Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 20/5/2011 alle 18:54

Dopo il boom degli scorsi anni, adesso l’immigrazione nella provincia di Varese comincia a calare in particolar modo a causa della crisi. Numericamente, i lavoratori immigrati sono aumentati di 4200 unità rispetto allo scorso anno, portando il totale a 26.200 addetti. Ma siamo ancora parecchio distanti dai 30 mila lavoratori immigrati presenti nelle aziende del Varesotto prima del 2009.
La seconda fase dell’immigrazione si manifesta anche con una diminuzione dei ricongiungimenti famigliari e delle domande di cittadinanza. Anche sui banchi gli studenti stranieri sono in calo.
Oggi gli immigrati sono radicati sul territorio: in molti casi i loro figli sono nati qui e, pertanto, cittadini italiani a tutti gli effetti, senza più avere problemi di lingua e di inserimento
Considerare queste famiglie come immigrati non ha più alcun senso. Questi dati indicano come siamo cambiati, sia dal punto di vista sociale che economico. Manifestano come la crisi abbia davvero colpito duro e come non abbia più senso di parlare di immigrazione, quanto di società multietnica.
 

Categoria: Persone
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