Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 1/6/2011 alle 21:54

Già i biglietti nel 2011 costano in più. Non possiamo più accettare che i tagli della finanziaria siano pagati dai pendolari. La Giunta, anziché ricercare soluzioni per l’efficientamento dei costi e la riduzione dei tagli, si è limitata a scaricare ulteriori aggravi su chi usa i mezzi pubblici.
Mi sono sempre battuto contro l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico. A maggior ragione continuerò a battermi contro qualsiasi meccanismo di aumento automatico, tanto più se legato a una corrispondente riduzione delle risorse da parte del governo. I pendolari contribuiscono già abbastanza. Pagano il 12,5% in più rispetto a inizio anno e dal primo di settembre, con un ritocco semiclandestino in pieno agosto, si ritroverebbero un aumento complessivo pari a quasi il 25%. Prima di questi aumenti i lombardi contribuivano con biglietti e abbonamenti per quasi il 40% dei ricavi della società ferroviaria TLN, oggi Trenord, in linea con la tedesca Dueutsch Bahn (39%) e poco meno della francese SNCF (44%), ma con un palese differenziale di qualità del servizio, anche perché la portata del contributo pubblico in Germania e Francia è decisamente superiore. Con questi aumenti il costo del servizio ferroviario sarebbe ancor più sulle spalle degli utenti, senza alcuna garanzia di miglioramento del servizio né la possibilità di verificare l’efficacia e la qualità fornite da Trenord viste le condizioni di monopolio create dalla Regione. Saremo nelle stazioni ferroviarie per una campagna contro gli aumenti. I volantinaggi nelle stazioni ferroviarie si terranno appena dopo il referendum.
 

Categoria: Infrastrutture
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