Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 19/4/2012 alle 08:36

Non sono mai stato socialista ma, fatemi 'giocare' un po', se vivessi in Francia voterei subito al primo turno Hollande e non mi farei incantare, in passato confesso che è avvenuto, dalle sirene di un 'centro che non c'è', quello rappresentato da François Bayrou. Situazioni diverse, ecc. ecc., ma la penso in questo modo. Alle primarie socialiste se le sono suonate di santa ragione ma alla fine tutto quel partito, anche i più critici, si sono schierati con il vincitore. Giusto così. Da noi è tutta un' altra musica. Nel Pd dico e scrivo quello che penso ed a volte sono duro nei confronti del partito, molto duro. Non ho il paraocchi ma un minimo di senso di squadra bisogna pur avercelo, soprattutto di fronte ad una sfida elettorale. Registro che, rispetto alle 'amministrative' in provincia, in qualche importante realtà alcuni dirigenti e militanti del Pd, non gradendo il candidato sindaco di 'segno interno differerente', non solo voterebbe per altri, ma addirittura favorirebbe 'attivamente' un voto alternativo. Nonostante la comprensibile 'diversità' di un voto amministrativo, la politica rimane la politica. Spero, comunque, di essere smentito. Viceversa la cosa sarebbe definibile in un solo modo: una porcata.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Condivido pienamente ma, caro senatore, dove stanno avvenendo, nei nostri paraggi, "porcate" di questo tipo?
Scritto da Borghi S. il 19/4/2012 alle 08:49
Un elettore del PD è libero di votare come crede anche, se lo ritiene, un candidato che non sia del suo partito di riferimento elettorale. Questo alle elezioni comunali succede spesso ed è comprensibile. Un dirigente o militante di partito, nessuno è obbligato ad esserlo, deve attenersi ad un vincolo politico ma anche vorrei dire etico. Lo stesso PD sarà anche un partito giovane ma se non impara da subito a rispettare le regole più elementari significa che è un ambito che già non esiste.
Scritto da claudio colombo il 19/4/2012 alle 09:02
Senatore, se ha delle critiche o accuse da fare le faccia con chiarezza e non mandi in giro messaggi cifrati alla democristiana.
Scritto da Guevara il 19/4/2012 alle 09:07
Caro @Guevara, non fare lo sprovveduto che non sei. Qui di messaggi cifrati democristiani o meno democristiani, non ce ne sono proprio. Quando le mele saranno mature verranno colte. Siccome non siamo in giro, come dice il mio segretario nazionale, a pettinare le bambole (veramente il termine che utilizza è un' altro) e visto che un poco di olfatto funziona ancora, nonostante la sinusite, ho solo voluto precisare con fermezza un passaggio che mi pare fondamentale. E poi mi piacciono tanto i detti che affondano le loro radici nella saggezza popolare: "gatta avvisata, mezza salvata".
Scritto da paolo rossi il 19/4/2012 alle 09:21
Molti PD hanno il senso del partito solo quando ci guadagnano personalmente. Altrimenti parlano a vanvera di libertà. Chiaro che il discorso non è riferito agli elettori ma ai dirigenti. Rimpiango un passato politico fatto di scontri interni infuocati ma, all' esterno, di difesa di tutta la squadra. Altri tempi.
Scritto da mario macchi il 19/4/2012 alle 09:32
Sta venendo fuori in tutta la sua evidenza il risultato traballante di un processo politico a freddo da laboratorio.
Scritto da pietro magni il 19/4/2012 alle 09:42
Il paragone con la Francia è improponibile. Ogni realtà è a sè ma ho capito bene il senso del suo post di oggi e mi è facile condividere.
Scritto da piero ribolzi il 19/4/2012 alle 10:04
Senatore si riferisce a Cardano al Campo?e per caso si riferisce a Mario Aspesi?mi scuso per la franchezza ma credo ci sia bisogno di chiarezza in questi casi.
Scritto da iscritto deluso il 19/4/2012 alle 14:47
Si mi riferisco 'soprattutto' a Cardano, ma non a Mario Aspesi che è una persona seria ed affidabile.
Scritto da paolo rossi il 19/4/2012 alle 16:01
Penso che sia normale un' intensa ed a volte accesa dialettica interna ad un qualsiasi partito. Anzi, è utile ed io ne sono fautrice convinta. Quando però si va al voto dopo aver fatto le primarie il vincitore andrebbe sostenuto da tutti con il massimo impegno. Forse a volte esagero in certi atteggiamenti perchè ho un carattere "fumino", ma mille volte meglio essere fatti in questo modo piuttosto che il fanfarare di tanti qualificati soloni che predicano in un modo e razzolano in un altro.
Scritto da una rottamatrice il 19/4/2012 alle 16:39
Le primarie rappresentano una scelta utilissima che la cultura politica italiana non ha ancora assimilato fino in fondo. Speriamo che la fatica a digerirle sia dovuta alla novità che rappresentano anche se nutro seri dubbi. Non conosco la situazione di Cardano ma il concetto è estendibile e vale ovunque.
Scritto da Giorgio Riva il 19/4/2012 alle 16:58
Giriamo e rigiriamola pure ma ho l' impressione, direi certezza, che le primarie siano lontane dal modo di ragionare e dalla cultura politica di questo nostro Paese.
Scritto da Federica Campi il 19/4/2012 alle 18:19
Mai amate le primarie. Sono lontanissime dalla nostra politica. Se però vengono istituite e si fanno, poi i risultati vanno rispettati dagli aderenti di un partito, almeno a livello di militanza.
Scritto da Adriano il 19/4/2012 alle 19:30
Caro Paolo, inevitabile quello che descrivi. Costituire velox, velox il Pd è stata una forzatura senza senso. La via, a mio avviso, poteva essere quella di un centro-sinistra con i ds da un lato a sinistra e la margherita dall' altro, verso il centro, alleati in una federazione. La fretta effimera di Veltroni ha trascinato tutti, in pieno orgasmo, dietro di lui come un gregge di pecore dietro il pastore, in questo caso non so se con orgasmo o meno. Un cattivo pastore, pieno di promesse ma senza palle. Poi qualcuno tra gli ovini si è ribellato e da finta pecora è tornato ad essere lupo, azzannando il pecoraio, che si è dato alla fuga, ma si sapeva, bastava conoscere le sue vicende passate, ma questa è un' altra storia.
Scritto da ex-Margherita il 19/4/2012 alle 19:41
Caro Paolo, nel tuo brutto ambiente politico del PD, scusa se ti dico quel che penso, essere chiari e sinceri come tu sei non conviene e fornisce armi ai tuoi avversari. Scusa se te lo dico in questo modo, ma è quel che penso. Bossi, con tutti i suoi limiti, sia chiaro, qualche giorno fa ha però detto: "Quando il tuo nemico ti sta battendo, abbraccialo".
Scritto da un amico (ex) destroso il 19/4/2012 alle 21:00
Non ho grande esperienza politica ma penso che un iscritto ad un partito debba in qualche misura fedeltà allo stesso. Se insieme ad altri si stabiliscono delle regole vi è, in seguito, l' obbligo, e non la semplice tendenza o possibilità, di rispettarle. Nessuno è obbligato a militare in un movimento politico, ma quando si fa questa scelta credo che si assumino anche dei doveri. Vendere il proprio tornaconto come "libertà" di espressione politica, o agire contro gli interessi del proprio partito mi sembra non solo scorretto, direi anche squallidotto.
Scritto da miriana il 20/4/2012 alle 08:05
La teoria va benissimo e si può senz'altro condividerla. Poi bisogna guardare dentro le specifiche situazioni perchè non sempre ciò che appare corrisponde a ciò che è.
Scritto da un cardanese il 20/4/2012 alle 08:54
I richiami di partito sono comprensibili e legittimi ma ci si indigna soltanto quando sono gli altri ad infrangerli. In questo PD non mi sembra di vedere in giro tanta correttezza e questo vale purtroppo un po' per tutte le sue vivaci anime.
Scritto da paperoga il 20/4/2012 alle 12:47
Non diciamo -puttanate- per favore nel tentativo maldestro di giustificare comportamenti inammissibili. L' iscrizione ad un partito non è una prescrizione del medico di base. Se poi uno ha delle responsabilità, peggio ancora. O si rispettano le regole di vita comune o, come diceva la vecchia Lega, -fora di ball- così che ognuno possa liberamente fare ciò che più gli aggrada. Se un pensiero del genere venisse scambiato o meglio etichettato da qualcuno come -politica da caserma-, con la scusa che questo è un mondo che va compreso in modo elastico, dimostra di essere un furbetto da quattro soldi.
Scritto da Adriano il 20/4/2012 alle 13:33
Non ho capito molto bene quello che è successo a Cardano o non so dove. Quello che comunque voglio dire è che siete un partito rissoso e diviso ovunque e che, nonostante le ultime vicende che hanno travolto anche gli altri, forse non riuscirete ad approfittarne. Un vero peccato per la sinistra italiana e per il paese. Conto ancora di sbagliarmi ma certe avvisaglie sono evidenti.
Scritto da marcello il 20/4/2012 alle 14:08
Che nel PD ed in questa politica ci siano problemi è evidente come la luce del sole. Non drammatizzerei però eccessivamente, intanto perchè non mi pare il caso visto che le risorse per riprendersi, anche se un po' sopite, ci sono, e poi non vorrei che per qualcuno questo fosse un semplice alibi per approdare da altre parti.
Scritto da claudio colombo il 20/4/2012 alle 19:06
Caro Paolo, ho letto solo oggi il tuo post “la porcata” e, benché informato della temporanea interruzione del ”servizio”,avverto il dovere morale e politico di intervenire, anche se questo mio commento verrà pubblicato con ritardo. Le uniche informazioni di cui sono in possesso sul tema, sono quelle apprese dal tuo post e relativi commenti , ma mi sono sufficienti a condividere pienamente la tua riflessione e la tua ferma stigmatizzazione di comportamenti che fanno carta straccia dei valori dell’appartenenza, della lealtà e fedeltà non tanto o solo verso l’organizzazione-partito, ma verso gli uomini e le donne in carne ed ossa che con il loro impegna ne fanno un organismo vivo. Quanti, nel rispetto dell’art. 49 della Costituzione ( “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” ) hanno deciso di concorrere al governo del paese - nei diversi livelli istituzionali – dovrebbero vivere la loro scelta con l’orgoglio che deriva dalla consapevolezza delle finalità alte del proprio gesto. Farlo poi in un partito che si richiama ai valori della solidarietà, della giustizia sociale, del lavoro come strumento di realizzazione della propria personalità e del bene-essere proprio e collettivo, alla politica come “servizio” soprattutto a favore dei più deboli ... dovrebbe farci tremare le vene dei polsi tutte le volte che a guidare le nostre azioni, le parole e pensieri stessi sia solo il tornaconto personale o di parte. Il PD non è nato da una “fusione fredda” nè dalla “fretta di Veltroni”, al contrario io penso che abbia avuto un’incubazione lenta, dentro l’evoluzione dei partiti nati dall’ex PCI e dall’EX-DC, fino all’esperienza dell’Ulivo e del Governo Prodi. Il PD non è nato né troppo presto né troppo tardi, ma solamente quando il tempo era ormai maturo e l’agenda politica lo imponeva. Il PD può essere migliore, deve essere migliore....ma solo se diventiamo migliori tutti noi che ne siamo il corpo, se la smettiamo di rincorrere poltrone, onori, se la smettiamo di pensare che l’impegno politico sia in funzione di una “carriera professionale” e non, più faticosamente, “... una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri”, facendo nostre le parole e il pensiero di Paolo VI ( Enciclica Octogesima adveniens). Paolo dopo aver letto il tuo post, ho espresso personalmente a Laura Prati - una donna mite e forte, umile e competente, dolce ed energica- tutta la mia stima e la mia solidarietà, ma mi sembra giusto farlo anche pubblicamente e spero siano in tanti e in tanti modi diversi a farlo in questi giorni.
Scritto da giovanniderosa il 21/4/2012 alle 21:39
Caro Paolo, ho letto solo oggi il tuo post “la porcata” e, benché informato della temporanea interruzione del ”servizio”,avverto il dovere morale e politico di intervenire, anche se questo mio commento verrà pubblicato con ritardo. Le uniche informazioni di cui sono in possesso sul tema, sono quelle apprese dal tuo post e relativi commenti , ma mi sono sufficienti a condividere pienamente la tua riflessione e la tua ferma stigmatizzazione di comportamenti che fanno carta straccia dei valori dell’appartenenza, della lealtà e fedeltà non tanto o solo verso l’organizzazione-partito, ma verso gli uomini e le donne in carne ed ossa che con il loro impegna ne fanno un organismo vivo. Quanti, nel rispetto dell’art. 49 della Costituzione ( “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” ) hanno deciso di concorrere al governo del paese - nei diversi livelli istituzionali – dovrebbero vivere la loro scelta con l’orgoglio che deriva dalla consapevolezza delle finalità alte del proprio gesto. Farlo poi in un partito che si richiama ai valori della solidarietà, della giustizia sociale, del lavoro come strumento di realizzazione della propria personalità e del bene-essere proprio e collettivo, alla politica come “servizio” soprattutto a favore dei più deboli ... dovrebbe farci tremare le vene dei polsi tutte le volte che a guidare le nostre azioni, le parole e pensieri stessi sia solo il tornaconto personale o di parte. Il PD non è nato da una “fusione fredda” nè dalla “fretta di Veltroni”, al contrario io penso che abbia avuto un’incubazione lenta, dentro l’evoluzione dei partiti nati dall’ex PCI e dall’EX-DC, fino all’esperienza dell’Ulivo e del Governo Prodi. Il PD non è nato né troppo presto né troppo tardi, ma solamente quando il tempo era ormai maturo e l’agenda politica lo imponeva. Il PD può essere migliore, deve essere migliore....ma solo se diventiamo migliori tutti noi che ne siamo il corpo, se la smettiamo di rincorrere poltrone, onori, se la smettiamo di pensare che l’impegno politico sia in funzione di una “carriera professionale” e non, più faticosamente, “... una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri”, facendo nostre le parole e il pensiero di Paolo VI ( Enciclica Octogesima adveniens). Paolo dopo aver letto il tuo post, ho espresso personalmente a Laura Prati - una donna mite e forte, umile e competente, dolce ed energica- tutta la mia stima e la mia solidarietà, ma mi sembra giusto farlo anche pubblicamente e spero siano in tanti e in tanti modi diversi a farlo in questi giorni.
Scritto da giovanniderosa il 21/4/2012 alle 21:39
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