Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 20/3/2015 alle 14:42

Quasi 40 anni fa, in questo stesso periodo primaverile, il Paese viveva il drammatico rapimento di Aldo Moro che poi ebbe l'epilogo tristemente conosciuto. Nicola Rana (allora segretario particolare di Moro): "Per Moro l' idea in quegli anni era quella di far entrare i comunisti nella democrazia del Paese. Lo considerava un processo lungo e difficoltoso, ma fattibile e vitale". Dagli atti ufficiali, e depositati, della Commissione d' Inchiesta e della Magistratura (quindi non parliamo di una spy-story) emergono episodi ignorati anche dai media (ieri...ma anche oggi). Il 4 agosto 1974, una bomba esplode sul treno Italicus Roma-Monaco a S. Benedetto Val di Sambro (Bo), provocando 12 morti e 8 feriti. Su quel treno è salito Aldo Moro, diretto a Bolzano per raggiungere la famiglia a Bellamonte. Qualche minuto prima che il treno parta, due agenti dei Servizi Segreti fanno scendere lo statista, con la scusa che avrebbe dovuto firmare un importantissimo documento, poi rivelatosi inesistente (come accertato). Per non dimenticare...mai!

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 42 commenti -
Non ho mai avuto dubbi su cosa stava dietro la "Vicenda Moro" ma confesso che questo specifico episodio mi era del tutto sconosciuto. Rimango semplicemente basito ma grazie tante senatore di avercelo proposto.
Scritto da claudio macchi il 20/3/2015 alle 15:47
Un episodio che non conoscevo e totalmente ignorato dai media che per conto loro e, per i dane', oggi si occupano solo della separazione di Belen piuttosto che del "pisello" di Rocco Sifredi all' "isola dei famosi". Questa è la nostra Italia. Fanc...!
Scritto da ex-Margherita il 20/3/2015 alle 16:01
ennesima puntata della serie iniziata a Piazza Fontana intitolata LA STRAGE DI STATO
Scritto da motta angelo il 20/3/2015 alle 18:58
Non fatico a crederci, ma non conoscevo una vicenda specifica che rafforza un pensiero sulla vicenda Moro a livello di origine natura e di significato.
Scritto da pietro magni il 20/3/2015 alle 19:16
Sconcertante, non ne ero informato. Anni bui per la politica e per gli apparati più o meno "segreti" ma molto "deviati" ad essa in qualche modo collegati.
Scritto da claudio colombo il 20/3/2015 alle 20:11
@ex-Margherita è un vero ladro che domani mattina denuncerò: mi ha rubato le parole di bocca.
Scritto da Ceresium il 20/3/2015 alle 20:46
Non dimenticare, memoria storica. I vituperati socialisti ed il mariuolissimo Craxi di allora, anche per interessi politici che nessuno vuole e può negare, furono però gli unici in ambito politico, insieme al solo democristiano Fanfani, che cercarono di salvare Moro dalle Br e da tutto quello che stava in regia dietro a quel gruppo terroristico. Fu tutto inutile, ma ricordiamo fatti, situazioni, movimenti. Non dimenticare, memoria storica.
Scritto da Federica Campi il 20/3/2015 alle 21:15
Personalmente non ho dubbi su quel che avvenne in quegli anni.
Scritto da Guevara il 20/3/2015 alle 21:50
I media? Lasciamo stare. Ha ragione ex Margherita, si sanno occupare solo di cazzate che fanno audience.
Scritto da mario macchi il 20/3/2015 alle 21:57
Certo, mai dimenticare. Sulla scarsa memoria non si costruisce niente.
Scritto da Giorgio Riva il 20/3/2015 alle 22:11
Grande Paolo, ma purtroppo parli nel vuoto che ti circonda.
Scritto da paperoga il 20/3/2015 alle 22:25
Bravo Paolo e basta.
Scritto da un amico sincero il 20/3/2015 alle 22:43
Vicenda complicata, ma sulle sue origini e responsabilità, da comunista, la penso come te.
Scritto da Antonio il 20/3/2015 alle 22:56
Non so che dire. Ricordo bene quegli anni, anche se ero un ragazzino. Sono sconvolto perché di certi particolari così importanti proprio non sapevo.
Scritto da Massimo Covà il 20/3/2015 alle 23:14
Ma le fonti sono attendibili? Se no si rischia di spararle grosse.
Scritto da Unpd il 21/3/2015 alle 08:52
Incredibile che dopo quarant'anni quelle vicende non siano ancora chiare. Questo significa che la democrazia in Italia deve ancora crescere.
Scritto da piero ribolzi il 21/3/2015 alle 09:21
Altro che @Unpd. Per quanto mi riguarda sulla vicenda Moro in particolare, ho letto diverse cose. Articoli, libri, ma su tutti quelli del giornalista del Corriere Giovanni Bianconi e, per esempio, "I 55 giorni che hanno cambiato l' Italia", dell' ex giudice Ferdinando Imposimato. Ma soprattutto ho visionato con estremo interesse ed attenzione tutti i documenti agli atti della Commissione d' Inchiesta comprese le audizioni di politici, giudici, giornalisti, terroristi, poliziotti, militari, amici e famigliari delle vittime ecc. ecc., tutte persone legate direttamente od indirettamente a Moro od alla sua vicenda. Complessivamente mi sono fatto un'idea precisa e, per quanto mi riguarda, incontrovertibile. Non ho cercato delle prove per confermare una tesi precostituita. Nel mio caso è stato esattamente il contrario.
Scritto da paolo rossi il 21/3/2015 alle 09:50
Di certo alcuni importanti dirigenti democristiani di allora con questa storia hanno avuto la loro bella e grande responsabilità, se non parte della regia!
Scritto da Guevara il 21/3/2015 alle 12:45
@Federica Campi, i socialisti come sai, erano i meno interessati alla politica di solidarietà nazionale ed a quella del compromesso storico volute da Berlinguer e Moro, perché ne sarebbero rimasti schiacciati. Ciononostante furono gli unici che cercarono una via per salvare lo statista democristiano. La via della fermezza imposta dal PCI e supinamente accettata dalla DC, salvo Fanfani, fu un errore colossale e nasconde altro. Ed anche la Chiesa rimase a guardare. La netta sensazione è che molti soggetti vollero e preferirono Moro morto. Non conoscevo l'episodio dell' Italicus, uno scoop, ma se non se ne parla è dovuto al fatto che la democrazia di questo nostro Paese non è ancora cresciuta. Ed anche i media, che per esempio oggi si sono buttati a massacrare il ciellino Lupi, uno lontano migliaia di chilometri da me, avallando le sue dimissioni in modo veramente schifoso, evitano inveve di parlare di certe situazioni tra l'altro pregresse, dimostrando ancora una volta limiti e tarli vergognosi. Vero che l'attualità merita precedenza, ma ignorare sistematicamente un certo passato mi sembra molto, ma molto grave.
Scritto da nostalgiasocialista il 21/3/2015 alle 13:21
Sulla vicenda Moro il nostro senatoreonorevole dimostra ancora di essere in fallo "roccosiffrediano" facendo politica nel pd, ma di avere una coscienza ed una dignità politica degna di encomio. Certo è più facile sostenere oggi determinate tesi perché adesso, nel farlo, non si rischia la sepoltura, al massimo il dileggio. Comunque sia, eventualmente subirlo, rimane una nota di merito. Confermo che non voto a nessuna elezione, quindi a nessun livello, ma se cadendo e picchiando la testa dovessi decidere di farlo, voterei con assoluta convinzione paolorossi.
Scritto da Ceresium il 21/3/2015 alle 13:54
Aggiungo. Digidate su un qualsiasi motore di ricerca -Moro Italicus- e poi...buon divertimento, si fa per dire.
Scritto da Ceresium il 21/3/2015 alle 14:11
Roba trita e ritrita.
Scritto da Veritas il 21/3/2015 alle 15:20
Non mi sembra @Veritas, trito e ritrito puoi essere solo tu.
Scritto da Giorgio Riva il 21/3/2015 alle 17:45
Confesso, sono solo parzialmente informata della vicenda Moro. Sarà utile rimediare. Conoscere la storia del proprio Paese è un dovere civico oltre che utile per pensare ad una politica migliore.
Scritto da una rottamatrice il 21/3/2015 alle 20:36
Bello azzuffarsi sul passato, svicolando sul presente; il "Manovratore"indisturbato ringrazia... Buona serata, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 21/3/2015 alle 20:46
@aldo passarello, bello invece cancellare un passato....scomodo!
Scritto da Adriano il 22/3/2015 alle 00:33
Adriano, il presente lo è ancora di più....,ma conviene sorvolare per non correre rischi... Buona Domenica, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 22/3/2015 alle 09:44
L'Italia è il Paese dei misteri e delle stragi. Da Portella della Ginestra, a Mattei, al "golpe" Borghese, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Via Fani (e pure via Caetani) e la stagione delle BR, Ustica, Bologna, Calvi, Sindona, la P2, Gladio, Chinnici, Falcone, Borsellino (e tutti gli altri omicidi: di mafia?), via dei Georgofili, via Palestro, Ramstein, ecc... E ciò che più sconcerta è che, spesso, pure tra decennali giudizi e commissioni d'inchiesta, sono rimasti irrisolti.
Scritto da domenico nitopi il 22/3/2015 alle 10:45
Caro (se posso) @domenico nitopi, con autentica e sincera amarezza non posso che darti pienamente ragione.
Scritto da paolo rossi il 22/3/2015 alle 13:18
Fuori tema. Non c'è dubbio alcuno che anche per un politico di terza o quarta fila, parlare all' Onu, come ha fatto il Presidente dell' Assemblea regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, sia un momento personale significativo ed importante. Parlare di quisquiglie e vendere il tutto ai media, naturalmente solo locali, come un discorso storico che quasi cambierà il mondo, è semplice provincialismo. Quando l' ambizione supera il buon senso.
Scritto da Massimo Cova il 22/3/2015 alle 13:42
Sembra di essere a Quarto Grado..... Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 22/3/2015 alle 13:55
@aldo passarello, basta cambiare canale.
Scritto da paperoga il 22/3/2015 alle 17:23
Eh si, ma dall'altra parte vanno filosofando sulla legge elettorale.. Quasi.. quasi... Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 22/3/2015 alle 20:07
@Massimo Cova, certo che tirare in ballo Raffaele Cattaneo non ci azzecca proprio per niente. Antipatie fra ciellini?
Scritto da Veritas il 23/3/2015 alle 08:36
@Massimo Cova, Raffaele Cattaneo all' Onu non avrà parlato da Presidente dell' Assemblea, lo avrà anche fatto davanti ad una 'semplice' scolaresca che rappresentava più nazioni, ma lo ha fatto, e questo, per un varesino, non capita tutti i giorni. Sono lontano dalle sue posizioni politiche, ma l' avvenimento, appunto e proprio da varesino,...mi inorgoglisce. Alla faccia di qualsiasi possibile provincialismo. Conosco gente, anche del mio partito, che in una situazione del genere avrebbe pontificato per anni. Dunque bravo e...grazie per Varese a Raffaele.
Scritto da paolo rossi il 23/3/2015 alle 13:49
Finalmente, dopo tanto tempo pur essendo stanco sono rimasto a guardare la tv. Quel Landini, mi ha ricordato una voglia e uno spirito ormai lontano nei miei ricordi. L'imprenditore amico di Renzi, nonostante ha detto cose interessanti, direi fuori dal coro, sbaglia di grosso a mettere il brutto contro il bello, per migliorare la società serve mettere in contrasto il giusto con l'ingiusto, anche se a volte il giusto, ha complicanze negative. Del bello, lasciamo parlare Renzi e i suoi fans.
Scritto da disillusodallapolitica il 27/3/2015 alle 18:18
Caro @disillusodallapolitica, per migliorare la società non occorre mettere in contrasto nessuno, basterebbe capire...o, almeno, tentare di farlo.
Scritto da paolo rossi il 27/3/2015 alle 22:45
@paolo rossi, i contrasti sono una cosa naturale della vita, in maniera più evidente dove esistono interessi particolari e di di parte, questi sarebbero superati se vi sarebbe una visione comune dei problemi, però così non è. Quindi capirli è importante: ma poi???? A proposito di capire, l'amico imprenditore di Renzi quando parlava Travaglio su questioni di evasione fiscale, mi sembrava molto nervoso: mi piacerebbe capire il perchè???
Scritto da disillusodallapolitica il 28/3/2015 alle 11:07
Certo @disillusodallapolica che i contrasti, soprattutto quando ci sono in ballo determinati interessi, sono naturali. Credo però che questi non possano essere o divenire una condizione precostituita o, per meglio dire, metodologica e, prima ancora, ideologica. Non si fa politica per contrastare, ma per costruire. Poi lo scontro diventa spesso inevitabile e finanche comprensibile, ma non va posto al centro del proprio agire politico. Per esempio: si può benissimo essere tenacemente lontani e contro la politica di Renzi, meno essere antirenziani, o, per esempio, antiberlusconiani o anti quel che si vuole. Io la penso cosi'.
Scritto da paolo rossi il 29/3/2015 alle 17:36
Quando uno come Landini urla che Renzi è peggio di Berlusconi significa semplicemente che siamo andati fuori di testa, che non c'è controllo, che si è persa l' obiettività, che non si capisce più un tubo e si e offuscati dall' odio, che alla vecchia sinistra, che in Italia ha dimostrato di non saper governare, non va giù di perdere, che non ha contatti con il mondo reale, che non ha saputo rinnovarsi, che è ferma al medioevo della politica e sa solo essere contro, che è votata alla sconfitta.
Scritto da piero ribolzi il 29/3/2015 alle 20:07
E se avesse ragione Landini? Cordialmente, Aldo Passarello
Scritto da aldo passarello il 29/3/2015 alle 23:58
@paolo rossi e @piero ribolzi, vado sul concreto: Alfano rivendica il raggiungimento di un obiettivo importante mai raggiunto con Berlusconi, la cancellazione dell'18 dello statuto dei lavoratori. Cosa alla quale anche voi in passato avete combattuto (credo), lo avete fatto per finta??? Quelli come Landini evidentemente no.
Scritto da disillusodallapolitica il 30/3/2015 alle 00:30
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