Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 18/11/2010 alle 08:15

Leggo, tra la confusione e l' indignazione, che alcuni noti esponenti cattolici del Pd , non solo milanesi, alle prossime elezioni amministrative all' ombra della Madonnina, voterebbero per esempio per l'ex sindaco Albertini e non per Pisapia, recente 'trionfatore' delle primarie meneghine. Strano concetto della democrazia e della libertà. Si accetta il ruolo e la funzione delle Primarie poi, a 'bocce ferme', questi integralisti della politica, direttamente provenienti dal medioevo, si ribellano a regole democratiche da loro stessi condivise quando però, meglio sottolinearlo, la 'partita' non era ancora avviata. Questi soloni della vecchia politica farebbero bene a spremere lepropriemeningi analizzando seriamente la situazione e chiedersi, una volta per tutte, le ragioni di questo successo che, seppur in situazioni e condizioni assai diverse, è lo stesso delle Serracchiani in Friuli, dei Vendola in Puglia e dei Renzi a Firenze. Troppa fatica e troppo orgoglio ferito, molto meglio affermare: "voterei per un altro". La crisi del Pd, conclamata ed oggettiva, ha diverse e complesse ragioni, ma poggia saldamente e soprattutto su questi comportamenti irresponsabili.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 24 commenti -
Questa volta non ho molto da aggiungere Senatore. Parole chiare, limpide, dirette e condivisibili.
Scritto da Borghi S: il 18/11/2010 alle 08:46
Il problema è quello di alcuni cattolici e non cattolici nel pd ma non solo nel pd. In molti sono saliti su questo pulman con poca convinzione e perchè ritenevano non ci fossero altre alternative. Ora che vedono sfrecciare a fianco qualche altro automezzo che pare più accattivante e lucido, giù di qui e sempre pronti a salire di là. E' l' eterno problema di una politica alla quale si aderisce per comodità o interesse personale e non per convinzione.
Scritto da Un anziano il 18/11/2010 alle 08:55
Non solo esponenti, ma gli elettori cattolici del PD non voteranno Pisapia. Del resto i 15000 partecipanti in meno alle primarie chi potrebbero essere: la scelta di campo è già stata fatta. Si stà pagando la irresponsabile scelta di azzerare la Margherita e sciogliersi nel progetto assurdo del PD senza alcun contradditorio interno. Non si possono mescolare posizioni inconciliabili.
Scritto da ex PPi e Margherita il 18/11/2010 alle 09:48
Il problema reale nel PD è che la componente riformista cattolica è azzerata numericamente dagli ex Ds, che non valorizzano la ricchezza di proposte culturali che arriva da quella parte del partito. Purtroppo esistono, almeno nel mio paese, ancora persone che dicono "i comapgni devono avere le redini del PD" e snobbano gli altri. Sono fermi a Peppone e don Camillo e perdono così tutto il consenso moderato
Scritto da Antonio il 18/11/2010 alle 09:54
Senatore, io li chiamerei cialtroni. Sono d'accordo in toto con quanto dici, sono questi i comportamenti che fanno "cadere le braccia" e ci fanno perdere iscritti e voti. Se a questi pasdaran della politica non va bene il PD ed i suoi valori, vadano pure a raggiungere Binetti ed ex amici che stanno cercando di fondare il nuovo centro. Spero che Bersani metta presto fine a queste dichiarazioni irresponsabili e, se non ascoltato, li espella.
Scritto da Riccardo Demaria il 18/11/2010 alle 10:08
La apprezzo molto Senatore, perchè lei porta nel PD le idee riformiste, di cambiamento, di innovazione ma anche di rispetto delle anime che lo compongono, senza pretendere schieramenti di forza. Purtroppo lo schieramento "con uno e contro un altro" è anche molto presente nei miei "ex compagni diessini" e va eliminato questo modo di pensare anche nella componente di sinistra del partito. Ci arrivano ancora ordini dell'alto, ma stiamo imparando a dire che pensiamo con la nostra testa.
Scritto da Armando il 18/11/2010 alle 10:34
Bravo Rossi. Sono cattolico, sono vicino al PD e condivido la sua riflessione.
Scritto da Popolare il 18/11/2010 alle 10:37
Cari miei, queste sono le primarie e proprio per questo motivo a Varese c'è chi non le vuole fare proponendo le solite e perdenti logiche chiuse di partito. Vedo il PD varesino messo malissimo, verrà ridotto al lumicino per garantire un posto al sole ai soliti due funzionari-dirigenti. Se proprio non potranno evitare vedrete, saranno una farsa dove ogni partito proporrà il suo ometto. Mi sembra che a Gallarate e Busto non siano messi tanto meglio. Per quanto mi riguarda voterò altro o starò a casa, basta!!!
Scritto da Adriano il 18/11/2010 alle 11:58
@Adriano. Sono d'accordo con te e non è nemmeno difficile immaginare che in tutte e tre le città prevarrà la vecchia logica "sceglie il partito" e verrà individuata una persona decisa da quattro o cinque che si sentono "i capoccia" della situazione. A Varese non lasceranno che sia una donna libera a candidarsi perchè non l'ha scelta Marantelli o Molinari. Anche io non voterò in quel caso.
Scritto da Anche Io il 18/11/2010 alle 12:33
Il parere di Alfieri, Rossi, Adamoli non lo ascolteranno nemmeno. Sarà Marantelli a decidere chi candidare come sindaco. Come ha scelto per il segretario cittadino attuale e quello che lo sostituirà a breve. Svegliatevi.
Scritto da Hamburger il 18/11/2010 alle 12:36
Paolo, sono completamente d'accordo con te e non ho molto da aggiungere alle tue considerazioni. L’irresponsabilità è il sostantivo che meglio definisce l’intima SOSTANZA (appunto) di comportamenti che richiamano quelli di cecchini sempre pronti a sparare sulla croce rossa. Le primarie sono una cosa seria, sono un modo nuovo e moderno di portare gli elettori ad essere protagonisti attivi delle scelte politiche più importanti e non semplici ratificatori di quanto deciso dalle segreterie dei partiti. Se si decide di fare le primarie, si concorre per vincere scegliendo il candidato migliore, con più possibilità di vincere, ma per far vincere il centrosinistra, non un singolo partito. Chi decide di parteciparvi, ma col retropensiero di accettarne il risultato solo a condizione che sia favorevole alle sue proposte, credo che sia intimamente nemico delle primarie . A Milano il PD ha perso, ma ora la prima cosa da fare è appoggiare il candidato che ha vinto, la seconda è chiedersi perché il candidato del PD ha perso… non farlo significherebbe continuare a perdere. In merito alle critiche di certi cattolici invito tutti a non dimenticare che il mondo cattolico è complesso, articolato, è ricco di sensibilità diverse e qualche volta opposte tra loro. Perché meravigliarsi allora che ci siano cattolici che non intendono votare col centrosinistra? Il discrimine, sul piano culturale, è la “laicità” e cioè la capacità di gestire la “cosa pubblica“ in piena autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso. Bersani ce lo ha ricordato anche nell’elenco dei Valori declamato a “ Vieni via con me”: “C’è un modo per difendere la fede di ciascuno, per garantire le convinzioni di ciascuno, per riconoscere la condizione di ciascuno. Questo modo irrinunciabile si chiama laicità”. Chi oggi, dopo la vittoria di Pisapia alle primarie di Milano, dice “ meglio un altro”, siamo proprio sicuri che abbia fatto suo il Valore della “ laicità “ ? Sanno costoro che la laicità non è un’invenzione di Bersani o di qualche altro furbo “diessino” ma è uno dei pilastri della nostra Costituzione? Sanno che è stato proprio quell’atteggiamento mentale, prevalente e condiviso, a consentire ai Costituenti di elaborare una Carta Costituzionale ritenuta la più bella del mondo ?
Scritto da giovanniderosa il 18/11/2010 alle 12:38
Le primarie vanno fatte seriamente e non vanno usate come paravento per nascondere i soliti giochetti che stanno facendo, accordandosi tra partiti: Sinistra e libertà, Italia dei valori e PD. Fino ad ora una sola persona ha detto "io ci sono", ma la stanno già affossando, per eccesso di libertà di pensiero e democrazia. Molinari invece non ha il coraggio di presentarsi a una sfida di primarie, a meno che non sia sicuro di vincere.
Scritto da AG il 18/11/2010 alle 12:44
Caro Hhamburger, ci sottovaluti. Anche se non sembrerà ma siamo in un partito plurale, come ampiamente dimostrato dal nostro ultimo congresso provinciale. Per altro mi sento sufficientemente sveglio e fresco. Vedrai, ho anch'io in mente qualche sorpresa.
Scritto da paolo rossi il 18/11/2010 alle 13:03
L'irresponsabilità è quella declinata da giovanni de rosa e, ancor prima, dal senatore Rossi: è il fermarsi a critiche che nulla hanno a che fare con la concretezza della vita. Perchè non appoggiare Pisapia? Solo perchè sostenuto da SEL. Invece bisogna avere la capacità di dirsi che forse è il PD di Milano, coem quello di Varese ad avere commesso errori. Ma i dirigenti varesini perseverano nel fare quel che hanno sempre fatto, senza cambiare una virgola.
Scritto da Democratico il 18/11/2010 alle 15:08
Caro Paolo, hai ragione al 100%, il problema è che serve un cambio generazionale (e non parlo di età anagrafia) nel PD. Tu non sei più un ex (DS, DC, etc.) sei un DEMOCRATICO, magari ancora un pò timido (ma noi di Varese siamo così). Vai avanti in maniera anora più decisa !! Difendi le primarie, non fare come Tosi e Marantelli che hanno paura....
Scritto da Nuovo PD il 18/11/2010 alle 15:42
Adriano ha colto nel segno. La storia a Varese ma anche altrove rischia di ripetersi, felici e perdenti come cinque anni fa quando la possibilità di sparigliare il gioco era molto concreta. L'irrilevanza con rendita di posizione per alcuni è dietro l'angolo
Scritto da cesare chiericati il 18/11/2010 alle 17:20
@Nuovo PD, mi piace il tuo commento e il complimento a Paolo. Condivido con te l'ottimismo di essere in tanti ad aver abbandonato ogni nostalgia di ex: io nel PD mi sento pienamente democratico.Non può esserci nostalgia, quando l'approdo lo si raggiunge con un percorso coerente sui principi, irremovibile sui Valori veri, mentalmente laico, ossia aperto al nuovo ed al confronto sul piano dell'agire pratico.
Scritto da giovanniderosa il 19/11/2010 alle 00:01
I soloni della vecchia politica ci sono anche a Varese. Ho letto oggi un articolo su la Prealpina, senza capo nè coda, non capisco come si possano scrivere articoli del genere, dove si esaltava Marantelli per aver fatto anticamera a Palazzo Ghigi insieme a Bersani in attesa del Ministro Maroni. Ma che razza di notizia è questa? Che ridicolo, che vergogna. Sono anni che non fa una proposta politica concreta se non mettere la faccia insieme ai Bossi e Maroni anche alla festa del capretto di Dumenza. Ma dove vogliamo andare con gente di questo genere, scendiletto senza dignità pronti a tutto pur di esibire muscoli da ragnetti. Meglio gente, come Alfieri, che davvero lavora sul territorio, che ha da dire qualcosa, che capisce e non parla a vanvera, insomma gente intelligente e qualificata o gente come lei senatore che non sarà una Ferrari, ma non è nemmeno una panda, ma per lo meno è una persona onesta, modesta, arguta e da stimare profondamente. Risultato dentro questo bellissimo pd, me lo lasci dire: Alfieri è considerato un pericolo, un ambizioso, uno sgomitatore e lei un simpaticone che alla fine non esprime sostanza. Taricco, il nuovo segretario, per me è uno anche lui con positive caratteristiche. Bene, prendete in mano con coraggio e prendete voi le redini e mandate a casa questi ambiziosi vuoti e fumosi, queste teste di legno, a partire dalla città di Varese per arrivare a Busto Arsizio, fatelo perchè siamo stufi di essere guidati da questa inconcludenza e da questi pavoni della politica nostrana. Anche Adamoli, che fa tanto il grande saggio, visto che è uno intelligente e capace, che scenda in campo con decisione anche lui a menar fendenti e portare un contributo più di sostanza più che di inefficace "taja e medega"
Scritto da Un pd rottamatore il 19/11/2010 alle 14:07
Caro Pd rottamatore, sei sicuro che, se cominciassi a "menar fendenti', tu stesso non mi diresti che il mio compito, in questa fase, dovrebbe essere un altro? Per il congresso provinciale, dopo aver assicurato che non sarei entrato in nessuna lista, sono stato uno dei pochi a dichiarare il mio distacco dall'approccio unitaristico e a difendere i giovani di Somma. Non ho certamente condotto nessuna battaglia sul campo perchè non credo giusto che mi occupi ancora dei problemi gestionali del Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/11/2010 alle 16:53
Caro Adamoli, in molti riconoscono le tue doti di politico abile, intelligente e, come si dice, di livello superiore. Capisco sei alla fine di una bella carriera politica e non ti va di sbilanciarti adesso ma è cosa che hai sempre fatto raramente. Mi sembri uno molto, anzi, troppo prudente, uno che ha lavorato più per sè che per una squadra, uno che non è particolarmente generoso con gli altri. Impressioni forse e scusa la sincerità. Io sono giovane e sto a quello che vedo ed anche a quello che qualche amico di partito più anziano mi ha detto di te, può darsi io stia sbagliando ma dico che è un peccato che uno come te non metta in campo un pizzico di apertura in più, le tue qualità avrebbero aiutato ed aiuterebbero molto un partito che non può essere legato solo alle gesta di un unico impettito Don Chisciotte. Anche al senatore ho avuto modo di dire, lui forse ha capito chi sono, che anche lui è una persona veramente capace, intelligente e perbene ma lo vedo troppo timido, dietro le quinte, poco sprintoso. E' un peccato che talenti diversi e del genere in un partito come il nostro invece di mettersi alla testa del cambiamento si concedano e preferiscano il bel ragionamento e l'analisi, anche se seria ed approfondita, all' azione. Lasciare il pd in mano alla prepotenza deviata, vuota e mediatica di Daniele Marantelli non porta da nessuna parte. E non ce l' ho personalmente con lui. Lo ritengo un politico rapido e scaltro, furbissimo. E' uno che si impegna e che lavora tanto solo che al di là dei bla bla bla bla lo fa unicamente per la sua immagine e per se stesso. L' articolo di oggi sulla Prealpina era e rimane una perla di vuoto, di idiozia politica, di nonsenso. E anche un giornale così che si presta a pennivendolate di questo genere, che tristezza infinita, che provincialismo, ma nessuno gli dice niente?? Sarò ripeto cattivo ma insomma siamo stanchi di questo tipo di vecchia guardia che ha commesso errori su errori senza mai riconoscerli, senza autocritica, gente che quando si perde, loro l'avevano detto, loro avevano capito, ma sempre dopo e le colpe? Sempre di altri, loro sempre perfetti. Basta,veramente basta uno scossone è assolutamente necessario per il bene non solo del partito democratico, per il bene della politica.
Scritto da Un pd rottamatore il 19/11/2010 alle 18:13
Mi dispiace per il rottamatore ma lui, che chiede coraggio agli altri, dovrebbe almeno firmarsi. Troppo facile fare la lezione a Rossi, a Adamoli (che non ha più incarichi e malgrado questo continua a impegnarsi), e poi liquidare Marantelli in quel modo e nascondersi. L'anonimato va bene per le considerazioni politiche non per quelle personali.
Scritto da Botti Mario il 19/11/2010 alle 21:32
@pd rottamatore, credo che il tuo sfogo sia leggittimo, che il partito a Varese non possa e non debba perdere il contatto con quanti sono inc...per il protagonismo ( sempre in occasioni che vedono protagonisti la Lega o suoi esponenti ) del nostro Deputato. Però aggiungo anche che non si può delegare ad altri impegni che devono essere di ciascuno di noi:sei un Pd, vuoi lottare per un partito pienamente democratico e aperto ai giovani ? Allora basta con questo anonimato e lavoriamo insieme !
Scritto da giovanniderosa il 20/11/2010 alle 00:17
Se si vuole rottamare si deve essere disponibili ad essere rottamati, altrimenti e' farsa! In Lombardia abbiamo perso ovunque in tre anni di gestione Martina! Alfieri e' stato prima responsabile enti locali, ora e' vicesegretario. Quella segreteria inoltre ha favorito il sindaco di varese a presdiente regionale dell'anci (a proposito di rapporti con i leghisti..)! Perche' martina e alfieri non si dimettono dopo questo disastro? Troppo facile stare con bersani e insieme volerlo rottamare!
Scritto da pdisilluso il 20/11/2010 alle 12:10
Sono fermamente convinto che chi si vuol cimentare in politica deve partire non dalle situazioni quali sono, ma quali potrebbero essere,non dagli schieramenti in atto ma da quelli che si potrebbero determinare,non dalla recriminazione su chi sia responsabile dei problemi,ma dall’appello a chi voglia impegnarsi per superarli. Il suo obiettivo non è la logora politica dell’inclusione in cui i più furbi cercano di capitalizzare la loro abilità ed evitano in tutti i modi di creare contrasti:piuttosto,è il disegno idealistico di chi vuole consentire che i sogni si avverino anche in politica. E sognare vuol dire,appunto, pensare alle cose come potrebbero essere, non come sono. In questo Paese ogni volta si è fatta avanti una nuova generazione e ha realizzato quel che era necessario. Oggi siamo chiamati ancora una volta,ed è tempo che la ns generazione risponda all’appello. Di fronte alle sfide impossibili, il popolo che ama il proprio Paese può cambiarlo. Tutti noi sappiamo quali siano oggi le sfide che dobbiamo affrontare: Una dipendenza dal petrolio e dal gas che minaccia il ns futuro; Scuole dove troppi bambini e ragazzi non sono messi nella condizione di competere; Famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese pur lavorando al massimo. Noi conosciamo le sfide,le sentiamo ripetere,ne parlano da anni. Ciò che ci ha impedito di far fronte a queste sfide non è la mancanza di politiche valide e di programmi adeguati. A impedircelo è stato il fallimento della Leadership,il basso profilo della ns politica,la facilità con cui ci lasciamo sviare dalle meschinità e dalle volgarità,la cronica tendenza a svicolare di fronte alle decisioni importanti,a preferire risultati politici modesti piuttosto che rimboccarsi le maniche e costruire un consenso adeguato per aggredire i problemi seri. Da molti anni ci viene detto che le ns crisi, il ns debito pubblico sono colpa di qualcun altro. Siamo sviati dai ns veri fallimenti, e sollecitati a prendercela con quelli della parte avversa,con i gay o con gli immigrati. E via via che la gente ha distolto lo sguardo , tra la delusione e la frustrazione, sappiamo cosa ha colmato quel vuoto: i cinici, le lobby e gli interessi particolari che hanno trasformato la ns politica in un gioco di lobby in cui solo loro possono permettersi di giocare. Il tempo di questo modo di far politica è scaduto,è il momento di voltare pagina.
Scritto da GIUSEPPE CALDERAZZO il 20/11/2010 alle 20:17
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