Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 18/2/2011 alle 09:04

La multiculturalità e la globalizzazione portano occasioni di sviluppo, ma anche di cambiamento nel mondo del lavoro. Curioso osservare che nei call center italiani si sta verificando lo stesso fenomeno accaduto negli Usa e in Gran Bretagna. Ovvero che, dall’altra parte della cornetta, a parlare in italiano ci siano stranieri. Nel nostro caso albanesi, romeni e tunisini. Si tratta di imprese delocalizzate all’estero, i cui lavoratori costano meno rispetto a quelli italiani. In Italia spesso nei call center lavorano anche laureati, per i quali la postazione di fronte al telefono è un luogo dove stare “congelati” in attesa di un futuro migliore. Del fenomeno hanno iniziato a parlare diversi mezzi di informazione e sindacati. Stando ai dati dello scorso settembre 2010, il comparto nazionale conta tra 63-64 mila addetti.
Come altra faccia della medaglia, però, la globalizzazione porta nuove occasioni di contatto. Pensiamo a Malpensa dove, da luglio, Cathay Pacific renderà giornaliero il volo diretto Milano-Hong Kong. Si allargano i confini quotidiani del mondo.
 

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