato entrambi una bella sfiga!!
Scritto da paolo rossi il 15/11/2010 alle 00:30
Caro Senatore, non sarebbe bello che i commentatori, anzichè fare il solito squallido giochino del processo alle intenzioni, si confrontasse con il merito del tema che io e Livio Frigoli abbiamo posto all'assemblea?? E cioè: come sono stati decisi i criteri di formazione degli organismi? Forse se circoli come Saronno e Cassano Magnago (ma non solo) non sono stati coinvolti, un problema c'è. Una sola richiesta: che la decisione coinvolgesse tutti con anticipo ed in maniera trasparente.
Scritto da Andrea Civati il 15/11/2010 alle 10:24
Parlare con il cuore al cuore, l'unico modo di essere incisivi. Sentendo il polso della nazione. Rottamatori: non è che (lo dico da mai stato comunista/DS) alle primarie in Puglia i rottamatori fossero i vertici che non sostennero Vendola, pur avendo governato con lui e, a quanto sembra, bene? Oggi, se ci si fosse comportati diversamente, sarebbe più facile la nostra attività? Lo chiedo senza retorica, per dialogare. Non ho una risposta definita in testa.
Scritto da FrancescoG. il 15/11/2010 alle 10:38
Si Andrea, sarebbe bello ed a me piacerebbe molto spostare il livello di discussione e confronto dalle polemiche, battute (che in parte ci stanno), provocazioni ad una discussione davvero seria ed approfondita sullo stato del nostro partito. Approfitto per dire che mi pare pertinente anche la considerazione di Francesco.
Scritto da paolo rossi il 15/11/2010 alle 13:21
Credo che un minimo di buon senso per aiutare Taricco come segretario di Partito sia un dovere di tutti.Un iscritto al PD invece sembra voler alimentare il fuoco con della benzina invece di cercare di costruire al meglio anche il PD Provinciale. La richiesta di dare maggiore rappresentanza ai territori come Cassano e Saronno credo che sia una richiesta pertinente visto che in un comune abbiamo maggior numero di iscritti e nell'altra abbiamo vinto le elezioni. Il resto credo Primarie subito a VA
Scritto da Francesco Calò il 15/11/2010 alle 14:45
UNITA’, è questa la grande necessità del momento. Non perché la cosa suona bene o ci fa sentire migliori, ma perché è l’unico modo per sconfiggere il vero deficit che esiste in questo Paese. E non sto parlando di deficit di bilancio, di deficit commerciale né di deficit di buone idee o di nuovi progetti. Sto parlando di deficit morale, di deficit di empatia, dell’incapacità di riconoscerci nell’altro, di capire che siamo noi a dover badare ai nostri fratelli che siamo noi i custodi delle nostre sorelle, tutti legati a un unico destino. Abbiamo un deficit quando i grandi dirigenti guadagnano di più in dieci minuti di quanto certi lavoratori guadagnino in 10 mesi; quando le famiglie perdono la loro casa permettendo alle banche di realizzare grossi guadagni; quando le madri non riescono a fare avere le migliori cure ai figli malati. Abbiamo un deficit quando in questo Paese c’è gente che beneficia di un tipo di giustizia e gente che, invece, ne subisce una diversa. Abbiamo dunque un deficit da colmare,abbiamo barriere che impediscono la giustizia e l’uguaglianza che devono crollare, e sappiamo che se vogliamo riuscirci, la cosa di cui abbiamo maggiormente bisogno oggi è l’UNITA’. Troppo spesso ignoriamo le profonde barriere istituzionali che impediscono di offrire uguali opportunità a tutti i bambini, un lavoro dignitoso a tutti, o cure mediche adeguate ad un paese civile a coloro che sono malati, Tutti noi desideriamo ardentemente l’unità, ma non siamo disposti a pagarne il prezzo. La vera unità non è semplice da ottenere. Inizia con un cambiamento di mentalità, una maggiore apertura di spirito e una maggiore apertura di cuore. Non è facile mettersi nei panni degli altri,non è facile guardare oltre le nostre differenze. Tutti noi, prima o poi, ci siamo confrontati con questo genere di cose. Ma ciò che rende l’unità ancora più difficile è che la politica che vige in questo Paese tende a isolarci, a erigere dei muri tra di noi. Ci insegnano che quelli che sono diversi da noi per alcuni aspetti, sono diversi da noi in tutto, che i nostri problemi sono colpa di quelli che non la pensano come noi o che non assomigliano a noi o che non vengono da dove veniamo noi. Che il sistema del welfare ci porta via i soldi attraverso le tasse; che gli immigrati ci portano via il lavoro. Il credente condanna il non credente come immorale e il non credente rimprovera al credente di essere intollerante. La politica che vige in questo Paese alimenta e sfrutta quotidianamente questo genere di divisioni tra razze e regioni, tra sessi e partiti. Tali divisioni vengono sbandierate in televisione, diffuse a grandi titoli dai media. Allora lasciate che vi dica che da oggi ognuno di noi deve essere portatore del compito di cambiare i nostri cuori e le nostre menti. Le divisioni, gli stereotipi, i capri espiatori, la facilità con cui attribuiamo agli altri le cause della nostra situazione, tutto ciò ci distoglie dalle sfide comuni che dobbiamo affrontare come la povertà, l’ingiustizia, la disuguaglianza. Non possiamo più permetterci il lusso di formare noi stessi piangendoci addosso. Non possiamo permetterci il lusso di far commercio di bugie, di paure e di odi. E’ questo il veleno che dobbiamo eliminare dalla nostra politica. Cambiare menti e cuori costituisce il primo importante passo da fare, ma non basta. I cambiamenti di cui abbiamo bisogno non si riducono a manovre cincischiate, e non riusciremo a realizzarli se i politici ci diranno solo ciò che vogliamo ascoltare. Tutti noi saremo chiamati a fare sacrifici. Nessuno di noi sarà esente da responsabilità. Dovremo batterci per rimettere in sesto le nostre scuole, ma dovremo anche puntare a essere genitori migliori. Dovremo affrontare le distorsioni presenti nel nostro sistema giudiziario, ma dovremo anche essere consapevoli della violenza profondamente sedimentata all’interno delle nostre comunità e mostrarci ben decisi a spezzarne la presa. E così che si induce il cambiamento che vogliamo. Sono questa fatica e questa determinazione che possono trasformare il cieco ottimismo in speranza, in quella speranza che permette di immaginare, di lavorare e di battersi per quello che fino a poco prima sembrava impossibile.
Scritto da Giuseppe Calderazzo il 15/11/2010 alle 16:19
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