Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 21/7/2011 alle 15:37

Ahimè, saranno i redditi medi e bassi quelli che faranno risparmiare allo stato la maggior parte della manovra finanziaria. La legislazione ora in vigore prevede detrazioni relative al coniuge e figli a carico inversamente proporzionali al reddito: fare a meno di questa agevolazione significa colpire le famiglie più numerose e meno abbienti. Torna l’Irpef sulla prima casa. E poi c’è il ticket di 10 euro sulle impegnative per le prestazioni specialistiche e ambulatoriali, i rincari sul bollo e sul deposito di titoli (quindi sui risparmi), l’aumento del prezzo dei mezzi pubblici e del carburante. Spese che peseranno, senza progressività rispetto ai redditi, sulle spalle di chi arriva con difficoltà alla fine del mese. C’è anche chi ha già fatto quattro conti, come le associazione dei consumatori. In un anno le famiglie dovranno sborsare 3200 euro in più per effetto combinato della manovra (1772 euro) e dell’aumento dei prezzi e delle tariffe (1461 euro). La stima è che entro il 2014 ogni famiglia spenderà 315 euro in più per i ticket sanitari, 60 euro per la benzina, 333 per l’imposta sul bollo, 666 per i tagli imposti dal fisco, 367 euro in più per l’alimentazione, 122 per i treni, 240 per i carburanti, 106 per il gas, 180 per il riscaldamento. Tutto questo in un contesto che non garantisce lavoro e occupazione, dove la domanda interna non aumenta ed impedisce di riprendere lo sviluppo e l'aumento del PIL. Il governo, così facendo, azzera il futuro del nostro Paese e peggiora le diseguaglianze sociali.

Categoria: Economia, Persone
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