Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 30/6/2013 alle 13:24

Intorno all' anno 1000 il piccolo borgo di Varese apparteneva all' Arcivescovado di Milano. Il varesino Guido da Velate (non sappiamo come, visto che non era milanese) ne divenne Arcivescovo. A Varese viveva anche tale Arialdo, che poi divenne Santo, nativo di Cucciago, nel comasco (oggi la terra che ospita il Pianella, il palasport dei nostri 'odiati' rivali baskettari di Cantù). Era un giovane molto intelligente, un vero intellettuale dell' epoca tant'è che i suoi confratelli canonici della Basilica di S. Vittore (ovviamente diversa da quella che oggi conosciamo) solevano dirgli: "Vai a Milano, qui siamo tutti ignoranti ed in quella città potrai mostrare di essere un valente dottore". Il consiglio venne fatto proprio dall' ambizioso giovanotto. Dopo anni difficili e convulsi, Arialdo divenne capo del movimento che si opponeva all' Arcivescovo Guido. La lotta non fu semplicemente 'verbale', tutt'altro, una sorta di infuocato e violento derby varesino in terra milanese. Nei momenti di difficoltà il canonico tornava a rifugiarsi a Varese, protetto dalla gente che lo amava e dal clero del luogo. Tornato  successivamente a Milano stava avendo la peggio. Questa volta, convinto e timoroso che l' Arcivescovo potesse stanarlo proprio nella 'sua' Varese, cercò rifugio sulla sponda occidentale del Lago Maggiore. Mai scelta fu così infelice. Da quelle parti la Governatrice di Arona, Oliva era, sfortunatamente per lui, proprio la nipote dell' Arcivescovo Guido. Lo braccò in ogni modo. Il Santo Arialdo Martire, venne scovato su un' isola del lago Maggiore, probabilmente l' Isola Bella, da due preti invasati devoti, più che a Dio, alla nobildonna aronese. Lì venne brutalmente torturato e poi ucciso dagli stessi. Era il 27 giugno del 1066.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 6 commenti -
Bello ed interessante questo revival storico, ma da dove attinge queste informazioni caro il mio bravo e colto senatore? Mo' vo' però a farmi un bel giro a pè vista la splendida giornata. Saluti.
Scritto da Ceresium il 30/6/2013 alle 14:31
Caro @Ceresium, fin da piccolo ho avuto un' insana ma immensa e parossistica passione per la storia della mia città (tranquilli tutti, non ho alcuna nessuna intenzione di riciclarmi e ripropormi ancora come amministratore a Palazzo Estense, 'fait votre jeux' senza apprensioni). Una delle mie più autorevoli fonti rimane quella del professor Leopoldo Giampaolo, già direttore della preziosa RIVISTA DELLA SOCIETA' STORICA VARESINA. Un uomo che la città, colpevolmente, ha in modo irresponsabile dimenticato, ma un' intellettuale che ha dato moltissimo a questa 'irriconoscente', provincialissima e purtroppo un 'cicinin' ignorante VARESE. Altro che occuparsi di Mussolini, valorizzate quegli uomini che hanno servito a grandi livelli ed intellettualmente la nostra 'Citta Giardino!!!!! Comunque sia, so di parlare a pochi e, soprattutto, al vento. Amen. Goditi la tua bella e sana passeggiata @Ceresium, fai solo bene.
Scritto da paolo rossi il 30/6/2013 alle 15:24
Sono sulla spiaggia di uno splendido Lago Maggiore ma, dopo un bagno in un acqua per me ancora freddissima, non vi perdo di vista. Interessante questa vecchissima storia varesina. Oggi, baciata dal sole, non voglio fare polemiche benchè ce ne sia ancora una volta largo spazio, solo esprimere un sentit grazie al senatore Paolo.
Scritto da una rottamatrice il 30/6/2013 alle 16:15
Ah, gran bel santo l' Arialdo.
Scritto da un democratico il 30/6/2013 alle 18:03
Secondo me Arialdo era una testa calda, un comunista ante litteram; bene fece il l'arcivescovo Guido a stanarlo e farlo far fuori: si vedranno, secoli dopo, quanti danni fecero i comunisti nelle loro terre! Purtroppo, non è bastato farli fuori da piccoli. Anche per questo dobbiamo essere grati oggi a frà Silvio da Arcore, fiero oppositore dei bolscevichi nostrani.
Scritto da cetrus il 1/7/2013 alle 14:25
Diciamo @cetrus, che dare del comunista ad Arialdo è un po' azzardato. Non so invece quanto dobbiamo essere grati a Fra Silvio da Arcore, diciamo che come religioso non è sembrato e non sembra fra i più morigerati o, se vogliamo, fra i più ortodossi.
Scritto da mario macchi il 1/7/2013 alle 15:52
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