Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 3/11/2011 alle 14:35

Sono cattolico, di certo non 'un buon cattolico'. Ho sempre concepito l' impegno politico-istituzionale in senso 'laico'. Simpatizzo apertamente per quella che fu la "Teologia della liberazione", adoro il teologo svizzero Hans Kung e mi piace molto l' italianissimo Vito Mancuso. Nella travagliata Irlanda del Nord sono sempre stato dalla parte dei 'combattenti cattolici' contro gli 'usurpatori protestanti inglesi'. Un pensiero politico, lo riconosco, al limite del lecito. Leggo ora che l' Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, il papa degli Anglicani, ha pubblicamente espresso solidarietà per gli "Indignati" 'tuonando' contro gli effetti deleteri di certa lobby finanziaria inglese e mondiale. Penso, in materia, al granitico immobilismo della 'mia' Chiesa cattolica. Non pretendo un azzardo pari a quello del capo dei protestanti, che ha addirittura scomodato il 'mito' di Robin Hood. Mi sarei accontentato di un richiamo a Fra Tac.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 103 commenti -
Splendido.
Scritto da piero ribolzi il 3/11/2011 alle 14:56
Lei è una banderuola, prima democristiano ora appendice dei comunisti. A quel punto meglio non la persona ma la coerenza che ne so, di uno come il Curcio.
Scritto da Pontida il 3/11/2011 alle 14:58
@Pontida, sei uno splendido esempio di farneticazione. Oltre tutto hai 'tirato in ballo' un esempio sbagliato, fuori luogo. Renato Curcio prima di dar vita alle Brigate Rosse, ha militato all' interno di organizzazioni di estrema destra come Giovane Nazione prima e Giovane Europa poi, entrambe fondate dal belga Jean-François Thiriart.
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 15:15
Si aspettava qualcosa di diverso dalla Chiesa Cattolica? Parlare di loro e di lobby è la stessa cosa. Un papa si era anche opposto subito a certe schifezze, Luciani, ma è morto di infarto un mese dopo la sua elezione.
Scritto da Guevara il 3/11/2011 alle 15:19
ho visto oggi in televisione un prete giovane che diceva cose vere e attinenti alla situazione, come non avrei mai pensato di sentire, era ospite alla rai, non ricordo il nome ma devo dire che è molto preparato ed evidentemente anche la chiesa sta covando qualcosa di nuovo e di buono, bastano pochi consigli per mantenere vivo un problema o portarlo all'ordine del giorno, sperando poi che cambino le mentalità o certi esponenti della politica, anche con urgenti e radicali riforme strutturali. grazie
Scritto da zva il 3/11/2011 alle 15:30
Apprezzabile il fatto che Lei è sempre chiaro e diretto nell' espimere il suo pensiero. Diciamo che magari un pizzico di equilibrio in più non guasterebbe.
Scritto da Destramoderata il 3/11/2011 alle 15:58
@Davvero @Guevara, Giovanni Paolo I, fu un grande Papa scomodo che, ahimè, è 'durato' solo un 'ciclo della luna'. E pensare che concluso il papato di Paolo VI venne scelto perchè dopo un progressista ci voleva un conservatore. Si sbagliarono, non lo era, ma venne chiamato subito al Padre...
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 16:08
Confesso che all' inizio il suo modo di porgersi, per un rigidone tradizionalista quale sono, un poco mi disorientava e non mi permetteva di inquadrarla. Con il tempo ho imparato ad apprezzarla anche se spesso non la penso come lei. Esprime sempre il suo pensiero, anche se il più delle volte è scomodo, anche se sa che provocherà reazioni negative. Nelle risposte ai commenti a volte è un carro armato, a volte fine bizzantino, ma non ci gira mai intorno. Ci sa fare e l' ammiro.
Scritto da claudio colombo il 3/11/2011 alle 16:24
Dimenticavo, la sua risposta a @Guevara è tutto un programma. A leggerla un po' in fretta sembra soft invece è una mazzata.
Scritto da claudio colombo il 3/11/2011 alle 16:29
Senatore, per una volta sia esplicito e non faccia il solito democristiano. Cosa ne pensa veramente della fine di Papa Luciani?
Scritto da E.F. il 3/11/2011 alle 16:36
Condivido interamente il pensiero di @claudio colombo. Lei ogni tanto metaforicamente parla del suo blog come di un osteria alla mano e, sempre con tanto tatto, difende quell' ambiente e quella cucina da chi l' accusa di non aver aperto un ristorante di gran classe dalle pietanze sofisticate. Niente male il paragone. Credo che la Sua sia una scelta alquanto precisa. Inutile inseguire la "Guida MIchelin" quando nella propria trattoria si mangia bene anche se alla buona, ma soprattutto si crea un ambiente caldo ed ospitale, anche se ogni tanto gli avventori litigano, alzano la voce e scappa anche qualche parolaccia di troppo. Mi piace il profumo della polenta ed il colore forte delle tovaglie a quadretti.
Scritto da miriana il 3/11/2011 alle 16:46
“...venne chiamato subito al Padre”. Ma come si permetteva, voleva dire la sua anche anche sull'operato di un Arcivescovo di provate virtù evangeliche, oltre che ottimo giocatore di golf, come Paul Casimir Marcinkus. La 'chiamata' non poteva tardare.
Scritto da Angelo Eberli il 3/11/2011 alle 17:04
Dalla Lettera Enciclica spes salvi di Benedetto XVI. I brani virgolettati e indicati con (*) sono tratti dall'enciclica Su: Ragione e libertà. “Ambedue i concetti portano in sé un potenziale rivoluzionario di un’enorme forza esplosiva. La Rivoluzione francese fu il tentativo di instaurare il dominio della ragione e della libertà in modo politicamente reale. … L’Ottocento non venne meno alla sua fede nel progresso come nuova forma della speranza umana. …  Karl Marx , con vigore di linguaggio e di pensiero, cercò di avviare questo nuovo passo grande e, come riteneva, definitivo, della storia della salvezza” (*). Intellettuale inserito nella grande tradizione della cultura europea, il socialdemocratico russo Lenin osò tentare di rendere concreta l’utopia di Marx ed Engels: la liberazione del proletariato, “le cui terribili condizioni di vita Friedrich Engels nel 1845 illustrò in maniera sconvolgente”(*). “La promessa di Marx, grazie all’acutezza delle analisi e alla chiara indicazione degli strumenti per il cambiamento radicale, ha affascinato e affascina tuttora. La rivoluzione poi si verificò nel modo più radicale in Russia. … Ma, dopo la rivoluzione riuscita, Lenin dovette accorgersi che negli scritti del maestro non si trovava nessuna indicazione sul come procedere”(*).     La questione, di valore universale, che sempre si ripresenta ad ogni generazione è come intendere e come realizzare la libertà: “Il tesoro morale dell’umanità esiste come invito alla libertà. La libertà necessita di una convinzione che deve essere sempre di nuovo riconquistata. Poiché la libertà dell’uomo è sempre fragile, la sua libertà deve sempre essere di nuovo conquistata per il bene. La situazione delle cose umane dipende in ogni generazione dalla libera decisione degli uomini che ad essa appartengono. Se questa libertà, a causa delle condizioni e delle strutture, fosse loro tolta, il mondo non sarebbe buono, perché un mondo senza libertà non è per nulla un mondo buono”(*).  Che la storia e la tragedia del proletariato e del movimento socialista possano essere interpretate con l’ausilio della Lettera Enciclica può significare la tensione, per vie impervie, del Logos verso la libertà. Forse.  
Scritto da ulderico monti il 3/11/2011 alle 18:14
@miriana la metafora mi sembrava carina, l' hai resa perfetta. @E.F. credo di ssere stato sufficientemente chiaro, per quanto possibile. L' intelligente e, se posso dire, 'simpatico' intervento di @Angelo Eberli chiude il cerchio. Per me quella di Papa Luciani rimane una vicenda inquietante con qualche evidente 'zona d'ombra'. Altro non si può, ed è meglio, non aggiungere.
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 18:36
@ulderico monti non è una sorpresa. Lo 'seguo' con sincero piacere sul blog di Adamoli e per anni non mi sono perso i suoi interventi e le sue intelligenti e mai banali lettere a 'La Prealpina". Il commento di oggi è a dir poco, interessante, come sempre. Una 'coscienza' più libera e fuori dagli schemi di quella relativa a tanti baldanzosi, 'giovinastri'. Se ogni tanto, senza impegno, passasse dalla nostra trattoria e, bevendo insieme un buon bicchiere di rosso, ci regalasse alcune delle sue considerazioni, potrebbe averne un pò di beneficio questo modesto, rumoroso ma, voglio credere, sempre accogliente locale. L' Oste, come sono certo gli stessi avventori, ne sarebbe alquanto felici e non smetterebbero di ringraziare.
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 18:45
Nella mia risposta a @miriana, nella parte finale c'è, vicino ad 'aggiungere', un 'non' di troppo. Scusate...la fretta.
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 19:01
Pochi conoscono le dottrine e i dogmi della propria fede, officianti compresi, e pochissimi se ne interessano (a parte @ulderico monti, drogato d’incenso e forse anche di mirra). La maggior parte mostra la stessa indifferenza di quel preside di una commedia di Alan Bennett, il quale alle domande di un studente sulla Trinità, rispose: “La Trinità? Tre in uno e uno in tre. Se hai qualche dubbio in proposito, rivolgiti al tuo insegnante di matematica”.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/11/2011 alle 19:24
@Filippo Valmaggia, uè Filippo. Te set propi un bel rosp anca ti. Gli altri con te sono sempre tolleranti e perdonano certi eccessi per via della tua simpatia, ma soprattutto cultura ed intelligenza.(Senatore in prima fila, tanto è che la bolscevica @Maria Rossa, con in testa il suo sgualcito colbacco corredato di regolamentare stella rossa, lo ha anche, per questo, iminacciato elettoralmente ). A te invece non ne va bene uno che sia uno, aggiungiamo, una che sia una. Pelascia di un fascistun, brutto distributore automatico di olio di ricino. Riconoscerai l' intelligenza almeno parziale di gente che non ha per forza di cose il poster di Benito o del "baffetto austriaco" appeso sul muro della camera da letto?
Scritto da paperoga il 3/11/2011 alle 19:59
Senatore, inutile oliare affannosamente i vari @ulderico monti o @Angelo Eberli. Gente seria, di livello ed ex-comunisti di valore. Questi, se proprio devono parlare e confrontarsi con qualcuno che sta dall' altra parte della barricata, lo fanno, o lo faranno, con il sommo Adamoli o con il colto e divino @Camillo Massimo Fiori. Lei rimanga al suo posto, senza patetiche alzate di cresta, a servire il vino dozzinale della sua cantina.
Scritto da Aspide il 3/11/2011 alle 20:52
Complimenti ad @ulderico monti, ha fatto centro con stile e semplicità. La dimostrazione che cultura politica ed intelligenza vanno sempre oltre le appartenenze.
Scritto da mario macchi il 3/11/2011 alle 21:08
@paperoga. Sì, certo, io riconosco l'intelligenza parziale, incompleta, di chi non la pensi come me.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/11/2011 alle 21:11
Papa Luciani "venne chiamato subito al padre" come i fratelli Kennedy, Martin Luther King, Aldo Moro, Falcone, Borsellino, la giornalista PolitkovsKaya. Questi ultimi morti ammazzati, Giovanni Paolo I, invece, deceduto, per cause naturali. Quando Lui chiama, chiama.
Scritto da un vendolaino doc il 3/11/2011 alle 21:15
@Filippo Valmaggia, non mi sbagliavo. Sei un rospo.
Scritto da paperoga il 3/11/2011 alle 21:24
Per favore, da solo non ce la faccio, qualcuno mi aiuti a trascinare fuori dalla mia locanda quel ubriacone di @Aspide. Finchè urla e starnazza ...passi, ma adesso sta sporcando il locale.
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 21:32
Caro Paolo , l'immobilismo della chiesa cattolica è disarmante . Un'esternazione come quella della massima carica della chiesa anglicana ci stupisce semplicemente perché non siamo abituati a tale apertura mentale . Il Vaticano concretamente cosa sta facendo per aiutare i ceti più deboli e bisognosi a fronteggiare la crisi economica ? Parlo di interventi straordinari , di iniziative forti , di messaggi indirizzati ai poteri forti delle lobby economiche . Temo nulla , buio totale .
Scritto da Luca Fava il 3/11/2011 alle 21:35
@vendolianodoc approvo e sottoscrivo. @paolo rossi vuoi sbattere fuori dalla tua osteria un tuo compagno di partito ? Comunque se vuoi una mano te la posso dare, anzi due. @luca fava non scrivi niente di nuovo
Scritto da Celtico il 3/11/2011 alle 21:43
@paperoga. Ti prendevo in giro, pennuto con la dolcevita! ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/11/2011 alle 21:53
@Celtico, non considero, in questi casi, la 'maglietta di appartenenza'. Dal mio locale sbatto fuori provocatori e rompicoglioni. Senza distinzioni (nè deroghe particolari) ed a calci nel 'gnao' (di punta,s' intende, se no dove sta la soddisfazione?)
Scritto da paolo rossi il 3/11/2011 alle 21:54
Caro Paolo , servirebbero i camperos dei vecchi tempi ....
Scritto da Luca Fava il 3/11/2011 alle 22:03
Senatore, Valmaggia è come Aspide. Il primo scrive benissimo e ha un'intelligenza fuori dal comune (cultura no, è solo un rimasticatore) ma come provocatore è uguale al secondo.
Scritto da Giorgio Piras il 3/11/2011 alle 22:18
Saluto e ringrazio l'Oste e - con chi ci sta - alzo il calice di buon vino rosso: alla salute!
Scritto da ulderico monti il 3/11/2011 alle 23:00
@Paperoga-Sgualcite saranno le tue penne, io non ho colbacchi con la stella rossa..Inoltre attento, io sono un'ottima cuoca e i volatili che arrostisco io sono apprezzati da tutti.Preferisci da solo o con le patate? Tant'è visto che siamo all'osteria ...mi adeguo..quando si canta?
Scritto da Maria Rossa il 4/11/2011 alle 01:18
Caro senatore, vorrei intercedere per il nostro fratello Aspide. Abbiamo compatito la mosca che credeva d'esser nocchiera e la rana che invidiava il bue: che diremo della lumachina che aspira ad esser temibile serpente? Condannato ogni giorno a sputar veleni, sognando indarno il seno eburneo di una cleopatra disposta a farsi mordere?
Scritto da ulderico monti il 4/11/2011 alle 06:32
Alla salute!
Scritto da Franco il 4/11/2011 alle 10:19
@ Aspide. A puro titolo informativo, le confido un segreto facilmente verificabile: non sono mai stato comunista. E se scrivo su un blog non lo faccio per insolentire qualcuno.
Scritto da Angelo Eberli il 4/11/2011 alle 10:59
@ulderico monti. Scusi sa ma come scrive lei scriveva mio bisnonno. Non bisogna certo arrivare a scrivere ke al posto di che o x al posto di per ma "indarno", Santo Dio, lo ha scritto l'ultima volta Giuseppe Giusti!
Scritto da Ranuccio il 4/11/2011 alle 13:14
Devo ammettere che la reazione di @Maria Rossa è stata molto simpatica ed intelligente. Ho avuto quel che mi meritavo. Quindi ora devo ritrattare. Una come lei non può avere la stella rossa "scolpita" sul colbacco (al massimo avrà una spilletta e...piccola, piccola). Ho fatto un passo indietro anche perchè la nostra fanciullotta si è vantata di essere una brava cuoca. Non è mia intenzione procedere a verifiche. Le credo sulla parole. Per quanto mi riguarda, le padelle possono aspettare e poi, via, diciamocelo, anche le verdure in cucina danno le loro belle soddisfazioni.
Scritto da paperoga il 4/11/2011 alle 13:18
@Papegoga cagasotto. Comunque, per fortuna, i serpentelli da queste parti non si mangiano. Le anguille invece quelle sì, e presso il delta di questo blog se ne possono trovare in gran quantità. Tra anguille e serpenti c'è una differenza, anche al tatto, abissale. Le prime sono viscide.
Scritto da Aspide il 4/11/2011 alle 13:45
@ Ranuccio. In effetti, usare il termine 'indarno' suona un po' stantio. Come usare ancora 'imperocché' o 'eziandio', o il meno datato 'nevvero'. Tuttavia mi piacerebbe vedere scritto: po' con l'apostrofo dovuto e no pò, dà ( se è verbo) col suo accento, qua senza e là con. Quisquilie o pinzillacchere? Forse, ma ritengo importante anche il rispetto della nostra lingua. Non a caso, le persone che ci (s)governano brillano solo per la sciatteria del loro linguaggio.
Scritto da Angelo Eberli il 4/11/2011 alle 14:01
@Angelo Eberli ha perfettamente ragione. Purtroppo io per primo, nonostante mi dia arie da giornalista, son un po' un guaio. Comunque sia, quando mi correggono non mi indispettisco. Non c'è da offendersi, c'è solo da imparare.
Scritto da paolo rossi il 4/11/2011 alle 14:24
La pioggia di questa fine settimana dilaverà anche Berlusconi. Lunedì, come in un’immagine tratta dal film “Un tranquillo weekend di paura”, l’ostensione del suo corpo con le membra disarticolate susciterà la compassione di pochi. Il fango poi lo coprirà del tutto e per sempre. Le borse saluteranno la dipartita con un rialzo di dieci punti percentuali che potrebbe anche aumentare se a palazzo Chigi facesse il suo ingresso Mario Monti, l’agente, tutt’altro che segreto, dei globalisti internazionali. Berlusconi consegna l’Italia alla classe dominante che aprirà la strada, invero già sufficientemente pervia, al Libero Mercato Globale, rifinanzierà i sistemi bancari e le “istituzioni finanziarie” a spese delle classi povere (tutti noi) e trasferirà le risorse dal lavoro al capitale. La gestione dello stato, affidata al controllo del Fondo Monetario Internazionale, sancirà la fine della nostra già miserevole sovranità nazionale e quel resta del patrimonio pubblico diventerà manubie della Global Class (abituiamoci alla lingua dei barbari). Oggi, 4 novembre, il mio pensiero va ai Soldati dell’Onore, ai combattenti volontari della Repubblica Sociale Italiana, che si sacrificarono per un mondo lontanissimo da questo e che qualche sprovveduto vorrebbe accomunare ai morti partigiani. I morti non sono tutti uguali. C’è molto differenza fra un Eroe Caduto e dei cadaveri. “Quando il sarcofago di Alessandro fu tratto fuori dal sepolcro, Augusto fissò il corpo, pose sul coperchio di vetro una corona d'oro e vi sparse sopra dei fiori in segno di venerazione. Richiesto se volesse vedere anche la salma di Tolomeo, rispose «Desideravo vedere un re, non dei cadaveri”.
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/11/2011 alle 18:33
Vorrei tornare all'argomento proposto dal post. Ho tentato di intervenire sul tema del “granitico immobilismo della Chiesa” citando la Spes salvi di Ratzinger. A ognuno la sua riflessione. Mi ha poi interessato la preferenza espressa, tra gli altri, per Vito Mancuso e condivido. Dal suo ultimo libro “Io e Dio” ho imparato molto e molto tempo mi occorrerebbe per “ruminare” la lezione. C'è un passo, a pagina 428, che considero strategico perché, mi pare, segna lo spartiacque tra fede e non-fede. Scrive Mancuso: “Sto dicendo, in un certo senso, che Dio esiste solo per chi lo fa esistere. Chi lo fa esistere avrà trovato il ponte tra la sua fame e sete di giustizia e il senso ultimo del mondo”. Ringrazio l'Oste per la qualità del vino!
Scritto da ulderico monti il 4/11/2011 alle 20:51
@ulderico monti, troppo buono, ma il vino non è ahimè 'spremuta' del mio vigneto. Ovviamente posso solo consigliarlo e proporlo. Lo faccio con grande piacere. F.to L' Oste.
Scritto da paolo rossi il 5/11/2011 alle 01:13
Valmaggia l'ha fatto apposta. Ha scritto manubie che non ho trovato neanche sulk dizionario online del Corriere della Sera, chiedo a Eberli che è coltissimo cosa vuole dire. Comunque sulla prima parte posso anche condividere anche se Valmaggia non dice mai qual'è l'alternativa. La seconda invece fa spavento.
Scritto da Ranuccio il 5/11/2011 alle 08:53
Oggi siamo messi male, ma non oso nemmeno pensare a come potremmo essere messi se la Vittoria fosse arrisa ai “Combattenti dell’Onore”. Per chi ha in spregio valori quali Libertà e Democrazia, o assimila in quanto carta quella Costituzionale e quella igienica, potremmo trovarci, come diceva Pangloss, “nel migliore dei mondi possibili”. Per chi, invece ritiene sacri e inviolabili i Valori sopra citati ci sarebbe carcere, tortura o deportazione. Per i “giudei” gli zingari, gli omosessuali una bella ‘doccia’ e un forno crematorio. Ma sappiamo tutti che queste sono solo volgari invenzioni della mai sopita congiura ‘demo- pluto- giudaico- massonica’. È vero: i morti non sono tutti uguali; la morte non cancella i misfatti compiuti in vita.
Scritto da Angelo Eberli il 5/11/2011 alle 11:43
Leggere @ulderico monti e @Angelo Eberli è un piacere unico, un' iniezione di intelligente saggezza, un aiuto a pensare, ragionare in modo apero e libero. I loro interventi, e lo scrivo io per primo che sono troppo stesso "scanzonato", accrescono tutti, qualificano ulteriormente il blog del senatore che, per stare nella sua metafora, è frequentato anche da intenditori di buona cucina. Lo stesso @Filippo Valmaggia, che mai lo ammetterà e che apprezzo molto, ama interloquire con tutti (il ragazzo è molto più democratico e popolare di tanti sinistroidi) ma è a suo agio particolarmente con gente colta e di livello. Questo è uno dei pochi posti (siti o spazi) dove persone appartenenti a ideologie e posizioni politiche così distanti, possono creare un contatto vero ed un un minimo di rapporto e di confronto. Non sono drogato da sterile buonismo, trovo semplicemente interessante questo percorso che solo uno aperto ed unico come Rossi poteva, a colpi di macete ma con intelligenza, segnare dentro la giungla.
Scritto da paperoga il 5/11/2011 alle 13:32
@Ranuccio. Manubie, è una volgarizzazione del latino “manubiae manubiarum” (pluralia tantum), che significa bottino di guerra. Difficile trovarlo su un dizionario di italiano. Lieto di aver risposto ad una curiosità. Grazie per il complimento, ma “coltissimo” mi pare del tutto esagerato.
Scritto da Angelo Eberli il 5/11/2011 alle 14:36
@Angelo Eberli ha scritto il suo commento alle 11.43. A quell’ora, di sabato, normalmente si consuma l’aperitivo e Angelo Eberli, forse attento alla linea, ha preferito riempirsi la bocca, anziché di salatini, di parole quali “libertà” e “democrazia”. Sono parole vuote. I dietologi definiscono vuote anche le calorie assunte con i superalcolici. Potrei, quindi, fare un parallelo fra l’assunzione di whisky e la pronuncia della parola democrazia: danno entrambi un po’di calore, un po’di euforia ma poi non resta nulla. Cercherò di spiegare agli astemi cosa sia un regime democratico. Non mi dilungherò nel ricordare che quello ateniese delle origini escludeva le donne e gli schiavi o che nella democrazia fondata negli Stati Uniti le donne non potevano votare e lo schiavismo fu abolito (?) ben cento anni dopo la dichiarazione di indipendenza; e ancora, che la storia democratica ha dovuto aspettare il XX secolo per vedere riconosciuti i diritti all’”altra metà del cielo”. Ma avviciniamoci. La democrazia occidentale ha delegato a sedi sopranazionali le decisioni strategiche, economiche, finanziarie e sociali. La sua rappresentanza, che non rappresenta certo il popolo, non è altro che il volto politico del Nuovo Capitalismo e della sua classe dominante. Il marketing politico, nato a imitazione di quello commerciale, presenta programmi falsamente alternativi ma nella realtà omologati e interamente subordinati alle direttive sopranazionali. Avviciniamoci ancora. Ieri, ieri l’altro. La democrazia occidentale non ammette, nonostante si perpetui la grottesca finzione del suffragio universale e si mantenga in essere l’istituto referendario, che la cittadinanza possa veramente partecipare alla decisione politica e strategica, che possa decidere su questioni determinanti per il proprio futuro. Mi riferisco al referendum greco sul “piano di salvataggio” globalista, naturalmente. Mi fermo perché mi sto annoiando anch’io.
Scritto da Filippo Valmaggia il 5/11/2011 alle 15:39
@Filippo Valmaggia, quanta intelligenza sprecata. Ok la democrazia non ti piace, ma pensa ai danni irreparabili che tiranni idioti hanno provocato e potrebbero ancora provocare. Nomi non te ne faccio, tanto li conosci tutti. Sangue, sangue solo sangue.Tu vedi un mondo che non c'è, un mondo fatto di tre o quattro giudei cattivi che manipolano tutto. Farneticazioni frutto di adorazione per un passato che puzza solo di cadavere in decomposizione. Quelli come te sentono solo profumo di gelsomino. Fai pure ragazzino, io mi tengo una democrazia malata ed imperfetta che è sempre meglio delle tua sudditanza al tirannetto di turno ed alla venerazione per quattro statuette pagane. Prova a girarti, prova a guarire dal torgicollo che ti fa guardare solo indietro. Liberati dal mito di una Germania di pazzi fanatici guerrafondai che guidavano un popolo di pecoroni con il cervello di legno, di gente che eliminava chi era diverso da loro, che li ficcava nei forni della morte. Sviluppati e posa lo sguardo verso il futuro, sarebbe ora. E si che non sembri a corto di cultura, una cultura che può sempre aiutare e potrebbe distiguerti da quei quattro nazistelli senza cervello che recitano due slogan in croce e che già sul terzo fanno fatica a memorizzare. Ne conosco qualcuno, ho provato a parlare con loro, individualmente perchè dentro il branco sono pericolosi e vigliacchi. Fatica sprecata, zucche vuote dagli occhi spiritati. Gente che può essere solo usata dai più furbi tra voi, carne da macello da mandare al massacro. Individui da curare prima che provochino danni. Non vorrai mica fare il capo scout di questi imbecilli che vorrebbero occupare (in dieci) le piazze con le loro carnevalate.
Scritto da vendoliano doc il 5/11/2011 alle 18:40
"...visto che siamo all'osteria ...mi adeguo..quando si canta?" scrive Maria Rossa (4/11/2011 alle 01:18). Se Maria Rossa è rossa come intendo io, le propongo di cantare, lunedì 7 novembre, l'inno "La Guardia Rossa" di Spartacus Picenus.
Scritto da ulderico monti il 5/11/2011 alle 18:53
Grazie alle vuote parole “Libertà” e “Democrazia” @ Filippo Valmaggia può esprimere le sue idee. Molto probabilmente, se ci trovassimo nel “Migliore dei mondi possibile”, a me non sarebbe concesso. Le parole che ha tanto “in uggia” servono, eccome, anche a lui.
Scritto da Angelo Eberli il 5/11/2011 alle 19:19
@vendoliano doc. Stiamo parlando del presente o del passato prossimo, sei tu che non te ne rendi conto. Chiedi ai vietnamiti, ai cambogiani, ai cileni, ai panamensi, ai nicaraguensi, agli iracheni, ai palestinesi, ai libici (e fra poco anche agli iraniani) se la democrazia portata a casa loro dagli americani (e dagli israeliani) è soltanto “imperfetta” come asserisci. Tu, come me, stai prendendo bastonate. La differenza fra noi due è che io non lecco la mano che impugna quel bastone.
Scritto da Filippo Valmaggia il 5/11/2011 alle 20:22
@vendoliano doc. Ho dimenticato di citare i serbi, i quali furono gratificati dalla "democrazia imperfetta" portata nelle loro case da Clinton con l'ausilio dell'allora suo cameriere italiano: D'Alema.
Scritto da Filippo Valmaggia il 5/11/2011 alle 20:35
Ma è chiaro @Filippo Valmaggia che questa democrazia imperfetta ha in sè devianze, limiti e brutture. L' alternativa che tu proponi è però ia morte certa, l' angoscia perenne con ogni probabilità il nulla. Dall' altra parte almeno c'è la speranza di poter respirare, c'è un soffio di vita. Sarà poco ma è sempre meglio del tuo buio grondante di sangue.
Scritto da vendoliano doc il 5/11/2011 alle 20:54
"Nel miglior mondo possibile" io sarei molto più libero di esprimermi di quanto non sia in questa presunta democrazia. Ma non ci arriva, Eberli? Dica la verità: era distratto, poco attento quando ha scritto il suo ultimo commento.
Scritto da Filippo Valmaggia il 5/11/2011 alle 21:01
E bè questa volta ha ragione Valmaggia. Lei signor Eberli è un grande latinista e la ringrazio di avermi risposto ma come fa a pensare che un nazi non sarebbe più libero se questa democrazia non ci fosse? Un nazi nel nazismo ci sguazza, dai!
Scritto da Ranuccio il 5/11/2011 alle 21:23
Non ho la struttura culturale e politica di @Filippo Valmaggia per poter esprimere, ad un certo livello, il mio dissenso. Filippo è un uomo vero perchè ha il coraggio di esporsi e lo fa con dignità e fierezza. Un grande merito, un pò come il Senatore Rossi, naturalmente con tesi più tranquille, che ha il coraggio di parlare fuori dal coro. La democrazia è malata ma l' alternativa è una "via religiosa e sopranaturale", fatta propria anche dall' ateo Valmaggia, che nonpotrà mai rappresentare un' alternativa praticabile.
Scritto da miriana il 5/11/2011 alle 21:30
Sono molto lusingato dalle parole di Miriana che ringrazio, e sono contento di dividere la sua stima con il senatore Paolo Rossi, uno dei pochi "democratici imperfetti" che non appenderei. ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 5/11/2011 alle 21:49
Bene. In caso di una nuova 'Marcia su Roma' forse forse potrei portare a casa la pellaccia. E' troppo indicare a @Filippo Valmaggia, l' isola di Favignana come luogo di eventuale confino dove poter espiare le mie colpe di 'democratico'? Lo so... sto chiedendo troppo.
Scritto da paolo rossi il 5/11/2011 alle 22:41
Lo avrai / camerata Kesselring / il monumento che pretendi da noi italiani / ma con che pietra si costruirà / a deciderlo tocca a noi. / Non coi sassi affumicati / dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio / non colla terra dei cimiteri / dove i nostri compagni giovinetti / riposano in serenità / non colla neve inviolata delle montagne / che per due inverni ti sfidarono / non colla primavera di queste valli / che ti videro fuggire. / Ma soltanto col silenzio del torturati / più duro d'ogni macigno / soltanto con la roccia di questo patto / giurato fra uomini liberi / che volontari si adunarono / per dignità e non per odio / decisi a riscattare / la vergogna e il terrore del mondo. / Su queste strade se vorrai tornare / ai nostri posti ci ritroverai / morti e vivi collo stesso impegno / popolo serrato intorno al monumento / che si chiama / ora e sempre / RESISTENZA /
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 06:35
FESTA GRANDE D’APRILE (Franco Antonicelli)   E’ già da qualche tempo che i nostri fascisti / si fan vedere poco e sempre più tristi: / hanno capito forse – se non son proprio tonti – / che sta per arrivare la resa dei conti. /   Forza ch’è giunta l’ora, infuria la battaglia, / per conquistar la pace, per liberar l’Italia; / scendiamo giù dai monti, a colpi di fucile, / evviva i partigiani: è festa d’Aprile! /
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 06:41
Valmaggia scrive cose gravi con un leggerezza sconcertante. Vi può aggiungere tutte le icone sorridenti che vuole ma parlare di impiccare gente resta un fatto terribile.
Scritto da Giorgio Piras il 6/11/2011 alle 08:27
Senatore, interceda anche per me. @ Ranuccio. infatti non mettevo in dubbio la sua libertà, ma la mia ed ero perfettamente lucido non avendo partecipato ad alcun aperitivo. E non esageri col "grande latinista". Conservo solo qualche riminiscenza che, a volte, può diventare utile.
Scritto da Angelo Eberli il 6/11/2011 alle 10:45
@ulderico Monti e @Angelo Eberli sono persone posate che esprimono intelligenze diverse in maniera sublime. Impreziosiscono qualsiasi ambito che hanno modo di frequentare perchè così è quando si ha a che fare con personaggi del genere. @Filippo Valmaggia (che immagino li stimi anche se non lo ammetterebbe nemmeno davanti ad un plotone di esecuzione) è un fascista che ci mette la faccia. Presso questa osteria si dice che ha le palle. Non mi dispiace, (lo confesso, mettetemi pure al muro) in un mondo di rammolliti, chi difende un' idea anche se non condivisibile, anche se la contrasto. Colto e raffinato scrive in un modo che sento di invidiargli moltissimo. Madre natura tocca solo alcune persone donando talenti. Certo è di impatto tosto, scomodo, certo provoca con sapienza, colpisce di fioretto e di mazza. E' sul piano politico un' avversario al quale concederei l' onore delle armi (gesto al quale lui non si abbassarebbe mai, tutto dentro come è nella sua nobiltà ideologica). Poi devo delle scuse a @Giorgio Piras. Mi piace la sua rapida e vivace aggressività, la sua sagacia. Lo avevo all' inizio un tantino irriso e mi sbagliavo in pieno. Qualcuno dirà che sono un democristiano che accetta tutto e tutti "Loda a destra e a manca, basta stare a galla". La politica mi ha aiutato ad essere diplomatico ma non mi ha ancora infettato con il suo 'virus paraculista';( o se lo ha fatto la malattia non si è ancora 'conclamata') c'è gente che non sopporto (sul piano politico e non) e che osteggio. Per fortuna, per quanto riguarda il blog, sono persone che si sono allontanate, sentivano odore di bruciato. Giuro, sono pratico e non vendicativo, per questo ora posso dire con estrema tranquillità: si sta meglio tutti.
Scritto da paolo rossi il 6/11/2011 alle 12:44
@Giorgio Piras. In Italia c’è un’antica tradizione di impiccagioni. Il Rinascimento non ci ha regalato soltanto Brunelleschi, Masaccio e Ghiberti ma anche spaventose manifestazioni di terrore e implacabili vendette. Lorenzo fu Magnifico tanto nell’arte quanto nel potere, che esercitò con studiata malvagità. I partecipanti alla fallita congiura dei Pazzi furono impiccati alle finestre del suo palazzo in Piazza della Signoria, a Firenze. La folla attese gli ultimi spasmi dei condannati e fece a pezzi i loro corpi, mimando atti di cannibalismo, appena quegli sventurati toccarono il suolo. Piazzale Loreto, 500 anni dopo, dimostrò l’alto livello culturale e civile dei partigiani che vollero riproporre scenograficamente la Rinascenza italiana.
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/11/2011 alle 12:45
Come al solito si è preferito percorrere il sentiero più agevole della scontata contrapposizione fra fascismo e antifascismo anziché approfondire la questione che vede una falsa democrazia asservita alla mafia finanziaria internazionale. Sono convinto che il destino delle nazioni europee sia segnato e che nulla possa la politica. In Italia l’opposizione che si accinge a divenire forza di governo mostra i limiti primigeni: assenza di programmi, non già per realizzarli, chi decide è il Fondo Monetario e la BCE, ma almeno per salvare la faccia; e mancanza di un leader. Bersani è la controfigura di un comico e fatica a parlare un italiano accettabile. Renzi (Renzi!) sembra Rita Pavone nei panni di Gianburrasca. Non faccio loro una colpa, a parte quella di essere nati, ma se il centrosinistra riesce a esprimere soltanto queste miserie l’Italia perde quella possibilità su milione che aveva di riscattarsi, affrancandosi dal dominio dei globalisti.
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/11/2011 alle 13:20
Sono emozionato, senatore, ma prego di contenere le lodi. Già mia figlia ha detto alle bimbe: “Ci mancava il senatore, adesso chi lo tiene più, il nonno?”. Eppure, presago, fin dal 2008 ho affisso in casa un cartello che afferma “Io, nonno, mi impegno ad avere sempre torto!”.
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 13:59
Caro Paolo, non ho alcun impedimento intellettuale a riconoscere le capacità espressive di ulderico monti e Angelo Eberli. Entrambi coltivano un registro linguistico accurato e i loro commenti hanno una particolarità stilistica inconfondibile. La tecnica però non basta. Il primo è un comunista che a Stalin ha preferito i Vangeli e alla barba di Marx quella di San Pietro. E’ un derviscio rotante in cerca di equilibrio. Gira, gira se non avesse già ottanta anni fra qualche tempo potrei ritrovarlo in camicia bruna e non mi piacerebbe. Angelo Eberli è anche peggio. Da quello che scrive si evince il nulla. Ah, sì, è antifascista. Punto.
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/11/2011 alle 14:06
@ Filippo Valmaggia. Tutto vero. Anche la Rivoluzione francese ha avuto il suo periodo del terrore con tanto di tricoteuses ad assistere con voluttà alle esecuzioni. Ma poi, grazie alla democrazia, il mondo è evoluto in meglio. Certo non nella maniera perfetta alla quale lei si richiama e ispira. Periodi felici per l’Umanità come quelli del Terzo Reich sono stati connotati da fasti inarrivabili. Potrei aggiungere che le sue risposte hanno delle lacune: non dubitavo della sua di libertà, ma della mia. Inoltre, riguardo a Piazzale Loreto, dimentica un trascurabile antefatto. Infine non mi sono mai permesso di mettere in discussione, negli scambi con lei, la sua sobrietà. E, per non tediare chi ci legge, le dirò che, proprio per il rispetto della Democrazia, non mi sento obbligato ad avere l’ultima parola. Continui ad usare il plicometro per la verifica della sua forma fisica, ma la prego di astenersi dall’usare l’etilometro per la verifica delle mie capacità dialettiche.
Scritto da Angelo Eberli il 6/11/2011 alle 15:05
Tempo fa il senatore ha scritto, con largo amticipo, alcune valutazioni che oggi hanno trovato punrtuale conferma nei fatti politici e, per esempio, nel fondo di Scalfari su Repubblica. Rossi non è un genio politico ma di politica ne capisce, forse più di altri che mai si sbilanciano anche se parlano e scrivono in continuazione. @Filippo Valmaggia argomenta di condizionamenti veri e pesanti ma, ed è strano per come lui, semplifica tutto. Che l' economia e la finanza abbiano peso notevole nei processi sociali e politici sembra abbastanza evidente. Che tutti siano, invece, nelle mani di pochi burattinai che muovono e gestiscono a piacere i loro pupazzetti nnei vari tratrini del mondo, è un' esagerazione. Le cose non sono così dirette e semplici. Questa tesi forse serven al signor Filippo per giustificare e rendere vivo un suo credo politico che la storia ha sconfitto.
Scritto da Borghi S. il 6/11/2011 alle 15:27
Mamma mia, senatore, che bello il suo blog! Scontri al vertice fra mostri sacri! E' un piacere per chi legge, per chi come me non riesce a inserirsi. Si vola alto! Complimenti a lei che è l'artefice.
Scritto da Franco il 6/11/2011 alle 15:28
Il mio commento pubblicato alle 15.05 intendeva rispondere a quello di Filippo Valmaggia delle 12,45. Della sua successiva produzione non ero al corrente. E come ho già detto, non intendo replicare.
Scritto da Angelo Eberli il 6/11/2011 alle 15:36
Rilevo che, di fronte ai provocatori, agli ignavi e agli immemori, spetta a coloro che vengono da lontano rendere testimonianza della nostra Repubblica sorta dalla Resistenza contro la barbarie del fascismo e del nazismo. Con la fede e con il sangue di chi si oppose contro la tirannide fu costruita la nuova Europa e la nostra Patria. E' un punto fermo della storia d'Occidente: contraddizioni errori e viltà non scalfiranno la roccia della nostra libertà.
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 15:49
Caro @Franco, io non ho alcun merito. Devo solo fare clic sul computer. Sto con i piedi per terra dentro la mia metafora. Questa rimane una semplice Osteria dove a volte si fermano a 'mangiare un boccone casalingo', viandanti esperti di buona cucina. Qualcuno è anche ritornato e periodicamente si siede, bontà sua, al tavolo. Altri non sopportavano gli schiamazzi, qualche saltuario e triste ubriacone, i profumi di cucina che arrivano in sala, in una parola sola 'l' ambiente popolare.'Se ne sono andati, meglio il fast food o forse addirittura uno 'stellato' Michelin, del resto l' offerta della commerciale è assai vasta.
Scritto da paolo rossi il 6/11/2011 alle 15:53
@Borghi S. Mi correggo, non c’è alcun disegno precostituito da un’oligarchia. E’ il popolo e la sovranità delle sue scelte che decidono le sorti di un Paese. Ma cosa mi stavo mettendo in mente! La Storia siamo noi! Siamo noi!
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/11/2011 alle 15:54
Nel finale del mio commento di risposta a @Franco, c'è un 'della' in più che va cancellato. Mi scuso, la solita fretta.
Scritto da paolo rossi il 6/11/2011 alle 16:03
@ulderico monti. Se foste morti da piccoli ci avreste risparmiato questo scempio.
Scritto da Filippo Valmaggia il 6/11/2011 alle 16:07
Angelo Eberli, sei stato definito "antifascista" con una miserabile intenzione di scherno. Non hai reagito: non hai nulla da dire?
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 16:57
Caro Oste, sto bene nella tua Osteria, pacificamente in un cantuccio a bere un bicchiere di buon rosso. Ma c'è un fascista che fa indebitamente il mio nome, mentre io non faccio mai il suo. Vorresti passar parola che io con i fascisti non voglio aver rapporto alcuno?
Scritto da ulderico monti il 6/11/2011 alle 18:17
Senatore avanti così. Se ne vedono delle belle. Sull' altro canale, come qualcuno dice, il segretario di Varese del Pd si è autoincensato e chiede ad Adamoli solidarietà dopo i disastri di Varese. Parliamoci chiaro e una volta per tutte. l' Oprandi poteva farcela, come a Novara. Non è riuscita nell' impresa per colpa di Molinari, Cacioppo e del loro capo Marantelli. Sono dei veri ciechi. E Adamoli avrebbe dovuto esprimere solidarietà a questa congrega che sa di stantio? Ma per favore!.
Scritto da un rottamatore il 6/11/2011 alle 23:57
@ Coro dell'Osteria: Eravamo quattro amici al bar/che volevano cambiare il mondo/....che cavolo Ulderico, ti pare che mi metto a cantare "la Guardia Rossa? "In gioventù l'ho anche sventolata quella bandiera (poco, perchè ho una testa talmente individuale che qualsiasi appartenenza mi costringe), ora quando vedo falce e martello provo fastidio e disappunto, conosco la violenza, almeno quella verbale che sta dietro quel drappo e non la condivido. Solidarizzo però sempre e comunque con i lavoratori in lotta e ne condivido gli intenti. Mi prodigo per una democrazia che sia anche presa di coscienza e capacità di controllo degli elettori sugli eletti. Tutte cose che solo qualche anno fa erano nell’ordine delle cose e ora sono diventate utopie. Difficile districarsi ai giorni nostri…Anche questo blog; quale l’incidenza per un cambio di passo nelle politiche non dico nazionali ma almeno del territorio?Poco o nulla direi …Quindi limitiamoci al diletto,@ Coro dell'Osteria: Eravamo quattro amici al bar/che volevano cambiare il mondoooo!!!
Scritto da Maria Rossa il 7/11/2011 alle 00:55
@Maria Rossa vede, come prospettiva di un blog-osteria come questo, soprattutto uno sbocco direttamente politico. Non è così. Questo è un ambito essenzialmente di confronto libero ed aperto. Stop. Il compito di 'cambiare il mondo', anche fuori dall' uscio di casa, è più della politica, quella 'tradizionale'. Dialogare e discutere può essere però sempre utile e, in tempi diversi, può agevolare un percorso. Diceva Kafka: "Le vie si formano camminandoci sopra".
Scritto da paolo rossi il 7/11/2011 alle 09:47
@ ulderico monti. Come ho già avuto modo di dire, quando dalla contrapposizione delle idee si passa all'insulto, mi fermo. Non porgo l'altra guancia, ma non pratico neanche la legge del taglione. Libero il Valmaggia di esprimere disistima nei miei confronti, cosa che io non mi sono mai permesso di fare nei suoi.
Scritto da Angelo Eberli il 7/11/2011 alle 10:36
Cara Maria Rossa, la proposta di cantare “La Guardia Rossa” era nello spirito di cantare leggende ed illusioni, e nostalgie d'antichi amori, come si canta “Quel mazzolin di fiori”, ma anche “Il Carso era una prora” oppure “Meglio sarebbe che non ti avessi amato”, ma anche “Su fratelli, su compagne” di Filippo Turati. Francesca, che ha 13 anni, stravede per i Jonas Brothers, ma Valentina, che di anni ne ha otto, ogni tanto mi chiede ancora i canti con cui la accompagnavo al sonno, “Le ragazze di Trieste” o l'Inno dei Bersaglieri. Recentemente siamo sui corridos mexicani come “L'Adelita” e “Siete Leguas, il cavallo che Francisco Villa preferiva”. Così, in modo surrettizio, passa l'informazione che non ci sono soltanto le Winx.... Insomma, mia cara, sono sempre disponibile a stonare una cantatina in compagnia.
Scritto da ulderico monti il 7/11/2011 alle 12:10
Senatore, Lei è un provocatore. Nominare un giudeo come Kafka a @Filippo Valmaggia è un atto scortese nei confronti di un uomo tollerante come lui. E poi perchè fare venire l' orticaria ad uno di sana e robusta costituzione come Philipnoire?
Scritto da Aspide il 7/11/2011 alle 13:56
Ma smettetela! Avete 220 anni in tre e siete qui a litigare! Avreste i mezzi per ragionare su cose serie che attanagliano l’Italia e invece vi prendete per i capelli che forse non avete neanche più. Per me fascismo e comunismo non fa differenza la mia gente ha subito da tutti e due e tutti e due i regimi hanno dimostrato di essere orribili e sanguinari. Per fortuna sono scomparsi dalla storia e la democrazia ha trionfato sul male che ripeto per me è il fasciocomunismo. Il comunismo ha il merito di avere sconfitto il fascismo ma meno male che poi non ha governato in Italia se no sarebbe stato come tornare indietro. Sappaimo tutti che ha fatto più morti Stalin di Hitler e allora? Mi fa ridere il comunista che pensa di essere migliore del fascista. Ma in che mondo vivete? Scusate lo sfogo, ognuno è libero di dire la sua ma voi avete esagerato.
Scritto da Davide Ennam il 7/11/2011 alle 14:01
@Aspide sbaglia. Considero Kafka un genio e, come tutti gli intelletti superiori, dotato di antenne sensibili che si protendono oltre il limes del presente, rendendo visibili le tenebre del futuro. Kafka presagì le sorti del suo popolo e le raccontò ne “La metamorfosi”. La fantasia si fa realtà anche nel libro “La colonia penale”, con le sue fabbriche disumane, le catene di montaggio, il sadismo dei capetti nei confronti dei subordinati. La cieca burocrazia de “Il processo” è un’altra grande prova di chiaroveggenza di un uomo che morì nel 1924 e che non conobbe la catastrofe ma la prefigurò nei suoi sogni angosciosi.
Scritto da Filippo Valmaggia il 7/11/2011 alle 14:34
Angelo Eberli, sono d'accordo con te. Non mi sono spiegato con chiarezza: è sulla qualifica di "antifascista" che ti chiedevo una presa di posizione. Io - se è necessario - dichiaro d'essere un antifascista, di norma con le persone normali mi è sufficiente dirmi un democratico. Qui e ora, per condizione di necessità, affermo d'essere un democratico antifascista. Giurai fedeltà alla Repubblica sorta dalla Resistenza, compimento del Risorgimento. RISORGIMENTO, RESISTENZA, REPUBBLICA: 3 R d'ITALIA.
Scritto da ulderico monti il 7/11/2011 alle 14:57
@ulderico monti. Manca la quarta erre: retorica.
Scritto da Filippo Valmaggia il 7/11/2011 alle 16:37
Sui blog di solito ci si chiama per nome e ci si dà del tu. @Davide, il tuo sfogo non mi è piaciuto anche perché tu hai scritto due volte e due volte hai ricordato le tue origini e il passato tragico della tua gente. Io non ho nulla contro gli Ebrei tuttavia il vostro lamento continuo non vi rende certo simpatici e poi vi espone a ricordarvi cosa fate voi ai Palestinesi. Adesso dirai che io scrivo così perché avevo appena manifestato la mia soddisfazione nel leggere i graffianti scontri fra tre indiscussi protagonisti che tu vuoi stroncare ma non è così. Ciao.
Scritto da Franco il 7/11/2011 alle 17:32
A già @Filippo Valmaggia perchè il fascismo con la retorica non c'entra nulla vero? Comunque, dopo il tuo commento su Kafka, ho preparato il gommone in giardino. Aspetto un' esondazione record.
Scritto da Aspide il 7/11/2011 alle 18:18
@Aspide, sei talmente terra terra che basta uno sputo per annegarti.
Scritto da Filippo Valmaggia il 7/11/2011 alle 19:14
Vorrei chiarire - se a qualcuno interessa, ma dubito...- che l'appellativo di "comunista" non mi compete. Ho fatto parte della FGCI e del PCI dal 1949 al 1956 (invasione dell'Ungheria), e ancora nel tempo della segreteria Berlinguer. Fallita la speranza di una evoluzione socialista democratica, e in particolare quando Berlinguer andò ai cancelli Fiat a sponsorizzare l'occupazione da parte da gruppi estremisti (cui seguì la storica marcia dei 40.000) uscii definitivamente dal PCI.
Scritto da ulderico monti il 8/11/2011 alle 00:10
David Ennam. ERETZ YISRAEL. La mia fedeltà a Israele sorse quando nel 1945 vidi nel porto di La Spezia una nave Exodus che conduceva in Palestina superstiti dei campi di sterminio nazisti. In anni recenti, nel tempo più duro degli attentati terroristichi in Israele, ho lavorato con l'Associazione Italia-Israele della provincia di Varese. "Quando Israel uscì da Mitzràim / da un popolo stridulo la casa di Iacob / Giuda divenne il santuario di Dio / uno dei suoi regni Israel / ...
Scritto da ulderico monti il 8/11/2011 alle 00:41
@Filippo Valmaggia, non hai senso dello spirito, la mia battuta era per sdrammatizzare. Il muro che innalzi è roba vecchia la tua intelligenza da sola non basta a farti uomo. Rispetto al "tuo parlare" niente da dire, è tipico della cultura (se il certa misura può essere, così dicendo, nobilitata) dalla quale provieni. Del resto un' oca, con il suo passo, non potà mai avere l' incedere del cigno.
Scritto da Aspide il 8/11/2011 alle 10:45
@Aspide"della cultura (se il certa misura può essere, così dicendo, nobilitata) dalla quale provieni." parlando da Osteria e a nome di tutti gi autodidatti: Verme classista! Controbatti con idee politiche...se ce le hai...
Scritto da Maria Rossa il 8/11/2011 alle 11:02
@Aspide, anche a te manca il senso dell'umorismo. In ogni caso, non è mia abitudine litigare con le donne. Basta così.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/11/2011 alle 11:15
Apprendo con sollievo che dai "campi di sterminio nazisti" si sopravviveva. Finalmente una bella notizia.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/11/2011 alle 11:22
@Maria Rossa, hai la sindrome dell' insegnante. Con in mano la matita rossa e blu segni i presunti errori degli altri in preda ad una frenesia giacobina ma a caso, senza neanche riuscire a cogliere l' ironia di certe battute. @Filippo Valmaggia, spiacente sono di genere maschile.
Scritto da Aspide il 8/11/2011 alle 12:36
@Franco. Io sono giovane ma è tutta la vita che sento dire “io non ho niente contro gli Ebrei, tuttavia”. Quel tuttavia pesa come macigno, te lassicuro. @ulderico monti. La ringrazio ma però quel chiarimento prima della sua solidarietà non mi è piaciuto. Perchè puntualizzare che lei è stato comunista fino a un certo punto e poi non più? Di cosa deve scusarsi? Non dico lei come persona ma come comunista. Non mi faccio sentire da mio padre ma piuttosto preferisco l’atteggiamento di Valmaggia. Scusi, sa.
Scritto da Davide Ennam il 8/11/2011 alle 13:06
Ho scritto il mio commento prima di leggere l'ultimo di Valmaggia. Ritiro quello che ho detto su di lui. Valmaggia è un personaggio spaventoso.
Scritto da Davide Ennam il 8/11/2011 alle 13:09
Caro Oste, ti confiderò che mai approvai il motto estremista “Fascisti, carogne, tornate nelle fogne!”, animato da uno spirito di conciliazione e disponibile a onorare i puri di spirito di ogni contesa. Oggi, di fronte alla miseria di cadaveri viventi che oscenamente deridono le tragedie e le sofferenze causate da ideologie inumane, reprimo lo sdegno e la nausea e affido i reprobi alla pietà celeste.
Scritto da ulderico monti il 8/11/2011 alle 13:20
Devo dare un’altra delusione a @ulderico monti. L’ennesima. Il pover’uomo, che illanguidì in puerili illusioni dalle quali si discostò pentito, lasciando le sue vacue speranze sui cancelli di una fabbrica di automobili, sappia che “la pietà l’è morta” (piaciuta la citazione?) e in cielo, a parte qualche relitto satellitare, c’è il nulla.
Scritto da Filippo Valmaggia il 8/11/2011 alle 14:01
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