Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 12/4/2011 alle 15:14

"L' unità dell' Europa è stato un sogno di pochi. E' una speranza di molti. Oggi è una necessità per tutti"  (Konrad Adenauer).

La  minaccia del Ministro Maroni di una possibile fuoriuscita dell' Italia dall' UE può solo indignare. Le recenti vicende nordafricane, con tutte le immediate  conseguenze per il nostro Paese e per l' Europa, non possono giustificare una pericolosa aberrazione di questo genere. Le difficoltà italiane sulla vicenda, verso buona parte degli altri Stati Europei, sono comprensibili ma anche frutto di una politica estera debole e raffazzonata che forse sarebbe il caso definire 'inesistente'. Non potrebbe essere diversamente. La fragilità dell' attuale Esecutivo e del suo Premier a processo, oltre che le recenti 'pulcinellate' esportate in giro per il mondo, hanno lasciato il segno. Se pensiamo che il cavaliere (da oggi in minuscolo) si è paragonato con la sua proverbiale modestia a De Gasperi,  uno dei padri di questa Europa..... ,vien male alla testa, ma soprattutto al cuore.                                                     

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 16 commenti -
Posso capire le difficoltà del Ministro Maroni come il fatto che, gli altri Paesi Europei, non abbiano intenzione di pagare dazio, ma la sola minaccia, come lei la definisce, di uscire dalla UE, denota intanto una grande difficoltà politica e poi un' inesistente concezione europeistica. Una vergogna che una cosa del genere venga da un Ministro della Repubblica e non da un comiziante leghista dal palchetto di un paesino della Val Trompia.
Scritto da Borghi S. il 12/4/2011 alle 16:01
Certamente francesi, inglesi e tedeschi non ci amano follemente ed il problema immigrati-nordafricani vorrebbero che ce lo smazzassimo solo o soprattutto noi. Da quelle parti sono sempre stati tolleranti ma con regole ferree e precise. L' instabilità politica italiana e la nostra politica ballerina (vedi Gheddafi) non depone a nostro favore. L' uscita di Maroni, più provocatoria che di sostanza, rimane comunque una pirlata che ci mette ancor di più in difficoltà.
Scritto da un anziano il 12/4/2011 alle 16:12
Senatore, e si che fa politica da tempo. E' chiaro anche ai sassi che quella di Maroni è un' iniziativa di rottura ma solo provocatoria che ha il pregio o il merito di impostare con l' Europa una politica forte, per noi dignitosa e in particolare capace di farci uscire da una posizione da eterna Cenerentola. Non possiamo farci sempre mettere in piedi in testa. Se a voi di sinistra piace accomodatevi pure ma così non si fa l' interesse del Paese.
Scritto da Pontida il 12/4/2011 alle 16:30
Siamo l' unico Paese in Europa che ha un Premier in concorrenza per interessi privati con lo Stato, l' unico che ha il controllo dei media, l' unico che ha al governo degli ex-fascisti, l' unico che ha il proprio primo ministro sotto processo, l' unico che ha al Governo separatisti che di fatto vogliono la secessione, l' unico che che prima ha osannato Gheddafi e sei mesi dopo lo ha bombardato e l' elenco sarebbe interminabile. Ora Maroni ha messo semplicemente una sua ciliegina su una torta di..............ricotta.
Scritto da piero ribolzi il 12/4/2011 alle 19:14
Mi sembra che quella di Maroni sia una provocazione. Già oggi Bossi ha dichiarato che il Ministro era arrabbiato. Con questo non si può sottacere la gravità e lo spessore di questa uscita. Dietro ci sta la concezione politica della Lega, non una grande novità.
Scritto da E.F. il 12/4/2011 alle 19:26
Ripeto il mio solito concetto. Se continuate ad attaccarvi a tutto ma proprio a tutto senza entrare nel merito dei problemi il centrodestra potrete solo scalfirlo.
Scritto da Destramoderata il 12/4/2011 alle 19:51
La verità vera è che siamo poco credibili in Europa come nel mondo. Colpa della cronica instabilità politica italiana unitamente all' oggettiva debolezza del nostro Presidente del Consiglio per ragioni pubbliche e personali. Qualcuno ha detto che noi italiani non siamo mai stati tanto amati, è verissimo, aggiungiamo le brevi coniderazioni di cui sopra e il gioco è fatto. La sinistra deve però prendere un' iniziativa incisiva oltre le giuste critiche.
Scritto da sinistradeluso il 12/4/2011 alle 21:15
L' Italia tra i principali paesi europei è quello che deve gestire il minor afflusso di clandestini. Nonostante questa situazione siamo quelli più in difficoltà. Sui numeri non è possibile inventare chissà quale discussione fumosa. Come mai? Cattivoni gli altri o noi dei veri incapaci? Molto facile dare una risposta.
Scritto da Marcello il 12/4/2011 alle 21:56
Sinistradeluso, ho sentito che stasera, pochi minuti fa, a Ballarò il Sindaco di Firenze Renzi ha sostenuto approfonditamente la tua tesi. Penso che questa sia la via giusta. Occorre pestare duro contro lega e Berlusconi ma serve soprattutto parlare di contenuti ed offrire alla gente soluzioni concrete. Fuori da qui la nostra azione appare monca. L' antiberlusconismo duro e puro da solo non basta perchè non è convincente dal punto di vista elettorale.
Scritto da Un iscritto affaticato il 12/4/2011 alle 22:03
De Gasperi sta a Berlusconi come un cavallo di razza sta ad un asinello. Lasciamo dunque in pace un vero, unico e grande statista.
Scritto da Un iscritto pd ex dc il 12/4/2011 alle 22:18
Sono sbigottito per come gli italiani possano ancora avere fiducia in Berlusconi e, soprattutto nel nord, in una Lega che ha tradito il suo spirito originario e la sua forza innovativa. La Lega, soprattutto agli inizi, ha fatto della battaglia alla corruzione ed alla disonestà il suo cavallo di battaglia mentre oggi è supporto di un sistema di potere incancrenito.
Scritto da ex-leghista il 13/4/2011 alle 08:38
Sono sconcertato. Arrivato alla fatidica mezza età e da uomo da sempre di sinistra difronte a questo scempio culturale e politico, dinnanzi ad un vortice di mediocrità che in campi diversi travolge tutto e tutti, con un Governo che non governa, con un immagine all'estero deteriorata che ci penalizza ogni giorno di più, con scandali e scandaletti che travolgono l' Italia e soprattutto i suoi vertici politici, rimpiango, e lo dico sinceramente, la tanto vituperata e vecchia Democrazia Cristiana.
Scritto da Claudio Colombo il 13/4/2011 alle 08:51
@Un iscrito affaticato, è vero ed hai ragione, il contrasto al berlusconismo forte e diretto non puo' bastare, bisogna parlare di contenuti e fare proposte. I media però hanno una grave responsabilità. Non parlo di quelli appiattiti sul centrodestra, parlo di quelli vicino, si fa per dire, alla sinistra o centrisinistra che dir si voglia. Ebbene questi sono i primi a non voler sentir parlare di proposte ma vendono se inscenano lo scontro frontale e la rissa politica. Sia i giornali che le trasmissioni televisive cercano unicamente questo.
Scritto da Sergio B. il 13/4/2011 alle 09:07
La vita sociale e politica ha i suoi cicli. Non sempre con il passare degli altri la qualità della politica, la sua immediatezza e la capacità di essere partecipata e coinvolgente registra una sua crescita ed un suo miglioramento. Viviamo una fase da "tempi bui", una fase involutiva dove anche le faticose certezze costruite ieri svaniscono in un batter d' occhio. La scivolata e la reazione emotiva del Ministro Maroni va letta anche dentro un contesto di questo tipo. Il passato e le conquiste di ieri non solo hanno una loro ragione ma non meritano di essere sorvolate con leggerezza. Quello che serve però a questa politica è l' attualizzazione di certi valori, di certe storie e di talune passioni che hanno segnato il nostro cammino. Anche questo dovrebbe essere compito di questa politica viceversa refrattaria, autoreferenziale, incapace di essere autocritica e non in condizione , soprattutto, di leggere passato e presente in modo nuovo coinvolgendo in maniera moderna le nuove generazioni che sono assenti per la nostra assenza culturale, per la nostra profonda inadeguatezza nel passare messaggi positivi in grado di stimolare e di cancellare, o per lo meno, attenuare ansie e preoccupazioni che, davanti al vuoto, producono solo apatia ed assenza.
Scritto da un anziano il 13/4/2011 alle 12:54
L' approccio ed il ragionamento di @un anziano mi pare molto corretto. Politicamente è chiaro, non la penso come lui ma questo è un modo di ragionare approfondito e non strumentale. Moltissimi fra i vostri giovani invece ragionano da vecchi.
Scritto da Destramoderata il 13/4/2011 alle 15:16
Caro Paolo, il tuo post è impeccabile e la citazione con cui si apre è di un’attualità drammatica. Pensare di uscire dall’Europa e come pensare di uscire dalla realtà è roba da pazzi, letteralmente. E non è “fuori dalla realtà” solo chi minaccia di sprangare la porta dell’Europa dopo esserne uscito, lo è ancora di più chi sogna la “filibusta” e, a vele spiegate su velieri battenti “bandiera nera “, sogna di lanciarsi all’arrembaggio di navi saracene e scaricare l’archibugio su passeggeri inermi e marinai disarmati. Bossi, Speroni,Castelli, sveglia ! L’ultimo grande filibustiere, tale Wiliam Kidd è stato giustiziato dagli inglesi nel 1701 e di quella violenza per mare, su naviganti inermi , nessuno avverte più il bisogno. A quando la minaccia di uscire anche dalla Regio Insubrica, visto che la Lega dei Ticinesi vuole buttar fuori dal Ticino ( il Nord della Regio Insubrica ! ) chi non è di puro sangue elvetico, i frontalieri (terroni, per i ticinesi) delle province di Varese, Como e Verbania ? Sulla sponda sud del mediterraneo è successa nei mesi scorsi ed è ancora in atto un evento incredibile, che nessun analista o esperto di questioni socio-politicche è riusciuto a prevedere: centinaia di migliaia di giovani, uomini e donne, hanno dato vita ad una vera “primavera araba”, ad una ribellione di massa, senza minacciare guerre sante, senza evocare martirii, senza emulare i kamcaze che hanno insanguinato il medio oriente fino a qualche anno fa, senza bruciare bandiere. Le parole d’ordine che abbiamo sentito e letto sono state “dignità”, “libertà”, “ democrazia”. Di fronte a ciò,l’Europa non è stata capace di elaborare alcuna proposta politica comune diversa dai bombardamenti ! Nessuno si è reso conto che quel movimento arrivato così improvviso è destinato a cambiare la storia del mondo arabo e dei rapporti tra occidente e mondo arabo, tra europa e mondo arabo. Sì,forse troveremo ancora qualche rais da appoggiare, foraggiare , armare e mettere a guardia delle frontiere europee. E così forse riusciremo a rinviare il problema ancora per qualche tempo,ma si illude chi crede che il desiderio di democrazia, il riconoscimento della propria dignità possano essere spenti per sempre, in un popolo orgoglioso come quello arabo, come in ogni popolo. Nel mondo arabo è cominciata una vera rivoluzione democratica e noi occidentali abbiamo il compito di aiutarla a diventare adulta, a crescere sana, glielo dobbiamo quale risarcimento per i danni coloniali, ma soprattutto lo dobbiamo a noi stessi, se vogliamo costruire per i nostri figli, nel bacinoi delk mediterraneo un futuro di pace. Ma possiamo farcela solo lanciando ponti, abbattendo steccati, aiutando questi popoli a “far fiorire il deserto”, lanciando per il nord Africa una sorta di Piano Marshall, che faccia del mediterraneo un luogo privilegiato in cui sperimentare giorno dopo giorno, accordo dopo accordo, non solo la convivenza pacifica tra popoli, culture e religioni diverse, ma la pacifica collaborazione per una comune crescita economica e civile . Per farlo ci vuole coraggio, il coraggio della fiducia, della speranza,della solidarietà. Per farlo è necessario vincere la paura, la diffidenza, l’egoismo. Per questo sono fondamentali le idee delle foze politiche coerentemente democratiche. Paolo, sono certo che venerdì sera a Morazzone, ci aiuterai a riflettere anche su questo.
Scritto da giovanniderosa il 14/4/2011 alle 11:24
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