Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 20/5/2009 alle 08:21

Festa come quelle di una volta a Samarate Sabato 16 Maggio. Palloncini che si levano e rimangono impigliati nei rami di pino, colombe bianche che indugiano tra le mani di bimbe e bimbi ansiosi di liberarle, divise nuove della banda che si specchiano negli ottoni, artigiani che rimettono in moto trattori Landini “testa calda” e Same monopistone che sbuffano sotto il sole, aratri depositati sull’asfalto a significare che una volta si seminava anche dalle nostre parti. E’ la celebrazione di Samarate che diventa città, che sale il gradino dell’anonimato di brughiera per raccogliere attorno al suo splendido sindaco Vittorio Solanti la sua gloria di eccellenza industriale,insieme alla dote di buon governo che le hanno regalato figure di amministratori applaudite da un pubblico devoto al solo essere nominate. Una città che nasce non è affare di tutti i giorni. Una città è il luogo di organizzazione di relazioni umane, sociali, economiche: una specifica modalità di collegare pubblico e privato, di includere in uno spazio riconoscibile diversi caratteri, interessi, culture, abitudini, comportamenti. Una città si riconosce proprio dalla sua capacità di accogliere, dal suo grado di ospitalità, dalla bellezza da condividere e da esporre fuori e non solo dentro le case. Per questo la celebrazione si è tenuta in piazza, tra municipio e chiesa, con il rito antico dell’omaggio delle “autorità” accomodate sulle sedie in circolo, appuntate come nei quadretti di Cuvio di Piero Chiara. Città è un paradigma pubblico da conoscere, da visitare, oltre che da abitare. Samarate sabato è riuscita a sembrare un po’ tutto questo, senza cose speciali, a parte le sue moto prestigiose e l’elicottero che ha sorvolato il palazzo comunale con una acrobazia che sembrava un inchino. Mi resterà a lungo impresso il gesto dei bambini delle elementari che, ad ogni intervento di omaggio (compreso il mio, brevissimo), sbandieravano i loro tricolori di carta con indefesso entusiasmo, a comando di un suggeritore nascosto dietro una colonna. Mi è sembrato questo il pezzo più sorprendente: fatto sempre con determinazione, per almeno trenta volte, e con un sincronismo che avrà richiesto molte prove. Non vorrei fosse sfuggito, perché è quanto quei giovanissimi ricorderanno di più per un paese diventato città. Assai di più del corteo, composto dalle moto del Moto Club Internazionale MV Agusta, dalle biciclette della Cicli Turri di Gallarate, dalla filarmonica “Banda Cittadina”, dalla corale “Giuseppe Verdi”, dal corpo musicale “La Filarmonica”, dal gonfalone della Città di Samarate, dal sindaco con autorità governative, parlamentari europei, autorità militari, assessori regionali, provinciali e comunali, consiglieri regionali, provinciali e comunali.

Categoria: Lombardia
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