Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 14/3/2011 alle 18:20

 Daniel Cohn-Bendit, eurodeputato verde e leader storico del '68, a proposito del nucleare, anche sull' onda delle tragiche vicende giapponesi: "Col nucleare la sicurezza assoluta non esiste, l' addio all' atomo è un dovere dell' umanità verso le generazioni future- e ancora- l' umanità non può correre un rischio ancora elevatissimo. L 'unica certezza è che l' uomo non può governare completamente la natura". Ora, sull' emozione e con la paura adosso, si può dire di tutto e certamente l' argomento, in un modo o nell' altro, non può essere liquidato da un lato con superficialità della serie "il progresso è il progresso, non si deve avere timore del futuro " e dall' altro con ideologici e preconfezionati slogan detrattori. Devo dire che, a fronte degli eventi e della ormai conclamata e diffusa volontà di non ricercare, da parte dell' uomo, possibili utili fonti energetiche alternative, propendo però sempre di più per le tesi del vecchio sessantottino senza per questo sentirmi minimamente un rematore controcorrente nè, tanto meno, uno che si muove contro la storia e contro la civiltà.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 16 commenti -
Anni fa in uno dei soliti inutili referendum la maggior parte degli italiani si pronunciò contro il nucleare. Naturalmente questa opinione è stata successivamente e con puntualità, disattesa da chi ci ha governato. La domanda è: perché nulla si è fatto e nulla si sta facendo nella ricerca di energie alternative? e poi quella più banale ma vera: alzi la mano chi vorrebbe una centrale nucleare in un' area vicina a quella dove sta la propria casa.
Scritto da Borghi S. il 14/3/2011 alle 19:25
Il nucleare può essere utile ma oggi non offre sufficienti, anzi direi, minime garanzie. Il fatto delle fonti di energia in alternativa rispetto alle quali non si sta facendo niente la dice lunga sugli interessi in ballo e sul pressapochismo dominante.
Scritto da Marcello il 14/3/2011 alle 19:26
Ideologismo di maniera. Anche l 'energia elettrica può essere pericolosa. Va governata come l 'uomo è riuscito a fare. Certamente i rischi rispetto al nucleare ci sono ma, nei fatti, sono limitati. Il resto è una vecchia battaglia oscurantista di vecchio stampo.
Scritto da Destramoderata il 14/3/2011 alle 19:37
Condivido anche con quella giusta dose di moderazione.
Scritto da Un rottamatore il 14/3/2011 alle 19:39
In Italia un investimento di 30 miliardi, che non si sa dove e come andremo a prendere, per coprire solo il 4% del fabbisogno energetico. Una scelta di interessi quindi solo per qualcuno, questa la verità. La scelta nucleare nostrana è oltretutto basata sulla costruzione di impianti di vecchia concezione. Penso ci sia poco da aggiungere.
Scritto da Piero R. il 14/3/2011 alle 20:20
Caro Detramoderata, facile fare il nuclearista convinto in teoria e virtualmente. Sarà la solita musica ma sono certa, e scusa la presunzione, che se proponessero la costruzione di una centrale nel raggio di qualche chilometro da casa tua non saresti così certo delle tue convinzioni e soprattutto così baldanzoso.
Scritto da E.F. il 14/3/2011 alle 20:24
E' un dato ormai inoppugnabile che il mondo è diventato quel Villaggio Globale in cui i nostri... cortili nazionali sono piccolissimi. L'immane tragedia giapponese spinga i governanti della Terra a questo realismo. Ma siamo ancora in tempo a sperarlo?
Scritto da Carlo A. il 14/3/2011 alle 20:49
SOLE-VENTO ALBERI Una buona politica porta a buone leggi, e buone leggi portano a sviluppo, rispetto dell'ambiente, posti di lavoro. In una puntata di Presa diretta dal titolo “Sole-Vento-Alberi”, Riccardo Iacona è andato in Germania a mostrarci i frutti della politica energetica tedesca, frutto della legge sulle energie rinnovabili, votata a grande maggioranza dai partiti nel 2000. L'energia pulita si può fare, è conveniente per tutti e porta anche dei risultati concreti: - in 10 anni la Germania ha abbattuto del 18% le emissioni dei gas serra. - le imprese nella green economy sono tra le poche ad avere un mercato in crescita (Enertrag, Juwi ..) - le imprese legate all'energia pulita assorbono 250000 lavoratori, con l'indotto si arriva a 750000 posti di lavoro - questa economia fa da traino alla ricerca: perché non solo è la politica a crederci (anche i partiti conservatori come quello della Merkel), ma anche la ricerca, che attrae capitali, ricercatori da tutto il mondo. Perché il futuro è già realtà in Germania: niente nucleare, niente carbone o altre fonti "assimilate". Si investe nelle pale eoliche (che costeggiano le strade della ex Germania dell'est), sui pannelli solari, sul silicio per i conduttori. In Germania, nella Solar Valley, è avvenuta la conversione della vecchia e inquinante industria chimica, nel settore della "green economy". Fabbriche pulite, che inquinano il meno possibile, autosufficienti per i loro consumi con i pannelli solari installati ovunque, anche sulle tettoie dei parcheggi. Mentre qui in Italia si discute se riconvertire o meno la Fiat a Termini Imerese, per fare le solite macchine a petrolio,in Germania si costruiscono già le auto a idrogeno, con tanto di mega impianti per la distribuzione nelle strade. Alla Juwi hanno sostituito una vecchia pista di decollo per i Mig per farci un enorme parco di pannelli solari, che immettono fin da subito energia: altro che le centrali nucleari che diventano operative dopo decine di anni, con enormi investimenti. L'obiettivo dichiarato in Germania è, oltre al 20-20-20 (che in Italia è stato sbeffeggiato dai presunti grandi esperti come Brunetta), arrivate al 60% di energia pulita nel 2020. Sole, vento e alberi: la terza fonte di energia deriva dai residui delle segherie. I trucioli trasformati in cilindri di legno, usati per le caldaie (i Pellets). Il comune e lo stato contribuiscono al passaggio dalle vecchie caldaie a gasolio alle nuove. La "collina delle meraviglie" a Morbach: in questo paese hanno trasformato l'ex deposito di bombe della Nato in un enorme collina con pale eoliche e pannelli solari. Tutte le case dispongono di pannelli, hanno caldaie al Pellets, hanno tripli vetri (mentre qui da noi siamo ancora ai doppi vetri), il cappotto attorno ai muri. Questo porta a minori emissioni nell'atmosfera, ad una minore dipendenza dal petrolio e infine, ad un risparmio sulle spese. Riscaldare una casa, nel paese delle meraviglie, costa 600 euro all'anno. E questa rivoluzione è avvenuta in cinque anni: con i pannelli solari il comune incassa 280000 euro all'anno (perché può rivendere l'energia in eccesso al gestore), con quei soldi non vengono costruite autostrade e rotatorie di cemento, ma si usano per incentivare maggiormente l'energia pulita nelle case. Amburgo, la città più verde d'Europa. Non sono sole le piccole città di campagna: anche Amburgo, il secondo porto più grande d'Europa, investe nell'energia pulita. Enormi pale da 120 metri, che producono 5 MGWatt ciascuna. Le leggi per l'energia pulita sono votate in modo bipartisan, perché il rispetto dell'ambiente in Germania non è di destra nè di sinistra. Il comune ha emesso delle direttive stringenti per la costruzione delle nuove case, cui tutti devono attenersi. E tutto il mondo viene qui, dalla Repower per imparare e progettare le pale eoliche. Le biomasse: anche dai rifiuti (dei ristoranti) ad es. si produce un gas, usato per il riscaldamento. Un solo impianto di biomassa è sufficiente per riscaldare 130000 case. E in Italia? In Italia le leggi sono troppe, spesso in contraddizione, con dentro tanti escamotage: da noi esiste la legge Andreotti del 1991, che permette il finanziamento delle energie pulite o "assimilate", tramite il Cip6. 40 miliardi di euro per finanziare petrolieri o "assimilati" come Moratti, come Garrone, come Lucchini. In Italia abbiamo "industriali assistiti da oneri fatti gravare dalla bolletta pagata dagli italiani", spiegava Mucchetti al giornalista di Presadiretta. Non esiste una legge nazionale che dia le direttive ai comuni e alle regione: come per tante altre questioni, ognuno fa come gli pare, nonostante esista una legge nazionale equivalente più o meno a quella tedesca, dal 2003. Rimane un grosso rimpianto: rimpianto per i soldi sprecati, per l'ingegno, per le tecnologie, per il talento sprecati,per i ricercatori,soprattutto giovani, che scappano dall'Italia.
Scritto da CALDERAZZO GIUSEPPE il 14/3/2011 alle 21:06
Perchè investire in una energia (il nucleare) le cui riserve di materia prima (l'uranio) sono destinate ad esaurirsi nell'arco di 60 anni, le cui scorie sono ormai senza ombra di dubbio dannose (per il feto e il corpo umano), che non sappiamo come smaltire e il cui sottoprodotto (uranio impoverito) fa gola soprattutto per scopi militari? Quanti comuni (e cittadini) sarebbero disposti ad ospitare una centrale in casa propria? Il nucleare "sicuro", a tutt'oggi non esiste.
Scritto da Silvano il 14/3/2011 alle 22:59
I rischi collegati al nucleare sono ancora troppo elevati. Occorre sviluppare investimenti precisi per far crescere le cosi dette fonti energetiche alternative. Chi parla di quest'ultima politica come di una politica antimoderna non sa quel che dice.
Scritto da Adriano il 15/3/2011 alle 14:28
Assolutamente completo, preciso e da divulgare il commento di Giuseppe Calderazzo. Complimenti.
Scritto da Mario il 15/3/2011 alle 15:30
Anche il PD, dopo un primo momento di totale disorientamento e nonostante qualche posizione isolata, mi pare abbia assunto una posizione chiara e convincente.
Scritto da E.F. il 15/3/2011 alle 15:33
Capisco l'emozione e le paure ma le centrali nucleari che verranno costruite in Italia offrono garanzie assolute. In Europa ci sono ormai più di 450 centrali, tutte sicure. Quelle un po' obsolete verranno chiuse, come in Germania. Razionalizzaziamo la situazione e non lasciamoci prendere inutilmente dal panico.
Scritto da Un nuclearista moderato il 15/3/2011 alle 19:34
@Un nuclearista moderato, giusto per la precisione perchè il senso di quello che dici non cambia ed io non lo condivido, mi risulta che 450 siano le centrali nucleari nel mondo e non in Europa.
Scritto da E.F. il 16/3/2011 alle 08:27
Comunque resta sopra ognuno di noi un rischio incredibile e che può colpirci in ogni momento per cause naturali o/e per guasti tecnici e la tanto declamata sicurezza è soltanto (molto) relativa. Purtroppo anche per chi quelle centrali non le vuole in casa propria ritenendosi così immune o escluso da quel rischio.
Scritto da G. Dal D. il 16/3/2011 alle 10:45
Dire che le centrali nucleari costruite in Italia offriranno garanzie "assolute" è demagogia. Sarebbe bene studiare come funziona, e che cosa è, l'energia nucleare, il processo di arricchimento di uranio ecc. Non ci sono dubbi sui danni della radioattività nè esistono sistemi "sicuri" per evitare tali danni in caso di incidenti per altro sempre possibili.
Scritto da Silvano il 16/3/2011 alle 10:53
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