Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 18/1/2011 alle 16:14

In queste ore di scarsa credibilità dei vertici di Governo dobbiamo ricordare ancora con più forza i tanti italiani che svolgono il proprio dovere in tutte le parti del mondo.
Cordoglio e vicinanza ai familiari dell’alpino dell'ottavo reggimento di Cividale del Friuli ucciso in Afghanistan, nella base italiana di Bala Murghab.
Le vittime italiane in quel paese oggi sono salite a 36, un carissimo tributo pagato da noi italiani per una missione di pace intrapresa per la democrazia e per sicurezza internazionale. Oggi, a quanto risulta, i militari non presidiano solo le basi fortificate, ma si spostano sul territorio per far rientrare la popolazione nei villaggi. Si tratta di una fase pericolosa, che potrebbe costare altro sangue. La speranza è che l’operazione sia più veloce del previsto e che l’esercito e la polizia afgana possano al più presto assumere la responsabilità della sicurezza del proprio Paese. Resta il fatto che non bisogna far calare l’attenzione su questo conflitto: in Afghanistan la missione è lontana dall’essere conclusa e deve essere riconfigurata per evitare una palude ancora più tragica.
Oggi, con la squallidità di quanto sta accadendo in Italia, lo dico anche da alpino.
 

Categoria: Persone
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