Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 4/1/2011 alle 12:58

L'Istat ha comunicato che l’inflazione, a dicembre, è schizzata all'1,9% su base annua. Si tratta del dato più alto dal dicembre 2008. Il tasso di inflazione medio annuo, nel 2010, è stato pari all'1,5%, un dato quasi raddoppiato rispetto a quello del 2009 (0,8%). A portare alle stelle l’inflazione è stato il prezzo del carburante. La benzina, infatti, è cresciuta del 9,8% su base annua, il gasolio del 14,5% e il gpl del 21,3%
Nelle scorse settimane (nel post “Carburanti ed inflazione” del 6 dicembre) avevo messo in luce come il continuo aumento della benzina costituisse un segnale preoccupante. Due giorni prima, nel post dal titolo “Attenzione all'aumento dei carburanti”, mi ero domandato dove fosse il governo e come mai non prendesse alcun provvedimento per evitare l’erosione del potere d’acquisto. Purtroppo questa mancanza di iniziativa è stata aggravata dai tagli ai trasporti e dall’aumento dei pedaggi autstradali.
Non mi sono dunque stupito oggi, quando l’Istat ha comunicato che su base mensile i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4%. Conseguentemente, nel mese di dicembre, l’osservatorio nazionale di Federconsumatori ha registrato una caduta dei consumi del -12% rispetto allo scorso anno.
Il calo dei consumi e l’aumento dell’inflazione sono una combinazione preoccupante per lo stato della nostra economia. Una spirale che deve essere fermata prima che, nel 2011, dopo due anni di crisi, vengano indebolite ulteriormente le famiglie e le imprese.


 

Categoria: Economia
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