Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 11/10/2012 alle 13:24

-For absent friends- Genesis 'Nursery Cryme' - 1971 -

"Domenica, alle sei, quando vengono chiusi tutti e due i cancelli una coppia di vedove ancora lì sedute, si chiedono se sono in ritardo per la messa. E fa freddo, così si allacciano le giacche e attraversano il prato, sono sempre le ultime.

Passando oltre le altalene chiuse, la giostra che ancora gira. Davanti vedono una minuta ragazza che va verso casa con una carrozzina.

Sotto il portico, il prete le saluta con un cortese cenno di capo. Lui è vicino a Dio. Ricordano i giorni in cui erano in quattro invece che due. Gli anni sembrano così pochi le teste sono piegate in preghiera per gli amici che non ci sono.

Lasciando due penny su un piatto si affrettano nel vialetto attraversano il cancello e aspettano di salire sull' autobus che si muove lentamente lungo la strada". A un caro amico che non c'è più.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 17 commenti -
Semplice, profonda ed anglosassone. Una bella dedica al suo amico caro senatore.
Scritto da Borghi S. il 11/10/2012 alle 14:47
Non so perchè ma in qualche misura considero autunnale il semplice ma significativo testo di questa credo canzone, che ha voluto dedicare al suo amico. Di sicuro è un lieve e garbato pensiero.
Scritto da camilla il 11/10/2012 alle 15:13
Vorrei aggiungere, cara @camilla, senza tediare più di tanto, che il mio amico era davvero un po' autunnale: malinconiche e triste, soprattutto, da giovane. Politicamente era di destra, di estrema destra, non ho mai conosciuto una persona così buona e rispettosa degli altri anche se si incazzava costantemente per tutto. Da mesi malato, sapeva della sua fine imminente. Era spaesato, aveva paura anche se non lo dava a vedere. L ultima volta che l'ho incontrato ho visto che la luce dei suoi occhi si stava spegnendo. Ne ho avuto una stretta al cuore, ho capito che davvero stava partendo, per sempre. .Abbiamo discusso animatamente fino all' ultimo ma le nostre chiacchiere finivano sempre in una risata in piena armonia, in totale accettazione reciproca. Mi mancano i suoi rimbrotti. Adoravamo i primi Genesis, poi abbiamo disprezzato la loro scelta commerciale. "Sono bravi, geniali anche se forse un po' troppo di destra" dicevo io eticchettanto l' intichettabile. Sono stupendi e basta, diceva Mario. Aveva ragione lui. Come sempre.
Scritto da paolo rossi il 11/10/2012 alle 15:48
Ho aggiunto una 'c' a 'etichettabile'. Credo che stavolta mi perdonerete.
Scritto da paolo rossi il 11/10/2012 alle 16:09
Caro senatore, abbiamo tutti dei cari amici da rimpiangere ma ricordarli, soprattutto in questo modo, è come tenerli in vita dentro la nostra mente e non solo nella nostra mente.
Scritto da claudio colombo il 11/10/2012 alle 16:16
Comprendo il suo dolore ma, sul piano politico, e vorrei che questo fosse chiaro, meglio un fascista in cielo che sulla terra.
Scritto da Ceresium il 11/10/2012 alle 16:32
@Ceresium, Sei un deficiente, anzi: UN DEFICIENTE. Se da oggi, da subito, tu volessi gentilmente non scrivere più sul mio blog, te ne sarei infinitamente grato. Questo è un invito formale ed esplicito.
Scritto da paolo rossi il 11/10/2012 alle 17:01
Noi che siamo rimasti/ dietro la morte,/la morte fa nostalgici/ nulla di lei sappiamo/ se non che se ne è andata/ delle sue cure ignari,/ come se ella non fosse mai esistita/ per tutti i luoghi andiamo/ dove è passata/ così quelli vanno / cui altro non resta che cercare / beni perduti. Emily Dickinson
Scritto da La timida il 11/10/2012 alle 17:09
Bellissima e struggente canzone.
Scritto da miriana il 11/10/2012 alle 17:11
Stupenda, @La timida, la poesia di Emily Dickinson. Buona serata.
Scritto da Marcello il 11/10/2012 alle 19:46
Canzone che, forse per via della mia età, non conoscevo ma che ho rintracciato su youtube. Bello il testo ma dolcissima anche la musica. Tornando alle parole sono semplici, significative e pulite.
Scritto da una rottamatrice il 11/10/2012 alle 20:00
Senatore, mi dispiace molto per il suo amico che, immagino, fosse giovane quanto lei.
Scritto da Claudio Ennam il 11/10/2012 alle 20:08
Grazie signor @Claudio Ennam. Il mio amico era un giovane leggermente più vecchio di me, lui del 1957 io del 1958: due ragazzi, due ragazzi degli anni settanta.
Scritto da paolo rossi il 11/10/2012 alle 20:23
Senatore, non se la prenda, ma le può sempre servire anche qualcuno che non la pensa come lei, qualche torvo sinistroide, ma soprattutto le serve qualcuno che non si comporta con lei da paraculo. Dia retta a un pirla. A proposito, sono anch'io del 1958, classe di ferro, di acciaio temperato, perbacco.
Scritto da Ceresium il 11/10/2012 alle 21:16
@Ceresium. La morte vuole rispetto. Se tu morissi stanotte, evento non impossibile, domattina io non ti sfotterei.
Scritto da Claudio Ennam il 11/10/2012 alle 22:23
Caro Sen.@Paolo Rossi, la vita purtroppo e' cosparsa di lutti e dolori. Anche Montaigne aveva un amico, Etienne de La Boetie, scomparso prematuramente ancor giovane, ma seppe superare quel triste momento e coltivando il suo ricordo continuare a pensare ed operare per il bene della collettivita', in tempi difficilissimi, non dissimili da quelli attuali. Facciamoci forza e .... tiriamo avanti !
Scritto da giovanni dotti il 12/10/2012 alle 07:22
Non muore chi resta vivo nei ricordi ,
Scritto da Luca Fava il 12/10/2012 alle 15:06
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