inserito il 8/6/2009 alle 14:23
Il sogno di un’Europa dei popoli, aperta, coesa socialmente, multiculturale, subisce in queste elezioni un colpo durissimo. Era senz’altro la prospettiva delle generazioni che uscivano vittoriose dalle guerre di Liberazione contro il fascismo e il nazismo e di quelle che hanno sostenuto le riforme sociali dopo le grandi lotte del ’68. Ma anche di quella che ha creduto, con la caduta del muro di Berlino, in una ricomposizione di storie e culture di democrazia sociale dopo la guerra fredda. Bisogna riflettere con molto rigore e senza sconti sul sostegno popolare all’illusione dell’esclusione per potersi garantire, chiusi nella “fortezza Europa”, il prolungamento di una presunta ricchezza fondata sul debito monetario e ambientale. Un graffito sui muri a Berlino negli anni ’90 dichiarava: “il capitalismo è rimasto unico, ma non è vincitore”. Forse è questa la proposizione da cui ripartire: la crisi epocale non ha risposte strategiche ed in questo silenzio della politica, come in questa caduta della partecipazione, ciascuno si avvita su di sé, mentre il presente con le sue preoccupazioni annienta il futuro. In questo clima vincono le destre e il rifiuto del voto. Categoria: Idee e proposte
Caro Agostinelli
perchè continuare a dare colpa al PD?
Scritto da francesc il 8/6/2009 alle 14:44 |
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