Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 22/5/2013 alle 18:01

 Il lago di Varese fino ai primi del novecento era uno 'specchio d'acqua' preziosa fonte di lavoro (e di vita) per la popolazione che viveva sulle sue rive e nell' immediato circondario. Da anni lo ammiriamo quasi esclusivamente per la sua impareggiabile bellezza 'paesaggistica'. Giusto ieri osservavo uno splendido dipinto del pittore gaviratese Antonio Pedretti che, con i suoi lavori costantemente infusi da un alone magico, ha più volte immortalato angoli e territorio lacustre. Oggi, giornale in mano, ho sovrapposto quell' immagine alla notizia della scomparsa di Antonio Molinari, uno degli ultimi pescatori professionisti bosini. Una 'figura' che non verrà sostituita. Sovapposizione su sovrapposizione sono tornato bambino, d' estate dai nonni in Valtravaglia, primi anni sessanta; una volta la settimana, un anziano pescatore in sella ad un' arruginita bicicletta munita di due cassette poste trabballanti sulle ruote e con una vecchia bilancia a tracolla, girovagava tra i viottoli del paese vendendo i suoi lavarelli, persici e alborelle del Verbano. Una professione affascinante per un bimbo. Allora dicevo alla nonna: "ecco il mestiere che farò da grande!".

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 12 commenti -
Qualche Ceresium in possibile circolazione potrebbe scriverti che avresti fatto meglio a fare il pescatore. Con tutto il rispetto per una professione in disuso dalle nostre parti (approfitto per esprimere sofferenza per il mio Ceresio radioattivo) penso che hai fatto molto bene a cambiare idea.
Scritto da Ceresium il 22/5/2013 alle 19:11
caro Senatore, ora temporaneamente privato cittadino, in fondo quel sogno di bambino (che tutti abbiamo avuto a seconda dei propri interessi) tu l'hai realizzato per tanti anni....il pastore ha il suo gregge, il pescatore i suoi pesci e tu da buon pescatore hai avuto i tuoi elettori o comunque le persone che ti hanno seguito nel tuo percorso, fino ad oggi...... come vedi ancora oggi siamo pesci che abbocchiamo al tuo blog.
Scritto da fighterfox il 22/5/2013 alle 19:48
Bel accostamento tra i due Antonio e il suo ricordo da bambino. La perfezione si sarebbe raggiunta se anche lei si fosse chiamato Antonio, ma non si può avere tutto dalla vita.
Scritto da claudio colombo il 22/5/2013 alle 19:58
Caro @fighterfox, non ho mai avuto greggi (nemmeno composti da un numero esiguo di 'capi') e, come si è visto, il mio 'pescato' non è stato per niente abbondante. Detto questo non credo che i commentatori del blog siano propriamente considerabili dei boccaloni. Non piacerebbe a me, ma soprattutto non gradirebbero loro.
Scritto da paolo rossi il 22/5/2013 alle 20:31
Il mio commento non era in accezione cosi' negativa,comunque va bene lo stesso,senatore.
Scritto da fighterfox il 22/5/2013 alle 21:55
Certo @foxfigher, mi hai solo dato uno spunto per fare una battuta.
Scritto da paolo rossi il 23/5/2013 alle 07:56
Sul lago le vele facevano un bianco e compatto poema ma pari più non gli era il mio respiro e non era più un lago ma un attonito specchio di me una lacuna del cuore. V. Sereni- Un ritorno da Gli Strumenti Umani
Scritto da La timida il 23/5/2013 alle 08:41
Una bella rinfrescata che ha valore politico più di altro. Abbiamo bisogno tutti di ossigenarci anche con questi pensieri.
Scritto da pietro magni il 23/5/2013 alle 12:54
Grazie @La timida,'commento' particolarmente gradito. Il luinese Vittorio Sereni è stato uno dei più grandi scrittori-poeti italiani. Colpevolmente trascurato dalla sua terra, è pressochè sconosciuto anche dalla scuola italiana. Non aggiungo altro.
Scritto da paolo rossi il 23/5/2013 alle 13:35
Ricordo benissimo l'uomo della bicicletta con le due cassette di pesci; e il suo grido:"pesci pesci, agoni, alborelle coregoni, tinche.." Purtroppo mia mamma comprava sempre gli agoni che all'epoca erano molto abbondanti e a basso prezzo; in compenso, però erano pieni di spine; ma di venerdì non c'era scampo e io maledicevo il "Frisa" la sua bicicletta, le sue grida le sue cassette e i suoi maledetti agoni.
Scritto da Angelo Eberli il 23/5/2013 alle 13:39
"il lago da noi un po' si ritira e lascia dietro sè poche aride cose, remi rotti pezzi di reti.." sempre mi ricordo questa poesia, settembre di V Sereni e, soprattutto in momenti come questi, oggi il lago è esondato, quando, da noi si allontanerà, altro che poche aride cose ci ritroveremo. PS qualche anima buona ad Ispra ha fatto incidere su di una lapide di sasso un pezzo di questa poesia ed ora se passeggiate sul lungolago li la potete trovare
Scritto da angelo motta il 23/5/2013 alle 15:30
Non lo sapevo, grazie per l' informazione Angelo.
Scritto da paolo rossi il 23/5/2013 alle 20:49
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