Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 19/11/2014 alle 17:22

Il massacro dei giorni scorsi avvenuto in una sinagoga di Gerlusalemme ad opera di due palestinesi, merita ovviamente la più ferma e dura condanna da parte di tutta la comunità internazionale. Acuisce in modo parossistico la tensione ed ancora una volta allontana qualsiasi soluzione di possibile convivenza fra quelle genti. Nell' area il buio è totale: tra ebrei israeliani e palestinesi prevalgono nettamente, soprattutto ai 'vertici', tendenze contrarie alla pace e per il perdurare della conflittualità. L' idea dei -Due Popoli Due Stati- è solo virtuale. Fatah e Hammas sono per lo scontro, ma la politica di Netanyhau non è diversa. Ue ed Usa hanno condannato le ultime gravi azioni israeliane, ma in modo formale, blando... quasi 'delicato', almeno questa la mia impressione. Orrendi gli attentati contro gli ebrei, ma solo quest' anno gli israeliani hanno ucciso 2260 palestinesi di cui 600 bambini. Non si tratta di valutare ragionieristicamente 'la maglietta di appartenenza' di queste morti, anche se i numeri parlano da soli e saltano subito agli occhi. Come la qualità e la 'differenza' delle condanne ufficiali. 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 34 commenti -
Va bene tutto senatore, ma non dimentichiamoci che Israele è una democrazia circondata da paesi e da popoli, come quello palestinese, che la democrazia non sanno nemmeno cosa sia.
Scritto da Giorgio Riva il 19/11/2014 alle 18:11
Gli israeliani sono ricchi nel loro Paese e nel mondo, i palestinesi...poveri e "morti di fame". Questo non spiega tutto, ma spiega molto, direi, moltissimo soprattutto in ordine all' atteggiamento del mondo che conta su questa annosa situazione. Poi mi si deve spiegare una cosa. Perchè quando si condanna, e giustamente, una politica sbagliata come quella di Israele si passa per antisemiti? La trovo un' assurdità!
Scritto da Guevara il 19/11/2014 alle 18:20
Il terrorismo va sempre condannato, come la violenza di certi Stati. Questo però non appiattisce tutto. Un giorno arrivano nella tua terra, la terra dei tuoi padri nella quale tu ed il tuo popolo vivete da anni. Ti cacciano via perchè ti dicono che prima di te, da quelle parti, vi erano loro, un' altro popolo. Beh vorrei vedere la reazione di chiunque. La situazione è quasi irrisolvibile. So solo che se prevarranno gli attuali estremismi non se ne uscirà più.
Scritto da Antonio il 19/11/2014 alle 18:43
Su questa delicata ed ormai antica vicenda, vivo sentimenti contrastanti. Le ragioni degli uni finiscono dove iniziano quelle degli altri e viceversa. Per uscirne bisogna sperare che prevalgano gli schieramenti moderati delle due fazioni. Altrimenti non ci sarà scampo per nessuno ed assisteremo ancora per anni a morti ed a lutti. Annoto semplicemente che quando sono comparsi da entrambe le parti leader per il dialogo e per la pace, sono stati segati al loro interno. A volte anche brutalmente.
Scritto da piero ribolzi il 19/11/2014 alle 19:01
Caro Onorevole, ho la presunzione di pensare che l'equilibrio e l'onestà intellettuale con i quali, in poche righe, si esprime sull'argomento, potrebbero giustamente candidarla ad assumere l'incarico di negoziatore tra quelle due parti, per conto di un governo italiano,finalmente non più succube degli americani e dei loro sporchi interessi. Buona serata, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 19/11/2014 alle 19:47
Spiace doverlo sottolineare ma gli israeliani sono solidi finanziariamente, uniti, una potenza nucleare, i palestinesi sono stati sfrattati dalla loro terra, ora ammassati come animali in una striscia di terra, quella di Gaza, stipati come polli. Non ci sono morti di serie A e di serie B, ma certe responsabilità politiche sono evidenti anche ai ciechi. La risposta alla sopraffazione non puo essere il terrorismo, mi chiedo però cosa può fare un popolo che è stato tanto martoriato.
Scritto da Adriano il 19/11/2014 alle 19:48
I palestinesi non riconoscono lo Stato d'Israele e non hanno intenzione di farlo. Tra gli israeliani l' idea dei due popoli due stati è invece più diffusa. Mi sembra giusto evidenziarlo anche se personalmente non sopporto quello che gli israeliani stanno facendo a Gaza ed al popolo palestinese.
Scritto da pietro magni il 19/11/2014 alle 20:29
La pace si fa in due, c'è qualche speranza di realizzarla quando almeno uno dei due la vuole, ma quando non la desiderano entrambi...
Scritto da mario macchi il 19/11/2014 alle 21:04
La pace si fa in due, c'è qualche speranza di realizzarla quando almeno uno dei due la vuole, ma quando non la desiderano entrambi...
Scritto da mario macchi il 19/11/2014 alle 21:04
Non capisco perché un popolo che ha tanto sofferto nella storia, imposti una politica come quella di Israele nei confronti dei palestinesi.
Scritto da Nostagiasocialista il 19/11/2014 alle 21:56
I più forti sui più deboli. Deja vu.
Scritto da Ceresium il 19/11/2014 alle 22:32
Temo che ci vorrà ancora tanto tempo per creare veramente condizioni di pace stabile tra israeliani e Palestinesi. Detto ciò non è posizione antisemita sostenere che sul campo ci sia una sproporzione "militare" che, naturalmente, non giustifica l' assurda efferatezza della frange estreme palestinesi, ma che necessiterebbe uno stop all' attuale politica israeliana ed una più efficace presa di posizione da parte per esempio di americani ed europei. La Svezia ha riconosciuto lo Stato Palestinese, la Gran Bretagna sarebbe in procinto di farlo insieme ad altri, non ho capito bene in Italia quale sia l' orientamento. Nel mondo molte personalità di origine ebraica si sono dichiarate favorevoli. Forse si tratta di partire da lì. Non penso che questo possa essere considerato come un atto unilaterale. Israele c'è, costituitasi nel modo che la Storia ci consegna, la Palestina no. Vero che la stragrande maggioranza dei palestinesi non hanno riconosciuto lo Stato d' Israele, non è giustificabile, ma è comprensibile osservando ed analizzando con serietà l' excursus di questa tormentata vicenda. Ha ragione Rossi, tutti esaltano il concetto del "due popoli due Stati", in realtà nessuno lo persegue. Penso sia invece una concreta possibilita per migliorare la situazione in quella terra devastata e contesa.
Scritto da Federica Campi il 20/11/2014 alle 09:28
Cara @Federica Campi, anche per esempio Spagna e Francia sono intenzionati a procedere al riconoscimento. In Italia, circa tre anni fa, 150 parlamentari di varia estrazione chiesero a Onu ed ai paesi europei, di non procedere ad un riconoscimento considerato unilaterale. Recentemente alla Camera, ma anche al Senato, una mozione di Sel, che ho sottoscritto insieme a deputati di diverso indirizzo politico, caldeggia l' opzione. Rimane una questione complicatissima e controversa. Personalmente la penso come lei.
Scritto da paolo rossi il 20/11/2014 alle 10:19
Voi deputati di seconda fila lasciate che ad occuparsi di queste questioni siano quelli che possono decidere qualcosa. Voi impegnatevi invece a difendere il vostro territorio. Sarebbe già molto.
Scritto da Veritas il 20/11/2014 alle 10:54
“Il conflitto ha assunto da tempo una dimensione religiosa. E più si parla di religione più si allontana la soluzione”. Questa una riflessione dello scrittore israeliano Etgar Keret. Il quale argomenta che se ad ogni azione violenta si risponde con violenza elevata al quadrato, non si arriverà mai ad una soluzione. Poi aggiunge, lui israeliano, che ai palestinesi vanno riconosciuti i diritti di cittadinanza. Con la politica di Netanyahu non si farà altro che armare la mano ad altri fanatici terroristi. Temo proprio che le riflessioni dello scrittore siano condivisibili. Non vedo, a breve, una possibile soluzione dell’annoso problema che sembra richiedere sempre più sangue. Per fare la pace occorre essere in due: non mi pare ci sia alcuna seria intenzione tra i contendenti.
Scritto da Angelo Eberli il 20/11/2014 alle 11:32
Ci ho pensato un po' prima di scrivere qualcosa. Condivido il commento di @Eberli. Aggiungo che se la pace è un obiettivo reale di tutti, la pace si farà. Oggi la verità è un' altra. Questa volontà viene sbandierata da tutti, ma la convivenza pacifica non la vuole nessuno. Ognuno non cede sulle sue ragioni. La comunità internazionale sta con i più forti, oltre proclami a favore del martoriato popolo palestinese. Ci sono per fortuna diversi israeliani che non credono nel annientamento degli stessi palestinesi. Certo è che se questi vengono brutalmente oppressi, mai ci si libererà del terrorismo.
Scritto da claudio colombo il 20/11/2014 alle 13:57
Caro Paolo, comprendo le ragioni del popolo palestinese, ma occorre sempre considerare, come qualcuno ha fatto anche sul tuo blog, che Israele è una democrazia, chi gli sta intorno no. Sono popoli in buona parte offuscati da un pericoloso integralismo religioso, hanno una concezione della società che è, a dir poco, "medioevale". Da questa gente sei anche costretto a difenderti perchè sono aggressivi e pericolosi. I palestinesi hanno i loro diritti, ma non perdiamo di vista il quadro complessivo.
Scritto da paperoga il 20/11/2014 alle 16:05
Il trattamento riservato dagli israeliani ai palestinesi non è degno di un grande popolo quale è quello ebraico. Condivido il fastidio di sentirsi dare del antisemita quando si condanna la politica israeliana. L' antisemitismo esiste come il razzismo, in tutta la sua nefandezza, ma non può essere tirato in ballo per giustificare operazioni politico-militari assolutamente atroci e disumane. La risposta terroristica non risolve niente, alimenta l' odio e giustifica reazioni altrettanto violente.
Scritto da Francesco G. il 20/11/2014 alle 17:30
La vedo male. Gli israeliani hanno una supremazia militare e la loro azione da tempo non si può definire "difensiva", i palestinesi, divisi ed in mano ai più fanatici, non riconoscono Israele. Il mondo sta a guardare e non riesce a fare molto. Le risoluzioni dell' Onu valgono come parole al vento, carta straccia, e le nazioni più importanti nonostante la proclamata obiettività, stanno con il più forte. Il terrorismo alimenta come conseguenza una repressione ancora più ossessiva. Un cerchio che non si chiude trasudando sangue innocente.
Scritto da ex-Margherita il 20/11/2014 alle 18:33
L' aggressione ai palestinesi è vergognosa. Dopo aver occupato la loro terra, adesso gli israeliani hanno assunto comportamenti inaccettabili. Il terrorismo non fa certo comodo ai palestinesi, più lo utilizzano e più pagano l' incursione militare di Israele. Il comportamento della comunità mondiale è ambiguo per non dire indecente. Giusto senatore dire che i morti di una guerra non hanno colore e vanno conteggiati insieme. Andiamo però a dirlo ai papà ed alle mamme di quei 600 bimbi trucidati.
Scritto da Borghi S. il 20/11/2014 alle 20:57
Israele è una democrazia ? Non prendiamoci in giro . Prevale l'ipocrisia di dare loro la patente di democratici per quello che hanno subito nel periodo bellico . Con un potenziale militare totalmente sbilanciato dalla parte della stella di David , questi due popoli hanno reazioni molto simili . I Palestinesi però sono a casa loro e faticano a fare riconoscere la loro terra proprio da quelle nazioni "democratiche" che non possono irritare le potenti lobby ebraiche .
Scritto da lucafava il 20/11/2014 alle 23:47
Il nuovo Ministro degli Esteri Gentiloni, ha dichiarato ieri che va bene il riconoscimento dello Stato Palestinese, ma non adesso, perché questa scelta sarebbe prematura e farebbe crescere la tensione. E allora quando? Quando i palestinesi verranno annientati del tutto? È pazzesco, ma capisco perché il Gentiloni sia stato nominato in quel posto. Fare gli interessi della politica americana e di Israele. Una vergogna!
Scritto da Guevara il 21/11/2014 alle 10:02
Gentiloni è ministro degli Esteri che deve garantire obbedienza e subalternità alla politica americana che notoriamente è qualcosa di più che filoisraeliana. Sulla vicenda medio-orientale basterebbe andare alle origini: c'è chi ha aggredito e chi è stato aggredito. L' origine di tutto non sta da altre parti. Il terrorismo, deprecabile e sempre da condannare, da dove e perché nasce? In questi anni si è rovesciato lo stato delle cose in un' operazione mediatica mondiale che ha dell' incredibile.
Scritto da Adriano il 21/11/2014 alle 11:58
Tutto vero @Adriano, se poi ci aggiungiamo il fuoco sempre acceso dell' integralismo religioso, quel territorio ed il medio-oriente in generale rischiano di divenire una polveriera scatenante dinamiche e conflitti globali. Sarebbe necessario un reciproco gesto di buona volontà, una richiesta che oggi sembra essere un sogno o un' intenzione flebile e priva di qualsiasi possibilità realizzativa.
Scritto da pietro magni il 21/11/2014 alle 13:53
Non generalizziamo, la questione è arcicomplessa, ma c'è anche una sinistra israeliana aperta, disponibile al dialogo e per la pace. Sinceramente vedo meno aperture dall' altra parte. L' opzione dei -due popoli due stati- incontra più difficoltà e resistenze nel campo palestinese.
Scritto da Fausto il 21/11/2014 alle 17:03
Eh si @ Fausto, i palestinesi sono proprio dei cattivoni irriconoscenti. Come si permettono di incazzarsi? Tutti accetterebbero di buon grado il rientro dei vecchi padroni di casa. Se poi gli antichi proprietari non reclamavano il diritto di ritornare a casa loro da un po' di tempo, che cosa vuol dire? E poi adesso questi mezzi beduini si lamentano anche. Alloggiati in comode dimore vista mare stanno un po' strettini, ma si divertono con il nuovo gioco di moda da quelle parti: "Loscansabombe". Come ti capisco Fausto!
Scritto da Ceresium il 21/11/2014 alle 20:29
Ceresium, non dico che tu abbia torto, ma ogni tanto vanno considerate anche le ragioni degli altri. Per cercare e provare ad avere una visione ed un' opinione vicina all' obiettività. Provaci, non è impossibile e nemmeno difficile.
Scritto da Fausto il 22/11/2014 alle 14:07
Adesso c'è Renzi, tranquilli, ci pensa e sistema tutto lui.
Scritto da Veritas il 22/11/2014 alle 17:02
@Veritas, pensa se ci fossero stati Bersani o D' Alema. A proposito il "baffetto", sbaglio o era presidente del consiglio quando abbiamo eroicamente scaricato grappoli di bombe sulla Bosnia? Ottima la vecchia sinistra, davvero buona!
Scritto da una rottamatrice il 22/11/2014 alle 18:01
Ci provo @Fausto, ma la partita si gioca sempre e solo secondo lo stesso schema: aggressori contro aggrediti. Mi faccio una domandina, il classico cui prodest. A chi cazzo serve il terrorismo?
Scritto da Ceresium il 22/11/2014 alle 20:22
Ho seguito con interesse questo dibattito sul suo blog. Insisto sulla mia posizione. Aggiungerei che ai palestinesi sono state offerte più volte opzioni e possibilità, naturalmente sempre rifiutate. Comprendo che, all' inizio, per loro sia stata dura come capisco le loro ragioni e l' ingiustizia inizialmente patita. Il problema è la loro indisponibilita ad andare avanti ed il sistematico utilizzo del terrorismo. Se continuano a sostenere che Israele ed il suo popolo devono essere annientati...
Scritto da Giorgio Riva il 23/11/2014 alle 09:31
@Giorgio Riva. Rispetto alla vicenda ognuno ha le sue comprensibili ragioni e le difende. Come le parti in campo. Purtroppo con la guerra da un lato ed il terrorismo dall' altro non si va da nessuna parte. Si alimenta ulteriore odio e si sparge sangue innocente. La comunità internazionale può assumere un ruolo attivo e determinante, ricercando soluzioni concrete. Il riconoscimento dello Stato Palestinese può rappresentare un passo importante, paradossalmente non solo per i palestinesi! Sempre che la Pace non sia un concetto astratto come è stato fino ad ora. Tutti dicono di volerla, nessuno la persegue. Una soluzione mi sembra comunque ancora lontana e questo inevitabilmente provochera ancora lutti e dolore per diverso tempo.
Scritto da paolo rossi il 23/11/2014 alle 10:10
Fuori dai convenevoli la ringrazio per la disponibilità ed il confronto che offre il suo blog, anche in questa occasione. Rispetto molto le sue idee, anche se non sempre le condivido, come nel caso. Lei stesso ha titolato il suo post "La differenza", non prendendo quindi una posizione mediana. Seppur con la sua intelligenza e la cortesia che non le fanno difetto, evidenzia una sua scelta di campo che, ripeto ancora, non è la mia. Con stima e cordialità.
Scritto da Giorgio Riva il 23/11/2014 alle 11:34
E giusto per favorire il processo di pace, Netanyahu fa approvare una legge che definisce Israele "Stato della nazione ebraica". Meditate gente, meditate... Buon pomeriggio, Aldo Passarello
Scritto da Aldo Passarello il 23/11/2014 alle 16:45
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