Fai vincere la lealtà verso i cittadini e verso il Paese.
Paolo Rossi   rossi_paolo@camera.it
inserito il 5/11/2016 alle 12:15

 Il voto USA è oramai alle porte ed il mondo dovrebbe tremare davanti alla possibilità, tutt' altro velleitaria, che possa vincere uno come Trump. Trovo già inquietante che sia arrivato dove è arrivato. Se posso dire in tutta onestà, non mi piace nemmeno la Clinton, che rappresenta semplicemente il 'male minore'. Alle primarie democratiche americane ho fatto il tifo per Bernie Sanders pur consapevole che se le avesse vinte sarebbe andato incontro a successiva sconfitta sicura. Il livello contenutistico, mediatico e metodologico di questa campagna elettorale è a dir poco avvilente, con punte addirittura grottesche, dal far sembrare quella europea una politica raffinata, di grande qualità, roba proveniente da un' altra 'galassia'. La politica americana invece, ancora una volta, mostra i suoi limiti evidenti e le sue gravi distorsioni. Lobbies e grandi gruppi finanziari sono i veri padroni del Paese, come ovunque del resto, ma da quelle parti con un' intensità ed effetti davvero unici oltre che devastanti. A parte Obama, nell' oligarchica America i Presidenti che si sono succeduti erano tutti straricchi, sono addirittura riusciti a passarsi il pallino da padre a figlio, forse da marito a moglie...un disastro. Se fosse un problema circoscrivibile ai loro confini 'starei più sereno'.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 55 commenti -
Come si sarebbe detto una volta condivido su tutta la linea. Comunque da marito a moglie che dir si voglia, speriamo che ce la faccia la perfida ed insipida Clinton.
Scritto da claudio colombo il 5/11/2016 alle 13:03
Nonostante provenisse dalla potente lobby ebraica, la possibilità che Sanders vincesse in AmeriKa era pari alla vittoria dello scudetto quest'anno da parte dell' Inter.
Scritto da Ceresium il 5/11/2016 alle 13:36
Tutto condivisibile,egr.On.!Aggiungo solo che Obama,che ci ha fatto tanto sperare,lascia un Paese dove non raggiungerebbe oggi l'impossibile terzo mandato.La democrazia Usa ci mostra le dinastie presidenziali di famiglia,al confronto anche noi siamo aristocratci cittadini di una moderna Atene.La Clinton rischia per e.mail di cui facciamo fatica a capire la gravita' mentre rischia di vincere un miliardario al cui confronto il ns.Berlusca pare un angioletto .
Scritto da bi.erre il 5/11/2016 alle 14:01
Gli americani, che con pochi altri comandano il mondo, pagano una giovane storia. La loro eterogeneità e la frammentazione culturale, avendo tenuto insieme popoli ed etnie diverse, non sempre è un vantaggio avendo oltretutto permesso, più che in altre aree del mondo, che la forza e la prepotenza del denaro fossero quasi l' unica realtà di reale riferimento. Scarso interesse per il sociale e fragilità identitaria, che non è quella sbandierata della retorica nazionalistica, hanno fatto il resto. Auguri alla non simpatica Clinton. Un augurio che rivolgiamo più a noi stessi che agli americani.
Scritto da Ambrogio il 5/11/2016 alle 14:02
Condivido caro onorevole. In particolare vorrei dire che il socialista Sanders, nella sua campagna elettorale per le primarie democratiche, ha sostenuto posizioni troppo radicali. Anche la potente lobby ebraica americana ha dovuto arrendersi perché i miracoli avvengono solo nel mondo ed entourage della religione cattolica. Spero nella Clinton, ad occhio e croce ancora una donna. So che non è molto, ma sarebbe la prima donna Presidente degli USA. Sarebbe importante al pari di battere il pericolosissimo Trump..
Scritto da Federica Campi il 5/11/2016 alle 15:21
Trump potrebbe farcela perché paradossalmente da l' impressione di essere più sganciato dai poteri forti americani rispetto alla Clinton. Il popolo americano potrebbe vedere in lui l' uomo del cambiamento. Questa la verità che in molti non amano sentirsi dire
Scritto da Un leghista doc il 5/11/2016 alle 16:15
Condivido molto il commento di Ambrogio. Per il resto speriamo nella Clinton, non mi piace affatto ma sarebbe meno stabilizzante per americani e per il mondo intero.
Scritto da mario macchi il 5/11/2016 alle 16:36
Rossi non sei andato alla Leopolda? Da quelle parti ti avrebbero spiegato di tutto un po', anche di politica americana.
Scritto da Adriano il 5/11/2016 alle 17:01
Quello che sta avvenendo negli Stati Uniti è pazzesco. La Clinton rischia di non essere la candidata adatta a contenere Trump. La vecchia politica paga dazio anche negli States. Incapace di rinnovarsi e dopo la mezza delusione Obama, anche un demagogo di scarse qualità rischia di mettere a repentaglio l' equilibrio del paese più potente al mondo. Spira ovunque il vento del populismo: dagli inglesi fuori dall' Europa, all' estrema destra che cresce ovunque ad un comico italiano quasi al potere...
Scritto da Massimo Cova il 5/11/2016 alle 17:30
Non so chi vincera' le elezioni americane ma dimostra che tutti i sistemi istituzionali possono essere buoni o pessimi a seconda di chi e come usa i poteri.Quando si mette in mano un potere enorme ad una sola persona con un opposizione che non conta niente qualsiasi forma istituzionale e' pericolosa.Non so se Trump sara' bravo ma fino ad ora ci sono stati Presidenti bravi ma che fanno guerre con facilita' tanto i profughi non vengono certo ospitati negli Usa.
Scritto da Marco De Rosa il 5/11/2016 alle 17:51
Grazie a Sanders negli Stati Uniti la sinistra ha manifestato una sua importante consistenza e la cosa varrà per il futuro. Da noi il PD non è di sinistra, Sinistra Italiana non ha alcuna consistenza elettorale e molti a sinistra votano per un movimento di destra che è quello di Grillo. Siamo peggio conciati noi.
Scritto da Guevara il 6/11/2016 alle 10:30
Trump, ovvero l'importanza di un Parlamento forte e la necessità di un efficace sistema di controlli e di contrappesi tra i vari organi. Per quanto paradossale, pur divenendo Capo dello Stato e dell'Esecutivo, già tra due anni, con le elezioni di midterm (che riguardano Congresso e maggior parte di Governatori), potrebbe perdere la maggioranza, diventare, si dice, una anatra zoppa, e le sue proposte e nomine bloccate dal Congresso. I sostenitori del SI', in Italia, dovrebbero forse riflettere.
Scritto da domenico nitopi il 6/11/2016 alle 10:38
Qui non si tratta di simpatizzare per qualcuno piuttosto che di un altro. Qui si tratta di evitare che una potenza mondiale con le sue inevitabili ingerenze globali, finisca nelle mani di un incapace dal ciuffo biondo.
Scritto da pietro magni il 6/11/2016 alle 11:37
...e ti pareva se il buon @nitopi, partendo dalle elezioni statunitensi, non tirava in ballo il SI dei presunti dissacratori della Costituzione...un chiodo fisso.
Scritto da piero ribolzi il 6/11/2016 alle 11:51
Non c' è molto da aggiungere se non sperare che vinca Hillary. Non dovesse farcela meglio cambiare pianeta.
Scritto da paperoga il 6/11/2016 alle 13:07
La Clinton è filo israeliana ma non tutti lo erano i candidati democratici che avrebbero potuto insidiare la sua escalation. La lobby ebraica negli States è potentissima. La candidatura dell' ebreo socialista Sanders era perfetta. Candidatura forte da poter sbaragliare gli altri concorrenti di Hillary, ma troppo radicale per poterla battere. Un operazione studiata per non sconvolgere equilibri prestabiliti. Con lei nessun problema per la politica filo israeliana, lobby armi ecc. In USA voterei Trump. Buona Domenica
Scritto da Nostalgiasocialista il 6/11/2016 alle 14:03
Solo per rammentare, 500 caratteri sono veramente pochi, che negli States c'è il bicameralismo paritario che, mi pare, non abbia ostacolato i necessari mutamenti legislativi. Ci sarà un motivo, e non certo il bicameralismo paritario, se, negli States, la prima legge antitrust (il cosiddetto Sherman Act) risale al 1890 e, in Italia, invece, la legge Mammì è stata emanata nel 1990, cento anni dopo! @cova, ti sarà sfuggito, ma un comico al potere c'è già, in Italia.
Scritto da domenico nitopi il 6/11/2016 alle 14:10
Caro @nostalgiasocialista, mi sembra una teoria un poco 'contorta'; diciamo, per la verità, non da scartarsi a priori, ma improbabile. Comunque sia ribadisco che fossi stato un elettore alle primarie americane avrei scelto Sanders, un voto forse un tantino ingenuo e 'romantico', lo so, ma non fa niente.
Scritto da paolo rossi il 6/11/2016 alle 15:43
Simpatica battuta @domenico nitopi, dico davvero, anche se sai benissimo che le cose non stanno in questi termini. Nulla vieta ovviamente di criticare il Matteo da Firenze, personalmente non mi esalta ma per questo non lo considero un incapace. Può non piacere, può anche essere avversato politicamente con durezza, ma insomma.... il comico vero e di professione sta da un' altra parte e troppi italiani lo trovano convincente.
Scritto da Massimo Cova il 6/11/2016 alle 17:02
Caro Paolo, vada per il pallino che si sono passati di padre in figlio, ma come la mettiamo con "altro"che si sono disputate Hillary e Monica,che inervitabilmente potrebbe arrivare fino a noi....?
Scritto da aldo passarello il 6/11/2016 alle 19:44
Adesso stai a vedere che per i grillini e per i loro alleati della sinistra antagonista o estremista tanto è uguale, se vince Trump è colpa di Renzi. A proposito di comici potrebbero partecipare a pieno titolo a Zelig, sono molto più bravi!!!!!!!!
Scritto da Anacleto il 6/11/2016 alle 20:01
Non credo che Trump ce la possa fare ma ha ragione l'on. Rossi quando sostiene che per il biondo miliardario, essere arrivato dove è arrivato sia già molto e soprattutto un fatto preoccupante per gli americani ma anche per noi. @Nitopi fare paragoni tra USA e casa nostra è fuori luogo, la solita forzatura degli attuali oppositori a Renzi che vanno, giusto per ricordarlo, da Brunetta a Grillo, da De Mita a D' Alema, da Cirino Pomicino a La Russa, e potrei continuare con un elenco molto significativo.
Scritto da Giorgio Riva il 6/11/2016 alle 23:23
Penso sia una tendenza globale. Con il capitalismo in crisi che ha fatto crescere il divario fra ricchi e poveri, ed il modello socialista che ha fallito la sua azione e materializzazione storica, in mancanza di riferimenti precisi il popolo sceglie il nichilismo interpretato in vario modo da populisti e demagoghi. Sta succedendo con Trump in America, è successo con altri in Europa. In Italia c'è Grillo ma anche il successo iniziale della rottamazione di Renzi ha risposto ad una logica del genere.
Scritto da Mario V. il 7/11/2016 alle 08:45
@riva, le tue compagnie, da Renzi ad Alfano a Verdini a Casini, a Napolitano, peraltro non occasionali, non mi sembrano migliori. Parlando, se riesci, di cose serie, contesta, se sei in grado, le mie affermazioni: ovvero, e come dimostra il caso americano, che è necessario, in ogni sistema, un Parlamento forte ed autonomo che controlli l'Esecutivo e che il bicameralismo paritario non ostacola la evoluzione normativa di un Paese.
Scritto da domenico nitopi il 7/11/2016 alle 09:15
@Nitopi, siamo sinceri, votare SÌ non significa minare i valori e principi della nostra Carta, che infatti da questo punto di vista non viene nemmeno sfiorata. La vostra è una mistificazione elettoralistica. Cambiano alcune cose chieste da anni dagli italiani e dalla sinistra che, quando governava, in materia non ha però combinato un tubo. Per esempio riduzione dei parlamentari e fine di un bicameralismo inadeguato per cui un provvedimento di legge gira a vuoto per anni e, se arriva alla fine del suo percorso, è spesso massacrato e pasticciato. Con il no si congelerà il vecchio, non cambierà niente di niente. Chi lo propone è semplicemente un conservatore, da De Mita a D' Alema!!! Renzi non sarà un genio ma qualche riforma l' ha fatta o sta cercando di farla passare. La destra non esiste, i pentastellati sono solo distruttori e la sinistra tradizionale parla, parla, parla ma fino ad adesso non ha realizzato niente. Su una cosa sono bravi e viaggiano a braccetto con Grillo e c., denigrare ed ostacolare il Premier riformista. Come ho già detto e come hanno scritto in altri, questa è una vecchia tendenza dei comunisti, in tutto il mondo, fatalmente iinsieme alle destre.......abbattere qualsiasi forma di riformismo. Una politica distruttiva ancora molto presente nella sinistra italiana.
Scritto da Giorgio Riva il 7/11/2016 alle 14:49
Non so se Trump vincera' ,ma la paura che vinca deve fare riflettere non solo gli Usa ma anche l'Italia se si vuole dare potere ad un uomo solo grazie ad una legge elettorale fatta a seconda delle esigenze di chi sta al potere in quel momento.Se dovesse vincere Trump cosa faranno le opposizioni?,rispetteranno il risultato o lasceranno il Parlamento per esprimere maggiore protesta?,In Italia le opposizioni hanno gia' abbandonato il Parlamento insieme e lo faranno ancora se non uno fara' da solo.
Scritto da Marco De Rosa il 7/11/2016 alle 15:47
Non amo l' ultimo Renzi al quale riconosco comunque anche dei meriti. L' Italia è il Paese ddl Gattopardo, tutti dicono di voler cambiare ma a tutti sta bene non modificare niente. Lo dimostra per esempio il fronte del No, un fronte eterogeneo perché l' unico obiettivo è mandare a casa il presidente del consiglio. Stanno facendo passare il Si come un' attentato alla democrazia, un falso. Si può certamente essere contrari ma senza cacciare balle, please.
Scritto da Una rottamatrice il 7/11/2016 alle 16:17
@riva, fai i soliti giri di parole, ma continui a non (saper) rispondere. Ma sai, per caso e statistiche alla mano, che impiega di più il Governo ad adottare i decreti attuativi che il Parlamento ad approvare una legge? La vera mistificazione è quella secondo cui il bicameralismo paritario sarebbe la fonte dei nostri ritardi normativi. E sarebbe bastato, se proprio era necessario cambiare, limitare la fiducia ad una sola Camera e prevedere, come in Francia ad esempio, o negli States ...
Scritto da domenico nitopi il 7/11/2016 alle 16:43
... o nella stessa Unione Europea (tra Parlamento e Commissione), una commissione di conciliazione. Se tu avessi la voglia di studiare i sistemi bicamerali imperfetti, potresti agevolmente verificare che, in nessun altro ordinamento, vi è uno squilibrio, di poteri e di competenze, tra le due Camere simile a quello che si realizzerà in Italia. Ma dovresti studiare, anzichè ripetere meccanicamente quello che dice Renzi.
Scritto da domenico nitopi il 7/11/2016 alle 16:55
Avrà sbagliato Renzi a personalizzare dando un grande vantaggio ai suoi nemici interni ed esterni che pensano solo a farlo cadere, ma se vince il No questo Paese si attorciglierà su se stesso, fermo e senza riforme per per anni provocando una grave instabilità politica e dando la possibilità agli incompetenti populisti grillini di guidare il Paese cacciandoci in guai che saranno molto seri. Uns parte della cieca sinistra italiana si vuole tagliare i testicoli per far dispetto alla moglie.
Scritto da CarloEmme il 7/11/2016 alle 17:56
Scusate, dopo "commissione di conciliazione" manca "per la concordata adozione dei provvedimenti normativi".
Scritto da domenico nitopi il 7/11/2016 alle 18:17
Grazie per la lezioncina professorale @Nitopi, resta il fatto che anche la sinistra storica nella sostanza si limita a contestare la riforma e che le sue proposte sono francamente evanescenti e prive di quei necessari cambiamenti che un paese come il nostro richiede. Sento solo critiche, sento solo evocare possibili svolte dittatoriali, autoritarie, antidemocratiche. E ripeto sostenete le stesse tesi antirenziane e anti riformatrici di Brunetta, Salvini, Grillo, La Russa, De Mita, insomma una bella compagnia di innovatori, tutta gente che vuole rinnovare. Forse non ve ne rendete nemmeno conto o forse sì ma l'odio vi ha accecati e vi va bene così.
Scritto da Giorgio Riva il 7/11/2016 alle 19:59
Penso che gli statunitensi non si siano bevuti del tutto il cervello e credo quindi che alla fine l' estremismo comportamentale e politico di Trump verrà sconfitto dalla Clinton. Vero è che oggi i sondaggi sembrano essere poco sicurix e che anche da quelle parti monta quel populismo che ha colto tutto l' Occidente, ma insomma. Per venire a casa nostra dico semplicemente che le critiche alla riforma ci stanno ma votare no ci porterebbe sul orlo del baratro e anche oltre.
Scritto da ex-Margherita il 8/11/2016 alle 08:35
Pazzesco lo scontro elettorale USA. Tra Hillary e Trump sceglierei la prima ma la sorpresa potrebbe essere dietro l' angolo. Il nostro referendum non è incentrato sui contenuti ma sullo scontro Renzi si /Renzi no. C'è poca maturità da parte di questa classe politica, rissosa e superficiale in un campo come nell' altro. Nel nostro piccolo plaudo a gente come @Nitopi che, vanamente, cerca di spostare la questione sui contenuti. Voterò a fatica per il sì, ma apprezzo questo stile e mi piace questa rara serietà.
Scritto da Marcello il 8/11/2016 alle 15:17
Condivido molto @Marcello.
Scritto da paolo rossi il 8/11/2016 alle 16:02
Caro onorevole Rossi, in questo referendum o si è per il SÌ o per il NO
Scritto da Anacleto il 8/11/2016 alle 16:43
@Anacleto, sul voto referendario mi sono espresso con chiarezza. I toni ed i cori da curva nord, che non demonizzo ma solo allo stadio, preferisco invece lasciarli ai numerosi ultras replicanti che questa politica, sempre più diffusamente, ci propone.
Scritto da paolo rossi il 8/11/2016 alle 17:22
@anacleto, ce ne fosse uno di voi che almeno su questo blog non recitasse il solito mantra sarebbe una buona cosa. La vostra è una immensa belata generale.
Scritto da Antonio il 8/11/2016 alle 18:22
Il punto fondamentale è il seguente: quale dei 2 contendenti è il più simpatico?
Scritto da disillusodallapolitica il 8/11/2016 alle 19:00
Dopo questo voto americano c'è poco da commentare. Se la politica non recupera il senso profondo della sua natura manifestando segni di risveglio e di rinnovamento reale, ne vedremo ancora delle belle (o delle brutte). Quanto sta avvenendo negli USA, considerando le vicende di casa nostra, è solo la conferma di un trand 'occidentale' ed europeo e, conseguentemente, anticipa risultati elettorali che potrebbero riservare dalle nostre parti una vittoria del M5S. Se fossi nel mio Pd ed in Renzi 'non starei tanto sereno'. Un paio di mesi fa Umberto Bossi mi diceva con sicurezza, attraverso un' analisi spiccia ed efficace, che Trump avrebbe certamente vinto. Pensavo: "in fondo il vecchio Bossi è simpatico, ma sta perdendo colpi e non capisce più la politica"...
Scritto da paolo rossi il 9/11/2016 alle 07:12
Ve lo dicevo o no? Adesso sotto con il referendum. Vinceranno i NO e poi, alle prossime elezioni, il PD e Renzi verranno sepolti. Avete ancora qualche dubbio?
Scritto da Un leghista doc il 9/11/2016 alle 10:52
..ed ora anche la destra italiana rialzerà la testa con capofila il movimento di Grillo, fenomeno populista e appunto di destra che raccoglierà voti anche tra chi ha sempre votato a sinistra. Senza una sinistra vera e forte questo Paese rischia moltissimo. Bisognerebbe spiegarlo a quel genio del premier.
Scritto da Adriano il 9/11/2016 alle 11:06
Condivido pienamente il tuo ultimo commento:parole sante. Temo anch'io che se Renzi e il Pd non cambiano registro, assisteremo a nuove non piacevoli sorprese.
Scritto da Angelo Eberli il 9/11/2016 alle 14:29
L' unica magrissima soddisfazione è che in America sono conciati peggio di noi, ma di poco e per quanto? L' Europa ha da riflettere su cosa significa essere oggi di sinistra e cosa vuol dire stare, di questi tempi, con i più deboli. Quello è uno spazio che va però ripensato in modo approfondito e nuovo. Non vedo grandi sforzi in questa direzione.
Scritto da Guevara il 9/11/2016 alle 16:27
Il varesino Alfieri segretario regionale del pd, commentando la vittoria di Trump, ha detto che ci sono distinzioni nette tra USA ed Europa, ma che dobbiamo fare tesoro della lezione aggiungendo che al populismo non si risponde con ricette vecchie. Non condivido soprattutto la prima considerazione. Con la globalizzazione le distinzioni si sono ridotte ai minimi termini e l' ondata di populismo si manifesta in modo comune. Sarebbe ora di capirlo velocemente.
Scritto da Guevara il 9/11/2016 alle 16:35
Quello che paventavo si è verificato. Siamo dinnanzi ad una fase storica in cui la gente rifiuta qualsiasi tipo di establishment ed esprime questa avversione con un voto duro e di protesta. La fine della sinistra tradizionale e dalle nostre parti un partito democratico che guarda solo al centro e non al l'elettorato di sinistra, apre scenari instabili e pericolosi. E la testardaggine di Renzi non aiuta. Giusta la convinzione per le proprie idee ma dopo serve considerare certe dinamiche.
Scritto da Mario V. il 9/11/2016 alle 17:36
Il vecchio ed acciaccato Bossi, che politicamente detesto, dimostra di aver ancora il fiuto di una faina. Per stare dentro la metafora della caccia, invece, uno come Salvini può solo fare il cane da riporto.
Scritto da Ceresium il 9/11/2016 alle 17:49
Non so se Trump sara' bravo certo il suo vero punto a favore e' che dopo 8 anni di Governo dei democratici e' naturale volere un alternanza.Chi in Italia vuole delle riforme che danno potere ad una sola persona non si lamenti anzi metta in conto che possa capitare anche in Italia.Nel centro-destra si e' aperta una competizione e tutti vogliono candidarsi a Premier e vogliono le primarie o una legge proporzionale o si asterranno per non votare piu' leader imposti o almeno un programma condiviso.
Scritto da Marco De Rosa il 9/11/2016 alle 18:11
E'la disfatta delle sturm-TRUMP-pen liberal(?!) americane e di tutti i loro zelanti idioti italioti....
Scritto da aldo passarello il 9/11/2016 alle 18:33
Parecchio silenziosi i renziani, anche quelli del nostro territorio e su questo blog.
Scritto da Antonio il 9/11/2016 alle 19:00
Ma quale silenzio @Antonio, per quanto mi riguarda, dopo le elezioni presidenziali americane, sono solo preoccupato. Parallelismi tra USA e ITALIA, mi sembrano fuori luogo e forzati.
Scritto da piero ribolzi il 10/11/2016 alle 00:11
Nessuna italica sorpresa, in fondo in fondo, per l' elezioni statunitensi. Noi abbiamo avuto ai vertici istituzionali e politici gente come Bossi, Berlusconi, potremo avere presto Grillo, a Roma caput mundi, il sindaco lo fa una totale incapace ferma come un gatto di marmo. Dovremo essere abituati quindi a certe sorpresone elettorali che portano in cima personaggi scadenti. Viva l' America
Scritto da mario macchi il 10/11/2016 alle 08:29
Interessante il commento del giornalista di Repubblica Giannini che, dal risultato delle elezioni americane passa a fare alcune valutazioni più generali sulla sinistra europea ed italiana. La sintesi ed il titolo del suo commento è "la sinistra non sa più ascoltare". Posto che non riesco a considerare tanto Matteo Renzi di "sinistra", mi chiedo dove stia quella italiana. Quella interna nel PD, guidata da Bersani e D'Alema è vecchia, quella dell' ex SEL, inconsistente ed a traino dei grillini...Pensare ad una nuova sinistra, di questi tempi, sembra essere un pensiero al limite dell'eresia.
Scritto da claudio colombo il 10/11/2016 alle 09:19
Mi sembra evidente che negli USA non basta essere donna per vincere. La Clinton è la moglie di un ex President, Segretario di Stato ha rappresentato più che una novità elettorale, una monotona continuità con una politica che i cittadini d' America non sentono più loro. Il candidato democratico era quindi sbagliato ma i soloni di quel partito, i media e sondaggisti vari non ne hanno broccata mezza.
Scritto da pietro magni il 10/11/2016 alle 13:29
Voterò anch'io si con le riserve già espresse. Una campagna elettorale che propone da una parte promesse governative e da quell' altra attacchi al governo ed a Renzi. Dei contenuti di questo referendum frega poco alla politica ufficiale, figuriamoci alla gente. Ed il Presidente del Consiglio, sostenuto dall' 80% del suo partito e stop, rischia le penne. Del resto a personalizzare tutto ci ha pensato lui fin dall' inizio.Sembrava capisse l' errore, ma vedo che ci sta ritornando sopra alla grande.
Scritto da Marcello il 19/11/2016 alle 07:35
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