Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 14/1/2011 alle 15:35

 A questo punto si tratta di 'sparare sulla 'croce rossa'. Non ne ho voglia. Da un lato l' indagine (l'ultima) sul Presidente del Consiglio, indagato, insieme ad alcuni 'famosi' subalterni, addirittura per prostituzione minorile, dall' altro la drammaticità, che va oltre il referendum, riferita alla vicenda che rischia di spaccare il rapporto imprese e lavoratori mettendo gli stessi (la catena più debole), gli uni contro gli altri. Da una parte chi si difende dice che c'è violazione della privacy (come se nel privato uno potesse fare sempre e comunque ciò che vuole) dall' altra un accordo (che io sottoscriverei tappandomi però tutto) della serie 'o mangi questa minestra o salti dalla finestra'. Lo 'spaccato' di un Paese veramente alla deriva, incapace di tutelarsi in un momento drammatico dal punto di vista politico, economico, sociale e culturale. Siamo al capolinea? C'è da augurarselo; la politica ha la responsabilità più grande. Quella di essere autoreferenziale, quella di essere incapace, quella che non ha più autorevolezza, quella che non c'è più, quella che non sa più mediare interessi distinti nel nome di una comunità. Sono tempi diversi, lo so, non si può tirarla troppo ma non mi importa, lasciatemi rimpiangere DCPCI.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 15 commenti -
Viviamo in un Paese dove milioni di famiglie rischiano di campare con la carità dei generosi che però non possono lenire la loro dignità persa.Aggiungiamo milioni di giovani disoccupati o con posti di lavoro precari e senza certezze per il loro futuro.L'Italia è alle prese con gli exploit sessuali del premier e i ricatti di Marchionne.Ma lo strangola- mento della globalizzazione quanto durerà?E i nostri governanti cosa propongono per uscire dal costante ricatto del mercato? Chiacchiere!
Scritto da Ravani il 14/1/2011 alle 17:33
Scusa Paolo, posso dirlo? Al di là di Berlusconi, al di là di Marchionne, questo PD a me fa SCHIFO. A Roma, a Milano, a Varese e nei circoli. Autoreferenziale, arrogante, lontano dai problemi, in mano a pochi, senza una scelta per il Sindaco di Varese, guerre intestine. Insomma basta, tenetevi sta tessera..TENETEVELA maledizione. E' uno spettacolo indecente. Il buonsenso mi consiglia di non scrivere i nomi di chi ci marcia per bene in questa bolgia. Parlo di Varese, ovviamente. Scusa lo sfogo.
Scritto da Arrabbiato (e molto) il 14/1/2011 alle 17:36
Caro Arrabbiato (e molto), posso anche capire la tua reazione rabbiosa. Il pd sta vivendo limiti e devianze ma il progetto, in sè, è largamente positivo. Spero di non illudermi ma credo valga ancora la pena di buttarci dentro impegno ed energie. Ci vuole molta pazienza e senso di responsabilità perchè l' incazzatura, in certi momenti, ha decisamente il sopravvento sulla ragione ma mollare ora sarebbe devastante.
Scritto da paolo rossi il 14/1/2011 alle 17:58
La politica è autoreferenziale: da un lato pochi personaggi che fanno e dicono qul che gli passa per la testa, stanno un giorno di qui e un giorno di là. Pensano di cavarsela con qualche uscita pubblica e qualche conferenza stampa, qualche sito e qualche autocelebrazione. La gente sta da tutt'altra parte. Poi, come leggo in un commento precedente, la situazione di Varese è ridicola.
Scritto da A.G. il 14/1/2011 alle 18:11
La politica deve trovare velocemente il valore ma soprattutto il senso del suo significato profondo ed originario. E' un' operazione culturale lunga e difficile perchè oggi, con un colpo di bacchetta magica, si vorrebbe risolvere tutto bene e subito. Occorre seminare attraverso un' azione di vera e propria cultura politica. Una scelta obbligata pena il cristallizzarsi di questa precaria situazione dove, anche nel Pd, è sufficiente urlare e dire che è tutto uno schifo per ottenere facili ma sterili consensi. Gli spazi che lascia il centrodestra, in questo momento storico, sono enormi. L' occasione va sfruttata superando non tanto la dialettica all' interno dei Democratici, ma lo scontro per lo scontro. La sinistra ha questo grave limite, snobismo intellettuale, il sentirsi diversi e migliori e potrei continuare l'elencazione di tante piccole-grandi-presunte superiorità. Tutti atteggiamenti che frenano un potenziale enorme. Bisogna esserne consapevoli ma anche nella nostra piccola o media realtà nella quale viviamo la politica. Pensare che gli errori si possano verificare solo da altre o a Roma parti è altrettanto stupido e presuntuoso. E' anche dalla nostra realtà che deve partire una nuova consapevolezza per realizzare quel cambiamento utile alla politica di questo povero, povero, povero Paese. Ma anche a questo livello, chiedo scusa per la franchezza, vedo veramente poco perchè una fitta coltre di nebbia la fa già da padrone.
Scritto da Borghi S. il 14/1/2011 alle 18:23
La spaccatura si vede anche nelle dichiarazioni odierne che leggo sul blog di Adamoli. Per molti di noi è difficile capire le vostre divisioni, chi sta dove e con chi, perchè uno fa una cosa e l'altro un' altra. Sabato andrò a sentire i rottamatori, che sono un po' distanti da Marantelli, da Adamoli, da lei Rossi e da Alfieri. Cosa rappresentano? Un partito nuovo, mi piacerebbe saperne di più e per questo ci andrò.
Scritto da P.C. il 14/1/2011 alle 18:26
@P.C. Ma cosa stai dicendo. guarda che Alfieri e Adamoli sabato saranno protagonisti dell'incontro con i rottamatori.
Scritto da Tex il 14/1/2011 alle 18:37
Guardi senatore, io sono di Varese e ....almeno ci fossero le spaccature, le discussioni, le litigate, i confronti. C'è una calma piatta e ogni tanto qualche dichiarazione del segretario (quando poi sento alcuni esponenti del PD tutti mi dicono che non ne sapevano niente e che anche loro leggono dal giornale) un giorno a favore e un giorno contro le primarie, un giorno contro SEL e un altro contro i comunisti. Ma la vita in città da parte del PD dove è?
Scritto da Punto di domanda il 14/1/2011 alle 18:59
Rimpiango quella politica fatta di gente preparata e non improvvisata, di giovani che sapevano ascoltare e dire la loro senza urlare e senza per forza criticare chi ha spianato loro la strada, fatta di ideali e non di scelte dettate dall'opportunismo del momento e dalla posizione che "mi permette di ottenere di più". Purtroppo sono deluso anche da qualche storico esponente del vostro partito.
Scritto da Pietro il 14/1/2011 alle 19:24
Cosa ne pensa senatore di Franceschini? Vedo che il suo collega Adamoli lo accusa di essere troppo vicino a Bersani. Ma anche Adamoli è bersaniano, allora perchè fate queste pignolerie? per noi, che siamo gente normalissima, queste divisioni apparenti non ci sono. A me piace Franceschini e non mi dispiace Bersani, sono entrambi dello stesso partito, dove è il problema? Mi aiuti lei a capirci qualcosa che lei è meno complicato quando ci racconta del PD.
Scritto da P.S. il 14/1/2011 alle 19:58
Infatti P.S., dove è il problema. Area Democratica è cosa distinta, nel pd, dai bersaniani ma questo non significa non collaborare, soprattutto in una fase come quella attuale. Ricordo, come ho fatto sul blog di Adamoli, che durante le primarie si era detto: "chiunque vincerà sarà il segretario di tutti". Ebbene a vinto Bersani. Rimangono differenze ma in questa fase deve poter prevalere l' idea di un partito unito. Veltroni ha lasciato Franceschini (che sosteneva le stesse tesi del ex sindaco capitolino) da solo durante la competizione interna con Bersani. Ha detto che si sarebbe occupato di libri ed Africa. Ho subito pensato ad un suo grave errore. Guarda caso sconfitto Dario è tornato alla carica (per l'amor di dio si può cambiare idea ma occorre in questi casi farlo con un pizzico di discrezione) per dire che era tutto sbagliato ed insieme alle truppe di Fioroni (che è sempre stato su posizioni antitetiche a quelle del ns Walter, ma si sa cosa avviene in certi casi....) hanno, in un momento delicatissimo e difficile per il pd, deciso di attaccare la segreteria in modo duro e frontale. Questa la storia (che riconosco un poco tediosa) e questi i fatti. Dico solo asteniamoci dal dire che Franceschini ha fatto una rapida giravolta perchè non è esatto. Ho voluto esternarlo con chiarezza appunto a Giuseppe Adamoli ricordando che certi voltafaccia, (io per primo ne ho subito qualcuno piuttosto pesante) li abbiamo visti e rivisti anche dalle ns parti. Asteniamoci quindi, se possibile, dall' impartire vuote lezioni di coerenza ed incoerenza, lasciamo da parte tutte queste beghe (che ho ricordato solo perchè sollecitato e per una questione di chiarezza), cerchiamo di lavorare, ognuno con le proprie idee, sia chiaro, ma per il partito che mi pare a Roma, come a Milano e Varese ha molto ma molto bisogno di compattezza pena uno sua precocissima estinzione.
Scritto da paolo rossi il 14/1/2011 alle 20:41
Caro Paolo, la settimana che si avvia a conclusione mi pare che sia stata proprio una brutta settimana: benché caricata di tensioni e aspettative, si chiude nella nebbia, fredda e fitta. In questo momento, ad urne ormai chiuse (con un’affluenza vicina al 100% ) i miei pensieri sono tutti per quelle 5.213 persone, uomini e donne, dipendenti Fiat costretti ad una votazione assurda : “pane contro diritti”, “minestra contro finestra”. Non m’interessa più sapere cos’hanno votato, perché di fronte al ricatto di cui sono stati oggetto, avverto solo una pena profonda per ciascuno di quegli uomini e di quelle donne violate nella loro dignità di esseri umani e nei loro diritti di lavoratori della più grande fabbrica della “settima potenza mondiale”. Provo pena per loro: cerco di immaginare i discorsi fatti a tavola, con i figli e le mogli, gli anziani papà o le mamme e mi assale una tristezza profonda , mi sento un miracolato per non essere uno di loro e mentre lo penso ne provo vergogna, imbarazzo. Un imbarazzo tale che ,mi impedisce perfino di pensare “cosa avrei votato, io ?” Non lo so. Penso però che a quel voto, in quelle condizioni, su quel dilemma , non si sarebbe mai dovuto arrivare. E so che da oggi ogni lavoratore dipendente ha motivo di sentirsi più solo . Ma mi fanno pena anche i tanti politici, di tanti partiti ( compreso il PD) che ho sentito schierarsi, con ostentata sicurezza, per il Si o per il No. Da Veltroni a Vendola, passando per Chiamparino e Renzi . Si o No ? Ma ai politici competeva rispondere con un Si o un No? competeva indicare come rispondere, o piuttosto lavorare perché l’intera vicenda si svolgesse in quadro di diritti meglio definiti e con una presenza della politica, ed in primo luogo del governo, che non fosse di semplice spettatore ? Vincerà il Si, e molto probabilmente verrà ritenuta una vittoria di tutti, e forse lo è, ma è una “mezza vittoria” comunque “carica di incognite”. Esattamente come le altre vittorie che abbiamo celebrato in questi giorni: come quella del diritto e del principio sacrosanto che la “ legge è uguale per tutti”, anche per Berlusconi, però….,; come la vittoria di Bersani in direzione…che potrebbe durare “7 giorni”, quasi lo spazio di un preavviso. Questa sera , caro senatore, sarà il pensiero dei dipendenti Fiat umiliati dall’arroganza di Marchionne, dalla saccenteria dei politici che si sono spreacati nei consigli, ma non hanno mosso un dito per difendere i diritti, e provati dalla solitudine che accompagna ogni scelta difficile, ma mi sento molto triste e, anche un po’ pessimista.
Scritto da giovanniderosa il 14/1/2011 alle 23:04
Rileggendo il mio commento mi è scappato, non so come, un clamoroso ha senza h. Voto 2
Scritto da paolo rossi il 14/1/2011 alle 23:50
Pazzesco! Comunque condivido rabbia ed amarezza di questo post.
Scritto da Adriano il 15/1/2011 alle 00:16
Rimpiango non solo i tempi andati, come si suol dire, ma una politica fatta anche di contrapposizioni dure e spigolose ma oneste, sincere e passionali. Un pò come, per fare un paragone leggermente improprio ma credo significativo, è il rubgy: in campo la lotta è dura, maschia, ma poi alla fine ci si stringe la mano e si va a bere insieme, il così detto terzo tempo. Questa politica, invece , assomiglia sempre di più al calcio. Sia chiaro non quello giocato onestamente, rarissimo evento, nemmeno quello giocato dai ragazzi nel cortile, parlo del calcio-scommesse, deviato, subdolo, perverso.
Scritto da Un anziano il 15/1/2011 alle 19:43
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