Ieri è stato siglato un uovo accordo tra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e Ugl sulla rappresentanza sindacale e l'esigibilità dei contratti. Si puo' aprire una nuova fase nelle relazioni sociali.
Il PD anche nella Conferenza nazionale sul lavoro di Genova ha manifestato l'esigenza di arrivare a un nuovo accordo, superando le divisioni degli ultimi anni. Le parti sociali lanciano dunque un messaggio positivo che va raccolto.
I punti fondamentali sono le rappresentanze nei luoghi di lavoro, il referendum dei lavoratori e la deroga al contratto nazionale. Si giunge anche per il settore provato a definire regole condivise sulla rappresentanza e sulla esigibilità dei contratti. Nello specifico, secondo l'accordo interconfederale, i contratti collettivi aziendali possono modificare, anche in modo temporaneo, le regolamentazione contenute nei contratti collettivi nazionali. I contratti aziendali diventano efficaci per tutto il personale se approvati dalla maggioranza delle componenti delle rappresentanze aziendali unitarie; il referendum serve per raccogliere il parere dei lavoratori.
Si tratta di un accordo che va nella direzione di quanto auspicato anche in Lombardia sui temi della semplificazione del sistema normativo e contrattuale e sulla democrazia nei luoghi di lavoro. Un passo avanti per dare regole certe e per rendere i lavoratori protagonisti nelle politiche aziendali e combattere la crisi. Una convergenza che deve essere in grado, dove sono stati definiti accordi tra le parti sociali, di estendere le coperture tradizionali.