Ascoltare e lavorare insieme.
Stefano Tosi   tosi@tosi.it
inserito il 21/10/2011 alle 20:05

Ieri Roma, oggi Napoli. E’ tanta, troppa, la fragilità delle città italiane di fronte a nubifragi violenti.
Non si può aspettare che ci scappi il morto – cosa che avviene spesso e che è successo anche a Pollena Trocchia, dove una ragazza di 23 anni è stata sommersa dal fango – per decidere che le città devono essere ben mantenute. Se si verificano tali danni, infatti, è proprio per una mancanza di tutela del territorio. Per la carenza di manutenzione dei boschi. Per i tombini che non vengono puliti. Per i canali di scolo invasi dalla terra. Non si può parlare più di fatalità, questi scrosci violentissimi sono ormai diventati una costante del nostro clima, anche nel centro Italia e al sud.
Ieri mattina partivo da Roma. Mi trovavo sul treno Freccia Rossa delle 7 del mattino e c’erano dei lampi violentissimi che squarciavano il buio. Un segnale che faceva pensare al peggio, a cui sarebbe stato doveroso rispondere con la prevenzione della buona cura delle città.
 

Categoria: Idee e proposte
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