Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 16/5/2012 alle 08:15

Paolo Di Canio, ex, 'sanguigno' e per niente 'stupido', giocatore della Lazio e di varie compagini anglosassoni, oggi allena in Inghilterra lo Swindon ed ha portato la sua attuale squadra in serie C. Non ha mai negato la sua fede politica di estrema destra (in molti ricorderanno il saluto romano alla curva durante la sua esperienza capitolina). Ora la Football Association ha aperto un indagine nei suoi confronti perchè il nostro pare abbia rivolto espressioni razziali verso un suo giocatore. Da quelle parti contro il razzismo non scherzano affatto e per episodi analoghi la giustizia sportiva è stata sempre severissima. Su tutti la vicenda relativa a John Terry che, per aver insultato sul campo un avversario di colore, oltre ad una multa salatissima, ha dovuto 'lasciare' la fascia di capitano della Nazionale di quel Paese. Da noi certi calciatori sono divi-intoccabili e possono tutto o quasi, coperti da un tifo beota e da certa 'stampa' compiacente. Inutile fare esempi, li conosciamo. Episodi che manifestano segno di normalità da altre parti e di 'deriva' a casa nostra. 

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 41 commenti -
Post condivisibilissimo anche se, mediamente, i nostri media non è che siano particolarmente tolleranti in materia. In genere lo sono di più le società calcistiche.
Scritto da Borghi S. il 16/5/2012 alle 08:33
Non rispetti i diritti delle persone? Paghi dazio. Normale, lineare, semplice. Dipende dalla base comune che la comunità civile ha o, almeno, dalla base comune della maggioranza. Il razzismo strisciante sta anche nella becera campagna della destra per il ballottaggio del comune di Como. Mi auguro che i cittadini li puniscano. La società che propongono (se c'è una proposta) non fa parte della nostra storia. Terry e Di Canio, bravissimi con i piedi. E basta.
Scritto da FrancescoG. il 16/5/2012 alle 08:46
Diversa cultura sportiva e non solo sportiva. Pensiamo alla politica. In GB ma anche in Francia e via andare, in campagna elettorale litigano pesantemente e non si risparmiano i colpi anche duri, poi le divisioni permangono ma, in genere, prevale sempre lo stile e soprattutto l' interesse superiore per il proprio paese. E noi? Indietro di secoli.
Scritto da claudio colombo il 16/5/2012 alle 08:48
Buon giorno senatore, mi piace lo sport non particolarmente il calcio, ma penso che anche a questo livello si materializzi o meno la civiltà di un popolo. Qui da noi c'è molto da fare ed il problema non è semplicemente legato o riconducibile all' attività agonistica.
Scritto da miriana il 16/5/2012 alle 08:56
A volte lo stato di un paese si misura e si può valutare anche proprio attraverso opportune considerazioni come quelle che sono state fatte nel post odierno del senatore.
Scritto da pietro magni il 16/5/2012 alle 11:41
ieri sera a la 7 dalla gruber era presente sedorf il calciatore del milan, ad una domanda sul tema simile a quello del blog, cosa c'è da cambiare in italia, la risposta semplicissima TUTTO. Tra i calciatori che in inghilterra si è distinto per ignoranza e razzismo c'è anche un certo suarez il cui nome viene dato per vicino alla iuventus, certo è bravo con i piedi ma spero di non vederlo in bianconero
Scritto da angelo m il 16/5/2012 alle 12:37
Nessun problema senatore, è l' italian style.
Scritto da piero ribolzi il 16/5/2012 alle 13:58
E che cosa vogliamo dire a proposito di capitani, di quello della nostra nazionale di calcio, il mitico Gigi Buffon, un autentico educatore: "Non ho visto la palla oltrepassare la linea di porta (con tutto il rispetto del caso, se ne erano accorti anche all' Unione Ciechi) ma se me ne fossi accorto avrei detto che era fuori". E giù tutta una serie di vaccate, anche da parte di qualche non juventino e come costruttivo commento di autorevoli pennivendoli nostrani: "Che sincerità da parte di Gigi". Perfect e robe dell' altro mondo!!! Anche da queste "piccole cose" si capisce perchè stiamo andando a rotoli.
Scritto da Marcello il 16/5/2012 alle 14:18
Scusate ma da uno che ha tatuato da qualche parte del suo corpo di atleta: "Boia chi molla" o qualcosa del genere, non è che c'è da aspettarsi granchè.
Scritto da una rottamatrice il 16/5/2012 alle 19:21
Caro Paolo, tocchi un tema -quello del razzismo, dell’insulto razzista e del lessico usato negli spogliatoi, in campo e nelle curve ( e non solo ), da tifoserie estremiste e da un discreto numero di giocatori- che tiene banco da decenni e purftroppo è ancora irrisolto. Io penso che resterà tale fino a quando non ci saremo liberati completamente dei residui ( vere tossine ) di quella ideologia fascista che nel corso del ventennio aveva piegato e finalizzato lo sport, ed ogni attività ginnica, alla esaltazione del della forza fisica e alla formazione di quello spirito militare che sarà poi asservito al regime e alle sue “magnifiche sorti e progressive”. Siamo diversi dall’Inghilterra ? Certo. E lo siamo – a mio modestissimo avviso – anche perché, mentre in Inghilterra già negli anni 20 e 30 cresceva e si strutturava il movimento scout che,attraverso il gioco e l’esplorazione dell’ambiente vivendo all’aria aperta, puntava a formare buoni cittadini responsabilmente impegnati nella vita civile e politica del loro paese, attenti alle problematiche del mondo intero e animati da spirito di fratellanza tra i popoli, in Italia - prima l'ENEF (Ente Nazionale per l'Educazione Fisica) e poi l’ONB ( l’Opera Nazionale Balilla) piegava la educazione fisica e lo sport all’esigenza di formare “soldati”, prima ancora che cittadini, utili alla Patria soprattutto in vista della conquista di un posto al sole, assoggettando militarmente popoli ritenuti inferiori e rinnovare così i fasti della Roma Imperiale. Durante il fascismo, gli insegnanti di educazione fisica erano obbligatoriamente reclutati tra ufficiali e sottufficiali dell’esercito e l’effetto di queste leggi è durato per qualche decennio anche dopo il 25 aprile del ’45. Il mio stesso insegnante di educazione fisica alle scuole Medie inf. ( primi anni ’60 ) era un anziano ex-ufficiale : non facevamo che marciare, marciare, marciare...disciplinati come soldatini. Mancava solo il saluto fascista.
Scritto da giovanniderosa il 16/5/2012 alle 19:38
Purtroppo tutto normale, senatore. L' Italia è un Paese con grandi potenzialità, con una storia unica e preziosa, percorso nel tempo da uomini fantastici, ma è un posto privo, o quasi, di educazione civica. Si deve partire appunto dall'educazione e quindi dalla scuola. Non vedo altrenative praticabili.
Scritto da mario macchi il 16/5/2012 alle 19:42
Per fortuna e finalmente in Italia qualche divo-politico è stato beccato con le mani nel sacco. Le vicende, diverse fra loro, dei Lusi, dei Penati e dei Bossi, tutti indagati, la dicono lunga sul marciume bipartisan. La Lega in particolare, paladina dell' onestà e della purezza cristallina come l'acqua del Po alla fonte, è però arrivata, come il delta del nostro grande fiume alla fine del suo percorso, sporca ed inquinata. Ho letto che chi del PD era vicino ai padani prende ora le distanze. Troppo tardi. Gli elettori del centrosinistra se lo ricorderanno. Certe foto, certi filmati pieni di sorrisi ed abbracci, cerrti tagli di nastro tutti in compagnia, certe interviste tenere e benevole sono nella memoria di molti.
Scritto da paperoga il 17/5/2012 alle 08:02
@paperoga. Sottoscrivo.
Scritto da Guevara il 17/5/2012 alle 08:37
Lo dico ai soliti critici che legittimamente esprimono qui ed altrove la loro opinione: il buon "leghista rosso" sui padani in questi anni ha sbagliato, credo lo abbia capito e penso che non vada crocefisso. E' una persona piena di energia, un politico presente e dinamico. Certo, a molti farebbe piacere cogliere un suo segno di autocritica, ma temo che da questo punto di vista rimarremo in diversi piuttosto delusi.
Scritto da Adriano il 17/5/2012 alle 13:55
Non conosco bene i dettagli della posizione politica del PD locale. Certo la vicenda del leghismo rosso è nota (la trovo sospesa tra il pericoloso ed il ridicolo) ed ha contribuito a creare una brutta immagine agli elettori di quel partito tra i quali anch'io posso essere annoverata. Almeno sino ad oggi. l' idea di votare per Grillo mi sfizia moltissimo perchè c'è bisogno di una forte scossa più che perchè creda nelle proposte di quel movimento. Se certa politica tradizionale non capisce, spero che una sberla li possa destare da un letargo profondo.
Scritto da Federica Campi il 17/5/2012 alle 14:25
Sarebbe ora di denunciare l' ipocrisia politica del leghismo rosso bosino. Lo farà il locale segretario cittadino democratico? Forse e magari fino ad un anno e mezzo fa, ora in molti crediamo abbia cambiato idea. Chissà come mai????
Scritto da una rottamatrice il 17/5/2012 alle 21:19
Cara @una rottamatrice, a meno che mi sia sfuggito qualcosa di "epocale", la posizione ufficiale del Pd di Varese mi sembra di chiara e netta chiusura alla Lega. Non ricordo delibere, documenti od altro nei quali ci possano essere aperture, anche "minime", ai padani. Per il resto si sta costruendo tutto con eccessiva fantasia. I fatti, fino ad oggi, stanno così. Che qualcuno nei confronti della Lega abbia assunto posizioni più o meno pubbliche di dialogo o di disponibilità, o che partecipi insieme ai padani a manifestazioni varie, è un comportamento ed una scelta esclusivamente personale. Può essere condivisa o meno, può offuscare l' immagine del nostro partito, ma non corrisponde alla linea del Pd. Dovesse in futuro essere cambiata mi batterò certamente contro. Non mi risulta, del resto, che il partito a Roma abbia delegato Tizio, Caio o Sempronio a tenere rapporti con Bossi o Maroni. Per altro se Bersani volesse parlare o discutere con leader di altri partiti lo fa direttamente alzando una cornetta o digitando un numero sul cellulare. Che uno persona infine sia libera di intrattenere rapporti con chicchessia mi pare sacrosanto e legittimo. Vorrei sottolineare, da ultimo, che il lavoro e l' impegno di un uomo delle istituzioni non si giudica negativamente o meno valutando solo una parte delle sue molteplici attività.
Scritto da paolo rossi il 18/5/2012 alle 08:07
Mi permetta senatore di garbatamente dissentire. Se uno da deputato o consigliere regionale frequenta tutte o quasi tutte le iniziative pubbliche con presenti i leader della lega, se si fa fotografare sorridente con loro un giorno si ed uno no, se rilascia interviste dove dice ed afferma per esempio che con la lega di Maroni si può trattare, se sostiene di essere il mediatore locale del PD per conto della segreteria nazionale, non mi dica che la cosa non ha RILEVANZA POLITICA. Se fa inoltre tutto ciò senza che nessuno dei vertici del partito provinciali e o cittadini, che lei dice hanno una linea politica diversa, intervengano, è doppiamente grave. O sono conniventi o politicamente inconsistenti. Non ho altro da aggiungere ma il tutto è chiaro come la luce del sole, cerchiamo di non arrampicarci sui vetri che non è il caso.
Scritto da una rottamatrice il 18/5/2012 alle 12:36
Non sottovaluterei certe aperture fuori luogo nei confronti della lega. Chi le ha fatte, o le fa dentro il centro-sinistra, si deve assumere le sue responsabilità, altrimenti il tutto è troppo facile per non dire troppo comodo. Il PD, da far suo, dovrebbe smentire pubblicamente certe disponibilità altrimenti cosa serve darsi una linea politica?
Scritto da Giorgio Riva il 18/5/2012 alle 13:13
Forse un passaggio diretto di qualcuno dal PD alla Lega risolverebbe molto cose, ma ora che il PD va un po' meglio e forse sopravviverà, lo ritengo piuttosto improbabile.
Scritto da Sergio il 18/5/2012 alle 13:34
Posizioni personali dovrebbero essere messe al bando dal PD. Un mio amico che è impegnato nel partito di Bersani mi ha però detto che in nessun comitato, direzione o assemblea di partito si è mai parlato di queste cose, ma è possibile? in quel caso ognuno è libero di fare e dire quel che vuole. Mi sa che siete allo sbando.
Scritto da Pietro C. il 18/5/2012 alle 15:01
Rispetto ai rapporti con la lega, che nessuno auspica o vuole, il PD varesino deve essere chiaro e deve bloccare iniziative individuali che potrebbero divenire devastanti. Fino ad oggi c'è stata troppa tolleranza da parte di tutti i leader locali dei democratici, anche da parte sua caro senatore anche se, sull' argomento, le riconosco chiarezza e soprattutto tolleranza. qualcuno dovrebbe piantarla e fare un passo indietro. Se non lo facesse sarebbe il caso di partire dentro il partito con un' iniziativa specifica. Credo che in diversi siano pronti. Chi di dovere deve finirla con i rapporti ed i giochetti democristiani da prima repubblica nonostante, tra l' altro, provenga dal pci. Non mi pare dignitoso.
Scritto da claudio colombo il 18/5/2012 alle 18:34
Perchè non proporre un' iniziativa formale contro la pericolosa deriva del leghismo rosso?
Scritto da una rottamatrice il 18/5/2012 alle 20:50
Ho scritto sul blog del concorrente Adamoli (l' audience è l' audience) che @Mafalda, @Alice in wonderland e @venere strabica, ormai scomparse da tempo anche dal blog di Giuseppe, erano ovviamente la stessa persona. Ok, credo di conoscerne l' identità, ma sono fatti miei. Mi ha cannellato spesso, ma l' unico che mi manca un po' è @Frank Slade. Non lo sto richiamando, per me può andare a farsi fottere definitivamente e se dovesse rispondere a questo commento sarebbe un vero coglione, ma era un tosto che mi piaceva, una bella testa. Adieu mon ami (mia tant ami direbbero dalle nostre parti)
Scritto da paperoga il 18/5/2012 alle 21:09
Cara @una rottamatrice, eventuali dissensi, se poi ci sono, si risolvono, quando è il caso, solo in sede politica. Il resto è folclore, provocazione e... (spesso) demagogia. Caro cuginastro, caro @paperoga, a me, sul mio blog, sinceramente, non manca proprio nessuno. Chi partecipa è graditissimo e bene accolto, chi non partecipa più è rispettato. Punto.
Scritto da paolo rossi il 18/5/2012 alle 21:27
Bravo e grande senatore.
Scritto da miriana il 18/5/2012 alle 22:10
Vorrei precisare meglio. I blog funzionano in questo modo. Sono contenitori aperti e liberi da prendere con le pinze. C'è un blocco di frequentatori assiduo, ci sono i saltuari, i "mordi e fuggi" e poi c'è chi sparisce per non tornare mai più o per tornare utilizzando nuovi nickname. Ricordo che tempo fa forse lei scrisse che questo è un gioco, serio, molto serio, ma pur sempre tale. Condivido in pieno. A volte comunque passano di qua cose straordinarie, libere e fresche. Lo frequento e quando posso invio commenti non perchè io abbia fatto una scelta da tifosa del blog ma perchè lo trovo più adatto alla mie caratteristiche, leggero, semplice ma non semplicistico, non intellettuale ma intelligente, "giovane" seppure sia frequentato da gente di tutte le età, almeno presumo, e poi vario, vario e vario al punto da essere spesso imprevedibile. Qui trovo un po' di tutto, senza pesantezza e con originalità. Grazie.
Scritto da miriana il 19/5/2012 alle 08:52
Io che faccio parte del PD, so bene che le cosa rispetto al senatore ed al suo blog non stanno proprio in questo modo. Non può essere e non è un caso che diversi amici della sua corrente, anche con responsabilità nel partito, non intervengano mai sul blog, non è un caso che altri appartenenti ad altri gruppi facciano altrettanto. Fosse questo uno spazio pieno di scemenze e di basso livello potrei cpire, naturalmente non è così. E' diverso da altri blog più intellettualistici, forse anche più "politici", ma rimane uno spazio interessante ed originale come sostiene @miriana. E' chiaro che stanno organizzando il dissenso intorno a lui ed è altrettanto chiaro il perchè. So per certo di una riunione mesi fa in cui Rossi è stato processato da alcuni inquisitori per una gestione troppo personale di questo strumento, so che il senatore si è incazzato tremendamente per questo comportamento pianificato proprio da alcuni amici storici. La madre di tutti i dissensi è il fatto che Rossi ha osato proporre un anno fa candidato sindaco di Varese Luisa Oprandi. Una scelta a mio avviso azzeccata. Ma i titolari del partito non hanno accettato il consiglio, si sono sentiti defraudati e non lo hanno perdonato. Mentre fuori dalla sede del PD il mondo si muove e cambia, questi sono rimasti ai loro giochini che forse andavano bene 30 anni fa. Poi Grillo vince e magari gli stessi ci spiegheranno le ragioni del fenomeno politico. Loro che hanno gestito un partito per anni senza proporre mai niente, facendo un'opposizione blanda che solo loro non ritengono tale, senza coinvolgere mai la città e le sue parti più vive. Loro che non avevano candidati sindaco da proporre perchè per anni hanno poltrito dentro le loro cosucce politiche, le loro riunioni tra quattro mura senza mai aprirsi alla società che sta fuori e che non sa nemmeno che esistono. Non abbiamo bisogno di questi farisei, di questi intellettuali mancati della politica, di questa inconsistenza, di questa politica vitage. Abbiamo bisogno di gente sensibile ed attenta ai cambiamenti, altrimenti il risultato finale è già scontato in partenza. Caro Senatore non pretendo che tu sia totalmente in sintonia con questo intervento da incazzoso, se però ho citato fatti o situazioni inesistenti o inventate, smentiscimi, se puoi.
Scritto da anonimomanontroppo il 19/5/2012 alle 09:49
"Per diventare uomini di conoscenza bisogna essere leggeri e fluidi"
Scritto da sinistradeluso il 19/5/2012 alle 10:32
Caro Paolo , diciamo le cose come stanno .le società sportive troppo spesso sostengono e coprono i gruppi ultras e in alcuni casi sono ostaggio dei gruppi stessi . A livello di ordine pubblico la tolleranza delle forze di polizia è disarmante.
Scritto da Luca Fava il 19/5/2012 alle 10:50
@anonimomanontroppo, l' inquisitore lo stai facendo tu e, sinceramente, non ho da confermare o smentire alcunchè. Hai detto la tua nervosamente e con rabbia. Qualcosa potrei anche condividerla, qualcun altra molto meno. La dialettica politica, esterna od interna ad un partito, come ben sai visto che sei sul campo da tempo, non è fatta solo amorevoli incontri ma di scontri, di discussioni accese e di contrapposizioni. Dov'è il problema? Non vedo trame o congiure ordite contro di me, a volte indifferenza da parte di qualcuno, ma del resto è ricambiata con gli interessi. Sull' Oprandi torno a dire che me ne assumo la paternità di candidatura vista la sua disponibilità e la figura che rappresentava e rappresenta. Ho sempre però sostenuto che, come avvenuto, qualsiasi decisione spettasse al partito. Non potevo esternare questa mia proposta pubblicamente ed in modo aperto? E dove sta scritto? Non mi sono mai piaciuti i diktat dei soviet. Forse ho la presunzione di pensare che quella proposta ha mosso le acque che sembravano un attimino 'stagnanti'. Fossimo partiti prima anche il risultato finale sarebbe stato migliore. Sulla partecipazione al blog ho detto più volte che è liberissima. Sarebbe finanche noioso se tutti i miei amici (di partito e non) fossero o si sentissero in obbligo di parteciparvi. Infine, in considerazione di qualche commento 'velenosetto', mi piace ribadire che considero il blog di Giuseppe Adamoli, per contenuti, qualità, gestione e dibattito conseguente, il migliore in senso assoluto tra quelli sulla piazza (e non parlo solo di quelli varesini). Per me un modello. Ringrazio @miriana per la simpatia e l' affetto.
Scritto da paolo rossi il 19/5/2012 alle 11:09
Sei un signore, ma sbagli a non essere duro a sufficienza con chi sta arenando il PD varesino attraverso una politica vecchia e prevedibile, senza mordente ed afona. Per il resto "uomo avvisato mezzo salvato" anche se so benissimo che sei attrezzato alla difesa e che sei pronto al contrattacco.
Scritto da anonimomanontroppo il 19/5/2012 alle 12:22
Caro @anonimomanontroppo, vedi una guerra che non c'è. A parte il tragico finale, che volentieri ti risparmio, mi ricordi tanto il tenente Drogo del 'Deserto dei Tartari' di Buzzati.
Scritto da paolo rossi il 19/5/2012 alle 12:44
Bravo senatore, anzi bravissimo. Ha il coraggio di dire quello che pensa e lo fa sempre nel rispetto degli avversari. E' prodigo di complimenti per il suo amico Adamoli, un uomo politico intelligente e stimabile, senza che questi le abbia quasi mai regalato un complimento.
Scritto da Federica Campi il 19/5/2012 alle 13:46
Ti ringrazio @Federica Campi, ma ti devo smentire. A Giuseppe Adamoli (insieme al caro Guelfo Ravani) devo intanto il mio ritorno in politica, ed a lui devo anche, in buonissima parte, la mia elezione a Senatore della Repubblica, scusa se è poco. Un posto che Giuseppe avrebbe occupato decisamente meglio e con più meriti del sottoscritto, ma questo lo sanno tutti. Qualcuno mi dice come mai Giuseppe non scrive sul mio blog. Non so, ma non lo fa nemmeno su quello di altri. Dovrei rimproverarlo? Ci mancherebbe, stima e riconoscenza sono i soli sentimenti che nutro per lui. Poi ha i suoi difetti, come tutti, ma questa è decisamente altra faccenda.
Scritto da paolo rossi il 19/5/2012 alle 14:31
Senatore che fa, cerca solidarietà da parte di Adamoli?
Scritto da Guevara il 19/5/2012 alle 15:37
Caro @Guevara, non cerco un fico secco. Sono abbastanza grande per volare, probabilmente male, ma da solo.
Scritto da paolo rossi il 19/5/2012 alle 20:28
Mi piace l’equilibrio di @Miriana (19/5/2012 alle 08:52), l’ ammirazione sincera, cristallina, libera da pregiudizi o strumentalizzazioni con cui giudica questo blog: un vero inno alla leggerezza e alla libertà, “beni” di prima necessità come l’aria che respiriamo. Devo però aggiungere, per amore di verità che per molto tempo non ho guardato al blog di Paolo con lo stesso spirito di @Miriana, pur frequentandolo assiduamente e, in ogni caso più di ogni altro blog, compreso il mio. E Paolo sa che questo non ha mai appannato la stima –personale e politica – che nutro nei suoi confronti, tutt’altro...forse era proprio a causa di quella stima, che lo avrei voluto diverso, “più politico” nei temi, nei modi.... Finchè non ho capito che la “buona politica” è ovunque c’è impegno civile vero, disinteressato e cristallino, ovunque si creano spazi di libertà, per scrivere, commentare, raccontare e soprattutto raccontarsi...magari provocati da un aneddoto figlio di una cultura solo apparentemente lontana. Oggi invece è uno di quei giorni maledetti in cui raccontare e raccontarsi significa farlo facendo i conti con una quotidianità tragica, con quanto stamattina è accaduto a Brindisi, ove una giovane vita è stata vilmente stroncata nel tentativo ( che sarà certamente vano ) di tarpare le ali a mille altre. Sono stato senza parole tutto il giorno, finché vinto da un’immensa tristezza ho scritto sul mio blog e lo ripeto anche qui: “Melissa, perdonaci se puoi ! Ragazzi che ora piangete una di voi ed anche voi che non riuscite a piangere,perchè immobilizzati dal dolore, dallo sgomento, dall'assurdità di tutto ciò, perdonateci se potete ! Sì, perdonate anche noi nonni e padri per non avervi adeguatamente protetto, opportunamente messo in guardia, per non aver fatto abbastanza in questi decenni per liberare le vostre vite dal rischio della violenza. A sedici avevamo negli occhi un futuro radioso, di pace e lo immaginavamo tale per noi e per voi, ed ora ci chiediamo attoniti, sgomenti per tale inaudita violenza: "ma di quei sogni cosa ne abbiamo fatto ? A chi e perchè li abbiamo svenduti ?". Ci toccherà rimboccarci ancora le maniche, metterci umilmente al vostro fianco, anzi alla vostra sequela e ridiventare innocenti, sognatori, puri, come voi. Perchè solo se ritorniamo, col vostro perdono, puri come voi...possiamo ancora sognare di costruire un mondo nuovo, senza violenza” .
Scritto da giovanniderosa il 19/5/2012 alle 21:45
Nulla da aggiungere alle tue 'toccanti' parole, caro @giovanniderosa. In più in Emilia, nella notte, anche la natura, a volte maligna, ci ha messo del suo.
Scritto da paolo rossi il 20/5/2012 alle 09:26
Buona sera Senatore Rossi, mi spiace ma non condivido per niente la sua opinine su quello che è il personaggio di Paolo Di Canio. Ci si dimentica che da giocatore in inghilterra ha ricevuto un premio per il suo fair play dimostrato sul campo durante l'incontro Everton-West Ham del 18 dicembre 2000. Al di fuori del terreno di gioco ha avuto un comportamento più consono dei vari ballotelli vieri etc. ma stranamente non si parla mai di quel tale lucarelli del livorno e delle sue idee politiche.
Scritto da Paolo il 3/6/2012 alle 00:07
Quello che ho scritto su Paolo Di Canio non è per mettere in evidenza o meno le sue tendenze politiche e, in questo caso, criticarle. L' episodio qui ricordato mi ha dato semplicemente lo spunto per parlare della severità e del rigore che, a quelle latitudini, c'è nel mondo del calcio. Una condizione che noi ci sogniamo ma che sarebbe certamente utile a tutto il football italico.
Scritto da paolo rossi il 3/6/2012 alle 08:23
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