Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 1/5/2011 alle 12:22

 Giornata di intensa emozione quella di oggi. Un Primo Maggio che vede a Roma la beatificazione di un grande Papa, Giovanni Paolo II, uno dei pochi 'conservatori' che ho amato fino in fondo non solo ovviamente perchè è stato, per me cattolico del 'mezzo dissenso', il pontefice della mia generazione. Eletto nel 1978 (l' anno dei tre papi) più dal calcolo di alcuni cardinali che per intercessione dello Spirito Santo (o forse per opera di entrambi), dopo un papa 'scomodo e rivoluzionario' come papa Luciani, ci voleva un 'anticomunista'. Perfetto Wojtyla che veniva da una chiesa granitica e brutalmente repressa come quella polacca. Naturalmente è stato altro, fin dall' inizio, perchè si è percepito fin da subito in lui qualcosa di mistico e divino. Ma oggi è anche la Festa dei Lavoratori, categoria che proprio un Papa come Karol ha sempre amato intensamente. Quest' anno c'è poco da festeggiare, crisi economica, sindacato diviso, condizioni dei lavoratori nettamente peggiorate, precariato e chi più ne ha più ne metta. Il tutto mentre il nostro Paese è, di fatto, impegnato in un' odiosa guerra probabilmente evitabile. I sentimenti odierni, quindi, non possono che sovrapporsi ed essere in dolceamaro.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 18 commenti -
Lettura della giornata un tantino disinvolta ma, siccome personale..........accettabile. Buona giornata.
Scritto da Destramoderata il 1/5/2011 alle 13:00
Sacro e profano in questa giornata. Da non cattolico ho sempre avuto però il massimo rispetto per Giovanni Paolo II, un uomo coerente con la sua fede, un uomo che ha sempre cercato e lavorato per la pace, con la capacità, spessissimo, di essere scomodo. Il Primo Maggio ripropone i temi del lavoro in un momento storico drammatico. Mi preoccupa la divisione del Sindacato e non perchè quest' ultimo debba avere unicità di pensiero, anzi. Diciamo però che il divide et impera a qualcuno fa comodo.
Scritto da un anziano il 1/5/2011 alle 15:19
In verità i due argomenti, apparentementi così lontani e diversi, hanno invece molti aspetti in comune.
Scritto da piero ribolzi il 1/5/2011 alle 15:21
Non si mischia, invece, il sacro con il profano.
Scritto da Pontida il 1/5/2011 alle 17:31
I due momenti stanno benissimo insieme. Non dimentichiamoci cosa è stata Solidarnosc per i lavoratori polacchi ma anche per quelli di tutto il mondo. Non dimentichiamoci cosa ha fatto per questi lavoratori il grande, immenso Papa polacco, uno che è sempre stato dalla parte dei più deboli. Una situazione di grave crisi come quella che stiamo vivendo penalizza soprattutto le fasce più deboli e meno protette della popolazione. Un papa cattolico ha il dovere di stare prima di tutto con loro.
Scritto da Claudio il 1/5/2011 alle 17:42
Penso che anche sui blog e non sono lì si possa dire e scrivere di tutto ma, almeno qualche volta, si potrà pur essere propositivi? Pontida, proprio non ti capisco o forse ti capisco molto bene......
Scritto da Adriano il 1/5/2011 alle 18:57
Caro Senatore alcune delle sue forzature mi sembrano azzardate ma mi piacciono. Parlare in questo modo lineare e trasgressivo di Karol Wojtyla per un cattolico è fuori dalli schemi, ma in fondo innovativo. Da altre parti invece si leggono sbrodolate pazzesche. La mia amica Mafalda poi, che continua ad ignorare da mesi e mesi il suo blog (ma cosa le avrà fatto?), si è prodotta sul blog di Adamoli nella sua solita esibizione di muscoli cerebrali. Che tristezza.
Scritto da E.F. il 1/5/2011 alle 19:08
Cara E.F., va bene tutto ma proprio tutto, commentare però (nella seconda parte del tuo breve contributo) sul mio blog quello che avviene su altri non mi pare carino nè giusto. Per questa volta passi ma è l' ultima. Lungi da me censurare ma insomma, un minimo di correttezza......non guasta.
Scritto da paolo rossi il 1/5/2011 alle 19:15
Se posso permettermi, sulla vicenda qui velocemente accennata del breve papato di Giovanni Paolo I, lo 'scomodo' Papa Luciani, consiglierei dello scrittore irlandese David Yallop, un libro dei primi anni '80 dal titolo 'In nome di Dio': Un' indagine a dir poco interessante, da prendere con le pinze sia chiaro, ma da non buttare via, anzi.
Scritto da Marcello il 1/5/2011 alle 19:24
Ciao Paolo è la prima volta che leggo il tuo blog e devo dire che mi sei piaciuto. concordo su tutto e devo dirti che io che sono del tuo stesso periodo posso capire il legame con Papa Wojtyla. E' l'unico personaggio che mi ha trasmesso qualcosa e ancora oggi quando lo guardo vedo quanto è potente! ti leggerò più spesso saluti a casa
Scritto da livia il 1/5/2011 alle 21:44
Si è vero, pare tutto funzioni bene. In una giornata come quella di oggi si miscelano i sentimenti ma l 'incubo di una crisi economica profonda che penalizzerà i più deboli e l' avvio di una vera e propria guerra oscurano le nubi e creano obiettivamente timore quando non angoscia per l' immediato futuro.
Scritto da Sergio B. il 1/5/2011 alle 22:18
Benvenuta livia.
Scritto da paolo rossi il 1/5/2011 alle 22:20
Un grande Papa, perfetto comunicatore e uomo dei giovani. Wojtyla era sicuramente considerato un conservatore ma in realtà non lo è stato mai. Sono quegli stereotipi, politico- giornalistici, che hanno nella sostanza lo spessore di un velo. Del resto uno che è sempre stato con i più deboli come lo vogliamo definire? Uno che ha anche introdotto elementi teologici nuovi e, considerando tempi e modalità della Chiesa, coraggiosi come possiamo, se dobbiamo, definirlo? Questo papa ha a che fare con i lavoratori? Qualcuno lo ha gia detto. Pensiamo agli operai di Danzica ed a Solidarnosc, pensiamo alle battaglia per i più umili, ma pensiamo anche alle cose che ha detto con chiarezza esemplare sulla mafia e sulla delinquenza, pensiamo alla sua posizione ferma, convinta e forte da sempre contro la guerra
Scritto da Mario il 1/5/2011 alle 23:04
@Mario. Un bel commento. Gli stereotipi sono spesso soltanto abiti esteriori, formali, che vestono la persona, sembrano nascondere, nel momento contingente, l'autentica sostanza. Conservatore era (stato) giudicato anche Giovanni XXIII e poi tutti sappiamo quanto di rivoluzionario egli "combinò". Anche duemila anni fa apparve un Tizio che all'inizio, e per 30 anni, rimase un qualsiasi... conservatore, ma poi che Rivoluzionario! Coi fiocchi!
Scritto da Roscar il 2/5/2011 alle 08:55
Caro Roscar, sullo spirito 'rivoluzionario' di quell' uomo di circa duemila anni fa non dovrebbe proprio esserci discussione. Faccio un esempio, uno fra i mille e più che potremmo ovviamente fare: pensiamo a quel tempo quale era la considerazione delle donne e cosa, da questo punto di vista, ha detto e fatto Gesù Cristo. Impressionante, avanti anni luce, concreto. E sì perchè la 'liberazione' dell' uomo non è fatto solo spirituale. Spirito e corpo vanno 'liberat'i ed in questo senso va orientata tutta la sua vita.
Scritto da paolo rossi il 2/5/2011 alle 11:42
Senta Senatore, con lei sono sempre stata molto franca, a volte anche dura ma assolutamente spontanea e sincera. Riscontro che lei è stato sempre molto paziente ed ironico, nei miei confronti ma anche nei confronti di altri che la criticavano. Non volevo dunque fare polemiche ma, come ho già fatto, sottolineare un fatto. Del resto uno è poi libero a livello di blog di commentare dove e come vuole. Nulla da dire contro nessuno perchè quando posso scrivo e commento anche su quello di altri. La mia impressione, pensandola spesso diversamente da lei, è che mi piace, a differenza di altri, il suo tono mai accademico o didattico ed il fatto che spazia da un argomento all' altro con molta libertà e fantasia. Tutto qui, naturalmente. Sono infastidita, ma chi se ne frega diranno in molti ed hanno ragione, da quei blog politici pretenziosi, dove poi tutti i commentatori fanno a gara a vedere chi è il più intelligente, il più colto, il più bravo. Insomma l' occasione di un semplice e breve scambio di idee diventa per l' appunto accademia. Almeno questa opinione la posso esprimere? O verrò censurata?
Scritto da E.F. il 2/5/2011 alle 12:14
Certo, caro Senatore, un'attenta, profonda, ulteriore considerazione la tua; appunto "una, fra i mille e più che potremmo fare" su Quel Tale: la vera, autentica rivoluzione libera lo spirito ma non solo, anche il corpo, espressione di socialità, e l'esempio che porti sulla considerazione allora della donna è davvero una conferma strabiliante. Certo, forse anche per questa valenza... materiale che Egli, da duemila anni, ininterrottamente... tiene banco!
Scritto da Roscar (2) il 2/5/2011 alle 12:32
Caro Paolo, di Papa Wojtyla credo che, mentre il nostro Parlamento si avvia a votare a favore di un'escalation della guerra in Libia con l'intensificazione dei bombardamenti, sia d'obbligo parlare per le sue prese di posizione contro la guerra. Era il 1991, all'orizzonte si profilava la prima guerra del Golfo: Papa Wojtyla non cessava di pronunciare parole di dura condanna contro quella guerra e le guerre, non perdeva occasione per gridare il suo NO, e ogni volta lo faceva con passione nuova, parole nuove, evocando spesso scenari apocalittici. Sì, cervava perfino di spaventarci, perché la violenza, la guerra non possono non spaventare. Cercava di sollevare le coscienze, l’opinione pubblica, i giovani, le religioni del mondo ed a tutti cercava di far capire la suprema pericolosità, il degrado morale, la drammatica inutilità della guerra. Se gli avessimo dato ascolto, se solo avessimo lavorato con lui a fare della guerra un “tabu” , cosa cioè da non fare mai, cosa sporca per eccellenza, certamente saremmo meno titubanti ora nel dire NO all’escalation dei bombardamenti contro Gheddafi. Certo non saremmo qui a subire passivamente il profluvio di parole vuote, anche dei dirigenti del PD, a favore dell’intensificazione dei bombardamenti. Un profluvio di parole senza Valori che rischiano di far apparire pacifista perfino la Lega. Sappiamo bene invedce che il NO della Lega ( poi diventato NI e forse domani convertito in SI ) è figlio dell’egoismo di chi non è contro la guerra, ma semplicemente non vuole grane con i profughi alle frontiere. Chè beffa festeggiare la beatificazione di Wojtyla mentre si armano i bombardieri ! Chissà se Franceschini ci ha pensato mentre scriveva la sua insipida “mozione” , inspiegabilmente senz’anima !
Scritto da giovanniderosa il 3/5/2011 alle 00:26
Archivi:
Ultimi post:
(30/4/2017 - 23:56)
(18/3/2017 - 23:20)
(26/2/2017 - 12:05)
(19/2/2017 - 21:29)
(31/1/2017 - 23:46)
(14/1/2017 - 00:03)
(2/1/2017 - 12:35)
(28/12/2016 - 00:49)
(5/12/2016 - 00:46)
(26/11/2016 - 12:34)
Links: