Alla fine è stata una delusione. L'accordo Usa sul debito ha influenzato i mercati, ma negativamente. La speculazione ha colpito l’Europa e in particolare chi è visto più debole e instabile.
Milano ha chiuso con la maglia nera, perdendo quasi 4 punti percentuali. Il differenziale sul premio tra titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi si allarga a 352 punti, record assoluto. Il rendimento del Btp decennale è salito al 6%. In un giorno si sono polverizzati 14,9 miliardi di euro per un calo del 3,63% dell'indice All Share. La capitalizzazione di piazza Affari scende sotto i 400 miliardi (a 396 miliardi contro i 411 miliardi di venerdì scorso): è la seconda peggiore chiusura del 2011, di pochissimo sopra il 3,96% registrato dal Ftse Mib dell'11 luglio. L'indice che comprende i 40 maggiori titoli quotati alla Borsa italiana è ai livelli dell'aprile 2009.
A questo punto bisogna urgentemente riunirsi - governo, opposizione e forze economiche del Paese - per trovare delle soluzioni affinché la situazione dei mercati non si abbatta ancora di più sull’Italia.
Bisogna mettere da parte gli antagonismi e occorre dare chiari segnali di discontinuità per rassicurare. Non si può rimanere indifferenti e non fare nulla di fronte a mercati in subbuglio, che stanno influenzando la condizione attuale e il futuro degli italiani.
Servono, oltre a misure per favorire la solidità finanziaria e la ripresa economica, anche chiari messaggi di determinazione e consistenza politica. E bisogna fare in fretta.