Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 16/9/2012 alle 12:20

 "Il privato e il pubblico sono due mondi differenti per essenza ed il rispetto di questa differenza è la condicio sine qua non perchè un uomo possa vivere da uomo libero. La cortina che separa questi due mondi è intoccabile e coloro che strappano le cortine sono criminali... Ne va della sopravvivenza o della sparizione dell' individuo."  -Milan Kundera, I testamenti traditi, 1993.- Rileggendo lo scrittore ho appuntato questa frase che mi convince pienamente. Siamo certi che oggi la politica rispetti o possa rispettare questa inalienabile condizione?

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 57 commenti -
Pensieri liberaloidi senatore, non dico da rottamare ma di sicuro non di sinistra.
Scritto da Guevara il 16/9/2012 alle 12:30
Certo, due mondi differenti e due mondi che la politica dovrebbe amare e ripettare con la stessa intensità, con la medesima attenzione. Una cosa che, applicata concretamente, avendo avuto la possibilità per lavoro di girare mezzo mondo, ho visto parzialmente applicata solo nei paesi scandinavi, in Danimarca e, qualcosa, in Germania ed Olanda.
Scritto da Borghi S. il 16/9/2012 alle 13:19
La lettura di @Guevara è come sempre parziale, offuscata da appartenenza e da ideologia. L' amico è incapace, con molti altri, di coniugare, anche solo concettualmente, libertà della persona con interessi generali di una comunità.
Scritto da Giorgio Riva il 16/9/2012 alle 13:35
Caro @Guevara, se vuoi puoi eticchettare a tuo piacere. Io lo faccio da me, sono un 'individualista di sinistra'. C' è un bel pensiero di Gabriel Tarde un sociologo e filosofo francese del fine ottocento che vorrei proporti: "I pubblici come le folle sono intolleranti, orgogliosi, infatuati, presuntuosi e, con la parola "opinione", voglio intendere che tutto, si aspettano, debba cedere loro, finanche la verità quando a loro si oppone."
Scritto da paolo rossi il 16/9/2012 alle 13:54
Un bellissimo pensiero senatore, non so quanto conciliabile con questa nostra brutta politica, ma rimane un bel pensiero.
Scritto da miriana il 16/9/2012 alle 14:29
Libertà per l' individuo e valore della cosa pubblica possono convivere. In Italia questa condizione è stata garantita, pur dentro mille errori e contraddizioni, dalla Dc. Se lo dice un ex pci come il sottoscritto...
Scritto da claudio colombo il 16/9/2012 alle 15:26
Libertà caro Paolo è scegliere Matteo Renzi. Ti senti libero di farlo?
Scritto da GIANNI BASSETTO il 16/9/2012 alle 15:54
Libertà, caro @GIANNI BASSETTO, è scegliere, ma non c'è più o meno libertà in campo nell'optare per un Renzi o per un Bersani. Nella fattispecie, sulla 'disputa' nel Pd, ho già detto con chiarezza. Ci tornerò ancora. Mi piace e mi è molto simpatico Renzi, ma, come Premier, sono per Bersani e senza dubbio alcuno.
Scritto da paolo rossi il 16/9/2012 alle 16:26
Che delusione caro Paolo il tuo outing per Bersani. Suvvia, un sussulto di rinnovamento da una provincia che ripropone i soliti noti (Iene comprese) me lo sarei aspettato. Peccato
Scritto da GIANNI BASSETTO il 16/9/2012 alle 16:34
@GIANNI BASSETTO, hai un' idea parziale, permettimi di dire, dell' evoluzione politica che dal tuo punto di vista, passa (legittimamente) nella fattispecie, solo da Matteo Renzi. Non può essere così in senso oggettivo. Oltre tutto stiamo parlando di eventuali primarie per decidere chi sarà Premier, non stiamo discutendo di un congresso di partito. Ribadisco: Matteo è bravo, nuovo ed originale ma sarebbe giusto e soprattutto corretto che concluda il suo mandato amministrativo a Firenze, una delle città più belle ed importanti del mondo. Sia coerente, finisca quel lavoro prima di parlare di rinnovamento politico di modi e metodi che, guarda caso, riguardano e valgono solo gli altri. Se parliamo di leaderschip governativa, dal mio punto di vista, trovo più solido, affidabile e consistente Bersani. Se parliamo di contenuti politici Renzi è più moderato che innovatore. Se parliamo di partito trovo, non tanto la rottamazione fine a se stessa, ma un radicale e vero rinnovamento come una via da perseguire con determinazione, trovandomi, da questo punto di vista, vicino alle idee del sindaco gigliato.
Scritto da paolo rossi il 16/9/2012 alle 17:18
Nel mio ultimo commento ho scritto 'leadership' con una 'c' in aggiunta, che ovviamente non ci vuole. Pardon.
Scritto da paolo rossi il 16/9/2012 alle 17:33
@GIANNI BASSETTO con un nickname del genere potevi solo essere un fan di Matteo, Matteorenzi tutto attaccato, il giovane vuoto sindaco di Firenze.
Scritto da Ceresium il 16/9/2012 alle 17:41
Penso che la politica di questi ultimi decenni, a parte la terrificante parentesi berlusconiana, abbia in fondo in fondo incarnato questo pensiero di Kundera. Penso in particolare alla tanto vituperata democrazia cristiana. Naturalmente questa valutazione non vale in senso assoluto. Sono stati commessi tanti errori, come qualcun altro ha qui scritto. Fascismo e comunismo, un pensiero del genere, l' hanno invece sempre negato, ovunque. Questa è invece una verità, un dato di fatto.
Scritto da piero ribolzi il 16/9/2012 alle 18:23
Privato e pubblico saranno mondi differenti ma oggi quello che manca non è semplicemente la loro tutela ma la politica in senso lato. Oggi, fatte rare eccezioni, chi ci governa non ci rappresenta compiutamente.
Scritto da Adriano il 16/9/2012 alle 18:52
Caro paolo, non ho letto “ i testamenti traditi “ , conosco comunque la tormentata vicenda umana e letteraria di Milan Kundera, a partire dalla sua adesione alla “primavera di Praga“ . Un po’ poco per azzardare un commento e tuttavia ci provo soprattutto perché conosco i miei, i nostri tormenti per quei confini labili tra “pubblico” e “privato” sistematicamente spostati “un pò più in qua, in po’ più in là, un po’ più su, un po’ più giù” sempre e solo in funzione di convenienze personali, di individualismo sfrenato. Non rimpiango i confini da “ comunismo reale “ che la storia ha cancellato e condannato, ma con la stessa chiarezza dico che la storia ha già cancellato e condannato gli sfregi fatti al “pubblico” ossia al “bene comune” da un liberismo estremo, sfrenato e disumano. Sono già sotto gli occhi di tutti i danni economici, morali e valoriali derivanti dall’idea funesta propagandata in questi anni e che cioè non ci debbano essere limiti all’arricchimento privato, personale o di casta, né limiti legali , né limiti morali. L’ “egoismo più abnorme ” è stato fatto diventare un valore, anzi di più, un vero e proprio motore di crescita intellettuale, spirituale, economica, mentre l’idea di “solidarietà” veniva associata a “ pauperismo” , debolezza, assistenzialismo, ecc... e i suoi sostenitori derisi come si usava con i poveri e i portatori i handicap nel corso del ventennio facsista . Il liberismo estremo, senza regole ( “perché il mercato si regola da sé”: che cantonata ! E ci voleva il potere assoluto dello “spread “ a farcelo capire ) è stato il “ vitello d’oro “ degli ultimi venti anni; sull’altare di questo “dio pagano ” sono stati immolati – veri sacrifici umani – i lavoratori della Fiat, i cittadini della Val di Susa, i disoccupati della Campania, le donne, gli strati più deboli della nostra società, piccoli e medi imprenditori, giovani studenti, l’esercito dei lavoratori senza volto dei call center, gli immigrati e centinaia di migliaia di precari a vario titolo. Sul suo altare sono stati bruciati anche i valori di solidarietà, fratellanza, pace, uguaglianza, giustizia. Su quello stesso altare, stanno ( o stiamo ? ) immolando il paese, anzi il pianeta! Venti anni di dominio delle destre in Italia ed in Europa hanno prodotto macerie non solo economiche ma anche e soprattutto morali, esattamente come era stato per il “comunismo reale”. Il “giusto confine tra pubblico e privato” non credo si fissi una volta per tutte, nè credo vada chiesto a filosofi o grandi anime, non alla scienza né tantomeno alla fede, credo che dobbiamo individuarlo noi, i cittadini e le istituzioni politiche che si danno, di volta in volta tenendo conto delle condizioni sociali in cui viviamo, del grado di civiltà raggiunto e da cui non è ipotizzabile fare passi indietro, se non per prendere lo slancio per nuove conquiste. Ci diciamo “progressisti “ , oltre che democratici ed io nell’idea complessa di progresso metto al primo posto proprio la crescita delle relazioni umane nel senso della solidarietà e quindi la crescita di senso e di valore del “pubblico” sul “privato”, perseguita per libera scelta, per serena convinzione e mai per imposizione. Di questo mi piacerebbe si parlasse non solo nel tuo blog come stiamo facendo, Paolo - per i tanti punti di vista che ogni tua citazione provoca e mette in evidenza- ma nel dibattito che si sta aprendo nell’ambito delle primarie del PD. Proprio sulle primarie e sul difficile avvio delle stesse ho espresso in qualche commento precedente e sul mio blog qualche perplessità, non poche critiche e finanche avanzato l’ipotesi di astenermi. Ebbene, mi sto ricredendo: la decisione di Bersani di non fare ricorso allo Statuto del Partito per limitarne la partecipazione, mi appare sempre più frutto di lungimiranza e di apertura al dibattito; la provocazione di Renzi la vivo sempre più come una ricchezza per il partito, il centrosinistra e il paese e, infine , considero l’annuncio di Laura Puppato (che ho seguito da lontano ma con grande attenzione e ammirazione già in occasione dell’ultimo congresso e poi in occasione delle elezioni regionali in Veneto) “manna dal cielo” per i toni pacati e i contenuti concreti delle sue dichiarazioni e le reazioni positive che hanno immediatamente fatto registrare. Queste primarie saranno ancora più vere e ricche per i contenuti, la passione civile e politica del dibattito, per la capacità di incrociare e interpretare la sfiducia dei cittadini e di tanti militanti del PD, arrivata ormai a livelli di guardia, ma soprattutto perché sapranno illuminare la ricerca e il dibattito sulle proposte per uscire dalla crisi, con la luce del riferimento ai valori veri : equità, giustizia sociale, solidarietà, pace e salvaguardia dell’ambiente.
Scritto da giovanniderosa il 16/9/2012 alle 19:29
Ma allora, alla fine della fiera, tu stai con Bersani e Adamoli con Renzi? Altra divisione in vista a casa pd tra gli ex-margherita, ppi e dc?
Scritto da ex-Margherita il 16/9/2012 alle 19:33
Caro @Adriano lo scrittore Antonio Tabucchi, da poco scomparso, ha scritto: "Se vogliamo essere rappresentati meglio, dobbiamo impegnarci personalmente (...). Altrimenti, giorno dopo giorno, i clown funebri prenderanno il sopravvento e diverranno i solo padroni del circo."
Scritto da paolo rossi il 16/9/2012 alle 19:55
Caro @ex-Margherita, non so cosa farà Giuseppe Adamoli., mi pare non abbia ancora deciso. Adamoli non si discute, su queste questioni non è mai stato "un fulmine di guerra".Per quanto mi riguarda alle primarie (se ci saranno) voterò Bersani anche se non sono 'bersaniano'. Penso a differenza di altri (soprattutto tanti ex-diesse e qualche ex-margherita) che il Pd avrebbe dovuto 'distinguere' le persone al suo interno per la politica e non in base alla 'provenienza'. Appare ovvio, purtroppo, che quest' idea (mischiare le provenienze) che era aspetto per così dire centrale nel progetto iniziale pd, non si sia realizzata. Rimango convinto della sua bontà. Anche per questo mi sento libero di votare, in questa occasione, per l' attuale segretario del partito. @giovanniderosa. le tue riflessioni sono sempre approfondite, sincere e mai, e sottolineo 'mai', banali. Grazie.
Scritto da paolo rossi il 16/9/2012 alle 20:14
La questione contenuta nel post è interessante, come il dibattito che, a mio avviso, è normale possa debordare. Oggi uno Stato moderno e una politica adeguata, dovrebbero tutelare privato e pubblico ma mentre per quanto riguarda il privato c'è attenzione, il pubblico è considerato culturalmente in maniera negativa, con le conseguenze che da noi tutto ciò che è Stato viene considerato feccia. E' un argomento che abbiamo affrontato tempo fa anche su questo blog. Per le primarie il discorso è più semplice di quanto lo abbiamo considerato. Le primarie, che si faranno a seconda di come sarà la nuova legge elettorale, se si farà, sta dentro un unico quesito. Chi fra i candidati ritenete più adatto e capace a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio? Sono elettore PD e fra i candidati proposti scelgo Bersani, senza dubbi di nessun genere. Renzi è totalmente inesperto ed a me sembra vuoto di contenuti continui a fare il sindaco di una grande e bella città come Firenze, la Puppato non so chi sia...Insomma l' occasione delle Primarie è una buona occasione ma quel voto va razionalizzato, il Congresso con le giuste o meno giuste divisioni politiche verrà dopo. Sono in errore?
Scritto da mario macchi il 17/9/2012 alle 09:21
La verità, caro Paolo, è che non vi siete mai mischiati dentro i PD. O meglio, voi di area Margherita lo avete fatto, i ds non lo hanno fatto per niente. Ditemi di un margherita o popolare, anche dalle nostre parti, che sta con il vecchio gruppo di Daniele Marantelli? Ditemi se ce ne è uno che sia uno. Voi vi siete divisi ed avete favorito la solita "cultura egemonica" post comunista che è rimasta quella di un tempo. Tutti con Veltroni, poi tutti con Bersani, dalla sera alla mattina passando da posizioni antitetiche. Il progetto PD, con i diesse, era impossibile da realizzarsi. Bastava conoscere ancora la natura di questi ultimi. L' errore è stato imperdonabile. Oggi un centro-sinistra con una gamba di sinistra, i ds ed una più centrale e non centrista, la Margherita, avrebbe avuto in termini elettorali e politici, una consistenza vincente. Ammettete almeno l' errore. Non sono nessuno ma lo avevo subdorato e l' ho detto tante volte. Per quanto mi riguarda sono contento di non essermi iscritto al PD, scusate la presunzione, ma ci avevo visto giusto.
Scritto da ex-Margherita il 17/9/2012 alle 09:51
Condivido pienamente la lunga argomentazione di G.DeRosa, eccetto quella sulla"intrusione" della Puppato(che mi sembra solo una furbata per portare via voti a Renzi).A proposito delle Primarie certamente Bersani ha piu' esperienza e carisma di Renzi, ma se uscira'vincitore mi auguro voglia tener conto delle idee nuove di Renzi e dei giovani per "svecchiare" il PD e spezzare quelle "catene" col passato che ne impediscono un vero rinnovamento. Io personalm.non tifo per nessuno:aspetto i programmi
Scritto da giovanni dotti il 17/9/2012 alle 10:21
Scusate se riintervengo, ma il commento dell'ExMargherita delle 9.51 mi ha riacceso un "dubbio",che del resto covavo da tempo e che vorrei qualcuno mi dipanasse: quello dei rapporti tra le due principali anime del PD, quella veterocomunista e quella exdemocristiana di sin.Com'e' la convivenza?Pacifica o conflittuale?E su quali tematiche di base hanno raggiunto un accordo?Anche per capire fino a che punto questo e' sincero e se e' destinato a durare.Gradirei che qualcuni intervenisse su questo tema.
Scritto da giovanni dotti il 17/9/2012 alle 11:44
Caro sig. @giovanni dotti, posso parlare dell' argomento che lei ha sollevato come ex-margherita che non si è mai iscritto al PD pur seguendone gli avvenimenti ed avendo da quelle parti diversi amici che vengono dalla mia stessa esperienza. La cultura egemonica comunista ha impedito che il PD divenisse un soggetto autenticamente nuovo, con al suo interno divisioni non per la provenienza identitaria ma per la linea politica. Dopo una prima fase positiva, che mi ha fatto pensare al fatto che ero prevenuto e troppo rigido nelle valutazioni, ho purtroppo dovuto riscontrare di aver avuto ragione ed ha prevalso la vecchia logica riducendo questo partito ad essere una riedizione dei ds. I cattolici democratici, gli ex socialisti, anche se pochi, gli ambientalisti servono ora solamente come contorno, come giustificazione per dire che il pd è plurale, ma oggi comanda quella vecchia guardia massimalista. Questa la verità che nessuno o pochi hanno il coraggio di ammettere, anche tra i miei amici, vero senatore?
Scritto da ex-Margherita il 17/9/2012 alle 13:33
Ma questo è un paese che da sempre ha vissuto in maniera dicotomica la questione privato-pubblico. Se all' estero, soprattutto nel nord europa, non è così, qualche ragione dovrà pur esserci. Da questo punto di vista, i positivi risultati in quelle nazioni si avvertono e si vedono immediatamente. Credo si sia indietro culturalmente, arriviamo sempre dopo e con affanno, comunque tardi. Siamo lenti ma proprio lenti a cogliere il nuovo ed a metabolizzare il cambiamento.
Scritto da pietro magni il 17/9/2012 alle 14:06
Non condivido la sua scelta alle primarie per Bersani. La consideravo un innovatore ed un coraggioso. Si è conformato in modo alquanto triste e banale. Almeno lo ha fatto, cì è chi è anche peggio di lei, Adamoli tergiversa ancora, Alfieri tentenna e alla fine probabilmente cercherà di tenere il piede in due scarpe. Andrea Civati ho letto che forse non voterà per Renzi. Da tutti loro una doppia, tripla delusione.
Scritto da una rottamatrice il 17/9/2012 alle 14:29
@giovanniderosa, nella chiusa del suo commento, si è dimenticato di scrivere auguri e figli maschi, tarallucci e vino, stateme bbuono, simm' 'e Napule, paisà.
Scritto da Claudio Ennam il 17/9/2012 alle 16:19
Singolare @Claudio Ennam sciur Claudione. Su questo blog ultimamente vieni solo per prendertela con gente tipo @giovanniderosa che ha il pregio di essere uno sincero e di dire ciò che pensa. Porta anche al sommo senatore un po' del tuo verbo come fai nel più dotto dei dotti dei blog in commercio. Del resto anche a te piace l' elite, la casta, il vertice intellettuale. A proposito, non male il tuo blog anche se ho avuto difficoltà, per ora, a scriverci stronzate. Il tuo blog mi rigetta caro Ennam, come te. Buona serata.
Scritto da Ceresium il 17/9/2012 alle 17:28
Ma il tema posto dal senatore nel post mi pare non sia riferito alle primarie del PD, almeno in quello di oggi.
Scritto da camilla il 17/9/2012 alle 17:41
Caro @ex-Margherita, che l' impostazione, meglio dire, l' idea iniziale del Pd sia cambiata lo sostengo da diverso tempo e non solo sul blog. Del resto questa è un evidenza, nonostante sia negata. C'è anche una qualche verità in quello che sostieni, anche se le tue sono considerazioni rigidissime e quindi non perfettamente adattabili alla realtà delle cose, una realtà più articolata e complessa di come sembra. La politica è un divenire continuo ed ognuno, fino a quando può e come può, ha il dovere di combattere la sua battaglia; possibilmente con coerenza.
Scritto da paolo rossi il 17/9/2012 alle 18:12
Cara @una rottamatrice, mi spiace per la delusione ma occorre essere seri e coerenti. Almeno per quanto possibile. Credimi, in via 'tattica' avrei avuto utilità a schierarmi subito con Renzi. Non l' ho fatto perchè il ragazzo non trovo sia adatto a fare il presidente del consiglio. Alcune sue idee le posso anche condividere, ma non me la sento di prendere tutto il 'pacchetto' in blocco. Delle scelte altrui non rispondo, ma non è un dramma optare per A, B o non scegliere ancora. Tanto in un modo o nell' altro la politica prima o poi il conto te lo presenta.
Scritto da paolo rossi il 17/9/2012 alle 18:21
Caro Paolo , anche scegliendo Bersani devi accettare tutto in blocco . A differenza di Renzi un pacchetto un pò stantio . Sono deluso .
Scritto da Luca Fava il 17/9/2012 alle 19:11
@Ceresium. Il mio blog è concepito apposta per rigettare quelli come te. Peccato che rigetti anche quelli "buoni"... Non ci scrive quasi nessuno: 25 post, 26 commenti. O sono troppo autorevole o lo sono troppo poco. Propenderei per la seconda ipotesi.
Scritto da Claudio Ennam il 17/9/2012 alle 20:47
Caro @Ceresium, con Ennam ho provato ad intavolare discorsi seri ( perché sono un “ingenuo”, dice qualcuno ) ma non è servito a niente; di fronte ad argomenti seri e precise documentazioni il nostro, anzicchè sportivamente ammettere la gaffe , ha pensato di cavarsela con qualche trucchetto verbale. Niente da fare: se fossi ebreo, o se non fossi un “pacifista perbenino”, potrei invocare contro di lui l’ira e la potenza del “Dio degli eserciti”, ma sono un pacifista e il mio Dio ha eserciti di poveri cristi disarmati ! Comunque grazie per la solidarietà. Sig. @Giovanni Dotti, la ringrazio per aver avuto la pazienza di leggere e, almeno in parte, condividere il mio lungo ( e ridondante) intervento. Molto spesso anche a me capita di condividere qualche suo commento, purtroppo non in questo caso: il suo sospetto che la candidatura di Laura Puppato sia strumentale, quasi frutto di un complotto, ordito dal perfido Bersani per portar via voti a Renzi, non ha alcun fondamento; con argomenti di questo tipo non aiutiamo Renzi e neppure il PD. E poi come si fa a mettere una finta-candidatura in campo ed avere la certezza che porti via voti solo al “rottamatore” e non anche a Bersani, o lei pensa che i fans di Bersani siano solo “pupi di latta” i cui fili sono tirati dal grande “puparo”, ossia dall’apparato diabolico ex PCI-PDS-DS ? Sig. @Giovanni Dotti, Laura Puppato ha una storia politica che affonda le radici nel civismo vero, fatto di impegno amministrativo serio, concreto, ricco di risultati positivi e di impegno ambientalista, ma non tra quei “comunisti” di Lega Ambiente, ma nel più aristocratico WWF. Laura Puppato è una “nativa democratica “,quello che io non sono, ma mi sarebbe piaciuto essere ( se non altro per alleggerire i miei dati anagrafici) al punto che ho preso in parola Veltroni e dopo di lui Franceschini che ci invitavano a “mischiarci “ e così io , da cattolico e comunista, ho seguito Area-Dem e il senatore Paolo Rossi. Da un po’ di tempo non so esattamente dove sono, so però dove vorrei essere: in un PD già ben mescolato, ben amalgamato, al punto da poter dire anch’io, come Laura Puppato, sono un “nativo democratico”. La candidatura di Laura dalla stampa, e non solo, viene snobbata ( i principali “media” sono saldamente in mani maschili e per giunta segnate dal tempo) ma è una candidatura vera è può essere preziosa nel dibattito, se Bersani e Renzi dovessero decidere che le primarie sono l’occasione per ragionare insieme sulle soluzioni ai mille problemi sul tavolo, piuttosto ch beccarsi come galletti o farsi distrarre dalle provocazioni di Berlusconi.
Scritto da giovanniderosa il 17/9/2012 alle 21:10
Caro @Claudio Ennam, non si preoccupi, ci sono voluti diversi mesi al mio blog per partire. Stare dentro VareseNews, soprattutto all' inizio, è però servito moltissimo perchè ti aiuta ad avere molti lettori. Per inviare i commenti al suo blog qualche difficoltà di natura 'tecnica' ci deve essere per forza, perchè @Ceresium non è il primo che sento lamentarsene. Mi permetto consigliarle di non essere selettivo. In un blog ci sta bene ed è addirittura 'utile' anche chi dissente o chi fa girare un po' le scatole. Caro @giovanniderosa non ho nulla contro la Puppato, anzi, mi è simpatica, ma purtroppo temo che la sua candidatura non sia così 'spontanea' come sembra. Pronto naturalmente a ricredermi. Qui a Roma si dice che la sua è stata una 'discesa in campo' teleguidata...
Scritto da paolo rossi il 18/9/2012 alle 07:36
Caro Paolo, di Renzi si dice di tutto e di più e di Bersani - ancora alla sua età - si dice che dietro ci sia D'Aldema. Siamo abituati, come sinistra, a farci male sempre da soli o comunque per primi, e cominciamo sempre pensando che chi dissente sia colluso con l'avversario...il tempo e il dibattito ( se confermerà la sua candidatura) sarà galantuomo sulla sua moralità politica e, soprattutto dovrà esserlo, sulle sue reali qualità. Ciao
Scritto da giovanniderosa il 18/9/2012 alle 08:12
@G.DeRosa, apprezzo quanto scrive, non ho prevenzioni su L.Puppato (anche perche'non la conosco), ho espresso solo l'impressione che sia una candidatura inutile in quanto perdente in partenza e quindi elemento di confusione e non di chiarezza (che poi sia stata proposta dal "baffetto" per fregare Renzi e' solo un'ipotesi, cui si puo' dar credito o meno). Io sono per la "semplificazione", perche' tutti-anche i non addentro alla politica- possano capirci qualcosa e si eviti la dispersione dei voti
Scritto da giovanni dotti il 18/9/2012 alle 08:28
Caro senatore, grazie. Credo però che ci sia dell'altro. Io scrivo cose di sinistra e il pubblico cui mi rivolgo, prevalentemente quello dei blog PD di Varesenews, è apertamente di destra.
Scritto da Claudio Ennam il 18/9/2012 alle 14:33
Sig. @giovanni dotti, ricambio la sua cortesia dicendole subito che apprezzo molto il suo tono pacato e soprattutto la disponibilità al dialogo che traspare chiara dalle espressioni che usa (“non ho prevenzioni”... “è solo un’ipotesi a cui si può dar credito o meno”...”sono per la semplificazione...perchè tutti possano capirci...”). Detto ciò entro nel merito: A) anch’io sono per la “semplificazione” e proprio per questo la candidatura di Renzi mi apparve immediatamente fuori luogo, inopportuna, addirittura antipartito. E questo nonostante il fatto che Bersani non sia stato il mio candidato alla segreteria del partito. E’ comunque il segretario eletto da primarie che, per Statuto, prevedono che sia anche il candidato naturale del PD a palazzo Chigi o alle primarie per Palazzo Chigi. Ho impiegato mesi ad accettare la candidatura di Renzi ed alla fine ce l’ho fatta perché in tempi drammatici - come quelli che viviamo- non ci si può appellare alle regole o agli statuti; di fronte ad una realtà che impone cambiamenti radicali non c’è ragione di limitare ad una persona, a Bersani il compito di “produrre idee”; di fronte ad una generazione sacrificata ( buttata nella discarica di un futuro senza prospettive-come direbbe Renzi) il “parricidio politico” almeno nella sua versione metaforica (già a suo tempo sdoganato da Craxi ) è assolutamente comprensibile, condivisibile. Nonostante sia un “sessantottino” ho fatto un pò fatica ad arrivarci. Renzi comunque non ha rappresentato solo la prima “eccezione” al principio che pure condivido della “semplificazione”. B) In realtà egli mi ha fatto “ricordare” che quando si vive un momento “rivoluzionario” non ha più senso parlare di eccezioni, perché ormai a saltare sono gli schemi, la logica corrente. Per questo credo che non ci sia nessuna ragione perché i candidati alle primarie non possano essere 3 o 4 o 5: a “semplificare” dovrà pensarci il dibattito sul programma, solo così la semplificazione non sarà dipendente dalle regole ma dalle idee, dalle competenze, dall’affidabilità. Allora benvenuti Boeri, Tabacci, Puppato e benvenuto Civati... manca Debora Serracchiani, Peccato. C) Nonostante non sia interessato alla semplificazione ( con riferimento alla eccezionalità del momento che viviamo ! ) , guardo comunque con interesse ( e tifo perché si realizzi ) al tentativo di far emergere tra Puppato, Serracchiani e Civati una candidatura unitaria condivisa. Vede sig. @giovanni dotti, come il dialogo può “semplificare” senza far sentire nessuno inutile, anzi raggiungendo l’obbbiettivo che gli è proprio, ossia la sintesi ? D) Con più candidature si creerà dispersione di voti ? No, se nel dibattito si eviteranno l’insulto e la delegittimazione reciproca e si dibatterà veramente di programmi capaci di incidere sulla vita, il futuro, le speranze dei cittadini, facendo emergere proposte serie, realistiche, coerenti e condivisibili.
Scritto da giovanniderosa il 18/9/2012 alle 20:24
GrazieSig.@Giovanni DeRosa per la sua cortese lunga e articolata risposta. Che in parte e' riuscita a convincermi. Credo anch'io come lei che piu'ampia e' la rosa dei candidati in lizza meglio e' per l'apporto di idee atte a costruire il programma, ma poiche' le idee marciano sulle gambe degli uomini, sarebbe auspicabile che si presentassero solo poche persone di provate capacita' ed onesta', conosciute dalla maggioranza del popolo votante,che incarnassero tali idee e le aspirazioni delle masse.
Scritto da giovanni dotti il 18/9/2012 alle 22:58
Egregio Senatore, mi permetta di rivolgere una domanda ai commentatori del Suo blog! Non sarebbe ora di smetterla di continuare a discutere sui candidati alle primarie ed alle future elezioni, e parlare invece delle idee e dei programmi che hanno i candidati per correggere i grossi guai dell'Italia? Utilizzate la vostra scienza e conoscenze, le vostre energie, il vostro tempo in tal senso ! Grazie per l'ospitalità
Scritto da Nino 39 il 19/9/2012 alle 08:00
Caro @Nino 39, lei ha ragione. Purtroppo il blog spesso e volentieri va un po' dove vuole. Un po' perchè è quasi naturale che sia così, un po' forse perchè sono io che commetto qualche tipo di errore e non ho evidentemente sufficiente autorevolezza per riportare il fiume nel suo alveo.
Scritto da paolo rossi il 19/9/2012 alle 12:01
@ giovanniderosa. Apprezzo molto le idee che espone, ma la scongiuro di cercare di essere più sintetico. Anche a me Laura Puppato, nell'intervista rilasciata a Repubblica, ha fatto un'ottima impressione. Se poi c'è qualche dietrologia, vorrà dire che mi vedrò confinato tra gli ingenui. @ Paolo Rossi. Ritengo anch’io che Bersani (nonostante non lo abbia votato al congresso), sia una persona affidabile; purtroppo non mi piacciono le cariatidi che lo attorniano. Qualcuno dice "sono quelli che ci hanno portato fin qui". Appunto.
Scritto da Angelo Eberli il 19/9/2012 alle 18:54
Caro @Angelo Eberli, le primarie sono uno strumento nuovo ed importante per la politica italiana ma vanno seriamente regolamentate. Già, il rispetto delle regole. Ne abbiamo una nostra interna (pare dimenticata) importante: dice che che il candidato premier sarà il segretario del partito. Poi, per carità, cambiamole se non funzionano o se sono inadeguate. Le primarie non sono un Congresso di partito, nel merito penso che dovranno però essere organizzate in due turni. Vi immaginate un segretario di partito che nell' ambito di una competizione del genere dovesse vincere senza raggiungere la maggioranza assoluta? Pensate alla perdita di credibilità che provocherebbe una condizione del genere, un' arma potente nelle mani dei nostri avversari. Vi immaginate inoltre le ripercussioni politiche interne ed esterne se lo stesso Bersani dovesse perderle? Torno brevemente ' alle disposizioni per le primarie'. Penso non sia corretto e nemmeno opportuno che chiunque possa accedervi, alla rinfusa. Voterà chi si dichiarerà per lo meno elettore del centrosinistra e, in caso di doppio turno,si esprimerà al ballottaggio chi ha votato nel primo passaggio elettorale interno. Dovrebbero quindi ed in definitiva essere uno strumento libero, aperto ed accessibile, ma impermeabilizzate ad 'intrusioni' strumentali realizzate per far saltare il banco. Per carità, la democrazia è la democrazia ma non manchiamo di valutare la politica ancora con un briciolo di razionalità. Ripeto, tutto è possibile ma anche modificare le regole in fretta ed in corsa per soddisfare l' ondata populistica, mi sembra pericoloso, di più, azzardato. Non sono bersaniano caro Angelo e come sai, votai per Franceschini come segretario, convintamente, anche perchè le idee di fondo erano ancora quelle del Lingotto. Il Presidente del nostro gruppo alla Camera disse, durante quella competizione che, pur con tutte le distinzioni che la politica avesse poi magari posto, che comunque sarebbe andata a finire, avrebbe successivamente sostenuto il vincitore. Le primarie designano il Premier da proporre agli elettori per quanto concerne la nostra parte del campo. Ritengo Bersani più affidabile, da questo punto di vista, del pur sveglio e bravo Renzi che rimane una risorsa per il pd (sperando ovviamente che lì dentro manterrà anche in futuro la sua azione politica). Molto di quanto Renzi sostiene sul partito lo condivido, mi pare invece nebulosa la sua proposta politico-economica. Sul partito e sulla sua concezione vorrei dire 'strutturale' la penso diversamente da Bersani. Non mi piace che il mio partito sia organizzato come ai tempi di Carlo Cudega, lo trovo a volte un elefante lento ed impacciato. C'è inoltre in ballo il tema del rinnovamento che non può essere sbrigativamente archiviato. Dei "giovani turchi" penso che siano l' imitazione made in Taiwan e mal riuscita di vecchi leader che nel pd, e forse nella politica nazionale, hanno fatto il loro tempo. Tornerò naturalmente su questi argomenti non prima di dire che dietro al tentativo di 'far saltare Bersani' pare non esserci solo la politica tradizionalmente manifestata e concepita, c'è anche altro. Per comprenderlo non è necessario aprire entrambi gli occhi, basta aprirne parzialmente uno. Mi scuso per la fretta e quindi per i piossibili errori, sono in corsa e ho scritto 'di getto'.
Scritto da paolo rossi il 20/9/2012 alle 07:46
Lei è veramente simpatico, senatore. @Eberli invita, anzi, scongiura @giovanniderosa a compendiare il suo pensiero (?) e lei gli risponde con i primi due capitoli di "Guerra e Pace". ;-)))
Scritto da Claudio Ennam il 20/9/2012 alle 08:45
Complimenti caro sen.PAOLO ROSSI ! sei bravissimo, le tue osservazioni sono complete e convincenti, fanno capire anche ad un asino in politica come me tante cose ancora oscure. Ce ne vorrebbero in politica tante persone serie, oneste, genuine e competenti come te ! Te lo dico col cuore, perche' e' da tanto tempo che ti conosco come persona, ora ti sto conoscendo anche come politico, mi piace il tuo modo di porti, semplice, non affettato e non accomodante, talora anche brusco, ma sempre sincero.
Scritto da giovanni dotti il 20/9/2012 alle 10:18
Caro Senatore, nonostante la tua ferma intenzione di scegliere il vecchiousatosicuro, spero tu sia presente sabato mattina - ore 10 a Varese per l'arrivo di Matteo Renzi. Ascolto nella tua città, poi decidi.
Scritto da Gianni Bassetto il 20/9/2012 alle 13:54
@giovanni dotti (nei miei confronti) è un partigiano, i suoi complimenti mi fanno un immenso piacere anche perchè, sinceramente, da un po' di tempo me ne sento fare pochi, ma soprattutto perchè vengono da una persona che stimo molto...@GIANNI BASSETTO, mamma mia, sei diventato un renziano doc, calma e sangue freddo. Se sarò a Varese, e credo di sì, certo che verrò a sentire il tuo Renzi, nonostante conosca lo spartito a memoria. Sentire la musica dal vivo è sempre un' altra cosa. Diavolo di un @Claudio Ennam, sia, con il sottoscritto, un pizzico tollerante. Effettivamente la mia di oggi è stata una 'pisciatona un po' troppo lunga'. Vorrei dire però che è stata spontanea e naturale (se ci si può esprimere in questo modo). Vedrò comunque di risolvere il problema dell' incontinenza che, nel mio caso, penso sia ancora a livelli accettabili. Si invecchia caro Claudio, si invecchia.
Scritto da paolo rossi il 20/9/2012 alle 15:32
Caro @Angelo Eberli, sono cosciente di essere logorroico, mi riprometto continuamente di “dimagrire” eppure faccio fatica a rispettare la dieta, ma vedrà che dopo la sua “supplica” i miei “pensieri(?)” li esprimerò in modo più sintetico: lo devo a lei, aPaolo Rossi e a tutti (?) i frequentatori del blog. In merito alla signora Laura Puppato mi fa piacere quanto scrive e per questo mi permetto di segnalarle il video della sua partecipazione al video-forum di Repubblica di ieri 19 settembre: http://video.repubblica.it/dossier/primarie-pd-2012/primarie-il-videoforum-integrale-con-laura-puppato/105560?video Caro Paolo ho letto con attenzione e rispetto la tua risposta ad @Angelo Eberli e tu sai bene che almeno il 90% delle cose che hai scritto le condivido sinceramente, come sai bene che la stima che ho per te non muta assolutamente se alle primarie dovessimo votare per candidati diversi. Bersani avrebbe potuto opporsi, regolamento alla mano, ad altre candidature, non l’ha fatto ed ha avuto una grande lungimiranza politica che riconosco e ammiro: quando il populismo e l’antipolitica raggiungono i livelli di guardia - come sta succedendo in Italia – e la società civile, quella parte che vive nei partiti, genera spontaneamente una molteplicità di antivirus ( Renzi, Vendola, Tabacci, Puppato , Boeri, forse Civati...) cosa facciamo, li ammazziamo nel loro stesso brodo di coltura? Bersani ha scelto di confrontarsi in primarie aperte non solo agli alleati ma anche a contendenti interni al partito ed ha fatto bene: sarebbe stato singolare che vi partecipasse Tabacci per l’API ( che rappresenta poco più dello 0,5% )e non potesse parteciparvi Renzi o altri PD che sicuramente rappresentano molto di più. A questo punto servono regole certe che evitino ecc....? serve il doppio turno per assicurare credibilità alla candidatura ? Va benissimo, si fissino le regole e si istituiscano anche i “ registri degli elettori” e si faccia il doppio turno. Il momento è di quelli cruciali, da svolta storica e niente ci deve spaventare. Le primarie sono nate negli USA , e lì scendono in lizza a volte anche 20 candidati: la selezione la fanno gli elettori, Stato per Stato. In Italia la selezione sarà fatta attraverso il doppio turno: qual è il problema ?
Scritto da giovanniderosa il 20/9/2012 alle 18:42
Ma si senatore va bene, scriva quello che vuole ma caspiterina, scriva. Con i suoi post mi sembra un po' latitante (anche se meglio che scrivere stronzate).
Scritto da Ceresium il 20/9/2012 alle 19:04
Caro @giovanniderosa, un po' oramai ti conosco. Capisco perfettamente che, per quanto riguarda le eventuali primarie, sei tentato da una come la Puppato. Ti comprendo benissimo, succede per quelli come te così idealisti, vorrei dire così 'puri', simpatizzanti di una politica 'romantica' (e non lo dico in senso 'ironico' o, peggio ancora, dispregiativo. Sia chiaro). Caro amico mio, alle primarie (e non solo alle primarie) naturalmente puoi votare per chi vuoi. Ogni tanto si vota con il cuore. Meno male! (anche se rimango della mia idea sulla candidatura del sindaco di Montebelluna) Naturalmente la mia stima ed il mio affetto, non si muoverebbero in senso negativo neanche di un millimetro.
Scritto da paolo rossi il 20/9/2012 alle 19:20
Uno dei miei autori e libri preferiti, senatore.
Scritto da Filippo Filippini il 20/9/2012 alle 21:03
Caro senatore, sul blog dell' esimio @Claudio Ennam lei sottoscrive tesi sugli USA e sulla loro politica internazionale, da estremista di estrema sinistra o destra, tanto è uguale. Per quanto mi riguarda non è un problema condividerle, ma come mai non ha il coraggio di diffonderle anche sul suo blog? Ha paura di "sporcarlo"?
Scritto da Ceresium il 21/9/2012 alle 08:07
Come @Ceresium 'sporcare il mio blog', ma se pubblico sempre anche i tuoi pensieri! Dai 'compagno del lago', sto scherzando, devo solo amaramente constatare che non sei fra i miei lettori più affezionati altrimenti non avresti prodotto un commento di questo genere.
Scritto da paolo rossi il 21/9/2012 alle 08:53
Caro @Filippo Filippini, Milan Kundera per me è stato il più grande di tutti, l' ho adorato e naturalmente ho letto più volte tutti i suoi romanzi (mi è capitato solo con lui, la mia però è una manifestazione di insano tifo). Per la verità negli ultimi anni la sua parabola creativa è stata un poco discendente. Quando si raggiungono certe vette è difficile stare costantemente così in alto, tra gli dei.
Scritto da paolo rossi il 21/9/2012 alle 09:06
IL PUNTO DI PARTENZA. Un uomo nasce, i suoi primi anni passano oscuri tra i trastulli e i lavori dell’infanzia; poi cresce, comincia l’età virile, le porte del mondo si aprono finalmente per riceverlo, ed egli viene a contatto con i propri simili. Solo allora lo si studia per la prima volta, e si crede di veder formarsi in lui i germi dei vizi e delle virtù della sua età matura. Questo è un grande errore. Tornate indietro, e osservate il bimbo quando è tra le braccia di sua madre; guardate come il mondo esterno si riflette per la prima volta nello specchio ancora opaco della sua intelligenza; fate attenzione ai primi fatti che colpiscono i suoi sguardi; ascoltate le prime parole che risvegliano in lui le forze assopite del pensiero; guardate, infine , le prime lotte che egli deve sostenere; allora soltanto potrete comprendere l’origine dei pregiudizi, delle abitudini, delle passioni che determineranno la sua vita. L’uomo è, per così dire, già tutto intero nelle fasce della sua culla. Qualcosa di simile avviene anche per le nazioni. I popoli risentono sempre l’influenza della loro origine. Se fosse possibile risalire fino agli elementi costitutivi delle società ed esaminare i primi monumenti della loro storia, sono certo che potremmo scoprirvi la fonte dei pregiudizi, delle abitudini, delle passioni dominanti, di tutto ciò, insomma, che costituisce il cosiddetto carattere nazionale. Riusciremmo a trovare la spiegazione di usi che oggi sembrano contrari ai costumi dominanti, di leggi che sembrano in contrasto con i principi riconosciuti, di opinioni incoerenti che si trovano qua e là nella società, come quei frammenti di catene spezzate che si vedono talora ancora pendere dalla volta di un vecchio edificio, e che non sostengono più nulla. Così si spiegherebbe il destino di certi popoli che una forza sconosciuta pare trascinare verso una meta a loro stessi ignota. “ Noi non ci sbagliamo su ciò che dobbiamo intendere per nostra indipendenza. C’è , infatti, una sorta di libertà corrotta, il cui uso è comune agli animali come all’uomo, e che consiste nel fare tutto ciò che piace. Questa libertà è la nemica di ogni autorità, tollera con impazienza tutte le regole; con essa diveniamo inferiori a noi stessi; è nemica della verità e della pace, e Dio ha creduto di doverla combattere! Ma c’è una libertà civile e morale che trova la sua forza nell’unione, e che il potere stesso ha il compito di proteggere: è la libertà di fare senza timore tutto quanto è giusto e buono. Questa santa libertà noi dobbiamo difendere in ogni circostanza e, se necessario, rischiare per essa anche la nostra vita”.
Scritto da GIUSEPPE CALDERAZZO EX DS DI AREADEM (NN E' POI VERO CHE I DS NN SI SONO MISCHIATI) il 21/9/2012 alle 12:28
Mi pare che @GIUSEPPE CALDERAZZO EX DS DI AREADEM citi brani tratti da Alexis de Tocqueville. O sbaglio?
Scritto da Claudio Ennam il 21/9/2012 alle 14:22
Si tratta appunto di un brano di democrazia in America di A. T. , il quale nonostante siano trascorsi molti anni calza a pennello sulla situazione di questo Paese. Come si vede, passa il tempo, passano gli uomini ma i problemi da affrontare sono sempre gli stessi. Ho ripreso questo brano per evidenziare che se vogliamo trasformare il mondo dobbiamo prima cambiare noi stessi .Il Mahatma Gandhi, l’uomo che ha contribuito in larga parte a creare il movimento per la non violenza in tutto il mondo, disse una volta che non puoi cambiare il mondo se non hai prima cambiato te stesso.
Scritto da Giuseppe Calderazzo il 21/9/2012 alle 18:52
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